Il Comitato di redazione del Mattino ha incontrato a Napoli il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. La riunione, che si è svolta nella sede del Sindacato unitario giornalisti della Campania e a cui ha partecipato anche il segretario regionale Claudio Silvestri, ha riguardato l’ipotesi di disdetta dei contratti collettivi aziendali.
Federazione nazionale della Stampa italiana e Sugc hanno espresso pieno sostegno ai giornalisti del Mattino e al Cdr, impegnato in questa delicata vertenza, e hanno dichiarato di essere pronti a sostenerli in qualunque iniziativa vorranno mettere in campo. Il segretario Lorusso ha inoltre manifestato la piena disponibilità a convocare un tavolo nazionale per portare la trattativa, come da volontà del Cdr, a Roma.
Archivio mensile:Settembre 2019
Il sottosegretario Martella incontra la Fnsi: «Confronto avviato nel segno dell'ascolto»
«Oggi si registra un cambio di passo del nuovo governo, un clima diverso, un’apertura al confronto e al dialogo con le parti sociali per trovare soluzioni utili a ridare centralità ad un settore, quello dell’editoria, che, come in altre parti del mondo, ancora soffre la rivoluzione tecnologica in atto». Così il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, introducendo la conferenza stampa convocata nella sede del sindacato dopo l’incontro con il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella. Il primo incontro ufficiale del nuovo sottosegretario con i rappresentanti della categoria.
«Aspettiamo di vedere gli atti prima di esprimere un giudizio, ma ora sembrano esserci le giuste condizioni per stabilire un dialogo», gli fa eco il presidente Giuseppe Giulietti. «Tolte dal tavolo – aggiunge – le minacce di chiudere redazioni, commissariare l’Inpgi, abolire l’Ordine si può avviare il confronto. Inoltre, il sottosegretario ci ha chiesto di Sandro Ruotolo e degli altri cronisti minacciati ed ha annunciato che prenderà contatti con i ministeri competenti per affrontare le questioni delle minacce e delle querele bavaglio».
In un documento consegnato a Martella dal segretario Lorusso, il sindacato dei giornalisti è tornato a chiedere, fra le altre cose, una moratoria al taglio del fondo per il pluralismo, ha riproposto la questione di Radio Radicale e, più in generale, del sostegno alle voci delle differenze «che, se venissero a mancare le risorse, sarebbero costrette a chiudere con un duplice colpo: al pluralismo in questo Paese e all’occupazione in questo settore», rileva Lorusso.
Poi la necessità di misure efficaci per contrastare il precariato nel settore dell’informazione: «Non è più possibile che si cancelli lavoro dipendente per sostituirlo con contratti precari, cococo o partire Iva. È una questione di dignità del lavoro e dei lavoratori, ma anche una questione di qualità dell’informazione, necessaria per la tenuta delle istituzioni democratiche. Per garantirla i giornalisti devono essere adeguatamente retribuiti. Il ricambio generazionale chiesto dagli editori deve significare ricambio, non distruzione del lavoro dipendente. Porteremo questa battaglia in ogni sede», incalza il segretario Fnsi.
Quindi i temi della tenuta del sistema della previdenza e dell’Inpgi, «abbiamo chiesto di anticipare l’allargamento della platea degli iscritti ai comunicatori», e del contrasto alle querele bavaglio, «una norma di civiltà che ci metterebbe in linea con quanto ribadito più volte dalla Corte europea dei diritti umani».
Mentre una battaglia comune con gli editori è il recepimento in Italia della direttiva europea sul copyright: «Il furto quotidiano di contenuti di informazione realizzati con un investimento da parte delle imprese ed il lavoro dei giornalisti crea problema di mancati introiti per chi tiene in piedi le aziende. Come già fatto a Venezia con il presidente dell’Europarlamento Sassoli, chiediamo che la direttiva venga recepita per ribadire che il lavoro va sempre retribuito. Gli Over the top che traggono profitto dal lavoro altrui devono pagare le tasse in Italia e riconoscere dei diritti a chi produce i contenuti».
