Archivio mensile:Marzo 2018
Contratti / Macelloni: “Più’ attenzione ai redditi delle Donne da parte di sindacati e direttori”
La Commissione Pari Opportunita’, l’Ordine dei giornalisti del Lazio, l’INPGI ed altre associazioni di categoria, hanno organizzato lo scorso 14 marzo, nella sede della Fnsi a Roma, l’evento formativo ” Cronache del Dissenso: Media, molestie sessuali, disparita’ “, aperto a registe, attrici e colleghe giornaliste di carta stampata, agenzie di stampa, tv e web.
Durante il suo intervento, la presidente dell’INPGI, Marina Macelloni ha illustrato la disparita’ salariale esistente ancora oggi nelle redazioni media tra giornalisti uomini e colleghe donne. “Ho notato che la maggior parte del divario tra donne e uomini si registra sulle posizioni alte e sulle eta’ avanzate – ha sottolineato – e si assottiglia tra i 35 e i 45 anni per poi aumentare di nuovo nei lavori di primo ingresso, ossia praticanti e redattori con meno di 30 mesi di anzianita’, questo significa che non solo non riusciamo e non siamo riusciti a ridurre il gender pay gap ma aumentano le condizioni perche’ questo divario continui ad esistere ed ampliarsi. Se neanche nel ruolo di redattore ordinario si riesce ad ottenere che a parita’ di lavoro di ingresso alla professione corrisponda la stessa parita’ di retribuzione, vuol dire che non c’e’ via di uscita. Sulla base delle dichiarazioni pervenute all’INPGI, nel 2017 la retribuzione salariale media delle donne giornaliste e’ stata pari ad oltre 52 mila euro contro una busta paga dei colleghi giornalisti uomini pari a 65 mila euro. Anche per quanto riguarda i giornalisti INPGI2, la disparita’ e’ evidente. Una situazione che, oltre la questione redditi e lavoro, tocchera’ le future pensioni”.
Aggressione al cronista Crispino, Sindacato dei giornalisti parte civile nel processo
In tribunale al fianco del giornalista Antonio Crispino. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania, d’intesa con la Fnsi, si è costituito parte civile nel processo contro gli aggressori del cronista. Crispino, collaboratore del Corriere della Sera, nel settembre del 2016 stava realizzando un reportage sullo smaltimento dei rifiuti animali presso un impianto di Pascarola, nel Comune di Caivano, quando fu trascinato da tre persone nell’area recintata della società dove gli fu distrutta la telecamera. Stamane presso il Tribunale di Napoli Nord ad Aversa erano presenti il segretario del Sugc, Claudio Silvestri, l’avvocato del sindacato Giancarlo Visone e l’avvocato di Rcs Maria Cetara (delegata dall’avvocato Caterina Malavenda). “Quando si aggredisce un giornalista si sta colpendo il diritto dei cittadini ad essere informati e il diritto di informare, sancito dall’articolo 21 della nostra Costituzione. Ci costituiremo parte civile nei processi contro chi vuole mettere il bavaglio alla stampa. Non ci può essere alcuna tolleranza per chi vuole limitare il diritto di cronaca, pilastro fondamentale della democrazia”, affermano i vertici di Fnsi e Sugc.
Pubblica amministrazione, la Fnsi impugna il contratto degli enti locali
La Federazione nazionale della Stampa italiana ha impugnato dinanzi al Tribunale di Roma l’ipotesi di accordo di contratto collettivo nazionale di lavoro del pubblico impiego, comparto enti locali, nella parte riguardante i profili professionali dei giornalisti. Tali profili sono stati definiti unilateralmente dall’Aran, senza consentire alla Fnsi di intervenire nella trattativa. Per questa ragione, nel ricorso viene chiesto l’annullamento della norma del contratto che disciplina i profili professionali dei giornalisti.
