Archivio mensile:Giugno 2019

L'Unione pensionati premia i giornalisti di lungo corso, riconoscimento alla memoria ad Armando Borriello


Un premio alla memoria per Armando Borriello, presidente e fondatore del Sindacato unitario giornalisti della Campania, è stato consegnato al figlio Giancarlo dal presidente nazionale dell’Unione nazionale giornalisti pensionati Guido Bossa. La consegna è avvenuta ieri durante una manifestazione organizzata dalla sezione regionale dell’Ungp che ha visto premiati i giornalisti campani di lungo corso Sergio Gallo, Carlo Franco, Nora Puntillo, Giovanni Ramasco e Maurizio Romano. Alla cerimonia erano presenti il presidente e il segretario regionale dell’Ungp, Ermanno Corsi e Tullio De Simone, e il segretario regionale del Sugc, Claudio Silvestri.

Legge regionale sull'editoria, il SUGC: bene annunci, ora i fatti

Il Sindacato Unitario dei Giornalisti Campania accoglie con favore la comunicazione della Regione Campania sull’erogazione dei fondi per la Legge Regionale sull’Editoria, che arriva dopo interlocuzioni avute negli ultimi giorni. E si augura che, stavolta, dalle buone intenzioni si passi rapidamente ai fatti. È doveroso ricordare infatti che la Legge Regionale 6 febbraio 2018, n. 1 (Norme in materia di informazione e comunicazione) era stata dotata anche di un finanziamento per l’editoria: 500mila euro per il 2018, 1 milione di euro per il 2019 e stessa cifra anche per il 2020. Tra i punti della legge, di grande interesse per il settore, quelli per “sostenere le imprese e gli altri soggetti operanti nel settore dell’informazione”, al fine di incentivare “l’occupazione nelle imprese locali dell’informazione e della comunicazione, promuovendo la tutela del lavoro, della sua qualità e professionalità, nel rispetto della disciplina contrattuale del settore e della normativa in materia di equa retribuzione del lavoro giornalistico”. Dopo 15 mesi è stato varato solo il Regolamento, che, però appare monco, proprio nella parte che si occupa del contributo pubblico, e nel frattempo si sono persi i primi 500mila euro. Ora l’annuncio, che accogliamo con favore, di un intervento diretto del Presidente De Luca per il reperimento della restante dotazione finanziaria. Chiediamo dunque un immediato tavolo di concertazione per contribuire a rendere operativa una legge tanto attesa dal settore.
il comunicato della regione
In applicazione della legge sull’editoria, le cui norme attuative sono state approvate dal Consiglio Regionale all’inizio dell’anno in corso, su indicazione del Presidente De Luca è stato dato mandato agli uffici del Bilancio di procedere alle previste dotazioni finanziarie per poter procedere in tempi rapidi all’applicazione stessa della legge.

Mercoledì sportello con i consulenti ad Avellino

Mercoledì prossimo, 3 luglio, dalle 15 i nostri consulenti saranno ad Avellino, presso l’ex carcere borbonico in piazza Alfredo de Marsico (ingresso sala Blu), per lo sportello fiscale con il segretario provinciale Amedeo Picariello. Gli iscritti potranno presentare tutta la documentazione per la dichiarazione dei redditi (gratuita) o semplicemente chiedere informazioni per tutto ciò che attiene alla gestione delle partite IVA, o, ancora, alla gestione principale e alla gestione separata dell’INPGI.

Giornalisti liberi professionisti, attivo sul sito INPGI il servizio per la comunicazione dei redditi 2018


È attivo il sito web DenunciaGs dedicato alla comunicazione obbligatoria dei redditi percepiti da attività giornalistica autonoma nel corso del 2018 da parte dei giornalisti iscritti alla Gestione Separata dell’Inpgi.
Il servizio è attivo ogni giorno, dalle 8 alle ore 20. La scadenza per l’invio della comunicazione, senza l’applicazione di sanzioni, è il 31 luglio 2019.
Per accedere al servizio online basta collegarsi alla home page del sito web dell’Inpgi e cliccare sul banner ‘Comunicazione reddituale’ per essere automaticamente indirizzati nella sezione dedicata alla DenunciaGs. Occorre disporre delle credenziali di accesso (codice iscritto e password). Chi ne avesse necessità può richiedere un duplicato delle credenziali seguendo le istruzioni riportate nel seguente link ‘Richiesta codici di accesso‘. Tutte le informazione necessarie alla corretta compilazione del modello da utilizzare per la comunicazione dei redditi sono disponibili sul sito web dell’ente (qui il link diretto).
Si ricorda che l’importo del contributo a saldo dovuto, così come elaborato dalla procedura online, dovrà essere versato in unica soluzione entro il 31 ottobre 2019 o in tre rate mensili, a ottobre, novembre e dicembre.
La procedura per la comunicazione reddituale online indicherà, in ogni caso, le mensilità attribuite in ragione del reddito dichiarato e l’eventuale contributo aggiuntivo necessario per l’attribuzione di un’anzianità pari a 12 mesi. Il versamento del contributo aggiuntivo è facoltativo. In sua assenza sarà attribuita la sola anzianità derivata dal reddito giornalistico dichiarato.

Il Consiglio nazionale approva la relazione del segretario: «Pronti a ogni iniziativa contro tagli e bavagli»


Il Consiglio nazionale della Fnsi rilancia l’azione del sindacato sul fronte della lotta ai tagli e bavagli, che «nell’attuale congiuntura economica, che ancora non vede una ripresa del settore editoriale – recita la mozione approvata al termine dei lavori delle assise –, deve proseguire» così come «va sostenuta la battaglia per l’allargamento e l’ammodernamento della platea professionale, dell’Inpgi e non solo» e va «ampliata e rafforzata la presenza del sindacato, attraverso tutte le sue articolazioni, a fianco dei colleghi sia dipendenti sia autonomi».
Per i consiglieri nazionali, che tornano a chiedere il recepimento della direttiva europea sul copyright nell’ottica del lavoro e della sua qualità, «non è con la rottamazione dei giornalisti e il taglio delle retribuzioni che si rilancia il settore».
Il Consiglio nazionale, approvata la relazione politico-sindacale del segretario generale Raffaele Lorusso, ha anche dato via libera al bilancio consuntivo 2018 e al bilancio preventivo 2019 e ratificato per acclamazione un ordine del giorno sulla vicenda del Giornale di Sicilia (il quotidiano palermitano reduce da quattro giorni di sciopero per la vertenza innescata dai lavoratori poligrafici) nel quale si chiede a segreteria e giunta «un intervento forte e costante sull’editore» al fine di rilanciare «una gloriosa testata con 160 anni di storia» e per scongiurare «progetti di smantellamento e macelleria sociale».
Ricordando, infine, le vicende di Giulio Regeni, Silvia Romano, Luca Tacchetto, Pierluigi Maccalli e padre Paolo Dall’Oglio, l’Assemblea, riunita oggi, 25 giugno, a Roma, richiama l’attenzione sulla mancanza di impegno degli editori a investire risorse nella ricerca della verità. «Le tragiche vicende di questi italiani vanno indagate» e «occorre tenere alta l’attenzione», si legge nel documento approvato all’unanimità. Ma «per fare un buon giornalismo è necessario investire risorse, senza le quali il giornalismo è destinato a una brutta fine».
Via libera anche alla riforma del regolamento delle Commissione e delle Assemblee, nazionali e regionali, del lavoro autonomo. con l’obiettivo di migliorare l’organizzazione dei giornalisti non dipendenti e aumentare la loro partecipazione all’interno del sindacato in termini formativi, vertenziali e di conflitto. Riforma che è l’ideale conclusione della ‘Conferenza di organizzazione del Lavoro Autonomo Fnsi’, voluta dal Congresso di Chianciano Terme e passata, il 16 maggio 2018, a Roma, dall’approvazione all’unanimità del documento ‘Condivisione e Rappresentanza’ da parte delle rappresentanze del lavoro giornalistico non dipendente.

Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo si autosospendono dall'Ordine dei giornalisti: «O noi o Feltri»


«Caro Presidente, abbiamo deciso di autosospenderci dall’Ordine nazionale dei giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri. Proprio noi, che più di altri, ci battiamo per la difesa dell’articolo 21 della Costituzione, riteniamo gli scritti e il pensiero del direttore Feltri veri e propri crimini contro la dignità del giornalista». Inizia così la lettera aperta che Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo, cronisti costretti a vivere sotto scorta per via delle loro inchieste sulla mafia, indirizzano a Carlo Verna, presidente del Cnog, dopo l’editoriale di Vittorio Feltri su Camilleri.
Le parole di Feltri sullo scrittore e sulle sue opere, spiegano Borrometi e Ruotolo, «hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui. Quel ‘terrone che ci ha rotto i coglioni’ per noi figli del Sud è inaccettabile. Non è in gioco la libertà di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia».
L’idea che Vittorio Feltri offre, proseguono i due giornalisti, «è che si possa, impunemente, permettersi questo avvelenamento chirurgico. E non è un problema solo suo. Almeno, non lo è più. A lui non frega niente: il limite, la deontologia, la misura, il buon senso, diremmo perfino la dignità sembrano saltate da tempo». Concludono Borrometi e Ruotolo: «Noi siamo convinti che resti intatta la bellissima frase che recita ‘Non condivido le tue idee ma darei la vita per permetterti di esprimerle’. Continuiamo a batterci contro la censura e gli editti, ma non possiamo accettare tra noi chi istiga all’odio. Ne va della nostra credibilità».
«L’Ordine non è un club», replica Carlo Verna. «Condivido le ragioni dei colleghi – dice il presidente -, se l’Ordine dei giornalisti fosse un club mi autosospenderei pure io. Ma non lo è e l’istituto dell’autosospensione non esiste, ci si può semmai cancellare, astenendosi dallo svolgere la professione e, salvo il diritto d’opinione, poi iscriversi di nuovo quando sono cessate le ragioni di cui alla polemica. L’occasione – aggiunge Verna – è opportuna per chiarire il funzionamento in base alla normativa vigente dei consigli di disciplina totalmente autonomi dopo la cosiddetta legge Severino rispetto all’Ordine e in ogni caso privi di poteri cautelari di sospensione, perché per fortuna esiste l’articolo 21 della Costituzione. Per cui Feltri, come chiunque altro, potrà semmai essere sottoposto al rituale procedimento disciplinare, al termine del quale ci sarà un pronunciamento che tutti, dal sottoscritto a Borrometi e Ruotolo, dovranno rispettare. Poi naturalmente le leggi si possono cambiare se il Parlamento lo volesse, e in tale senso il Consiglio nazionale ha già avanzato proposte di riforma per ciò che attiene ai giornalisti, mentre per quel che riguarda le separate funzioni disciplinari la normativa è la stessa per tutti gli ordini professionali».
Per il direttore di Libero, si è trattato soltanto di una battuta sul commissario Montalbano. «Ruotolo e Borrometi vogliono autosospendersi dall’Ordine dei Giornalisti e non possono farlo? Che peccato! Due in meno poteva essere un vantaggio. Non cambierei una virgola di quel pezzo perché – dice in una intervista all’Adnkronos – un articolo si legge prima di giudicarlo, e se lo avessero letto, avrebbero visto che parlo molto bene di Camilleri perché è bravissimo e spero che si rimetta. Nelle ultime tre righe – prosegue Feltri – ho scritto con ironia che se proprio dovesse andarsene, allora ci consoleremmo non vedendo più in tv quel ‘terrone’ di Montalbano. Ma l’ho chiamato terrone in modo scherzoso, come quando definiscono me polentone. Mica querelo, io amo la polenta!».

Dl Crescita, nuovo emendamento Inpgi. Fnsi: «Le mani sull'istituto per colpire l'informazione»

 

Cambia ancora l’emendamento ‘salva-Inpgi’. Il testo inserito nel Dl Crescita, approvato in Commissione appena due giorni fa, disponeva la sospensione dell’eventuale procedura di commissariamento dell’ente fino al 31 dicembre 2019. Poi il decreto è tornato in Commissione e da lì è uscita modificata anche la norma relativa all’istituto di previdenza dei giornalisti: la sospensione della possibilità di commissariamento è anticipa al 31 ottobre.
«Il nuovo emendamento sull’Inpgi, approvato dalla commissione Bilancio della Camera a meno di 72 ore dal via libera al precedente, è la conferma della volontà di una parte della maggioranza di governo di colpire l’informazione, i giornalisti e l’autonomia del loro istituto di previdenza», è il commento del segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso.
«Se l’obiettivo è quello di aprire una resa dei conti senza precedenti, ricorrendo magari fra qualche mese alla figura di un commissario, si tratta di un’operazione pericolosa quanto inutile perché, come riconosce chiaramente il testo dello stesso emendamento, la messa in sicurezza dell’istituto passa attraverso l’allargamento della platea degli iscritti ad altre figure di professionisti del settore», prosegue Lorusso.
Si tratta, aggiunge il segretario della Fnsi, di «un passaggio imprescindibile anche rispetto ad altri auspicati interventi, ai quali il Cda dell’istituto non si è mai sottratto e che andrebbero adottati soltanto dopo averne verificato la rispondenza alle leggi e ai principi costituzionali. Ogni altra ipotesi appartiene a forme di propaganda e di demagogia d’accatto che esprimono bene lo spirito dei tempi», conclude.
«Con un intervento dell’ultimo minuto è stato nuovamente modificato, su richiesta del Mef, l’emendamento a favore dell’lnpgi creando incertezza e confusione», osservano da via Nizza. «Infatti, se da una parte si dice che l’istituto ha 12 mesi di tempo per approntare interventi che siano efficaci per la stabilità di medio-lungo periodo, dall’altra si sospende il possibile ricorso al commissariamento solo fino al 31 ottobre 2019. Come se fosse possibile per il Cda dell’istituto, che non si è mai sottratto alle proprie responsabilità e continuerà a farlo, fare un lavoro serio in poco più di tre mesi», aggiungono.
«E ancora – rileva l’ente – da una parte si riconosce la validità della strada di ampliamento della platea degli iscritti, ma dall’altra si stanziano le risorse per attuarla solo a partire dal 2023. Non vorremmo che dietro queste evidenti contraddizioni ci sia un unico obiettivo: colpire i giornalisti e l’intero settore editoriale attraverso la figura di un commissario che tagli tutele e welfare di un’intera categoria e finisca per deprimere ancora di più il sistema dell’editoria al quale l’lnpgi ha garantito finora un sostegno decisivo».
 

Il 28 direttivo dell'Ungp, riconoscimenti ai giornalisti di lungo corso

Il sindacato campano dei giornalisti pensionati Inpgi (Ungp) comunica che venerdi 28 giugno 2019 alle ore 11, nella sede del sindacato regionale (Sugc) di via Cappella Vecchia 8 in Napoli, si riunirà il Consiglio direttivo con all’ordine del giorno i seguenti punti:
– pensioni e Inpgi
– impegni del sindacato
 riconoscimenti a colleghi
– varie ed eventuali
Saranno presenti il presidente nazionale dei giornalisti pensionati, Guido Bossa, il segretario regionale del Sugc, Claudio Silvestri, i rappresentanti campani dell’Inpgi, Vincenzo Colimoro, e della Casagit, Enrico Scapaticci.
Il presidente Ungp Campania                               Il segretario Ungp Campania
Ermanno Corsi                                                    Tullio De Simone

