Per il Sole24 Ore Napoli è penultima per la qualità della vita, per Erri De Luca la classifica è sbagliata
Ecco il testo:
Il Sole 24 ore pubblica una statistica sulla qualità della vita secondo la quale Napoli è all’ultimo posto. Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo. C’è qualità di vita in una città che vive anche di notte, con bar, negozi, locali aperti e frequentati, a differenza di molte città che alle nove di sera sono deserte senza coprifuoco. Qualità della vita poter mangiare ovunque cose squisite e semplici a prezzi bassi, che altrove sarebbero irreali. Qualità di vita il vento che spazza il golfo dai quattro punti cardinali e fa l’aria leggera. Qualità di vita la cortesia e il sorriso entrando in un negozio, la musica per strada. Qualità di vita il mare che si aggira nella stanza del golfo tra Capri, Sorrento e Posillipo. Qualità di vita la storia che affiora dappertutto. Qualità di vita la geografia che consola a prima vista e qualità di vita l’ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con: “Faciteme ‘o piacere”. Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare.
Ebbene, lo scrittore elenca solo 3-4 parametri: i locali e la vita notturna, le bellezze naturali e turistiche e l’indice di creatività. Il Sole ne analizza 36, tra questi ci sono anche i risparmi, i consumi, l’abitazione che per troppi napoletani sono un problema molto serio, per De Luca no, evidentemente. La cartolina che descrive lo scrittore è valida solo per una Municipalità su dieci, Chiaia-Posillipo-San Ferdinando, quella del Sole riguarda anche Poggioreale, Scampia, Marianella, Pianura e i 96 Comuni della Provincia di Napoli. Menomale che a raccontare Napoli, ogni tanto, ci sono anche dei freddi numeri e non i soliti pochi privilegiati che hanno una possibilità che la stragrande maggioranza della popolazione indigena non ha: quella di scegliere. De Luca ha scelto di vivere a Roma, così come altri scrittori che continuano a raccontare un luogo che non esiste. Per carità, va bene anche la poesia, ma ogni tanto ci vorrebbe anche un po’ di onestà. De Luca “facce ‘o piacere”!