Bacoli, il sindaco taglia l'addetto stampa: "Se ne occupa il consigliere"
Il sindaco di Bacoli Josi Della Ragione dopo aver annunciato il taglio dell’acquisto dei giornali per la rassegna stampa, 1.800 euro che contribuiranno certamente a risollevare le casse comunali, annuncia di aver tagliato anche i 5mila euro destinati all’addetto stampa. “A coordinare la “Comunicazione Istituzionale” è e sarà il consigliere Mauro Cucco – scrive il primo cittadino – giornalista pubblicista, con delega specifica, e gli uffici municipali addetti all’attività”.Insomma, da un lato dice che la comunicazione è uno spreco, dall’altra che è un’esigenza. È paradossale che una decisione del genere arrivi proprio da un giornalista. Il sindaco genera un pericoloso equivoco. Primo, spaccia l’eliminazione di un posto di lavoro, seppure con un stipendio ridicolo e inadeguato, come un taglio che salverà il Comune. Secondo, afferma che chi ha un ruolo di rappresentanza, i consiglieri comunali, possono anche svolgere mansioni non retribuite nell’Amministrazione comunale. Terzo, afferma che chiunque all’interno degli uffici comunali può svolgere attività giornalistica. È una logica aberrante e fuori da ogni regola. Secondo lo stesso principio il sindaco potrebbe rinunciare anche all’appalto per la nettezza urbana, quello sì oneroso per le casse comunali, e mandare tutti i suoi consiglieri a pulire le strade della città. Quelle di Della Ragione sono scelte demagogiche e populiste che non fanno altro che mortificare una professione le cui regole sono garanzia di libertà e corretta informazione. Il sindacato dei giornalisti (SUGC) e i consiglieri nazionali campani della FNSI invitano il sindaco a rispettare la legge sulla comunicazione nella pubblica amministrazione e a concentrarsi sugli sprechi reali del suo Comune.
Angri, Bacoli, Parco del Sarno, solo alcuni esempi di centinaia di casi che in questi anni
(dal 2000 in poi) hanno evidenziato come la ns. categoria sia stata, dapprima illusa, poi offesa e, ancor peggio, degna di alcuna considerazione professionale. E’ un fatto di vera e propria “ignoranza culturale” degli Amministratori pubblici (come denunciato da Giovanni Rossi), i quali, da tempo immemore sono abituati a considerare gli Addetti Stampa come dei servili Portavoce (Gino Falleri docet) e non come dei Professionisti al Servizio dei cittadini. Non poche colpe, però, di impostazione e preparazione professionale abbiamo anche noi (Addetti agli Uffici Stampa della P.A.) e Rappresentanti di categoria dello specifico settore. Cordialità, P. Di Benedetto
P. Di Benedetto
26 agosto 2015 at 10:33
Angri, Bacoli, Parco del Sarno, solo alcuni esempi di centinaia di casi che in questi anni (dal 2000 in poi) hanno evidenziato come la ns. categoria sia stata, dapprima illusa, poi offesa e, ancor peggio, degna di alcuna considerazione professionale. E’ un fatto di vera e propria “ignoranza culturale” degli Amministratori pubblici (come denunciato da Giovanni Rossi), i quali, da tempo immemore sono abituati a considerare gli Addetti Stampa come dei servili Portavoce (Gino Falleri docet) e non come dei Professionisti al Servizio dei cittadini. Non poche colpe, però, di impostazione e preparazione professionale abbiamo anche noi (Addetti agli Uffici Stampa della P.A.) e Rappresentanti di categoria dello specifico settore. Cordialità, P. Di Benedetto