«La regolamentazione dei profili professionali dei giornalisti nel comparto degli enti locali – spiegano il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e la vicesegretaria Alessandra Costante, responsabile del dipartimento uffici stampa pubblici – non può prescindere da uno specifico tavolo di contrattazione. Agendo unilateralmente, l’Aran non ha rispettato né la legge 150 del 2000, che prevede espressamente l’intervento del sindacato dei giornalisti al tavolo contrattuale, né quanto stabilito dal Tribunale di Roma, che già con una sentenza del gennaio 2006 aveva riconosciuto la piena legittimità della Fnsi a partecipare alle trattative sindacali del pubblico impiego, per la parte riguardante i profili dei giornalisti. La definizione dei profili professionali è un passaggio essenziale e irrinunciabile, ma non può essere fatto sulla testa e in danno dei giornalisti. A nessuno sfugge l’importanza di regolamentare la materia, anche alla luce degli obblighi di pubblicità e trasparenza degli atti e di informazione nei confronti dei cittadini che gravano sulle pubbliche amministrazioni, ma non si può prescindere né dal confronto in sede sindacale, come purtroppo è avvenuto, né dal rispetto dei diritti acquisiti dai giornalisti nel corso degli anni, come si sta tentando di fare. La Fnsi è sempre pronta al dialogo. L’auspicio è che lo sia anche l’Aran».
Minacce, querele, perquisizioni. Fnsi e Cnog: «Basta attacchi alla libertà di informazione»
‘La libertà di stampa non si perquisisce’. Questo il titolo del documento che il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha inviato al presidente Mattarella, al ministro Andrea Orlando e al procuratore generale presso la corte d’Appello di Cagliari, Gabriella Pintus, all’indomani della perquisizione nella redazione di Olbia della ‘Nuova Sardegna’.
Il testo della lettera di protesta – «approvata per acclamazione e poi all’unanimità», come ha sottolineato il presidente del Cnog, Carlo Verna – è stato letto nel corso di una conferenza stampa congiunta di Ordine e Federazione nazionale della Stampa italiana convocata per ribadire la posizione unitaria dei giornalisti italiani su temi quali la tutela delle fonti e del segreto professionale e il contrasto alle querele bavaglio e alla precarietà nel settore del giornalismo.
«Siamo di fronte ad una escalation di attacchi alla libertà di informazione, e dunque al diritto dei cittadini di essere informati, il cui obiettivo è quello di ridurre gli spazi della libertà di stampa. Un clima che ci avvicina alla Turchia più che all’Europa. Comincio a chiedermi dove stiamo andando e dove siano le differenze, che si vanno attenuando, tra l’Italia e quel Paese, dove è vero che ci sono decine di giornalisti in carcere, ma è anche vero che le perquisizioni sono all’ordine del giorno», ha affermato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, aprendo la conferenza stampa.
«La tutela delle fonti, il contrasto alle minacce, al fenomeno delle querele bavaglio e alla precarietà del mercato del lavoro devono essere i temi al centro di un’azione congiunta di tutti gli enti di categoria. Non in difesa delle prerogative di una professione, ma a difesa del diritto dei cittadini ad essere informati», ha insistito Lorusso, che ha poi ricordato gli altri casi di perquisizioni a giornalisti e redazioni già verificatisi a Torino, Milano, Napoli, Salerno.
«Siamo qui insieme, Ordine e Fnsi, per lanciare un messaggio comune a chi vorrebbe un giornalismo addomesticato. Un messaggio di tutti gli enti della categoria che chiedono compatti il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione. E questo messaggio è: ‘Ora basta. Basta con le minacce fisiche, basta con le intimidazioni, basta con le querele bavaglio, basta con le perquisizioni nelle redazioni e con la violazione da parte dello stato del segreto professionale», ha ribadito il presidente Verna, che ha poi letto il documento inviato alle istituzioni.
Nella lettera i giornalisti italiani esprimono «sconcerto» e «forte condanna» per il grave attacco alla libertà di stampa rappresentato dalla perquisizione nella redazione della Nuova Sardegna e alla giornalista Tiziana Simula, ‘colpevole’ solo di aver fatto il proprio lavoro, informando i cittadini su fatti che investono anche conflitti tra magistrati. E chiedono «un immediato intervento anche ispettivo per accertare comportamenti fortemente lesivi dei primari diritti costituzionali e della libertà di stampa, principi costantemente ribaditi anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo».
