Archivio mensile:Ottobre 2019

Commissione pari opportunità, Cristina Liguori nel coordinamento nazionale

Cristina Liguori


Su proposta della presidente, Mimma Caligaris, la Cpo Fnsi, riunita a Roma, ha nominato il Coordinamento composto da: Monica Pietrangeli (Cpo Trentino Alto Adige) coordinatrice; Cristina Liguori (Cpo Campania) responsabile comunicazione social; Patrizia Pennella (consigliera nazionale della Fnsi); Francesca Forleo (Cpo Liguria) e Antonella Loi (Cpo Sardegna). “Vorrei ringraziare la presidente Mimma Calligaris per la fiducia concessami. Per la seconda volta faccio parte della coordinamento della commissiona nazionale pari opportunità con delega alla comunicazione – afferma la Liguori – Ci sono tante cose da fare ancora per la nostra categoria soprattutto per le giornaliste. Le battaglie da affrontare vanno dalla parità salariale alle denunce per molestie. Argomenti spinosi che di certo non ci fermeranno. Non ci concentreremo però solo su queste due battaglie di civiltà ma anche sul linguaggio. Portare tra scuole di giornalismo e corsi di formazione il “Manifesto di Venezia”, ideato e promosso dalla precedente commissione, è uno dei nostri obiettivi. Insomma una grossa sfida”.

Commissione lavoro autonomo, ecco gli eletti del SUGC

Roberta De Maddi e Maria Cava


L’emanazione da parte del Ministero della Giustizia dei parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi, la riapertura del tavolo sull’applicazione della legge sull’equo compenso e la cancellazione dei co.co.co per i giornalisti “che oggi rappresentano i nostri voucher” sono i temi al centro della relazione del segretario del Sindacato della Campania Claudio Silvestri che ha aperto i lavori dell’Assemblea regionale dei lavoratori autonomi campani per eleggere gli organismi rappresentativi previsti nello Statuto e nel Regolamento della FNSI: la Commissione regionale del lavoro autonomo, la Commissione nazionale del lavoro autonomo e l’Assemblea nazionale del lavoro autonomo.  Sono stati ricordati anche i numerosi servizi offerti dal SUGC per i lavoratori autonomi. “Su questo tema proseguiremo lungo la strada tracciata negli ultimi quattro anni”, ha aggiunto Silvestri.
All’unanimità, per la commissione lavoro autonomo nazionale (Clan) è stata eletta, in rappresentanza della Campania, Roberta De Maddi; per l’assemblea nazionale lavoro autonomo sono state elette Maria Cava e Roberta De Maddi; per la commissione lavoro autonomo regionale (Clar) i colleghi: Paola Cacace, Valerio Esca, Cristian Fuschetto, Carmine Primavera, Stefano Renna e Federica Riccio. Presidente e vicepresidente saranno i rappresentanti del direttivo Maria Cava e Antonio Prigiobbo. “La difesa del lavoro autonomo passa attraverso la difesa della professionalità dei giornalisti”, ha sottolineato Roberta De Maddi, che ha evidenziato pure l’esigenza di considerare “le diverse specializzazioni che riguardano la professione, dagli uffici stampa ai foto e video giornalisti, passando per tutte quelle figure che si stanno formando nel mondo dell’informazione digitale”. Per il consigliere del direttivo Renato Cavallo è fondamentale “regolare diversamente l’accesso alla professione per il quale è necessaria una seria riforma”. La vicesegretaria Maria Cava ritiene indispensabile avere un quadro completo della situazione campana. Per tale motivo “non è più rinviabile la realizzazione di un libro bianco sul lavoro autonomo in Campania sulla quale costruire proposte e iniziative volte a garantire maggiori tutele per la professionalità e la dignità dei lavoratori non dipendenti”.