Concludono Lorusso e Giulietti: «Si è registrata una ampia disponibilità al dialogo e al confronto, ma anche a iniziare una tempestiva interlocuzione fra governo e parti sociali. Il clima è cambiato, come testimonia anche la disponibilità colta nel breve incontro con il premier Conte di qualche giorno fa».
Nuove minacce, rafforzata la scorta a Sandro Ruotolo
“La FNSI e il SUGC hanno rilevato questa mattina che al collega Sandro Ruotolo, presidente dei cronisti campani, già sotto scorta per le sue inchieste sulla camorra dei Casalesi, è stata rafforzata la protezione e gli è stata fornita un’auto blindata. Si tratta di un segnale preoccupante che indica come i clan non abbiano allentato la prese sul territorio. Sono ben quattro i giornalisti sotto scorta armata per le intimidazioni dei Casalesi. La recrudescenza delle minacce riguarda anche altri cronisti, non solo a Caserta e in Campania, ma in tutta Italia. Basti pensare alle reiterate minacce che dal carcere arrivano a Paolo Borrometi. Chiederemo un incontro urgente al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per la riattivazione del comitato per la sicurezza dei giornalisti che non è stato più convocato durante il precedente governo”. È quanto affermano in una nota il segretario e il presidente della FNSI, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario del SUGC, Claudio Silvestri, nell’ambito della conferenza stampa di chiusura del Festival internazionale di giornalismo civile Imbavagliati.
Premio Enzo Musella, giovedì la cerimonia con il segretario della Fnsi Lorusso
Si terrà giovedì 26 Settembre alle 15,30 la consegna delle borse di studio per la terza edizione del premio intitolato alla memoria del giornalista “Enzo Musella”, arrivato quest’anno alla terza edizione. Il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania ha messo in palio 14 borse di studio agli studenti meritevoli di scuola media inferiore e a quelli della media superiore, nonché a un neodiplomato, figli dei colleghi iscritti al sindacato e in regola con la quota associativa 2019. Quest’anno a premiare i ragazzi sarà il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso.
34 anni fa l'omicidio di Giancarlo Siani, a Napoli la giornata della memoria
Una ‘sala della memoria’ al museo Pan – Palazzo delle Arti di Napoli per ricordare le vittime innocenti della criminalità organizzata e la presentazione della Fondazione dedicata a chi, come Giancarlo Siani, dalla camorra è stato ammazzato. È così che, a 34 anni dalla morte, è stato ricordato il giornalista del Mattino ucciso il 23 settembre del 1985 a soli 26 anni.
La giornata ha preso il via con la deposizione di una corona di fiori ai piedi delle rampe a lui intitolate alla presenza del sindaco del capoluogo partenopeo, Luigi de Magistris. Poi l’inaugurazione della rinnovata ‘Sala Mehari’ al Pan, la presentazione alle autorità e alla stampa della neonata fondazione ‘Giancarlo Siani’ e la consegna dei riconoscimenti dell’omonimo premio, giunto alla sedicesima edizione.
La nuova sala
A fare da sfondo, nella sala della memoria in ricordo delle vittime innocenti di camorra che ha come simbolo la Mehari che fu di Giancarlo Siani, le foto di una giornata al mare con gli amici, con un pallone o alla guida della sua auto. Foto di vita quotidiana, di un ragazzo come tanti altri con le passioni di un ventenne, «perché Giancarlo era un ragazzo come gli altri» ha sottolineato Paolo Siani inaugurando la sala. Sulla volta i nomi delle vittime innocenti di camorra in Campania, ben 180. Su un’altra parete i volti di 28 giornalisti ammazzati nel compimento del loro lavoro, da Ilaria Alpi a Graziella De Palo a Giuseppe Impastato, e un pannello che ricorda il viaggio della Mehari effettuato nel 2013 quando l’auto fu rimessa in circolazione per una staffetta della legalità.
