Archivio mensile:Marzo 2019

Silvestri (Sugc): "Sulla vertenza de "La Città" il ministro Di Maio assente ingiustificato"

 

Claudio Silvestri e Carlo Verna


“Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio sulla vertenza della Città di Salerno è stato assente ingiustificato. Si tratta, tra l’altro, di un’azienda della sua regione”. È quanto affermato dal segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, durante un dibattito dal titolo “Gli stati generali dell’editoria e il caso Salerno” che si è tenuto nell’ex chiesa di Sant’Appollonia a Salerno dove erano presenti i giornalisti e i poligrafici messi fuori dall’azienda che ha riportato il giornale in edicola con altri giornalisti. “Il Sindacato dei giornalisti porterà entro maggio agli stati generali sull’editoria – ha continuato Silvestri – una propria piattaforma di proposte condivise con i colleghi. Riforme necessarie, alcune delle quali avrebbero impedito quanto accaduto ai giornalisti della Città”. A rappresentare i colleghi sul palco Clemy De Maio, cdr della società in liquidazione e segretario provinciale del SUGC a Salerno.
“Il caso del quotidiano salernitano La Citta è un caso molto complesso. Un gruppo di primaria importanza come L’Espresso, dismettere il quotidiano che finisce in mano ad un gruppo di imprenditori locali i quali, ad un certo punto, espropriano la redazione del proprio giornale. È un caso assolutamente senza precedenti, per cui sono qui in rappresentanza dell’intero consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, portando con me un’onda di indignazione, oltre che la solidarietàche arriva da ogni parte d’Italia”, ha affermato il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna.
Per il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli: “Si tratta di un caso che riguarda non solo i colleghi duramente colpiti, ma riguarda tutti i giornalisti della Campania e italiani. C’e’ una preoccupazione generale in tutta la Campania per quanto accaduto a Salerno, perché vi è il timore che quello che accaduto qui possa ripetersi in altri luoghi”.
Oggi il consiglio comunale di Salerno ha espresso solidarietà ai colleghi cassintegrati.
Il testo letto in consiglio comunale a Salerno dal consigliere Giovanni Lambiase:
l Consiglio comunale esprime forte preoccupazione per quanto è avvenuto nelle scorse settimane nel mondo dell’informazione salernitana. Il 12 febbraio 2019, infatti, i giornalisti del quotidiano “la Città” che rientravano al lavoro dopo 5 giorni di sciopero, proclamati in seguito alla consegna delle lettere di licenziamento a quattro colleghi, hanno trovato la redazione chiusa.
Nel pomeriggio la società editrice del quotidiano, la Edizioni Salernitane srl – che nel novembre 2016 aveva acquisito il ramo d’azienda dal gruppo editoriale Gedi (ex L’Espresso) – ha comunicato lo scioglimento volontario e la messa in liquidazione della società stessa, la cessazione delle pubblicazioni (iniziate nel marzo 1996) e l’avvio delle procedure per il licenziamento collettivo dei 20 dipendenti (13 giornalisti, 4 poligrafici e 3 amministrativi), cosa che poi è accaduta.
Il 2 marzo scorso “la Città” è ricomparsa in edicola, edita da una nuova società, formata da persone e aziende riconducibili alle famiglie che avevano acquistato la testata dall’ex Espresso e con lo stesso direttore. Diciannove degli iniziali 20 dipendenti non sono stati riassunti finendo in cassa integrazione a zero ore. Inoltre, la sede della redazione è stata spostata da Salerno a Eboli.
Ai giornalisti, ai poligrafici e agli amministrativi cassintegrati, che questo giornale hanno fondato e fatto diventare, con grande professionalità e spirito critico, un bene comune di Salerno e della sua provincia, va la solidarietà del Consiglio comunale.

Ussi e Sugc, scuse ufficiali ad Annalisa Moccia


L’Ussi della Campania, presieduta da Mario Zaccaria, d’intesa con il segretario del Sugc Claudio Silvestri, ha rivolto le scuse ufficiali dei giornalisti sportivi ad Annalisa Moccia, la guardalinee  oggetto di frasi sessiste da parte di un telecronista durante la gara Agropoli Sant’Agnello. Nell’occasione dell’evento per i 60 anni della Lega Nazionale Dilettanti, il vicepresidente nazionale Gianfranco Coppola e il segretario dell’Ussi Campania, Pier Paolo Petino, hanno sottolineato il rispetto e l’attenzione per il ruolo e l’impegno delle donne nel calcio e nello sport in generale.