Poligrafici Editoriale, i giornalisti in assemblea a Bologna: «L'editore ritiri i tagli»


 
I giornalisti delle testate della Poligrafici Editoriale si sono ritrovati oggi in assemblea a Bologna, davanti alla sede del Resto del Carlino. Hanno confermato la volontà di mettere l’editore di fronte alle proprie responsabilità, respingendo un piano di tagli ed esuberi ribadito più volte dall’azienda al tavolo di trattativa e chiedendo con forza un piano che, invece, tuteli e rilanci le testate storiche del gruppo.
Il presidente dell’Aser, Matteo Naccari, anche in rappresentanza del Coordinamento dei Cdr della Poligrafici Editoriale, ha sottolineato la forza dello sciopero messo in campo il 25 e 26 ottobre scorsi, e ha fatto presente la massima disponibilità dei rappresentanti dei giornalisti a risedersi al tavolo a fronte del ritiro dei provvedimenti annunciati dall’editore.
Hanno portato la loro solidarietà anche i segretari generali aggiunti della Fnsi, Anna Del Freo e Mattia Motta; il vicesegretario Guido Besana; il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini; il presidente dell’Assostampa Toscana, Sandro Bennucci; la segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto, Monica Andolfatto; il segretario del Sindacato giornalisti marchigiani, Piergiorgio Severini.
L’assemblea, convocata dai Comitati di redazione contestualmente al direttivo dell’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna, si è svolta per una prima parte sotto la sede del quotidiano e successivamente in una sala parrocchiale poco distante, dove i rappresentanti delle Associazioni di Stampa, i componenti della segreteria della Fnsi e i giornalisti in assemblea si sono confrontati sulla vertenza e sulle prossime iniziative da mettere in campo, tenendo aperte tutte le possibilità.
Unanime la considerazione che la vertenza della Poligrafici Editoriale è da considerarsi una vicenda di respiro nazionale, trattandosi dell’azienda del presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, il cui comportamento, secondo i giornalisti riuniti in assemblea, è stato molto grave.
«Una vertenza che riguarda tutti, sia i giornalisti non dipendenti che i redattori», ha osservato Mattia Motta, che è anche presidente della Commissione lavoro autonomo della Fnsi. «È essenziale – ha aggiunto – mantenere l’unità della categoria per respingere un disegno che vuol riversare sulle spalle dell’Inpgi un conto che è già stato troppo salato. In questa ottica va valutata positivamente la presenza alla mobilitazione dei collaboratori, che hanno partecipato allo sciopero in modo compatto».
«È molto importante la mobilitazione di tutti ed è straordinario che tutte le testate abbiamo scioperato compattamente», ha osservato Anna Del Freo. «I soli prepensionamenti senza misure che affrontino in modo organico l’emergenza occupazionale del settore – ha proseguito – non risolvono i problemi, al contrario aggravano ancora di più i conti dell’istituto di previdenza della categoria».
Secondo i Cdr della Poligrafici Editoriale, negli ultimi 20 anni il costo pagato dall’ente per il Gruppo, tra solidarietà e cassa integrazione, ammonta a circa 20 milioni di euro. Da Bologna, dunque, un richiamo agli editori, ma anche al governo, a investire risorse per creare buona occupazione e contrastare il precariato.

Manovra, Di Maio contro Radio Radicale. Fnsi: «Governo e Parlamento respingano l'attacco»


 
«Ancora una volta il ministro Luigi Di Maio si scaglia contro Radio Radicale e il pluralismo dell’informazione. L’ennesima sortita è un attacco all’articolo21 della Costituzione, la cui importanza è stata sottolineata più volte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci auguriamo che anche questo attacco venga respinto dal governo e dal Parlamento e che i fondi vengano assicurati a Radio Radicale e a tutte le voci delle minoranze e delle differenze. È in gioco il diritto dei cittadini ad essere informati».
Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana rispondono così al ministro 5 Stelle che, commentando la previsione di inserire in manovra lo stanziamento di 8 milioni di euro all’anno per 3 anni per la convenzione con l’emittente, ha affermato: «Ma diamoli ai terremotati…»

Lorusso: «Dal sottosegretario Martella spunti incoraggianti. Ora confronto a tutto campo»


