di Claudio Silvestri
Questo master nasce da un’esperienza e da un’idea.
L’esperienza è quella del corso di formazione in Scienze umane e nuove tecnologie: 15 anni in cui sono stati formati tanti ragazzi, molti dei quali hanno trovato sbocchi professionali. L’obiettivo del corso era quello mettere a disposizione delle nuove tecnologie digitali la competenza e la creatività degli umanisti. E di dare, quindi, agli umanisti le competenze necessarie per utilizzare le nuove tecnologie.
L’idea è che questa è l’era della convergenza: il web, il mobile, hanno cambiato in questi anni sia lo scenario dell’informazione e della comunicazione, che la società, con conseguenze di tipo antropologico che non possono essere sottovalutate. Oggi non solo i media sono convergenti, la cultura è convergente e protagonisti della comunicazione sono produttori e consumatori, allo stesso modo. È uno scenario rivoluzionario. In estrema sintesi: l’idea fondante è che oggi chi vuole comunicare col mondo deve tenere conto che la comunicazione è transmediale. Che uno stesso racconto deve attraversare media e linguaggi estremamente diversi tra loro.
Di questo devono tenere conto non solo le imprese che vogliono vendere un prodotto, ma chi dell’informazione fa il suo mestiere: dai giornali, alle radio, alle tv. Oggi tutti tentano la via del transmediale. Lo fanno le case discografiche, le case editrici. Ma il loro prodotto resta il libro o il disco: tutto quello che c’è attorno è paccottiglia da marketing che non tiene in nessun conto della specificità e della complessità dei linguaggi.
Qual è l’obiettivo del master? Dal punto di vista teorico è quello di spiegare qual è lo scenario in cui si muovono uomini, istituzioni e imprese che vogliono comunicare. Dal punto di vista pratico, le strategie sono due: la prima è quella di dare la più ampia conoscenza dei linguaggi possibili. La seconda è quella di dare ai laureati la possibilità di “lavorare”, attraverso gli stage, in aziende e istituzioni che fanno della comunicazione il loro prodotto: giornali, radio, tv, agenzie, pubblica amministrazione, web agency. Per questo nel panorama dell’Università campana, il master Transmediale è assolutamente unico e innovativo. Ma è soprattutto Transmediale, per questo non è solo un corso, ma è un brand, un’idea, un’esperienza che si svilupperà in forme e linguaggi diversi.