Bilancio, l'8 aprile assemblea dei soci

Ai soci del Sindacato unitario giornalisti della Campania
Care colleghe, cari colleghi,
è convocata presso la sede del SUGC, a Napoli in vico Santa Maria a Cappella Vecchia 8/b, il giorno 8 aprile alle ore 10,00, l’assemblea ordinaria dei soci con il seguente ordine del giorno:

  • relazione del Segretario
  • esame e approvazione del bilancio consuntivo 2018
  • esame e approvazione del bilancio preventivo 2019
  • varie ed eventuali

Vi ringrazio e Vi saluto cordialmente.
Il segretario
Claudio Silvestri
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Copyright, via libera alla riforma Ue. Lorusso: «Il lavoro va sempre retribuito»


«L’approvazione della direttiva europea sul diritto d’autore è un una buona notizia. A dispetto della propaganda, di prese di posizione ideologiche e delle pressioni di gruppi di potere, il Parlamento europeo ha stabilito un principio sacrosanto, ossia che il lavoro va sempre retribuito. È una battaglia che la Fnsi ha condotto insieme con la Federazione internazionale dei giornalisti, numerosi sindacati dei giornalisti di Paesi europei e con associazioni di editori, artisti, registi, scrittori e creativi». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«L’attuazione della direttiva – prosegue – consentirà di mettere fine all’utilizzo e alla diffusione del lavoro giornalistico e di altre opere dell’ingegno senza che alcuna forma di remunerazione venga riconosciuta a chi quel lavoro e quelle opere ha realizzato. Lo sfruttamento dei prodotti giornalistici da parte dei giganti della rete, che continuano a realizzare ingenti profitti attraverso la raccolta pubblicitaria e il traffico dei dati, dovrà adesso essere sottoposto a regole precise. Una parte dei profitti dovrà ritornare al settore dell’informazione, tutelando il lavoro dei giornalisti, le retribuzioni, gli investimenti e lo sviluppo dell’intero comparto. Oltre che un principio di giustizia ed equità, viene riaffermata la dignità del lavoro. Valori non negoziabili, che nulla hanno a che vedere con la libertà di accesso alla rete per nulla compromessa dall’approvazione della direttiva».
Il testo della nuova direttiva sul copyright nel mercato unico digitale, frutto dell’accordo politico raggiunto nelle scorse settimane, ha ottenuto 348 voti a favore, 274 contro e 34 astensioni.

Editoria, Fnsi: «Presto una serie di incontri per realizzare i contributi da portare agli Stati generali»


«L’auspicio è che gli Stati generali dell’editoria inaugurati oggi siano davvero il più possibile partecipati. Per questo la Fnsi promuoverà una serie di incontri ai quali saranno chiamate a confrontarsi tutte quelle realtà associative che si muovono nel panorama dell’informazione e con le quali abbiamo condiviso nel recente passato iniziative per la libertà e i diritti. Un confronto che servirà a mettere a punto i contributi da portare ai tavoli governativi». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, nel corso della conferenza stampa convocata nella sede del sindacato per fare il punto dopo l’apertura degli Stati generali dell’editoria insieme con associazioni, cooperative editoriali e con le realtà che non sono state invitate alla cerimonia di questa mattina.
Alla conferenza stampa hanno partecipato, fra gli altri, i rappresentanti di Alleanza delle Cooperative Italiane Comunicazione e Federazione italiana liberi editori; il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani; il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio; il segretario dell’Ucsi, Maurizio Di Schino; giornalisti e giornaliste del Manifesto, di Avvenire, di Articolo21, dell’associazione Giulia giornaliste, del Giornale radio sociale, del Sindacato cronisti romani.
«Il sindacato ha accolto con favore la disponibilità dell’esecutivo ad affrontare il tema nella sua globalità. È necessario che le parole di oggi si trasformino in atti che smentiscano quanto fatto finora dal governo, come i tagli che hanno colpito quelle voci che senza sostegno pubblico corrono il rischio di non potersi più esprimere. Senza intervento pubblico questo settore non può ripartire. Auspichiamo che l’attenzione data ad altri settori sia ora riservata anche all’editoria», ha ribadito Lorusso, che ha poi espresso vicinanza ai giornalisti delle agenzie di stampa e ricordato il caso del Comune di Roma che «vuole schedare i colleghi delle agenzie che lavorano in Campidoglio. Chi ha avuto questa idea farebbe bene a fare subito un passo indietro», ha rilevato.
«Il nodo centrale deve essere il lavoro. Non si può parlare di informazione senza parlare di qualità del lavoro. Di contrasto al precariato. Di buona occupazione. Senza lavoro regolare non si salva il sistema. Occorre coinvolgere professionisti, giuristi, ricercatori che contribuiscano a stilare provvedimenti normativi che siano validi anche in prospettiva futura», ha concluso il segretario generale.
«È necessario contrastate i tagli e i bavagli, intervenire contro le querele temerarie. Dirimente sarà la questione della rappresentanza: di chi rappresenta chi. E di chi non è stato invitato a partecipare agli Stati generali», ha rilevato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.
«Quando si vogliono cancellare i mediatori, i corpi intermedi – ha proseguito – si è fuori dalla costituzione senza referendum. Dobbiamo rivolgere un appello al Capo dello Stato. Chi vuole cancellare i giornalisti vuole cancellare il ruolo di chi fa le domande. Colpire il fondo per l’editoria significa indebolire le voci della diversità e del pluralismo».
Sul taglio del contributo pubblico all’editoria, hanno concluso Lorusso e Giulietti, «il sindacato chiederà una moratoria e intanto convocherà giuristi, costituzionalisti, studiosi chiamati anche ad approfondire le buone pratiche diffuse in altri Paesi».

