Archivio mensile:Luglio 2020

Ventaglio, Fnsi: «Da Mattarella importante riconoscimento del ruolo dell’informazione professionale»

«Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul ruolo dell’informazione durante la pandemia rappresentano un importante riconoscimento per tutti i giornalisti che, anche nelle fasi più drammatiche dell’emergenza sanitaria, hanno lavorato con abnegazione e spirito di sacrificio, nell’interesse dell’opinione pubblica. Proprio questo ruolo, “opposto alle fabbriche della cattiva informazione”, come ricordato dal capo dello Stato, rafforza la credibilità dell’informazione professionale, le cui regole e le cui carte deontologiche, che tutti i giornalisti sono tenuti a rispettare, sono la migliore garanzia di qualità». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.

A margine della cerimonia del Ventaglio, i vertici della Fnsi hanno consegnato al presidente Mattarella la Carta “Parole non pietre” contro il linguaggio d’odio e i muri mediatici e l’appello dei familiari di Italo Toni e Graziella De Palo, i due giornalisti scomparsi in Libano il 2 settembre 1980, affinché si faccia luce sulle circostanze della morte e venga loro assicurata giustizia.

Nel corso della tradizionale cerimonia promossa dall’Associazione Stampa Parlamentare, il presidente della Repubblica ha ricordato che «il mondo dell’informazione è stato interpellato dal virus e, nonostante le obiettive difficoltà vissute dal settore e dai singoli giornalisti, ha dato prova di saper essere al servizio dell’interesse generale e dei cittadini. L’avere posto al centro i fatti, l’approfondimento scientifico, la ricostruzione del fenomeno, il contributo fornito all’educazione ed al senso di responsabilità dei cittadini – ha aggiunto – hanno consentito ai media di svolgere un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia».

PER APPROFONDIRE
Il testo integrale dell’intervento del presidente della Repubblica alla cerimonia di consegna del Ventaglio è online sul sito web del Quirinale.

Antonella Monaco nuovo fiduciario INPGI in Campania

È Antonella Monaco, prima eletta in Campania, il nuovo fiduciario INPGI. La Monaco consigliera uscente del Sindacato unitario giornalisti della Campania, nel quale continua a ricoprire la carica di segretario provinciale di Caserta, è stata nominata anche vicepresidente della commissione “Contributi e vigilanza”, organo consultivo che affiancherà il Consiglio di amministrazione dell’Istituto nei prossimi quattro anni. I consiglieri campani Pietro Treccagnoli e Alfonso Pirozzi saranno, invece, componenti della commissione “Personale, contratto e informatica”. «Siamo molto soddisfatti per la nomina della Monaco a fiduciario campano del nostro Istituto di previdenza. Antonella, tra le fondatrici del Sindacato campano, permetterà di realizzare quella sinergia necessaria per rendere ancora più efficaci i servizi offerti dai nostri uffici – afferma il SUGC in una nota – e di realizzare pienamente quello che già avevamo cominciato a fare: portare i servizi in tutta la regione, con incontri periodici nelle sedi provinciali del Sindacato, per essere sempre più vicini ai colleghi. Ad Antonella e agli altri colleghi i migliori auguri di buon lavoro».

IL COMUNICATO DELL’INPGI

Bonus Covid maggio, Adepp: « Le Casse private non hanno alcuna responsabilità nel ritardo»

«L’Adepp, associazione che raccoglie tutti gli enti di previdenza privati italiani, smentisce categoricamente quanto affermato dal deputato del M5S Giovanni Currò a proposito dei bonus ai professionisti. In particolare non corrisponde al vero che le Casse dovessero firmare un protocollo d’intesa con i ministeri. Inoltre gli enti di previdenza privati sono stati velocissimi nell’aprire le domande, appena è stato loro consentito, e hanno pagato i bonus di marzo e aprile addirittura anticipando le somme con proprie risorse; per il mese di aprile attendono ancora il rimborso da parte dello Stato». Così l’Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati, risponde a un’intervista rilasciata dal deputato pentastellato al sito Informazione fiscale.
«Per pagare il bonus di maggio, invece, manca – spiega l’Adepp – il decreto interministeriale che definisca l’importo dell’indennità e la platea dei destinatari. Più volte gli enti di previdenza dei professionisti hanno sollecitato questo decreto e ad oggi attendono ancora. Le Casse private, dunque, non hanno alcuna responsabilità nel ritardo». (Adnkronos)

SPID per i soci del SUGC, attivazione immediata

SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è la soluzione che ti permette di accedere a tutti i servizi online delle Pubbliche Amministrazioni con un’unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, tablet e smartphone. In Italia sono circa 4mila le amministrazioni abilitate.