Alla conferenza stampa erano presenti anche la vicepresidente, il segretario e il tesoriere del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Elisabetta Cosci, Guido D’Ubaldo e Nicola Marini, e la presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari. Al termine della conferenza, dopo la lettura del documento, i componenti del Consiglio nazionale hanno inscenato una protesta a favore di telecamera coprendosi gli occhi, le orecchie e la bocca, mimando i gesti ‘non vedo, non sento, non parlo’.
In chiusura il segretario Lorusso ha anticipato che gli enti della categoria chiederanno un incontro ai nuovi presidenti delle Camere per riprendere i dossier fondamentali per la tutela dell’informazione lasciati aperti nella scorsa legislatura: le norme sulla cancellazione del carcere, sul contrasto alle querele bavaglio e al lavoro precario.
Bilancio, il 5 aprile assemblea dei soci
Ai soci del Sindacato unitario giornalisti della Campania
Napoli, 27 marzo 2018
Oggetto: convocazione assemblea dei soci
L’assemblea dei soci è convocata per (il giorno 4 aprile 2018 alle 9,30 in prima e) il giorno 5 aprile alle 10,30 in seconda convocazione nella sala del SUGC “Santo Della Volpe” (in Napoli, al vico Santa Maria a Cappella Vecchia 8/b, primo piano) con il seguente ordine del giorno:
- approvazione verbale sessione precedente
- relazione del segretario
- esame e approvazione bilancio consuntivo 2017
- esame e approvazione bilancio preventivo 2018
- varie ed eventuali
Vi ringrazio e vi saluto cordialmente.
Il segretario
Claudio Silvestri
PROFESSIONE E PREVENZIONE: lunedì 26 marzo visite mediche gratuite a Napoli aperte anche agli iscritti Sugc
- Fare rete per la prevenzione e la salute. Con questo spirito il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania ha aderito all’iniziativa promossa dall’Ordine dei Commercialisti di Napoli – Comitato Pari Opportunità , che si terrà lunedì 26 marzo presso piazza dei Martiri 30, a Napoli, “Professione e prevenzione: insieme per la salute. Prevenzione e ben-essere per la salute del Professionista” .
Una giornata che offrirà l’opportunità di effettuare visite di screening gratuite. In piazza dei Martiri, per l’occasione, sosterà un camper nelle fasce orarie 9.00 – 13.00 / 15.00 – 18.30, messo a disposizione dal Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta. Allo stesso scopo saranno allestite alcune sale della sede dell’Ordine dei Commercialisti, dove si terranno anche due momenti di dibattito: la mattina si parlerà di prevenzione e il pomeriggio si tratterà degli stili di vita e dell’importanza dello sport quale strumento di prevenzione delle malattie cardio-vascolari e metaboliche. Sia la mattina che il pomeriggio saranno presenti professionisti specializzati in diverse branche mediche, che a titolo gratuito, saranno disponibili con i loro staff anche per consulenze individuali.
All’iniziativa, inserita nel calendario di appuntamenti del “Marzo Donna” del Comune di Napoli, parteciperà anche la componente del Consiglio direttivo Sugc delegata alla Pari opportunità, Laura Viggiano. Le attività programmate sono aperte ai colleghi iscritti al sindacato Sugc, che sono invitati a partecipare; sono organizzate con il Comitato Pari opportunità dell’Odcec di Napoli composto dalla presidente Maria Luigia Vitagliano e dalle consigliere dell’Ordine delegate al Cpo Liliana Speranza, Carmen Padula, e con la Fiddoc presieduta da Antonella La Porta. L’obiettivo è informare e sensibilizzare non solo i propri iscritti ma i cittadini napoletani sull’importanza della prevenzione, nonostante i tempi frenetici imposti dal lavoro, per ridurre al minimo la percentuale di comparsa di patologie e aggiornare sulle forme di assistenza esistenti e riservate ai professionisti.