Frasi sessiste, il SUGC: il collega va accompagnato alla porta. L’Ussi: chiederemo scusa alla guardalinee


Le parole pronunciate dal giornalista Sergio Vessicchio nei confronti dell’assistente di gara della partita di calcio Agropoli-Sant’Agnello Annalisa Moccia sono inaccettabili. Non contento il telecronista ha ribadito il suo pensiero sui social network. Bene farà l’ordine ad aprire un nuovo procedimento nei confronti di questa persona, già sospesa dall’albo per 11 mesi. Ci aspettiamo una sentenza esemplare. Le regole della professione sono sacre e sono una garanzia soprattutto per i cittadini. In un momento in cui la nostra professione è sotto attacco abbiamo bisogno di recuperare credibilità attraverso l’azione decisa dei nostri organismi, che, quando è necessario, devono accompagnare alla porta chi non rispetta le regole della professione. È quanto affermano il direttivo del SUGC e la presidente della Commissione pari opportunità Cristina Liguori. 
Il presidente e il segretario dell’Ussi Campania, Mario Zaccaria e Pier Paolo Petino hanno già manifestato la volontà del gruppo dell’Unione stampa sportiva, che ha fatto formale richiesta all’Aia, di porgere personalmente le scuse alla guardalinee da parte dei giornalisti sportivi campani nell’ambito di una manifestazione.

Lorusso: «No del governo a Inpgi e occupazione, gli Stati generali partono col piede sbagliato»


«Gli Stati generali dell’editoria, che partiranno lunedì, siano l’occasione per rilanciare ilsettore, non un regolamento dei conti con gli attori del sistema, a partire dai giornalisti. A parte le dichiarazioni di intenti, gli atti finora adottati dal governo, anche negli ultimi giorni, vanno nella direzione che nessuno auspica, ossia quella di colpire l’informazione e i giornalisti». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana. «L’iniziativa promossa dal sottosegretario Vito Crimi, allaquale la FNSI parteciperà con il proprio contributo di idee –osserva Lorusso –non si apre sotto i migliori auspici se è vero, come è vero, che proprio alla vigilia degli Stati generali il governo ha affossato due proposte normative che andavano nella direzione di sostenere l’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, e del contrasto al precariato, attraverso l’abolizione della figura dei collaboratori coordinati e continuativi. Mettere in sicurezza l’Inpgi, allargando la platea degli iscritti a categorie che svolgono professioni affini, come i comunicatori, significa non soltanto salvare l’Istituto previdenziale dei giornalisti italiani, ma anche evitare che l’eventuale default della Cassa possa impattare sui conti pubblici. Grave e incomprensibile è stata la decisione dibocciare l’emendamento che andava in questa direzione, ma ancora più grave è il comportamento di una sparuta minoranza di giornalisti che, dopo aver raccolto nel XXVIII Congresso della Stampa italiana, celebrato un mese fa, consensi che in termini percentuali contano meno del prefisso telefonico di Milano, non trovano di meglio da fare che sfogare il loro livore e la loro rabbia contro l’Inpgi, auspicandone la chiusura. La risposta a questi comportamenti dovrà arrivare dagli Stati generali dell’editoria. Il rilancio del settore non può prescindere dal lavoro regolare, dal contrasto al precariato e, quindi, dalla previdenza. Il sindacato dei giornalisti declinerà questi temi ai tavoli con il governo, pretendendo precisi atti normativi, in mancanza dei quali gli Stati generali saranno stati un’altra occasione perduta».