L’inaugurazione della sala della memoria è stato il momento più significativo della giornata di celebrazioni previste in ricordo del giornalista. «Sarà la sala di tutte vittime innocenti di mafia e del riscatto di Napoli – ha ribadito Paolo Siani, fratello di Giancarlo –. È qualcosa che mi inorgoglisce e che spero possa diventare un simbolo di riscatto per questa città. Napoli non esporta solo malaffare, ma è anche un importante esempio di antimafia sociale. Da oggi la città avrà il suo luogo della memoria».
La Fondazione
Il ricordo di Giancarlo Siani verrà portato avanti dalla neonata fondazione che ne porta il nome. A presiederla saranno i figli di Paolo Siani, Gianmario e Ludovica. «Vogliamo provare – ha spiegato Gianmario Siani – a studiare quello che guardava Giancarlo e a carpirne i cambiamenti. Per esempio la questione dei giornalisti precari, come lo era lui, sapendo che l’informazione è meno libera se non si danno garanzie ai giovani giornalisti. Proporremo dei convegni, ma con l’impegno che devono servire a cambiare qualcosa».
Il premio
A chiudere la mattinata, la consegna delle targhe del Premio Siani a diciotto scuole della Campania e agli scrittori Maria Franco, Angela Mallardo, Raffaele Sardo, Federica Angeli, Dario Cirrincione, Nello Trocchia e Paolo Borrometi.
Alle iniziative era presente, assieme alle altre istituzioni, anche il sindacato dei giornalisti (con la Fnsi e il Sugc), che anche quest’anno partecipa attivamente al premio Siani. «Riteniamo che la sala della memoria sia un’iniziativa importante, fondamentale, che quel luogo di passaggio per le altre sale del museo possa diventare uno spazio di riflessione per chi l’attraversa. Come dice la senatrice a vita Liliana Segre, ‘la memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza’. Il nostro compito, la nostra sfida è far diventare quel luogo una presenza viva nel cuore della città», è il commento di Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania.
Giancarlo Siani, al Pan la sala della memoria
La sala della Mehari al Palazzo delle Arti di Napoli sarà la sala della memoria. Al centro quell’auto verde, scoperta, simbolo della libertà e della giovinezza di Giancarlo, e dove la sua vita è stata spezzata dalla ferocia della camorra; una mostra, tante foto che rappresentano la vita di un ragazzo pieno di sogni e di speranze; e poi, sulla volta, i nomi delle vittime innocenti della criminalità in Campania, una sequenza di lettere pesanti come macigni su una società che non è ancora riuscita a liberarsi dalle mafie. È questo il primo atto della neonata fondazione “Giancarlo Siani”. L’inaugurazione ci sarà lunedì 23 settembre alle 10,30, alla presenza del presidente della Camera, Roberto Fico, e di Paolo Siani, pediatra e parlamentare, fratello di Giancarlo, nell’ambito del festival di giornalismo civile “Imbavagliati”, diretto da Désirée Klain, che ospita a Napoli giornalisti minacciati da tutto il mondo. Insieme alle altre istituzioni, ci sarà anche il Sindacato dei giornalisti (con la Fnsi e il Sugc), che già contribuisce alla realizzazione del Festival, e che, anche quest’anno, partecipa attivamente al premio Siani. Riteniamo che la sala della memoria sia un’iniziativa importante, fondamentale, che quel luogo di passaggio per le altre sale del museo possa diventare uno spazio di riflessione per chi l’attraversa. Come dice la senatrice a vita Liliana Segre, “la memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza”, il nostro compito, la nostra sfida, adesso, è far diventare quel luogo una presenza viva nel cuore della città.
Parte Imbavagliati all'insegna del fotogiornalismo, presentata la Carta di Napoli
Parte all’insegna del fotogiornalismo e della grande satira, con la presentazione di due mostre, al Pan – Palazzo delle Arti di Napoli, la quinta edizione di ‘Imbavagliati – Festival internazionale di Giornalismo Civile’, ideato e diretto da Désirée Klain.