Grazie ad una convenzione con CENASP (Centro nazionale servizi ai professionisti) e Namirial gli uffici del SUGC saranno in grado attivare in tempo reale il servizio per i soci che ne faranno richiesta, anche in questo caso accelerando i tempi rispetto alle procedure ordinarie. Non sarà necessario, ad esempio, andare alle Poste o in tabaccheria per l’identificazione.
Il costo di attivazione del servizio per i soci è di 7 euro.

Per l’attivazione basterà mettersi in contatto con i nostri uffici.

COSA SI PUÒ FARE CON LO SPID

  • Prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, accesso alla rete wi-fi pubblica, pratiche d’impresa… con un’unica password
  • Il sistema SPID assicura la piena protezione dei tuoi dati personali, non è consentito alcun tipo di profilazione; la tua privacy è garantita
  • Con SPID puoi accedere velocemente ai servizi online della pubblica amministrazione e dei soggetti privati aderenti ovunque ti trovi e da qualsiasi dispositivo

SPID



INPGI/Gestione Separata: dal 1° settembre le domande di indennità per congedo parentale Covid-19 per i lavoratori autonomi

L’INDENNITA’ POTRA’ ESSERE RICHIESTA PER IL CONGEDO STRAORDINARIO FRUITO NEL PERIODO DAL 5 MARZO AL 31 AGOSTO 2020

Con nota pervenuta il 23 luglio scorso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunicato l’approvazione, da parte dei Ministeri vigilanti, delle delibere n. 11 e 12, adottate dal Comitato Amministratore della Gestione Separata dell’INPGI lo scorso 29 aprile con le quali – in considerazione dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado –  è stato istituito un congedo parentale straordinario, per i giornalisti iscritti in via esclusiva – quali liberi professionisti o titolari di collaborazione coordinata e continuativa –  alla Gestione Separata dell’INPGI.

Il beneficio, è riservato agli iscritti di cui sopra, con figli di età non superiore a 12 anni, ovvero anche di età superiore, se disabili.

La condizione per richiedere il congedo straordinario è che, all’interno del proprio nucleo familiare, non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.

Il congedo straordinario che non comporta il riconoscimento di contribuzione figurativa è alternativo al bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting a carico dello Stato.

La fruizione del congedo straordinario potrà essere richiesto alternativamente da entrambe i genitori, per un totale complessivo di 15 gg. nell’arco temporale dal 5 marzo al 31 agosto del corrente anno.

Le domande di congedo potranno essere presentate all’INPGI solo a decorrere dal prossimo 1° settembre, esclusivamente in modalità telematica seguendo le istruzioni riportate nel sito web e avvalendosi dei codici di accesso alla propria area riservata.

A tal fine, quindi, è opportuno verificare la corrente validità degli stessi e, qualora siano scaduti ovvero se ne sia sprovvisti, è necessario attivare il prima possibile la procedura (reperibile qui) per il rilascio o il recupero.

L’importo del congedo parentale straordinario, non potrà eccedere i 300,00 euro lordi fino a concorrenza di una spesa complessiva di 800.000 euro. A tal fine per il riconoscimento del beneficio, si terrà conto dell’ordine cronologico di presentazione delle relative domande.