Facebook, lettera aperta del presidente del Cnog: «Serve trasparenza e tracciabilità dei database»
«L’esplosione dello scandalo Facebook-Cambridge Analytica sta mettendo a soqquadro l’intero scacchiere istituzionale e mediatico, a livello planetario. Nuovi poteri sono entrati sulla scena e stanno minacciando direttamente le forme e i contenuti dell’informazione, creando forme surrettizie di interferenza nei processi di libera determinazione delle opinioni». Lo sottolinea in una lettera aperta il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna.
«In questo scenario – prosegue Verna – i giornalisti sono in prima fila. Sia come bersagli e obbiettivi di chi vuole distorcere il flusso delle informazioni, sia perché stanno dimostrando come, proprio nel nuovo mondo della rete, il protagonismo dell’informazione consapevole, critica e documentata rimane un saldo riferimento per chiunque voglia salvaguardare l’idea stessa di Libertà. Mi rivolgo a tutti voi perché credo che proprio su questi temi il vostro ordine professionale abbia dato una testimonianza di cosa voglia dire essere e vivere da giornalisti».
«Da mesi siamo impegnati in un confronto con soggetti istituzionali e professionali per affermare la necessità di maggiore trasparenza e consapevolezza nella formazione, e gestione dei dati e dei data base – sottolinea ancora –. Siamo stati fra i primi a porre con forza il tema della trasparenza e tracciabilità dei data base e dell’idea che oggi la potenza dei sistemi predittivi debba essere uno spazio pubblico. Esattamente quanto sta emergendo dalle indagini internazionali. Nessuno può contrabbandare il commercio di dati per attività di comunicazione, o ancora peggio, di giornalismo senza giornalisti».
«Nei prossimi mesi il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti proporrà, con l’autorevole collaborazione del collega Michele Mezza, un progetto di formazione e adeguamento continuo della nostra cultura professionale lanciando una sfida a tutti i soggetti dell’ecosfera – fa sapere Verna –. Editori, pubblicità, sistemi tecnologici, mondo della ricerca, istituzioni e sistema politico. Vogliamo nel nuovo mondo del calcolo riproporre un modello di valori e di diritti che renda l’innovazione un fenomeno di promozione sociale e non una scorciatoia di puro accaparramento di risiera e spazi di mercato. Siamo in campo e proprio facendo i giornalisti saremo strumenti e occasioni di innovazione e democrazia».
Lettera aperta del presidente Verna
EDITORIA / RAPPORTO AGCOM SU COME SI INFORMANO GLI ITALIANI: TV AL PRIMO POSTO MA CRESCE INTERNET
Gli italiani accedono all’informazione online prevalentemente attraverso fonti algoritmiche (in particolare social network e motori di ricerca), consultate dal 54% della popolazione, a scapito delle fonti editoriali come siti web e app di editori tradizionali o nativi digitali (39%).
E’ quanto emerge dal Rapporto sul consumo di informazione nel 2017 redatto dall’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni. Secondo il report, la quasi totalita’ della popolazione italiana (97%) accede ai media anche per informarsi ed oltre l’80% lo fa quotidianamente.
La dieta informativa degli italiani e’ caratterizzata da uno spiccato fenomeno di cross-medialita’ che riguarda oltre i tre quarti della popolazione. Solo la tv resiste ancora come mezzo dotato di un suo bacino (circa l’8% della popolazione) di utenza esclusiva. Rimane una nicchia di popolazione (5%) che non si informa affatto (almeno attraverso i mezzi di comunicazione di massa).
TV AL TOP, CRESCE IL WEB, TENGONO I QUOTIDIANI
La tv resta il mezzo con la maggiore valenza informativa, sia per frequenza di accesso anche a scopo informativo (90%), sia per importanza e attendibilita’ percepite. I quotidiani, benche’ consultati per informarsi tutti i giorni da meno del 20% degli individui, guadagnano terreno.