Addetto stampa, il SUGC: “L’ordine degli architetti cerca schiavi. Bando vergognoso, va ritirato”


Il Sindacato unitario giornalisti della Campania (Sugc) contesta e censura lo scandaloso avviso pubblico dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori di Napoli e provincia (Oappc) «per la costituzione della short list volta all’individuazione della figura di un “addetto al servizio di ufficio stampa“».
L’Ordine è un ente pubblico e, come tale, soggetto alla legge di riferimento 150/2000 («Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni») e al dpr 422/2001 («Regolamento recante norme per l’individuazione dei titoli professionali del personale da utilizzare presso le pubbliche amministrazioni per le attività di informazione e di comunicazione e disciplina degli interventi formativi»). L’incarico in questione deve inderogabilmente osservare le disposizioni in materia di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e, nella fattispecie, riguardando «tutte le attività di ufficio stampa», deve riferirsi alla posizione qualificata di «capo ufficio stampa».
Tanto premesso, è del tutto inaccettabile il valore del compenso dell’incarico biennale, fissato in 5.500 euro, pari a 229 euro al mese, pure al lordo anche di ogni spesa sostenuta: un compenso, che ammonta a meno di un terzo di quella soglia di povertà che il reddito di cittadinanza vuole contrastare, è indubitabilmente non dignitoso e commisurato alla prestazione.
Lo schiavismo che informa questo avviso pubblico contempla pure, senza vergogna, «l’accettazione dell’avvio della prestazione anche in pendenza della stipula del contratto».
In tal senso, il Sugc chiede all’Oappc l’immediato ritiro dell’avviso e un incontro urgente di chiarimento, riservandosi di adire ogni azione di ripristino della legalità e di corretta opportunità di lavoro.

Delibera per denunciare giornale online a Ravello, il SUGC: sindaco allergico alle critiche


La giunta comunale di Ravello approva una delibera per denunciare il giornale online Ilvescovado.it. Con il provvedimento si dà incarico a professionisti in materie giuridiche per la difesa della dignità, dell’immagine e dell’onorabilità del Comune. “Si tratta di un attacco alla libertà di informazione – afferma in una nota il Sindacato unitario giornalisti della Campania – Un tentativo di mettere il bavaglio alla stampa attraverso lo strumento delle liti temerarie. Evidentemente il sindaco è allergico alle critiche, ma se ne dovrà fare una ragione: in Italia c’è ancora libertà di opinione. Il SUGC esprime solidarietà ai colleghi ed è pronto ad affiancarli in tutte le sedi”.

Stati generali editoria. Lorusso: «Siano occasione per affrontare i nodi del settore a partire dal lavoro»


«La Federazione nazionale della Stampa italiana parteciperà agli Stati generali dell’editoria, convocati dal governo e che prenderanno il via lunedì 25 marzo. L’auspicio è che, a partire dalla giornata inaugurale, i giornalisti siano messi nelle condizioni di seguire e documentare i lavori e, se possibile, venga assicurata la diretta streaming. Si tratta di un passaggio fondamentale per il mondo dell’informazione: l’augurio è che gli spunti e le proposte di riforma possano poi essere trasformati in norme di legge e regolamenti. Il sindacato dei giornalisti ritiene essenziale che dal tavolo convocato dal premier Giuseppe Conte e dal sottosegretario Vito Crimi possa partire l’impulso decisivo per mettere a punto norme di contrasto del lavoro precario, vera emergenza del settore, e di sostegno all’occupazione. Dallo stesso tavolo deve arrivare l’impulso al Parlamento per calendarizzare la proposta di legge per la cancellazione del carcere per i giornalisti, come auspicato oggi dal presidente della Camera, Roberto Fico, e per il contrasto alle querele bavaglio. La FNSI ritiene indispensabile riformare le leggi di settore, compresa la legge istitutiva dell’Ordine, per consentire il rilancio dell’informazione, anche attraverso la ridefinizione del fondo per l’editoria, la cui cancellazione è stato un colpo mortale al pluralismo, all’occupazione e al diritto dei cittadini ad essere informati». Lo afferma, in una nota, il segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso.