Archivio mensile:Febbraio 2021

Minacce ai giornalisti di Fanpage, Fnsi e Sugc: garantire la sicurezza dei cronisti

Inchieste come BloodyMoney sono importantissime per farci capire che la professione giornalistica è un valore importante per la comunità. Lo dimostrano i risultati dell’inchiesta giudiziaria sullo smaltimento illegale di fanghi e rifiuti che ne è seguita e le inquietanti minacce che emergono dalle carte. Nelle intercettazioni il reggente del clan Cimmino del Vomero si augura più volte la morte dei cronisti di Fanpage. La Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) e il Sindacato unitario giornalisti della Campania (Sugc) esprimono solidarietà ai colleghi del giornale online, con i quali si sono schierati fin dal primo momento, e saranno al loro fianco in tutte le sedi. E chiedono alle autorità competenti di effettuare tutte le verifiche necessarie per la garanzia e la tutela della sicurezza dei cronisti. Per tale motivo interesseremo del caso il Centro di coordinamento per la sicurezza dei giornalisti presso il Ministero dell’Interno e il comitato appositamente istituito presso la commissione Antimafia.

Copie di giornali su Telegram, sequestrati 10 siti ‘pirata’. Fnsi: «Urgente recepire la direttiva sul copyright»

I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di urgenza, emesso dalla Procura della Repubblica, di 10 siti web ‘pirata’, tramite i quali è stata operata la diffusione illecita di giornali, riviste ed e-book in violazione della normativa sul diritto di autore. Le attività investigative svolte dalle Fiamme Gialle baresi hanno, difatti, consentito di individuare alcuni siti ‘pirata’ che hanno posto a disposizione del pubblico l’intero contenuto di giornali, riviste e libri, permettendo a chiunque di scaricare illecitamente e gratuitamente le relative copie digitali, attraverso link di collegamento a risorse web gestite su server esteri.

L’attività di polizia giudiziaria (operazione denominata ‘#Cheguaio’) costituisce l’ulteriore sviluppo di indagini, a tutela del diritto di autore, avviate nel 2020 a seguito della denuncia presentata dalla Federazione Italiana Editori Giornali e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, per rilevare i canali presenti sulla piattaforma di messaggistica istantanea ‘Telegram’, sui quali era possibile reperire materiale editoriale in formato digitale, in violazione della normativa che tutela il diritto d’autore e i diritti connessi.

«L’operazione di contrasto alla pirateria digitale coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Bari segna un punto a favore della tutela dei prodotti editoriali e del lavoro giornalistico», commenta Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«La diffusione delle copie digitali dei quotidiani attraverso canali social – aggiunge – danneggia non soltanto le aziende e i giornalisti, ma anche e soprattutto i cittadini. Il calo di fatturati pubblicitari e vendite, nel lungo periodo, rischia, infatti, di indebolire l’informazione di qualità, essenziale per la tenuta delle istituzioni democratiche».

Per il segretario Fnsi, «è per questo auspicabile che all’azione meritoria della magistratura e delle forze dell’ordine facciano seguito gli atti del Parlamento, a cominciare dalla conclusione dell’iter di recepimento della direttiva europea sul diritto d’autore, con i relativi decreti attuativi, necessari per difendere l’informazione di qualità e il lavoro dei giornalisti. In questo senso, è necessario riprendere al più presto l’interlocuzione fra governo e parti sociali, in uno spirito di continuità con quanto già fatto nei mesi passati, per affrontare le emergenze che rischiano di mettere definitivamente in ginocchio l’informazione, bene pubblico tutelato dalla Costituzione».

Le indagini hanno determinato, finora, la ‘chiusura’ di 329 canali e gruppi di utenti presenti su ‘Telegram’, individuati dagli investigatori della Guardia di Finanza di Bari grazie al costante monitoraggio della piattaforma, nonché l’identificazione di diversi soggetti responsabili della distribuzione illecita di migliaia di copie digitali di quotidiani. In particolare, nei confronti di alcuni degli indagati, lo scorso 6 agosto, sono state eseguite perquisizioni domiciliari in Puglia, Campania, Marche e Lazio, al termine delle quali sono stati sequestrati numerosi dispositivi informatici. L’analisi del contenuto della memoria degli apparati sequestrati ha consentito di acquisire ulteriori elementi di riscontro delle condotte illecite tenute dai 9 indagati per la violazione della normativa in materia di diritto di autore e di risalire a 10 siti ‘pirata’, da cui gli stessi hanno scaricato copie digitali di giornali, riviste ed e-book che, in esecuzione dell’odierno provvedimento di sequestro preventivo, sono stati ‘oscurati’.

Dalle indagini è emerso che i responsabili della gestione dei siti non percepiscono dagli utenti alcun corrispettivo per l’accesso ai relativi contenuti ma traggono, invece, profitto dalla pubblicità inserita nelle relative pagine sotto forma di banner e pop-up.

 

Rinvio dei tagli all’editoria e contributo a Radio Radicale, Fnsi: «Segnale forte a tutto il settore»

Nuovo rinvio dei tagli all’editoria e rifinanziamento di Radio Radicale: le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato due emendamenti al Milleproroghe, riformulati, che spostano di altri due anni l’entrata in vigore del graduale azzeramento del contributo ai giornali previsto con la manovra per il 2019 e stanziano 2 milioni per il 2021 per Radio Radicale.

«L’approvazione dei due emendamenti a tutela del pluralismo dell’informazione rappresenta un segnale forte a tutto il settore», commenta Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«L’aver messo in sicurezza i contributi per Radio Radicale e per i giornali in cooperativa – aggiunge – consente di sanare il vulnus che si era creato con il taglio progressivo dei finanziamenti, approvato con la legge di bilancio 2019. L’auspicio è che anche il nuovo governo presti attenzione alla salvaguardia del pluralismo dell’informazione».

Per il segretario Fnsi, «occorre riprendere al più presto il percorso virtuoso e condiviso con le parti sociali, avviato nei mesi scorsi sia sul versante di una riforma complessiva del settore dell’editoria sia sul versante della tutela del lavoro giornalistico, a partire dal contrasto al precariato e allo sfruttamento fino alla difesa del diritto d’autore».

Sindaco di Avellino contro i giornalisti, il Sugc: atteggiamento inaccettabile

“Ancora una volta il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, utilizza modalità senza contradditorio come le dirette facebook per offendere e denigrare i giornalisti irpini. Il suo, è un atteggiamento inaccettabile che il sindacato ha più volte censurato anche nel recente passato. Siamo vicini e al fianco dei colleghi irpini che quotidianamente tra mille difficoltà, ma con spirito di servizio, si prodigano per informare la comunità in un momento delicato e complicato”. Così in una nota il segretario regionale del sindacato unitario giornalisti Campania Claudio Silvestri e il segretario provinciale Amedeo Picariello. “Dal primo cittadino sono arrivate accuse  inaccettabili e gravi. Nulla a che vedere – aggiungono – con il diritto di critica visto e considerato che Festa è da sempre allergico ai rilievi e alle inchieste. A tal proposito denunciamo anche l’ostracismo ben mascherato dalle misure di contenimento rispetto alla pandemia messo in atto nei confronti di alcuni colleghi giornalisti che chiedono di poter accedere a palazzo di città.
La misura è davvero colma: essendo Festa un iscritto all’Ordine dei giornalisti della Campania che non perde occasione per offendere e attaccare altri iscritti, provvederemo a segnalare il caso al consiglio di disciplina. Quando i governati a tutti i livelli insultano e attaccano i giornalisti si è sempre alla vigilia di sinistre derive” – concludono Silvestri e Picariello.

‘Stars4Media’, al via la seconda edizione del programma europeo di scambio e formazione

Al via la seconda edizione di Stars4Media, il programma di scambio e formazione dedicato ai professionisti dei media dei diversi Paesi Ue che desiderano sviluppare nuovi prodotti editoriali o testare idee innovative. L’iniziativa, finanziata dall’Unione europea, nasce con l’ambizione di rendere il settore dei media più sostenibile promuovendo l’innovazione e il giornalismo di qualità e costruendo nuove partnership tra le organizzazioni del settore di tutto il continente. La prima edizione è iniziata alla fine del 2019, poco prima della pandemia di Covid-19. Nonostante un anno turbolento, ha supportato con successo 105 professionisti dei media di 42 organi di stampa in 17 Paesi europei.

Partner di Stars4Media sono: la Federazione europea dei giornalisti, la Libera Università di Bruxelles (Vub), la Fondazione Euractiv e l’associazione Wan-Ifra, unite nella convinzione che alle organizzazioni e ai professionisti dei media chiamati ad affrontare sfide simili debba essere data l’opportunità di imparare gli uni dagli altri e trarre vantaggio dalla collaborazione transfrontaliera.

«Oggi più che mai è necessario alimentare la fiducia nei media, accompagnare la transizione digitale, diversificare le redazioni e la produzione e contrastare la disinformazione». Afferma Renate Schroeder, direttrice della Efj. «Ci sono alcuni barlumi di speranza – prosegue – legati a nuove interessanti start-up giornalistiche e un progetto come Stars4Media è una grande opportunità per ottenere supporto sia finanziario che attraverso il coaching professionale».

In concreto, Stars4Media offre ai professionisti dei media (giornalisti, sviluppatori web, esperti di intelligenza artificiale…) la possibilità di lavorare per quattro mesi su un progetto innovativo condiviso, coinvolgendo almeno due organizzazioni di media di due diversi Paesi della Ue per cooperare a livello editoriale, tecnologico e/o organizzativo. Tre gli argomenti da approfondire: ‘Giornalismo, fiducia e partecipazione’; ‘Tecnologia e marketing dei media’, ‘Altre innovazioni’.

Le scadenza per candidarsi a partecipare sono il 1° maggio e il 1° luglio 2021. Tutte le informazioni utili sono disponibili sul sito web www.stars4media.eu.

‘#StaiZitta giornalista!’, in uscita il libro di Silvia Garambois e Paola Rizzi sulle ‘parole che imbavagliano’

«Cessa», «maestrina», «vai a fare la calza ragazzina maleducata», «meriti di morire», «sei solo brava con la bocca», «un mostro di bruttezza e cattiveria», «strega», «parli delle donne stuprate, a te non sarebbe successo», «ritorna casalinga», «la vedo bene come cassiera», «le donne utilizzano in modo surrettizio il sesso per fare carriera o presunta tale». Un catalogo di insulti e oscenità scientificamente censiti, raccolti in “#StaiZitta giornalista! Dall’hate speech allo zoombombing, quando le parole imbavagliano”, di Silvia Garambois e Paola Rizzi, in uscita per il progetto Digital First di Edizioni All Around, nella collana Studi della Fondazione sul giornalismo Paolo Murialdi.

«Gli insulti se li sentono ripetere tutti i giorni, sui propri profili social o nelle mail, le giornaliste impegnate su fronti caldi, come l’immigrazione, la politica, il crimine organizzato, o professioniste particolarmente esposte, attaccate non per quello che dicono ma per quello che sono, ossia donne, passibili per questo di denigrazione misogina e di minacce di stupro», si legge nella presentazione del volume.
Un libro che raccoglie le testimonianze delle colleghe su cosa significa lavorare, raccogliere notizie, smontare fake news, analizzare i fatti, sapendo che questo avrà come probabile conseguenza una grandine di insulti e minacce.

«L’odio contro le donne e il loro giornalismo. L’attacco sessista, le minacce, gli insulti beceri, un quadro preoccupante che mai avevamo visto […] Difendere le giornaliste insultate e minacciate significa combattere il malaffare economico, politico e social che si nasconde dietro questa odiosa persecuzione. Ed è una battaglia che devono combattere soprattutto i maschi, perché fra di loro si trovano gli odiatori», scrive nell’introduzione Vittorio Roidi, presidente della Fondazione Murialdi.

“#StaiZitta giornalista!” è disponibile in ebook e si può acquistare anche nella versione su carta dal sito edizioniallaround.it in attesa dell’uscita in libreria. Prefazioni dell’onorevole Laura Boldrini, della Commissaria Agcom Elisa Giomi e del professor Federico Faloppa, coordinatore della Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio.

Governo, Fnsi: «Bene Draghi sui temi del lavoro, ora riprendere il confronto su riforme e lotta al precariato»

«Nel suo discorso al Senato, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha evidenziato le criticità del mercato del lavoro e la necessità di mettere a punto una strategia di sostegno delle imprese e del lavoro. Si tratta di politiche necessarie, che dovranno trovare una declinazione anche nel settore dell’informazione, dove è ineludibile la necessità di far fronte alle troppe diseguaglianze che mettono in discussione la dignità del lavoro e delle persone». Lo afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«L’informazione di qualità – prosegue – non può prescindere dal riconoscimento di diritti e retribuzioni dignitose a migliaia di giornalisti, giovani e meno giovani, oggi costretti a lavorare in condizioni di inaccettabile precarietà e di sfruttamento. Nel solco del percorso indicato dal presidente Draghi, sarà necessario riprendere al più presto i tavoli di confronto, avviati con il precedente esecutivo, per discutere di riforma complessiva del settore e della professione e di contrasto al lavoro precario, temi cruciali per rafforzare il ruolo dell’informazione, sempre più essenziale per la salvaguardia delle istituzioni democratiche».

PER APPROFONDIRE
Il testo delle dichiarazioni programmatiche del presidente Draghi e la registrazione video delle comunicazioni al Senato sono disponibili a questo link.

Addetto stampa a 5mila euro all’anno, dopo il ricorso del SUGC il Comune ritira il bando

A ventiquattro ore dalla notifica del ricorso al Tar del Sindacato unitario giornalisti della Campania contro l’avviso del Comune di Poggiomarino per l’affidamento di un incarico di addetto stampa a 5mila euro all’anno, l’Amministrazione ha revocato la procedura. Il consiglio direttivo del SUGC all’unanimità aveva deciso di dare mandato all’avvocato Luisa D’Alterio di impugnare la manifestazione d’interesse che avevamo ritenuto lesiva della dignità professionale dei giornalisti. Prendiamo atto della decisione del Comune, tuttavia continueremo a vigilare su quanto verrà formulato dall’Amministrazione per l’affidamento dell’incarico. Purtroppo, il problema non riguarda solo Poggiomarino, ma tantissimi Comuni in tutto il Paese, da Nord a Sud. Chiediamo ai colleghi di vigilare e di segnalarci bandi simili contro i quali siamo determinati ad opporci in ogni modo. Non è tollerabile che Pubbliche amministrazioni possano sfruttare il lavoro con compensi mortificanti e contro principi di tutela sanciti dalla Costituzione e dal codice civile.

Addio a Sergio Gallo, il cordoglio di Sugc e Ungp

Il Sindacato unitario giornalisti della Campania piange la scomparsa del collega Sergio Gallo, 81 anni, per tanti anni segretario dell’Ungp Campania, il sindacato di base della Fnsi che si occupa dei giornalisti pensionati. Con il presidente Ermanno Corsi ha dato continuità all’attività del gruppo anche negli anni difficili del sindacato nella nostra regione e si è impegnato per dare i giusto riconoscimento ai colleghi di lungo corso. Sergio, che ha militato nel Pci, ha cominciato la sua attività giornalistica all’Unità, dove è stato punto di riferimento per tanti giornalisti che muovevano i primi passi e che si sono poi affermati, per poi passare a Paese Sera e, in seguito, assunto da Pasquale Nonno, al Mattino dove ha chiuso la sua carriera. Ricorderemo sempre con affetto la sua ironia e i suoi modi gentili con tutti, anche quando era i momento di discutere e di contrapporsi su alcune idee. Il segretario del SUGC Claudio Silvestri, insieme a tutto il direttivo, il presidente dell’Ungp Campania, Ermanno Corsi, si stringono in un grande abbraccio alla moglie Anna Sofia e ai figli Massimiliano e Daniela in questo momento difficile.

Giornalista citato per rivelare le fonti, Fnsi e Sugc: tutelare segreto professionale

Il giornalista del “Fatto quotidiano” Vincenzo Iurillo è stato citato come testimone per rivelare la fonte del suo articolo sul processo nel quale l’ex Procuratore generale di Catanzaro Otello Lupacchini è imputato per “falso”. L’accusa nei confronti del magistrato è quella di aver omesso informazioni per ottenere il rafforzamento della scorta.
È evidente che il giornalista del Fatto, come prevede la deontologia della nostra professione e come ribadito dalla Corte europea per i diritti dell’uomo, non rivelerà mai la propria fonte. Ma è chiaro che il solo fatto di essere parte nel processo lo mette nella condizione di non potersene più occupare serenamente come cronista. Tra l’altro nell’articolo non è stato violato alcun segreto, ma si è fatto riferimento ad atti pubblici. La stessa cosa vale per la giornalista del Mattino Viviana De Vita, che si è occupata della stessa vicenda, e per la quale è stata annunciata querela. Se qualcuno pensa di poter deligittimare e intimidire i colleghi che si stanno occupano dell’inchiesta su Lupacchini, sappia la Fnsi e il Sugc sono pronti a tutelare i colleghi e ad affiancarli in ogni sede. Si tratta di una vicenda inquietante che rilancia la necessità di colpire chi molesta il diritto di cronaca e di mettere in sicurezza il segreto professionale, ancora oggi regolato da norme contraddittorie e ambigue.