Spintoni e insulti a una collega, il SUGC: candidati alle elezioni garantiscano diritto di cronaca

Ressa, spintoni e insulti sessisti. All’iniziativa elettorale organizzata da Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni e Stefano Caldoro i colleghi hanno dovuto lavorare in condizioni proibitive e non sono mancati momenti di forte tensione con spintoni ad alcuni giornalisti e insulti sessisti nei confronti di una collega. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania considera inaccettabile che ad un evento pubblico, peraltro in un momento difficile come quello attuale, accadano ancora cose del genere, condanna fermamente un linguaggio che continua ad avere come bersaglio le colleghe e rivolge un appello ai candidati e alle forze politiche a garantire piena agibilità ai giornalisti durante la campagna elettorale appena iniziata.

Razzismo contro i meridionali, il SUGC: Martinelli va radiato

In un post dal contenuto gravemente razzista pubblicato su Facebook il collega Daniele Martinelli (giornalista professionista, iscritto all’Ordine della Lombardia) scrive: “I sei carabinieri arrestati a Piacenza sono tutti meridionali, tre napoletani, un pugliese e due siciliani” e aggiunge che “la predisposizione a delinquere e a fare del male è solitamente propria di chi nasce, cresce e si forma al Sud”. Parole offensive, denigratorie, ovviamente del tutto infondate e inaccettabili, dalle quali emerge con chiarezza un gravissimo pregiudizio che chi svolge una professione difficile come il giornalista non può pronunciare né tantomeno scrivere. Per questo motivo il Sindacato unitario giornalisti della Campania presenterà nelle prossime ore un esposto al consiglio di disciplina della Lombardia per chiedere la radiazione di Daniele Martinelli.

Lorusso incontra Martella: «L’informazione sia centrale nella fase di rilancio»

Il rilancio del Paese passa anche attraverso il sostegno all’informazione. Servono interventi mirati per sostenere l’innovazione e difendere il lavoro regolare. Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ne ha discusso oggi con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, al quale ha riportato le determinazioni del Consiglio nazionale della Fnsi, riunitosi ieri.

“Il ruolo dell’informazione, riconosciuto pubblicamente dal premier Giuseppe Conte in occasione degli Stati generali – osserva Lorusso – deve essere valorizzato e rafforzato. È necessario un piano straordinario per sostenere l’informazione e che per questo prosegua il dialogo fra governo e parti sociali. Il sindacato dei giornalisti, come già rilevato in occasione degli Stati generali, auspica che il confronto con la presidenza del consiglio possa consentire di affrontare le criticità strutturali del settore, aggravate dall’emergenza sanitaria, con una reale volontà di rilancio. Non è tempo di finanziamenti a fondo perduto, ma è indispensabile che qualsiasi sostegno sia legato a piani di investimenti e trasformazione digitale, al ricambio generazionale e a valorizzare l’occupazione. La lotta alle diseguaglianze deve riguardare anche il settore dell’informazione. Gli annunciati provvedimenti sull’equo compenso devono servire a ridare dignità al lavoro di migliaia di giornalisti e non a incentivare il precariato e devono essere accompagnati da norme di severo contrasto all’abuso di contratti atipici, diventati la forma più diffusa di sfruttamento. Dalla qualità dell’informazione dipende la qualità della democrazia. Per questo, nella fase che sta per aprirsi dovranno essere affrontati i nodi cruciali per il mondo dell’informazione, dalla tutela del diritto d’autore alla regolamentazione del mercato della pubblicità, dall’ampliamento della rete di diffusione e di vendita alla protezione della privacy digitale dei cittadini, necessaria anche per arginare la diffusione delle fake news. Su questi temi, il sindacato dei giornalisti, come ribadito dal Consiglio nazionale della Fnsi, ritiene indispensabile riprendere da subito un confronto con il governo”.

Bilancio del SUGC approvato all’unanimità, Silvestri e Ausiello: “Colleghi al primo posto”

Antonella Scutiero, Claudio Silvestri, Gerardo Ausiello

È stato approvato all’unanimità il bilancio del Sindacato unitario giornalisti della Campania, durante un’assemblea che è stata aperta dall’intervento del presidente del SUGC, Gerardo Ausiello: “Ancora un bilancio in attivo, il sesto consecutivo, a conferma di una gestione attenta, responsabile e trasparente. Il Sugc – ha detto Ausiello – nella coerenza dei valori che lo contraddistinguono – solidarietà e pieno sostegno a ciascun collega, che non sarà mai solo – continua nella strada del potenziamento dei servizi, dall’assistenza legale a quella fiscale, che lo hanno portato ad essere sempre più un punto di riferimento per i giornalisti campani. Continuiamo, insieme, lungo questa strada”.
Il rendiconto del 2019 si è chiuso con un avanzo di gestione di 10mila euro, nonostante le spese per le elezioni regionali e nazionali. Aumenta anche il numero degli iscritti, sebbene siano stati cancellati dall’elenco 63 colleghi morosi.
“Sono bilanci dove non ci sono prebende e gettoni per il consiglio direttivo. Riusciamo a tenere aperto l’ufficio al pubblico per 9 ore al giorno e ad offrire una grande quantità di servizi grazie a una gestione oculata delle risorse tutte orientate ai colleghi e alla crescita del sindacato. Fondamentale resta il lavoro di assistenza dei nostri sportelli con i consulenti fiscali e del lavoro. Un’attività che, fin dall’inizio, abbiamo pensato completamente integrata all’ufficio di corrispondenza dell’INPGI – ha affermato il segretario Claudio Silvestri – Da quest’anno abbiamo separato la voce di spesa dello sportello antiquerele, con il quale assistiamo gratuitamente i colleghi minacciati, aggrediti, denunciati. Vorrei ricordare che da queste stanze è partita una rivoluzione del nostro Ordinamento che porterà alla cancellazione del carcere per i giornalisti. Quella di presentare l’eccezione di incostituzionalità sul carcere per i giornalisti, previsto dalla legge sulla stampa e dal codice penale, è un’idea nata al nostro sportello dal confronto tra il nostro avvocato penalista Giancarlo Visone e i dirigenti di questo sindacato”. “L’organizzazione dei nostri uffici – continua il segretario – ci ha permesso di affrontare al meglio l’emergenza legata al Covid. Abbiamo messo su una task-force per rispondere alle centinaia di richieste che ci sono arrivate. Restano i problemi aperti da questa crisi. È evidente che in un periodo così complesso e davanti a una crisi dalla quale ne usciremo con le ossa rotte è fondamentale una visione. Bisognerà ripensare alla professione, sarà necessario rimodulare le regole sia del nostro Istituto di previdenza, che attende l’allargamento della platea, che del nostro Ordine professionale che si trova ad un bivio nel quale deve dimostrare la necessità della sua esistenza in vita – conclude il segretario – Lo potrà fare solo pensando a una riforma vera, attuale, coerente con la realtà e le esigenze del lavoro giornalistico. Serve una inversione di rotta coraggiosa che guardi al lavoro, quello regolare, e non alle tessere. È venuto il momento di chiudere la fabbrica delle illusioni, bisogna cambiare passo, e le prossime elezioni dell’Ordine sono un’occasione importante per mettere alla porta chi ha messo il freno al progetto riformatore nel quale tutti avevamo sperato”. All’assemblea, con i componenti del direttivo del SUGC, sono intervenuti anche il presidente del collegio dei sindaci Antonella Scutiero, che ha evidenziato la correttezza dei bilanci e l’eccezionale risultato tra spesa e qualità e quantità dei servizi offerti, il tesoriere Gianni Rinaldi, il sindaco Roberto Aiello, la consigliera dell’Inpgi Antonella Monaco, il presidente dei probiviri Giuseppe Picciano con la componente del collegio Clarissa Campodonico.

BILANCIO 2019

NOTA INTEGRATIVA BILANCIO 2019

BILANCIO PREVISIONE 2020

 

Jobs Act, nuova bocciatura dalla Consulta

Il criterio di commisurazione dell’indennità da corrispondere per i licenziamenti viziati sotto il profilo formale o procedurale, ancorato in via esclusiva all’anzianità di servizio, «non fa che accentuare la marginalità dei vizi formali e procedurali e ne svaluta ancor più la funzione di garanzia di fondamentali valori di civiltà giuridica, orientati alla tutela della dignità della persona del lavoratore». Soprattutto nei casi di anzianità modesta, «si riducono in modo apprezzabile sia la funzione compensativa sia l’efficacia deterrente della tutela indennitaria: la soglia minima di due mensilità non è sempre in grado di porre rimedio all’inadeguatezza del ristoro riconosciuto dalla legge». È quanto si legge nella motivazione della sentenza n. 150 depositata oggi con cui la Corte costituzionale ha accolto le questioni sollevate dai Tribunali di Bari e di Roma sul carattere rigido e uniforme dell’indennità, ancorato alla mera anzianità di servizio (le censure non si soffermavano sui limiti minimo e massimo della stessa, stabiliti dal legislatore).

È la prima volta, segnalano dal palazzo della Consulta, nella storia della Corte che una sentenza è firmata da tre donne: oltre alla presidente Marta Cartabia, il testo porta la firma della relatrice Silvana Sciarra, mentre e anche il cancelliere è una donna.

La Corte, in particolare, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 del d. lgs. n. 23 del 2015 (cosiddetto Jobs Act) là dove fissava l’ammontare dell’indennità in un importo pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio (si veda il comunicato stampa del 25 giugno).

In linea di continuità con la sentenza n. 194 del 2018, che ha dichiarato l’incostituzionalità del meccanismo di determinazione dell’indennità dovuta per i licenziamenti privi di giusta causa o di giustificato motivo oggettivo o soggettivo (articolo 3 del d.lgs. n. 23 del 2015), la Corte ha ritenuto contrastante con i princìpi di eguaglianza e di ragionevolezza e con la tutela del lavoro in tutte le sue forme l’analogo criterio di commisurazione dell’indennità previsto per il licenziamento affetto da vizi formali o procedurali.

La sentenza spiega che le prescrizioni formali, relative all’obbligo di motivazione del licenziamento e al principio del contraddittorio, «rivestono una essenziale funzione di garanzia, ispirata a valori di civiltà giuridica» e «sono riconducibili al principio di tutela del lavoro, enunciato dagli artt. 4 e 35 Cost.», in quanto si prefiggono di tutelare la dignità del lavoratore.

Il legislatore – sottolinea la Corte – pur potendo modulare diversamente le tutele per il licenziamento illegittimo, non può trascurare «la vasta gamma di variabili che vedono direttamente implicata la persona del lavoratore». Con riferimento all’articolo 3 della Costituzione, la Corte ha osservato che la disciplina in esame, nell’appiattire «la valutazione del giudice sulla verifica della sola anzianità di servizio», determina «un’indebita omologazione di situazioni che, nell’esperienza concreta, sono profondamente diverse» e si pone dunque in contrasto con il principio di eguaglianza. La Corte ha ravvisato, inoltre, la violazione del principio di ragionevolezza, che si esprime come esigenza di una tutela adeguata: occorre attribuire «il doveroso rilievo al fatto, in sé sempre traumatico, dell’espulsione del lavoratore», attraverso il riconoscimento del giusto ristoro e la salvaguardia di una efficace funzione dissuasiva della tutela indennitaria.

La rigida predeterminazione dell’indennità, sulla base della sola anzianità di servizio, vìola anche gli articoli 4, primo comma, e 35, primo comma, della Costituzione, che tutelano «la giusta procedura di licenziamento, diretta a salvaguardare pienamente la dignità della persona del lavoratore». Il giudice, nel rispetto delle soglie oggi fissate dal legislatore, determinerà l’indennità tenendo conto innanzitutto dell’anzianità di servizio, «che rappresenta la base di partenza della valutazione. In chiave correttiva, con apprezzamento congruamente motivato, il giudice potrà ponderare anche altri criteri desumibili dal sistema, che concorrano a rendere la determinazione dell’indennità aderente alle particolarità del caso concreto». Potranno venire in rilievo, in tale valutazione, anche la gravità delle violazioni, il numero degli occupati, le dimensioni dell’impresa, il comportamento e le condizioni delle parti.

La Corte ha infine invitato il legislatore a «ricomporre secondo linee coerenti una normativa di importanza essenziale, che vede concorrere discipline eterogenee, frutto dell’avvicendarsi di interventi frammentari». (Ansa)