Cento scatti del fotografo milanese Uliano Lucas sono protagonisti dell’antologica ‘Uliano Lucas per Imbavagliati’ a cura di Tatiana Agliani. Per celebrare i primi cinque anni di ‘Imbavagliati’ viene allestita inoltre ‘5×5=Una risata vi libererà: la grande satira contro la censura’. Protagonisti cinque maestri della vignetta a sfondo sociale e politico, con le rispettive illustrazioni realizzate in ‘diretta’ durante gli incontri del Festival: Stefano Disegni, Fabio Magnasciutti, Mauro Biani, Enrico Caria, e Riccardo Marassi. Durante l’inaugurazione è stata presentata la Carta di Napoli – Diritti e doveri dei giornalisti per immagini al Pan di Napoli durante l’inaugurazione della quinta edizione del festival internazionale di giornalismo civile Imbavagliati ideato e diretto da Desiree Klain. “La Carta di Napoli – spiega Roberta De Maddi, direttivo del Sugc e promotrice del documento – riassume in dieci punti, temi fondamentali che sono alla base della professione dei foto e videoreporter, il diritto di cronaca, l’accesso ai luoghi, il diritto d’autore, l’autoproduzione. Diritti che vanno difesi e tutelati per garantire la libertà di stampa come sancito dall’articolo 21 della Costituzione e la pluralità e quindi la qualità dell’informazione e permettere ai giornalisti per immagini di svolgere adeguatamente il loro mestiere. Questo seme parte da Napoli, città ricca di un patrimonio culturale fotografico sedimentato in tanti anni e col lavoro di illustri fotoreporter che hanno raccontato questa città, e spero attecchisca e cresca in tutta Italia”. La Carta di Napoli è stata frutto del lavoro di mesi della Commissione del Sugc composta da Roberta De Maddi, Renato Cavallo e Stefano Renna, che hanno recepito le istanze dei colleghi. Il ruolo centrale ricoperto dalle immagini nel panorama attuale deve trovare adeguate tutele. “Questo mestiere non si improvvisa, ma è frutto dell’esperienza e di professionalità ben specifiche”. Erano presenti all’inaugurazione Claudio Silvestri, segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, Vittorio Di Trapani, segretario nazionale UsigRai. Margherita Dini Ciacci, past president Unicef, il fotoreporter Uliano Lucas, e i cinque vignettisti Stefano Disegni, Fabio Magnasciutti, Mauro Biani, Enrico Caria, e Riccardo Marassi.
La Fnsi con Paolo Borrometi dal presidente dell'Antimafia Nicola Morra
Il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, hanno accompagnato questa mattina il cronista Paolo Borrometi dal presidente della commissione Antimafia Nicola Morra e gli hanno consegnato un esposto, firmato anche da Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, relativo alla campagna di minacce e delegittimazione promossa contro il giornalista siciliano da un ben identificato gruppo di pregiudicati e da alcuni siti compiacenti che si offrono come cassa di risonanza.
Il presidente Morra, oltre ad esprimere solidarietà a Borrometi e a tutti i cronisti minacciati, ha anche realizzato, insieme con Paolo Borrometi, una diretta Facebook disponibile a questo link.
Inpgi, al via le procedure per le elezioni: si vota a febbraio 2020
Le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali dell’Inpgi – Gestione principale e Gestione separata – si terranno nel mese di febbraio 2020. Lo annuncia una nota dell’istituto nella quale viene illustrato il calendario fissato dal Consiglio di amministrazione e le modalità di voto:
Voto telematico. Gli iscritti potranno votare per via telematica senza interruzione dalle ore 8.00 di lunedì 10 febbraio 2020 alle ore 22.00 di mercoledì 12 febbraio 2020 (ora italiana). I colleghi potranno votare utilizzando il proprio codice iscritto, la password personale e un codice Pin, generato in tempo reale al momento dell’accesso e recapitato via sms sulla propria utenza telefonica mobile, tramite il sito web dell’Istituto (www.inpgi.it). Ogni iscritto potrà votare online in pochi minuti, utilizzando un pc, uno smartphone, un tablet o ogni altro device collegato a internet, seguendo un semplice e veloce percorso guidato.
