Due gravi e correlati episodi intimidatori da parte di esponenti di una nota famiglia di camorra legata alla clan della 167 di Arzano hanno visto come bersaglio, ancora una volta, il giornalista professionista Mimmo Rubio, già sotto scorta dall’ottobre del 2020. I fatti sono accaduti nell’ultimo fine settimana e sono stati immediatamente denunciati alla magistratura. Il primo episodio, è avvenuto in presenza della scorta e di un altro giornalista, Giuseppe Bianco, anch’egli in precedenza vittima di minacce. Un pregiudicato si è fermato davanti a Rubio con fare evidentemente minaccioso, dopo poche ore la madre dello stesso pregiudicato ha “invocato” la morte del giornalista, a commento di un post con sua una foto. Il pregiudicato in questione aveva già mesi fa minacciato il giornalista Rubio via social dopo i suoi servizi giornalistici di denuncia sulla processione della Madonna dell’Arco che da anni andava ad omaggiare il clan fin dentro la sua roccaforte. E si tratta della stessa persona, legata al clan, ferita in un agguato di camorra alcuni mesi fa durante la faida interna alla cosca. In questi ultimi giorni Rubio stava raccontando, sulla pagina di Arzano news, delle dichiarazione dei collaboratori di giustizia del clan della 167 di Arzano. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprime preoccupazione per questo ennesimo episodio di intimidazione in un territorio che verrà segnalato al Prefetto e all’osservatorio sui cronisti minacciati del Ministero dell’Interno. Presto saremo di nuovo ad Arzano per far sentire la nostra vicinanza ai colleghi minacciati e a chi su quel territorio ogni giorno lotta per la legalità.
Archivio mensile:Agosto 2022
Il “Roma” compie 160 anni, gli auguri del sindacato
«Celebrare il compleanno del Roma non è soltanto un atto ordinario, ma significa soprattutto riconoscere il merito di tutti i giornalisti che, quotidianamente, portano avanti da anni un’impresa tuttaltro che semplice. In un panorama editoriale che, a livello mondiale, continua a far segnare il forte arretramento dell’informazione tradizionale, soprattutto quella su carta, trovare la forza di portare ogni giorno in edicola un pezzo della storia dell’informazione di Napoli, della Campania e dell’Italia intera è quasi un atto di eroismo. Per questo ci uniamo, oggi come ieri, a tutti i colleghi della cooperativa del Roma augurando loro di continuare in uno spirito di libertà a raccontare il loro territorio per offrire ai lettori, non soltanto di Napoli e della Campania, una lettura originale e controcorrente della realtà», è quanto afferma il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.
«I 160 anni del Roma sono una bella notizia per chiunque ami l’articolo 21 della costituzione e il pluralismo dell’informazione. Mai come in questa stagione abbiamo bisogno di voci capaci di illuminare le tante oscurità che ci circondano e non solo in Campania. Un grazie infine a tutta la redazione del Roma che non ha mai mancato di essere “scorta mediatica” per chiunque chieda verità e giustizia», afferma Giuseppe Giulietti, presidente FNSI.
«Per me il Roma non è solo il più antico quotidiano del Mezzogiorno dell’Italia postunitaria, una voce libera e indipendente, un presidio di democrazia in una terra difficile come la Campania, è anche il giornale nel quale orgogliosamente lavoro da più di venti anni e che con un gruppo di colleghi ho contribuito a rifondare. È un giornale senza padroni, portato in edicola dai giornalisti con grande fatica e difficoltà. Una sfida continua in direzione ostinata e contraria, ma una sfida necessaria. Questo territorio ha bisogno di essere raccontato, illuminato, ogni voce è un’arma micidiale contro la criminalità e la corruzione. Per questo la parola d’ordine è resistere. Lunga vita al Roma. Auguri», conclude Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania.
Brindisi per i 50 anni di Marilena Natale nelle sedi confiscate alla camorra
Il ministro Orlando firma il decreto per il bonus 200 euro ad autonomi e professionisti
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato oggi, mercoledì 10 agosto 2022, il decreto che disciplina i criteri e le modalità per la concessione dell’indennità una tantum introdotta dal decreto Aiuti quale misura di sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori autonomi e dei professionisti conseguente alla crisi energetica e al caro prezzi in corso.
L’indennità è destinata – oltre che ai lavoratori autonomi e ai professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps – anche ai professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza e, quindi, anche ai giornalisti (lavoratori autonomi, partite Iva e titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa) iscritti alla gestione separata dell’Inpgi che, nel periodo d’imposta 2021, hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.
I giornalisti destinatari della misura una tantum, pari a 200 euro e corrisposta a seguito di presentazione di apposita domanda, devono essere iscritti all’Inpgi2 alla data di entrata in vigore del decreto Aiuti e devono aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione separata Inpgi.
Quanto alle modalità di presentazione della domanda, i giornalisti dovranno presentare istanza all’Inpgi nei termini, con le modalità e secondo lo schema che lo stesso Ente predisporrà.
L’indennità è corrisposta sulla base dei dati dichiarati dal richiedente e nella disponibilità dell’ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta a successiva verifica, anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’amministrazione finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detenga informazioni utili.
Il decreto firmato dal ministro del Lavoro è stato trasmesso al ministero dell’Economia e delle Finanze poiché – come già anticipato anche dalla Fnsi – la misura potrà essere attuata esclusivamente con apposito decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Mef.