Ma a crescere e’ soprattutto Internet: il 70% della popolazione vi si affida per reperirvi notizie tanto da farlo salire al secondo posto per frequenza di accesso quando la finalita’ d’uso e’ informativa; piu’ di un quarto della popolazione lo reputa la fonte principale per informarsi. Tuttavia, l’attendibilita’ percepita delle fonti informative online rimane mediamente inferiore rispetto a quella delle fonti tradizionali. C’e’ pero’ un problema di fiducia ed affidabilita’: meno del 24% della popolazione ritiene i social affidabili. Sempre secondo la ricerca, un quarto dei minori non si informa o lo fa usando un solo mezzo di informazione, che e’ il web.
Dal sito INPGI
INPGI / PERSONALE GIORNALISTICO IMPIEGATO IN OSPEDALI E SCUOLE
Nell’ambito dell’attuazione della legge 150 del 2000, per la definizione dei profili professionali dei giornalisti impiegati negli Uffici Stampa degli Enti pubblici, sono stati raggiunti due importanti accordi che permetteranno, sia al settore sanitario che scolastico, di dotarsi di personale giornalistico per svolgere mansioni di ufficio stampa e comunicazione. L’INPGI ritiene si tratti di accordi importanti volti ad allargare la platea degli iscritti.
Scuola
Con la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto ‘Istruzione e ricerca’ sottoscritto in sede Aran dalle organizzazioni sindacali, e valido per il triennio 2016-2018, le scuole si potranno dotare di personale giornalistico.
La bozza di contratto prevede infatti l’istituzione per tutte le amministrazioni della scuola e dell’universita’ di una specifica area professionale denominata “Informazione e comunicazione”.
I nuovi profili prevedono la gestione e il coordinamento dei processi di comunicazione e informazione esterna e interna, la definizione delle procedure per la comunicazione istituzionale, il raccordo dei processi di gestione dei siti internet, la promozione e cura dei collegamenti con gli organi di informazione, l’individuazione ed implementazione di soluzioni e strumenti idonei a garantire la costante informazione sull’attivita’ istituzionale delle amministrazioni.
La norma demanda ad un’apposita commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale il compito di approfondire gli ulteriori aspetti applicativi con particolare riferimento all’adesione alle Casse previdenziali e di assistenza dei giornalisti, come l’INPGI, alla definizione dei percorsi formativi e alle specifiche modalita’ di articolazione dell’orario di lavoro.
Sanita’
Il ‘giornalista pubblico’ entra anche nell’ipotesi di contratto collettivo del comparto Sanita’ sottoscritto da Aran e le organizzazioni sindacali di categoria. Il rinnovo riguarda i lavoratori di Aziende sanitarie e ospedaliere del SSN, Policlinici Universitari, Arpa, istituti zooprofilattici sperimentali e altri istituti di cura. Nel quadro dei processi di innovazione del lavoro pubblico, al fine di valorizzare e migliorare le attivita’ di informazione e di comunicazione svolte dalle pubbliche amministrazioni, sono previsti profili professionali idonei a garantire l’ottimale attuazione dei compiti e funzioni connessi ad attivita’ di comunicazione e ufficio stampa.
Nello specifico, per quanto attiene al settore ‘Informazione’, e’ previsto che il nuovo profilo di riferimento (‘specialista nei rapporti con i media, giornalista pubblico’) si occupi di gestione e coordinamento dei processi di informazione, promozione e cura dei collegamenti con gli organi di informazione, individuazione e/o implementazione di soluzioni innovative e di strumenti che possano garantire la costante e aggiornata informazione sull’attivita’ istituzionale dell’Azienda o Ente, gestione degli eventi, dell’accesso civico e delle consultazioni pubbliche.
Il contratto diventera’ efficace, a seguito della sottoscrizione definitiva, una volta concluso l’iter di verifica e controllo della sua compatibilita’ economica, come previsto dalle norme vigenti.
Dal sito INPGI