Da venerdì i 740 bus dell’Anm resteranno senza assicurazione Rc auto. La Milano assicurazioni, infatti, ha rifiutato di accettare la proroga temporanea di due mesi richiesta dall’Azienda napoletana per la mobilità, così come era già stato fatto per i mesi passati. Il 31 maggio scade la polizza attuale e certamente non ci sarà il tempo di rinnovarla per tempo. Un problema serio, che mette a rischio la circolazione dell’intero parco macchine del trasporto su gomma in città. A dare l’allarme sono tutte le sigle sindacali, che hanno scritto al prefetto, al sindaco, al presidente della Provincia e al presidente della Regione Campania. Alle autorità si chiede di «intervenire – adottando anche provvedimenti straordinari, giustificati dalle esigenze di ordine pubblico – perché sia reperita una Compagnia per la copertura assicurativa dei veicoli Anm. Si chiede anche al Comune di Napoli e al Presidente della Giunta Regionale – è scritto nel documento – di mettere subito a disposizione di Anm le risorse finanziarie necessarie a sostenere il pagamento sia del premio assicurativo, che delle retribuzioni, atteso che anche per queste l’Azienda non ha garantito il pagamento entro la fine del mese».
Il problema è la carenza cronica di soldi. Attualmente il costo annuale del premio per tutti i mezzi corrisponde a circa 7,2 milioni di euro. Ma, come spiega il segretario regionale della Fit-Cisl, Giuseppe Esposito, per quest’anno il costo è più che raddoppiato. «Il premio si aggirerebbe intorno ai 16 milioni di euro: un terzo di quello che la Regione destina all’Anm. La metà di quanto l’azienda incassa da ticket e abbonamenti di UnicoCampania – afferma Esposito – Il Comune, al momento, non pensa di sborsare altri soldi. Tuttavia, da Palazzo San Giacomo continuano a chiedere sforzi enormi per l’aumento delle corse all’interno della Ztl». Secondo Esposito «nonostante il problema fosse ben noto all’azienda, non è stato risolto».
In realtà, la società che ha alla sua guida il manager più pagato delle Partecipate del Comune di Napoli, Renato Brunetti (120mila euro all’anno), ha affrontato la questione con un bando per cercare una società che si occupasse del brokeraggio assicurativo. Appalto affidato all’Aon di Milano per tre anni. Il costo presunto è di circa 2,6 milioni di euro (il 5% sul costo dei premi). Insomma, la società di trasporti ha i bus senza assicurazione, ma ha un intermediario per reperire una compagnia assicurativa.
Nonostante il Comune abbia previsto in Bilancio un aumento delle risorse per il trasporto pubblico, i soldi restano l’unico problema. Tant’è che Anm e Comune hanno fatto ricorso al Tar contro la Regione per ottenere le risorse per i “servizi minimi per il trasposto pubblico locale su gomma”.
Ma tra ricorsi e caccia all’assicuratore giusto i cittadini rischiano di restare senza bus. I disagi sarebbero gravissimi e inaccettabili. Ci sono 72 ore per risolvere il problema. Per i sindacati non ci sono dubbi: «Appare pertanto ormai molto probabile che dal primo giugno i veicoli aziendali non possano essere utilizzati per il servizio di trasporto pubblico con conseguenze drammatiche per la città di Napoli, per i cittadini e per il personale Anm».
da il Giornale di Napoli del 27 maggio 2012