 
«Le linee programmatiche del sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella, illustrate oggi in commissione Cultura alla Camera, contengono spunti incoraggianti per tutto il settore». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«È positivo – prosegue – che il sottosegretario intenda riformare la legge 416 del 1981 in modo organico, mettendo da parte interventi estemporanei. Particolarmente importante è il riferimento alla necessità di affrontare compiutamente il problema del precariato, favorendo percorsi di emersione e di inclusione. Non è più pensabile affrontare i processi di ristrutturazione aziendale soltanto in termini di tagli e uscite anticipate dal mondo del lavoro. Si tratta di misure che fino ad oggi si sono dimostrate tutt’altro che risolutive perché, lo dicono i numeri, hanno aggravato la situazione del bilancio dell’Inpgi e allargato il perimetro della precarietà».
Per il segretario generale della Fnsi, «è necessario ragionare contestualmente di investimenti, di rilancio e di sviluppo, di lavoro, partendo dalla salvaguardia dell’autonomia dell’Inpgi per la quale sono auspicabili provvedimenti in tempi brevi da parte del governo. Altrettanto impegnative sono le dichiarazioni del sottosegretario sulla necessità di contrastare le querele bavaglio e le azioni di risarcimento temerarie così come sulla sospensione dei tagli al fondo per il pluralismo dell’informazione e sulla tutela delle agenzie di stampa».
La Federazione nazionale della Stampa italiana, conclude Lorusso, «ribadisce la propria disponibilità al confronto a tutto campo con il governo e con gli editori, partendo dalla consapevolezza che serve un cambio di passo e, soprattutto, una visione d’insieme e non mirata a ottenere misure parziali. Bisogna ripartire dal lavoro regolare: la precarietà è nemica dell’informazione di qualità e non può sostenere quel pluralismo, da tutti riconosciuto, almeno a parole, un valore essenziale per la tenuta delle istituzioni democratiche».
PER APPROFONDIRE
Il video dell’intervento del sottosegretario Martella in commissione Cultura alla Camera è disponibile a questo link.

Poligrafici Editoriale, i giornalisti anticipano lo sciopero al 25 e 26 ottobre. La solidarietà della Fnsi

