Archivio mensile:Luglio 2015

Inpgi, il Cda approva la riforma: innalzamento dell'età pensionabile

Via libera del Consiglio di amministrazione dell’Inpgi alla manovra di riequilibrio e di messa in sicurezza dei conti dell’Istituto. Il provvedimento ha ottenuto 9 voti a favore, 2 contrari e un astenuto. Partendo dalla presa d’atto del progressivo aggravarsi della crisi del settore dell’editoria, con la perdita di posti di lavoro e il ricorso sempre più massiccio agli ammortizzatori sociali, che ha fatto registrare una grave sofferenza della gestione previdenziale, la delibera introduce interventi in materia di entrate contributive, con un aumento delle aliquote a carico di lavoratori attivi (nella misura dello 0,50 per cento) e delle aziende editoriali (0,53 per cento, oltre all’1 per cento a decorrere dal primo gennaio 2016, già previsto dalla manovra del 2011). Per gli attivi vengono inoltre riviste le aliquote di rivalutazione delle pensioni. L’età pensionabile degli uomini passa a 66 anni dal 2016. La stessa norma andrà a regime per le donne dal primo luglio 2020: è stato introdotto un meccanismo progressivo di innalzamento di un anno ogni diciotto mesi. Una progressione di 18 mesi è prevista anche per l’aumento dell’età per l’accesso alla pensione di anzianità: dagli attuali 62 anni con 35 anni di contributi si passerà a 62 anni con 40 anni di contributi, che andrà a regime il primo gennaio 2022. Fino al 31 dicembre 2021 sarà possibile accedere alla pensione di anzianità con 40 anni di contributi a prescindere dall’età. Vengono comunque introdotte clausole di salvaguardia per le pensioni di anzianità e di vecchiaia in favore di colleghi e colleghe coinvolti in stati di crisi o che hanno sottoscritto accordi individuali o collettivi: in presenza di determinate condizioni, vengono mantenute le attuali regole per un periodo massimo di due anni. La delibera prevede anche un contributo di solidarietà, progressivo per scaglioni di reddito e con durata limitata a cinque anni, a carico delle pensioni in essere: si va da un minimo dello 0,5 per cento al 18 per cento per le pensioni superiori ai 195mila euro. Nessun contributo sarà dovuto dai pensionati con un assegno annuo fino a seimila euro lordi (l’equivalente della pensione sociale). Ritoccata anche l’indennità di disoccupazione: sarà ridotta del 5 per cento mensile dal 181esimo al 450esimo giorno (dal settimo al 15esimo mese) e del 50 per cento dal 451esimo giorno al 720 giorno (dal 16esimo al 24esimo mese). La manovra passa ora all’esame dei ministeri dell’Economia e del Lavoro per l’approvazione definitiva.
Il Cda dell’Istituto ha inoltre approvato all’unanimità gli sgravi contributivi triennali per le assunzioni a tempo indeterminato: la norma entrerà in vigore dopo l’ok dei ministeri vigilanti. Verranno inoltre ridotte del 10 per cento le indennità di carica del presidente, dei consiglieri di amministrazione e dei sindaci.

“La riforma varata oggi – ha commentato il Presidente dell’Inpgi Andrea Camporese – appare inevitabile sul piano del rispetto delle norme di legge e della tutela stessa degli interessi degli iscritti. La drammatica crisi occupazionale del settore, che perdura da sette anni, ha subito una ulteriore fortissima accelerazione nell’ultimo triennio con un indice di perdita di posti di lavoro sei volte superiore a quello registrato nel Paese. I richiami dei Ministeri Vigilanti, della Corte dei Conti, del Collegio Sindacale, inevitabilmente hanno registrato un forte deterioramento della sostenibilità prospettica a causa di elementi totalmente esogeni alla gestione dell’Istituto.
A partire da questi elementi di quadro, che richiamano ad una forte responsabilità le parti sociali e l’Inpgi stesso, la riforma inviata ai Ministeri Vigilanti arriva al termine di una profonda analisi da parte del Cda. L’ampiezza del ventaglio degli interventi, la distribuzione dei sacrifici, la forte garanzia di transizione attraverso le clausole di salvaguardia, il mantenimento di un sensibile vantaggio rispetto alle norme in essere nel sistema pubblico, testimoniano di uno sforzo evidente di garantire sostenibilità e adeguatezza. Le analisi attuariali, redatte in forza di legge, in base ai parametri forniti dai Vigilanti, dal professor Marco Micocci, evidenziano come le misure adottate ‘colgono nell’obiettivo di ripristinare l’equilibrio tecnico attuariale e la sostenibilità dell’Istituto. Il patrimonio non si azzera mai e le prestazioni promesse agli iscritti possono essere tutte onorate’.
Un neo assunto, a parità di contribuzione con il sistema generale, riceverà un assegno di pensione superiore del 28 per cento, nonostante l’intervento varato. Un disoccupato, nonostante la limatura dell’assegno che costituisce la misura di gran lunga meno severa dell’intero impianto riformatore, riceverà una integrazione al reddito doppia rispetto al sistema generale. Il contributo straordinario e temporaneo richiesto ai pensionati, circa 20 euro netti al mese per una pensione di 60 mila euro lordi di pensione, si colloca in un contesto generale di sacrificio a sostegno del destino complessivo della categoria.
Spiace la nota emessa da Fieg, nella quale pur apprezzando lo sforzo generale non si ritiene di esprimere un parere definitivo, in ogni caso è dovere dell’Istituto mantenere aperta la disponibilità al confronto in vista di ogni azione positiva a favore del sistema.
È di notevole importanza anche la delibera assunta, sottoposta all’approvazione dei Ministeri Vigilanti, che mira a far accedere tutti i datori di lavoro agli sgravi contributivi concessi dallo Stato per le assunzioni a tempo indeterminato. Si tratta di agevolazioni molto importanti, che arrivano fino a 8 mila euro annui per tre anni, che vanno nella tanto auspicata direzione della crescita della platea dei giornalisti attivi.
Sento di dover ringraziare i colleghi del Cda per l’impegno e la serietà profusi in molti mesi di analisi e simulazioni che hanno portato ad una sostanziale condivisione della riforma con la sola eccezione del contributo posto a carico dei pensionati che ha portato al dissenso di due consiglieri.
Ringrazio il rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri che non solo ha votato a favore della riforma, ma ha anche sostenuto nel suo intervento che questo è solo il primo passaggio di un intervento riformatore complessivo del sistema. Su questo argomento il Consiglio di amministrazione ha approvato, all’unanimità, un ordine del giorno sulle opportune riforme legislative che l’Inpgi propone”.
In un quadro generale di necessaria e inevitabile revisione delle prestazioni – affermaRaffaele Lorusso, segretario generale della FNSI – la manovra raggiunge l’obiettivo dell’equità, della sostenibilità e, soprattutto, della serietà e della responsabilità. Le misure riguardano infatti la categoria nel suo complesso: tutti sono chiamati a fare sacrifici per salvaguardare l’autonomia dell’ente previdenziale. L’Inpgi ha sostanzialmente recepito le osservazioni allegate al parere favorevole espresso dalla giunta esecutiva della FNSI, salvaguardando soprattutto i colleghi e le colleghe di aziende in crisi. Particolare importanza riveste per il sindacato la previsione di criteri di gradualità e di progressività che eviteranno il fenomeno degli esodati. Ispirate a principi di equità e sostenibilità sono poi le clausole di salvaguardia in favore delle giornaliste e per coloro che raggiungeranno i 40 anni di contribuzione entro il 2021. Il contributo di solidarietà a carico delle pensioni in essere, contestato da una minoranza rumorosa di pensionati, alla fine si riduce in un prelievo progressivo di poche decine di euro, ma introduce un elemento di solidarietà intergenerazionale in favore del quale si sono espressi molti colleghi oggi in pensione, come dimostrano ben due ordini del giorno responsabilmente approvati dall’Unione nazionale giornalisti pensionati. Un piccolo sacrificio viene imposto anche ai trattamenti di disoccupazione: non va però dimenticato che il regime garantito dall’Inpgi resterà di gran lunga più favorevole di quello previsto dal sistema generale. Anche il cda ha voluto fare la sua parte, approvando il taglio del dieci per cento delle indennità del presidente e dei consiglieri, che diventerà operativo dopo il via libera del consiglio generale, competente per statuto. È poi significativo che, nella stessa riunione, siano stati approvati gli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato. Soltanto la ripresa dell’occupazione potrà infatti assicurare agli istituti della categoria una sostenibilità nel lungo periodo. Necessari, in tal senso, saranno interventi mirati sulle leggi di sistema per mettere al passo con i tempi l’intera categoria. Il mondo è cambiato e bisogna prenderne atto. Si rassegnino quanti – con il solo obiettivo di salvaguardare le proprie rendite di posizione o per mero tornaconto elettorale – continuano a ragionare con le categorie di un’altra epoca storica, vendendo illusioni a quanti aspirano legittimamente a entrare nel mondo del lavoro o, peggio ancora, strizzando l’occhio alla parte più reazionaria delle aziende editoriali”.
Chi volesse approfondire trova qui la sintesi degli interventi di riforma adottati dal Consiglio di amministrazione dell’Inpgi nella seduta del 27 luglio 2015 e trasmessi per l’approvazione di legge ai ministeri vigilanti.
Qui invece il link al Regolamento delle prestazioni (come modificato dalla delibera approvata)

Parco del Sarno, bando scandaloso: 300 euro al mese per l'addetto stampa

Il Parco regionale del fiume Sarno ha emanato un avviso pubblico per un addetto stampa. La determina è del 10 luglio e le manifestazioni di interesse devono essere presentate entro il 25 luglio. A parte il sospetto che possono destare i tempi ristrettissimi di una simile operazione, è scandaloso il compenso previsto per il giornalista “pubblicista di elevata professionalità”: 300 euro mensili, compenso non adeguato ad alcun tipo di mansione, figuriamoci ad una posizione di elevata professionalità. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania (SUGC) ricorrerà in ogni sede contro un bando nel quale si ravvisano gravi profili di illegittimità, dalla violazione della legge 150 al compenso da fame previsto per i giornalisti.

Elezioni organi sociali del Sindacato unitario giornalisti della Campania

E’ stata nominata la  commissione  elettorale  per  il  rinnovo  degli organi sociali.
L’assemblea per le elezioni degli organi sociali è indetta nei giorni 20-21 settembre 2015 dalle 10 alle 18.
Si voterà, come deciso dal Consiglio direttivo del SUGC a Napoli, Avellino, Caserta e Salerno.
Le liste andranno presentate entro le ore 12,00 del 1 settembre 2015.
Professionali:     21 firme
Collaboratori:     2 firme
Per l’invio della documentazione o per porre quesiti alla commissione elettorale:
elezioni@sindacatogiornalisti.it
fax 0810107121

Aziende in fallimento, chiarimenti su quote Tfr

Spetta all’Inps, e non all’Inpgi, pagare il Tfr non versato al fondo di previdenza complementare dei giornalisti in caso di fallimento di un’azienda editoriale. Ne dà notizia una circolare della Fnsi diffusa dopo aver chiarito i passaggi della questione con i due enti di previdenza.
“Quando una azienda fallisce e non ha versato il Tfr spettante a ciascun lavoratore dipendente – specifica la circolare – subentra uno speciale fondo di garanzia che provvede ad erogare al lavoratore le quote di Tfr maturate e non percepite. Il fondo di garanzia è gestito dall’Inps per tutti i lavoratori e dall’Inpgi per i giornalisti”, fin qui tutto pacifico.
Nel corso degli anni, però, si è posto il problema della garanzia delle quote di Tfr che i lavoratori destinano alla pensione complementare. In caso di fallimento di un’azienda subentra infatti un diverso fondo di garanzia gestito dall’Inps: in questo caso l’Inpgi non sostituisce l’Inps.
“Di conseguenza, quando un’azienda fallisce e non ha erogato ai suoi dipendenti il Tfr – prosegue la circolare della Fnsi – il giornalista interessato deve rivolgersi all’Inpgi per ottenere la quota di Tfr mantenuta in azienda e all’Inps per ottenere la quota di Tfr destinata alla pensione complementare”.
È pero successo che giornalisti iscritti al Fondo di pensione complementare di categoria, rivolgendosi alla sede provinciale dell’Inps per ottenere l’accreditamento al fondo delle quote di Tfr destinate alla previdenza complementare, si sono sentiti rispondere che la competenza è dell’Inpgi. Da qui la necessità di chiarimenti.
“Tutti questi casi – recita ancora la circolare – quando sono stati segnalati al Fondo di pensione complementare, sono stati comunicati alla direzione generale dell’Inps che è intervenuto sulle proprie strutture periferiche per chiarire che la competenza all’accreditamento delle quote di Tfr destinate alla pensione complementare spetta, anche per i giornalisti, all’Inps e non all’Inpgi”.
E del resto l’Inps ha di recente ribadito all’Inpgi di non ha mai posto dubbi o riserve circa competenze e operatività in materia. Ad ogni modo, i giornalisti che dovessero trovarsi in difficoltà possono, tramite l’Associazione regionale di stampa, segnalare l’anomalia al Fondo di pensione complementare, che provvederà a sua volta a comunicare il disguido all’apposito ufficio della direzione centrale dell’Inps.

Giornalisti allontanati dalla Procura, appello a Procuratore e Questore

Tre colleghi tra giornalisti e fotografi di Ansa e il Mattino sono stati oggi allontanati dalla Procura di Napoli solo perché stavano svolgendo con professionalità il loro lavoro in occasione dell’interrogatorio di Claudio Lotito, presidente della Lazio Calcio. Analogo episodio è avvenuto al Molo Beverello, dove il fotografo del Mattino è stato allontanato dalla polizia senza alcuna motivazione plausibile. È ora di fare chiarezza con i vertici di Procura e Questura che non hanno ben chiaro che quello di informare è un diritto sancito dalla Costituzione e che la limitazione di questo diritto è un abuso e non può essere tollerato. Il Sindacato unitario dei giornalisti e i consiglieri nazionali campani della FNSI chiedono un incontro urgente al Questore e al Procuratore.

Inpgi2, via libera all'assistenza sanitaria ai giornalisti non dipendenti

I giornalisti lavoratori autonomi potranno a breve beneficiare di una importante novità in materia di welfare: il Comitato amministrato dell’Inpgi2 ha infatti approvato la delibera con la quale si estende agli iscritti alla Gestione separata dell’Ente l’assistenza sanitaria della Casagit. “Fnsi, Inpgi e Casagit – commenta il segretario Fnsi, Lorusso – danno in questo modo un segnale concreto ai colleghi titolari di partite iva o di cococo”. La delibera passa ora al vaglio dei ministeri vigilanti.
Lavoratori autonomi e cococo iscritti alla gestione separata dell’Inpgi potranno accedere gratuitamente all’assistenza sanitaria della Casagit. Lo ha deciso il Comitato amministratore dell’Inpgi2. Il provvedimento, che entrerà in vigore dopo l’approvazione dei ministeri vigilanti, riguarda una platea di circa 6400 giornalisti.
L’assistenza sanitaria sarà garantita, mediante una apposita convenzione tra Inpgi e Casagit che sarà stipulata dopo l’entrata in vigore della delibera, a tutti coloro che siano iscritti in via prevalente alla gestione separata dell’Inpgi, siano in regola con il versamento dei contributi previdenziali e abbiano percepito nell’ultimo triennio un compenso medio annuo compreso tra un minimo di 3000 euro e un massimo di 25000 euro.
“Esprimo grande soddisfazione – è il commento del presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – per una importante decisione che introduce elementi significativi di solidarietà nel welfare delle colleghe e dei colleghi iscritti alla Gestione separata. Il Comitato Amministratore ha condiviso fortemente, con un voto unanime, un passaggio che sostiene la tutela della salute e dei redditi di colleghi che vivono in un mercato del lavoro estremamente difficile. Con questa decisione si apre, a vent’anni dalla costituzione della Gestione, una nuova dimensione riformista più aderente alle profonde modificazioni della platea degli iscritti e bisognosa di ulteriori passi che i futuri amministratori dell’Ente spero possano valutare. Tutti gli strumenti – si legge ancora nel commento del presidente Camporese pubblicato sul sito dell’Istituto – che concorrono alla permanenza nel mercato del lavoro, alla tutela dei redditi e alla solidarietà tra generazioni, rappresentano una delle sfide più rilevanti per il futuro della categoria. Le Parti sociali potranno cogliere questa decisione per ulteriori sviluppi negoziali all’insegna dell’inclusione e della ripresa dell’occupazione così drammaticamente colpita in questi anni”.
“Si tratta – dichiara Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – di una decisione storica, che dà sostanza all’accordo contrattuale sul lavoro autonomo stipulato lo scorso anno, valorizzando la piena collaborazione tra Fnsi, Inpgi e Casagit, in uno spirito di solidarietà fra tutti gli attori della categoria. I tre enti, ciascuno nel proprio ambito di competenza, danno in questo modo un segnale concreto ai colleghi titolari di partite Iva o di cococo che esercitano realmente la professione e versano regolarmente i contributi alla gestione separata dell’Inpgi, costruendo nuove forme di welfare allargato, che fino a ieri erano state prerogativa esclusiva dei lavoratori dipendenti. Dopo il riconoscimento dell’assicurazioni infortuni, previsto nell’accordo sul lavoro autonomo, si tratta di un ulteriore passo avanti. L’allargamento dell’area del lavoro autonomo obbligherà sempre più la Fnsi, insieme con Inpgi, Casagit e Fondo di previdenza complementare, a costruire forme di assistenza e a dar corpo a una rete di servizi per i colleghi. L’ampliamento del perimetro del lavoro dipendente rimane una priorità, oltre che un passaggio imprescindibile per continuare a garantire la sostenibilità del sistema previdenziale e assistenziale della categoria. La costruzione di un welfare egualmente inclusivo e realmente protettivo per quanti non sono contrattualizzati deve però costituire il secondo pilastro del sistema. Solo così si potrà essere solidali con i fatti con quanti esercitano realmente la professione, smentendo soloni, demagoghi e qualche improvvisato e autoproclamato re dei poveri”.
“L’accesso gratuito alla Casagit per oltre seimila giornalisti iscritti all’Inpgi 2 – commentaMattia Motta, presidente della Commissione lavoro autonomo Fnsi e membro della segretaria Fnsi – è un passo in avanti decisivo nel percorso di inclusione sociale e contrattuale di quella vera e propria dorsale dell’informazione italiana che è è rappresentata dai precari dell’informazione e da giornalisti autonomi per scelta e vocazione senza i quali i giornali, i siti web, le tv e le radio non potrebbero andare avanti. Credo di esprimere un sentimento condiviso nel dire che oggi giornalisti precari e autonomi si sentono più forti e meno soli.
Occorrerà aspettare il via libera dei ministeri vigilanti – prosegue Motta – ma un dato è certo: l’accesso gratuito alla rete di assistenza Casagit di chi fa questo mestiere tra mille difficoltà e fino ad oggi senza tutele è un primo risultato del percorso avviato con l’accordo contrattuale sul lavoro autonomo dell’anno scorso. La strada da fare è ancora tanta, impervia soprattutto nell’ottica dell’inclusione contrattuale per garantire autonomia e solidità a chi pratica la professione fuori dalle redazioni. Questo passaggio imprime uno scatto in avanti concreto in un’ottica di welfare solidale della categoria: la decisione presa dal comitato amministratore dell’Inpgi2 sottolinea l’importanza della collaborazione tra gli enti di categoria su due versanti: in difesa del sistema dell’informazione del nostro Paese e in un’ottica di rilancio del sistema editoriale italiano che per forza di cose passa anche dal lavoro autonomo”.