Consegnate a Conte le richieste della FNSI, il premier: impegno su liti temerarie e tutela delle fonti

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha visitato oggi la redazione di Fanpage. Poco prima anche la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania hanno solidarizzato con la redazione e con il direttore Francesco Piccinini. «La visita del presidente del Consiglio è un segnale positivo per chi contrasta mafie e malaffare. Ora, tuttavia, è necessario una scatto di qualità e l’immediata approvazione delle leggi contro le querele bavaglio e per la tutela del segreto professionale. Bisogna cominciare a punire chi ‘molesta’ il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini ad essere informati», ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.
Nel pomeriggio, nel corso della presentazione del rapporto presentato dal Comitato di inchiesta contro la camorra presieduto da Sandro Ruotolo, una delegazione della Fnsi, composta dal presidente Giulietti e dal segretario del Sindacato della Campania, Claudio Silvestri, ha consegnato al premier le proposte elaborate dagli Stati Generali dei giornalisti, sollecitando l’abrogazione dei tagli al fondo per l’editoria e l’adozione del solo criterio della ‘rilevanza sociale’ nella valutazione delle intercettazioni pubblicabili.
Il premier Conte ha assicurato pubblicamente un suo impegno per l’approvazione di una legge sulle liti temerarie e per la tutela delle fonti.

Inpgi: sospeso il commissariamento Una road map verso l’ampliamento della platea

L’Inpgi ha 12 mesi di tempo per valutare, nell’ambito della propria autonomia, nuove misure di contenimento della spesa e di incremento delle entrate senza rischiare la procedura di commissariamento prevista dal decreto 509.
“Si tratta di un provvedimento molto importante – ha detto la presidente Marina Macelloni – che esclude per un periodo di tempo sufficiente l’ipotesi di commissariamento, primo passo per liquidare la gestione, la storia e l’autonomia dell’Ente e di tutti i suoi iscritti. Altrettanto importante – aggiunge la presidente – è che la norma votata oggi dalle commissioni Finanza e Bilancio della Camera preveda esplicitamente alla fine del percorso la strada dell’ampliamento della platea che, come abbiamo dimostrato in tutte le sedi, è l’unica in grado di garantire una sostenibilità concreta e duratura all’Istituto e di dare una risposta anche previdenziale alle profonde trasformazioni attraversate dalla nostra professione”.
L’emendamento votato oggi riconosce e dà legittimità al grande lavoro svolto in questi mesi dal Consiglio di amministrazione, dal Collegio sindacale e dalla Direzione generale dell’Istituto in collaborazione stretta con i Ministeri vigilanti e in particolare con il Sottosegretario Claudio Durigon.
«Il via libera alla norma per la salvaguardia dell’autonomia dell’Inpgi, approvata dalla commissione Bilancio della Camera, pone le basi per avviare un percorso di necessario risanamento e di inevitabile allargamento della platea degli iscritti. Un lavoro portato avanti dal consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani nonostante manovre di disturbo messe in atto da una parte largamente minoritaria della categoria, animata da interessi di bottega, rancori personali e desideri di rivalsa. La sospensione della procedura di commissariamento segna l’ulteriore sconfitta di quanti, anche nel governo e nel parlamento, hanno messo da tempo nel mirino il mondo dell’informazione e i giornalisti, dichiarando guerra, con provvedimenti mirati, al pluralismo, alle testate espressioni delle minoranze e che danno voce alledifferenze, alla dignità del lavoro, e più in generale a qualsiasi forma di pensiero libero e critico. Adesso sarà necessario lavorare per rafforzare l’Istituto con provvedimenti che, oltre ad allargare la platea, consentano di contrastare la dilagante precarietà lavorativa e ridiano forza e centralità al lavoro regolare». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della FNSI.