l Coordinamento dei Comitati di redazione della Poligrafici Editoriale (Qn; Quotidiano.net; il Resto del Carlino; La Nazione; Il Giorno)  ha deciso di proclamare sciopero immediato nelle giornate di domani, venerdì 25 ottobre, e dopodomani, sabato 26 ottobre, «anche alla luce dell’impossibilità di trovare le condizioni per sedersi nuovamente a un tavolo con l’azienda».
Secondo i Comitati di redazione, «non sono sufficienti le promesse di riaprire la discussione sul Piano di riorganizzazione presentato martedì dall’azienda. Da mesi – si legge in una nota dei Cdr – le redazioni subiscono le conseguenze di scelte scellerate da parte dei vertici aziendali, culminate nel varo della nuova grafica e nella presentazione appunto di un Piano che prevede solo tagli al corpo giornalistico e nessun investimento o rilancio, ad esempio su internet. Oltre a comportamenti vessatori e ritorsivi nei confronti di giornalisti. A questo punto lo sciopero immediato di art. 1, 2, 12, 35, 36, co.co.co e collaboratori è inevitabile».
«Le redazioni internet – proseguono i Comitati di redazione – si asterranno dal lavoro dalla 1 di venerdì alla 1 di domenica. Ma è solo la prima di una serie di iniziative per richiamare l’attenzione sul nostro Gruppo e sulle scelte strategiche sbagliate di Andrea Riffeser Monti, nostro editore e presidente della Fieg. Lunedì 28 ottobre alle 15 è prevista a Bologna, davanti alla sede del Carlino in via Mattei 106, una manifestazione per richiamare l’attenzione sulle difficoltà del nostro Gruppo che sono l’emblema dei problemi che vive il settore dell’editoria. Inviteremo istituzioni, rappresentanti delle associazioni stampa di diverse regioni e sindacati che potranno confrontarsi con i giornalisti. A Bologna ci saranno delegazioni di tutte le testate del Gruppo. Sono quindi anticipate le giornate di sciopero di domenica 27 ottobre e lunedì 28 ottobre».
In relazione ai comunicati dei Cdr «il Gruppo Poligrafici Editoriale – è la risposta dell’editore – ritiene che le affermazioni ivi contenute siano assolutamente false in quanto descrivono fatti diversi da quelli che abbiamo vissuto negli ultimi giorni. Raccontare che la nuova grafica stia provocando danni irreparabili è del tutto infondato visto che le vendite di copie dei nostri quotidiani sono stabili e in alcuni casi addirittura superiori rispetto alla settimana precedente la partenza della grafica. I rappresentanti del Gruppo Poligrafici hanno sempre improntato le relazioni industriali nel rispetto reciproco e nella massima trasparenza, consci del fatto che solo attraverso la rappresentazione veritiera della realtà si possano condividere le scelte e le strategie per il futuro. Come tutti sanno, il Contratto di Solidarietà in essere non è ancora concluso e l’azienda ha presentato un progetto articolato la cui discussione avrebbe dovuto essere affrontata nel corso delle prossime settimane, in tempo utile quindi per essere valutato e adeguato alle esigenze organizzative future. Al contrario di quanto affermato nei comunicati del Cdr il Gruppo Poligrafici non ha dichiarato alcun esubero ne alcuna chiusura di sede e/o accorpamento. Ma anche questi argomenti sono stati presi a pretesto per chiedere una duplice astensione dal lavoro, le cui ragioni, allo stato attuale sembrano inique e prive di ragionevolezza. Per tali motivi il Gruppo Poligrafici, nell’interesse degli azionisti, degli amministratori e di tutti dipendenti, deve difendere il valore delle Testate e delle proprie attività di fronte a tali iniziative. A tal fine è stato dato mandato ai propri legali per salvaguardare tali interessi nelle sedi competenti».
Al fianco dei giornalisti la Federazione nazionale della Stampa italiana che, con il segretario generale Raffaele Lorusso, esprime «piena solidarietà ai giornalisti della Poligrafici editoriale, alle ragioni della loro protesta e alle loro azioni di lotta, a partire dallo sciopero nelle giornate di domani e sabato. Al di là di questioni di natura prettamente aziendale – incalza –, questa vertenza rappresenta l’emblema di un settore che rischia di morire schiacciato da una politica di tagli che va avanti ininterrottamente da almeno un decennio. Sarà sicuramente un caso, ma non può passare inosservata la circostanza che l’annuncio da parte dell’azienda di nuovi e pesanti sacrifici, come del resto i licenziamenti annunciati dall’editore di Askanews, sia arrivato in concomitanza con le voci di possibili nuovi stanziamenti di risorse da parte del governo per sostenere i pensionamenti anticipati dei giornalisti. In pratica, la riproposizione di uno schema che negli ultimi dieci anni ha impoverito la professione e l’informazione italiana, allargando a dismisura l’area del lavoro precario e provocando il dissesto dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani».
Quello stesso istituto, aggiunge Lorusso, «la cui messa in sicurezza, più volte annunciata dal governo, ma non ancora realizzata, è la condizione necessaria per salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza della professione. Non si può difendere il pluralismo dell’informazione a parole e nei fatti sostenere con denaro pubblico misure, come i tagli indiscriminati, per l’appunto, che vanno nella direzione opposta. Serve un confronto a tutto campo fra parti sociali e governo: partendo dall’allargamento della platea dell’Inpgi, occorre ragionare contestualmente di ristrutturazione, rilancio del settore e lotta al lavoro precario, che ormai è diventato il tratto distintivo del settore».

Operazione 'Plastic Free', la solidarietà della Fnsi a Paolo Borrometi

«La Federazione nazionale della Stampa italiana è vicina a Paolo Borrometi, vicedirettore dell’Agi e consigliere nazionale del sindacato, le cui inchieste giornalistiche hanno scatenato nei suoi confronti l’ira di alcuni dei personaggi coinvolti nell’operazione ‘Plastic Free’, come testimoniano alcune intercettazioni inserite nell’ordinanza di 292 pagine, firmata dal gip di Catania Maria Ivana Cardillo, che ha portato agli arresti e sequestri di oggi nel ragusano». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.
«’Questa testa d’asino… povero cretino… Borrometi… passa i guai’: come denunciato dallo stesso giornalista, questo dice di lui uno degli arrestati. Ancora una volta – proseguono Lorusso e Giulietti – il nome di Paolo Borrometi finisce sulla bocca di chi vorrebbe poter svolgere indisturbato i propri loschi traffici. Il ruolo dell’informazione è quello di ‘illuminare’ quei territori e quelle vicende che i cittadini hanno il diritto di conoscere e che senza giornalisti coraggiosi e determinati resterebbero in quel cono d’ombra dove la criminalità e il malaffare prosperano».