Voto al seggio. Chi preferirà esprimere il proprio voto presso il seggio elettorale della Circoscrizione di appartenenza potrà recarsi personalmente presso i seggi elettorali istituiti presso gli Uffici di corrispondenza regionali, che resteranno aperti dalle 10.00 alle 20.00 delle giornate di sabato 15 e domenica 16 febbraio 2020.
L’apposita sezione ‘Elezioni 2020’ (a breve on line sul sito www.inpgi.it e www.inpginotizie.it) conterrà tutte le comunicazioni e le informazioni utili agli iscritti per essere costantemente e tem
Premio Pimentel Fonseca a Helena Maleno, Giulietti: ora una legge sui bavagli
È stato consegnato a Helena Maleno, giornalista, ricercatrice e attivista spagnola specializzata sui temi della immigrazione il Premio Pimentel Fonseca, quinta edizione, prologo del Festival dedicato al giornalismo civile “Imbavagliati” ideato e diretto da Désirée Klain. La cerimonia si è svolta al Pan | Palazzo delle Arti Napoli. ”È un onore per me, il giornalismo è importante nel lavoro per i diritti umani perché dà visibilità”, ha detto Maleno che vive in Marocco dove denuncia episodi che coinvolgono migranti alle frontiere spagnole del sud e lavora per supportare le comunità sub-Sahariane. Come attivista, inoltre, usa i social network quotidianamente per segnalare le imbarcazioni alla deriva o chi varca il confine, coordinandone il salvataggio. Nei suoi confronti è in atto un procedimento giudiziario. “Un processo lungo – spiega – due Paesi diversi hanno già stabilito la mia innocenza, abbiamo vinto due cause ma continuiamo ad essere criminalizzati, premi come questo proteggono i difensori dei diritti umani, ci sentiamo più tutelati”. Premio Pimentel Fonseca Honoris Causa è stato assegnato alla comandante tedesca della Sea-Watch Carola Rackete, intervenuta con un videomessaggio di ringraziamento indirizzato all’organizzatrice e al sindaco di Napoli. “Il mio equipaggio non ha salvato la vita a migranti o rifugiati, abbiamo salvato la vita di esseri umani. È la legge del mare condurre chiunque abbia bisogno di soccorso in un porto sicuro, a prescindere dalla razza, la classe sociale o il genere. Noi non abbiamo ragioni per chiedere passaporti o i motivi del loro viaggio. Come volontaria per il soccorso in mare, non e’ il mio lavoro pensare a un giusto sistema di ricollocazione in Europa per affrontare una crisi del genere. Ma come cittadina europea, è mio dovere denunciare le ingiustizie, per rendere il potere politico più consapevole e perché si prenda le sue responsabilita’ nei confronti della società in cui viviamo”. “Due donne coraggiose” ha commentato Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, che ha consegnato il premio. Madrina della serata, Marisa Laurito. Dal presidente della FNSI, Giuseppe Giulietti, è stato lanciato un appello al Governo per “una legge contro i bavagli”. Non solo contro le “querele temerarie”, ma anche contro chi “attenta al diritto di cronaca, minacciando o aggredendo un giornalista”.
Intervenuti anche Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo del Comune, Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Claudio Silvestri, segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania. Helena Maleno, nella mattinata, ha deposto fiori sulla tomba di Eleonora Pimentel Fonseca alla Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore insieme con l’assessore Nino Daniele. La manifestazione in onore della ‘giacobina’ napoletana è promossa dal sindaco di Napoli, dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune e dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ed è realizzata dall’associazione “Periferie del mondo – Periferia immaginaria”. Le protagoniste del premio sono ogni anno giornaliste e attiviste che lavorano in difesa dei diritti civili, nell’ albo d’oro la giornalista russa Oksana Chelysheva, collaboratrice della ‘Novaya Gazeta’ dove lavorava con Anna Politkovskaja, Djimi Elghalia attivista per i diritti del popolo Saharawi,Pilar Bardem, attrice premio Goya attivista, la maltese Caroline Muscat,Olga Rodriguez, spagnola.