Manovra Inpgi, la FNSI: “Margini per renderla più equa”

La Giunta esecutiva della Fnsi ha espresso parere favorevole all’ipotesi di manovra presentata dall’Inpgi alle parti sociali il 18 giugno scorso. Il via libera arriva al termine di un ampio dibattito che ha coinvolto le associazioni di stampa regionali e ha messo in evidenza alcune potenziali criticità della riforma.
Da parte di tutti, con pochissime eccezioni, è stato sottolineata la necessità di procedere in tempi brevi ad una riforma che metta in sicurezza i conti dell’Ente.
Nell’ottica di una tutela della parte più debole della categoria, all’Istituto la Federazione chiede miglioramenti sulla parte di manovra che riguarda il welfare e il sussidio di disoccupazione.
Imprescindibile l’impegno a non creare esodati prevedendo norme di salvaguardia che riguardino i colleghi già coinvolti da stati di crisi. Si chiedono poi forme di flessibilità e gradualità in uscita, sia pure superando l’attuale normativa sulle pensioni di anzianità.
Tutta la riforma deve infine essere accompagnata dalla definizione di misure anche sulla gestione separata per dare respiro al mercato del lavoro nella consapevolezza che se il settore dell’editoria non riuscirà ad uscire dalla crisi difficilmente la manovra darà i risultati sperati.
Per la Fnsi è infine fondamentale che la manovra sia equa, sostenibile e avvii un processo di solidarietà intergenerazionale.
Lo schema della manovra
Simulazione del contributo di solidarietà
Delibera Giunta FNSI
Il documento del SUGC
Il documento dei pensionati campani

Ciao Santo, non ti dimenticheremo

07 della volpe

Santo Della Volpe


Il Sindacato unitario giornalisti della Campania apprende con sgomento della scomparsa di Santo Della Volpe. Giornalista impegnato da sempre nelle battaglie in difesa della categoria e della libertà di stampa. Il suo primo impegno da presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana è stato quello di riportare la Campania nel sindacato nazionale. Subito dopo la sua elezione è venuto a Napoli perché per lui, che ricordava spesso le sue origini campane, non era ammissibile un’assenza così importante nella Federazione. Di lui ricorderemo l’umanità, l’equilibrio, il grande senso della giustizia e la passione infinita per il giornalismo, mestiere al quale ha dedicato la sua vita. Tutti i giornalisti campani hanno un debito di riconoscenza nei sui confronti. “La scomparsa di Santo mi addolora profondamente. Seppur per pochi mesi, la sua conoscenza e amicizia sono state per me  motivo di orgoglio e riconoscenza. Al di là dei suoi grandi meriti professionali, lo ricorderò sempre come un uomo mite, sereno e concreto, ma soprattutto per il presidente che volle fortemente e ottenne in poche settimane il rientro della nostra regione nella Fnsi”, ha dichiarato il segretario Armando Borriello.
Il segretario, il vicesegretario Claudio Silvestri, tutto il consiglio direttivo, i consiglieri nazionali Gerardo Ausiello e Gianpaolo Necco, si stringono alla moglie Teresa, collega del Tg3, e a tutta la sua famiglia.
Ciao Santo, non ti dimenticheremo.

Calcio Napoli, colleghi discriminati: atteggiamento vergognoso

È inaccettabile e vergognosa la decisione della Società sportiva calcio Napoli che ha deciso di invitare solo alcune testate per le interviste al nuovo allenatore del Napoli. Non è la prima volta che la società adotta atteggiamenti che limitano la libertà di stampa e limitano il diritto all’informazione. È accaduto un mese fa quando per la conferenza stampa di Benitez si è tentato di censurare alcune domande. Non si può discriminare in modo arrogante e unilaterale una grande parte dell’informazione campana. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania e i consiglieri nazionali campani della FNSI invitano
la Società ad assumere comportamenti all’altezza della città e dei tifosi che rappresenta e a rispettare il ruolo della stampa. Il Sindacato invita, inoltre, i colleghi dell’ufficio stampa ad attenersi alle carte deontologiche e a rispettare le regole della professione. In caso contrario si ricorrerà in tutte le sedi opportune.