Il parroco: “Non comprate il giornale”. Il Sugc e l'Unci Campania: “Inviti i fedeli a posare le pistole”


““Dirò a tutti di non comprare più Metropolis”, è la frase, di don Raffaele Russo, sacerdote della basilica Ave Gratia Plena a Torre Annunziata. Viene riportata nell’editoriale del direttore di Metropolis, Raffaele Schettino. Una minaccia gravissima, perché arriva da una persona che ha il compito di parlare al cuore della gente. Non è la prima volta, il parroco lo fece già dall’altare. Stavolta, l’anatema contro il quotidiano dell’area vesuviana arriva dopo che i colleghi hanno raccontato sul giornale delle “strane” soste del quadro della Vergine durante la processione. Soste che, però, sono state notate anche dalla polizia e sulle quale adesso è stata aperta un’inchiesta della Procura. Il Sindacato unitario giornalisti e l’Unione cronisti della Campania esprimono piena e convinta solidarietà al direttore Raffaele Schettino e a tutti i colleghi della redazione che con grande spirito di sacrificio ogni giorno portano il giornale in edicola, uno dei quotidiani più venduti della regione, se si pensa al numero di copie e al territorio limitato in cui vengono distribuite. Una voce autorevole della comunità dell’area vesuviana. Invitiamo il vescovo ad intervenire su un episodio gravissimo e sulle minacce reiterate ai giornalisti da parte del sacerdote, che dovrebbe preoccuparsi di invitare i fedeli a lottare ogni giorno contro la camorra e a posare le pistole invece di chiedere di non comprare i giornali.”
È quanto affermano in una nota il segretario del SUGC, Claudio Silvestri, e il presidente dell’Unci Campania, Sandro Ruotolo

Askanews avvia il licenziamento di 23 giornalisti. La Fnsi: «Pronti a sostenere i colleghi in ogni sede»

Oggi Askanews in concordato preventivo ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di 23 colleghi al termine della Cassa integrazione concessa fino al 14 febbraio 2020. La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime piena solidarietà ai colleghi e li sosterrà in ogni sede per tutelare i posti di lavoro.
«Dopo anni di cassa integrazione, l’editore Luigi Abete ha deciso di mandare a casa un terzo della redazione», lamentano i redattori, che fanno appello «a tutte le istituzioni politiche ed economiche affinché si attivino per cercare di riportare l’azienda sul terreno della ragionevolezza».
Di seguito il comunicato del Cdr dell’agenzia di stampa.
Askanews vuole licenziare 23 giornalisti. Con una forzatura inspiegabile, mentre era in corso un confronto con la rappresentanza sindacale interna, l’azienda ha comunicato oggi l’apertura della procedura di licenziamento collettivo. E questo quando ancora è pendente il verdetto del tribunale sul piano di concordato presentato dalla stessa azienda. Per l’ennesima volta, quindi, l’editore Luigi Abete, decide di scaricare sui lavoratori il peso di difficoltà economiche e di scelte gestionali discutibili e oggi, dopo anni di cassa integrazione, ha deciso di mandare a casa un terzo della redazione. Il Cdr di Askanews denuncia l’atteggiamento irresponsabile dell’azienda e insieme ai giornalisti metterà in campo tutte le iniziative necessarie a contrastare i licenziamenti. Allo stesso tempo chiede che tutte le istituzioni politiche ed economiche si attivino per cercare di riportare Abete e l’azienda sul terreno della ragionevolezza, per trovare gli strumenti che consentano di superare questa ennesima fase di crisi senza fare ‘macelleria sociale’.