Il decreto Aiuti aveva istituito, nello stato di previsione del ministero del Lavoro, uno speciale Fondo per l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti avente una dotazione finanziaria di 500 milioni di euro, poi implementata dal decreto Aiuti Bis a 600 milioni per l’anno 2022, che ne costituisce limite complessivo di spesa.
Più di mille assunzioni al Comune, neanche un giornalista. Il Sugc: pronti a impugnare il bando
Su oltre mille nuove assunzioni al Comune di Napoli neanche una è prevista per l’ufficio stampa. Una scelta incomprensibile visto che da anni per questi ruoli, insieme al personale strutturato, vengono utilizzati giornalisti con contratti da precari, di staff o comunque non adeguati alla funzione. Non vorremmo che l’assunzione di giornalisti sia, invece, malcelata dietro quella dei comunicatori. In tal caso ci sarebbe una violazione di quanto previsto dalla legge 150. Il Sugc ha affidato al proprio ufficio legale la valutazione del bando ed è pronto ad impugnarlo.
Pubblicate le istruzioni su riscatti le istruzioni su riscatti e ricongiunzioni per i giornalisti transitati in INPS
Il 28 luglio scorso l’Inps ha pubblicato la circolare n.92 con la quale ha fornito le prime istruzioni per quanto riguarda riscatti e ricongiunzioni riferite alle posizioni dei giornalisti transitati dall’Inpgi all’Inps, a seguito del trasferimento della funzione previdenziale sostitutiva dell’Ago da un ente all’altro.
DOMANDE DI RICONGIUNZIONE E DI RISCATTO PRESENTATE ANTE 30 GIUGNO 2022
Sia per quanto riguarda le richieste di ricongiunzione ex legge 7 febbraio 1979, n. 29, che quelle di riscatto dei periodi contributivi presentate nel regime sostitutivo INPGI entro la data del 30 giugno 2022 e non ancora lavorate, continueranno ad essere definite secondo la normativa vigente presso l’INPGI.
I relativi oneri – compresi quelli già in corso di pagamento rateale – dal mese di luglio saranno versati all’INPS, secondo le modalità che saranno comunicate dall’Istituto di previdenza sociale stesso.
DOMANDE DI RICONGIUNZIONE E DI RISCATTO PRESENTATE POST 30 GIUGNO 2022
Le richieste di ricongiunzione dei periodi contributivi versati nelle Gestioni sostitutive ed esclusive dell’AGO e quelle di riscatto dei periodi contributivi presentate dai giornalisti a far data dal 1° luglio 2022 saranno definite secondo la normativa generale applicata dal FPLD dell’INPS. La relativa contribuzione sarà accreditata nel FPLD e seguirà i criteri di calcolo generali e non quelli ex INPGI.
Dalla predetta data non è più ammessa la ricongiunzione tra i periodi contributivi versati nella gestione ex INPGI e quelli versati nel FPLD dell’INPS, atteso l’avvenuto ricongiungimento di fatto nella medesima gestione, seppur con sistemi di calcolo diversi.
Per l’accredito dei periodi contributivi figurativi, a decorrere dal 1° luglio 2022, si applica la normativa generale INPS.
Da Inpgi a Inps, una sintesi delle novità e la raccolta delle circolari
La legge di Bilancio 2022 ha previsto che “con effetto dal 1° luglio 2022, la funzione previdenziale svolta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani Giovanni Amendola (Inpgi) ai sensi dell’articolo 1 della legge 20 dicembre 1951, n. 1564, in regime sostitutivo delle corrispondenti forme di previdenza obbligatoria, è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi”.
Il passaggio ha comportato e comporta una serie di importanti novità per i giornalisti professionisti, pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica e per i colleghi pensionati. Novità sintetizzate nel documento allegato in calce.
Ulteriori approfondimenti sono stati forniti dall’Inpgi attraverso il blog InpgiNotizie. Sempre allegate in calce riproponiamo inoltre le circolari esplicative pubblicate dall’Inps, raccolte qui assieme ai materiali utili di interesse per i giornalisti in merito al passaggio della funzione previdenziale svolta dall’Inpgi1 all’Istituto nazionale di previdenza sociale.
PER APPROFONDIRE
Messico, ancora un giornalista ucciso. È il tredicesimo da inizio 2022
Il giornalista messicano Ernesto Méndez, direttore del giornale locale Tu Voz, è morto nella notte tra il 2 e il 3 agosto 2022 nella località di San Luis de la Paz, nello Stato di Guanajuato, a nord ovest di Città del Messico, dopo essere stato attaccato da un gruppo armato. Secondo le prime informazioni, Méndez si trovava in un bar di proprietà della sua famiglia, quando un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione, lasciando sul terreno quattro morti, tra i quali il giornalista.
Secondo l’associazione Articolo 19, specializzata nella libertà di stampa e nel diritto all’informazione, Méndez aveva già denunciato minacce in precedenza, ragion per cui l’associazione ha rivolto un appello alla Procura perché indaghi sul caso. L’organizzazione ha chiesto alla Procura speciale per i delitti commessi contro la libertà di espressione di valutare il lavoro del giornalista come movente del delitto.
Dall’inizio dell’anno corrente, il giornalismo messicano ha subito un’ondata di violenza con l’omicidio di diversi professionisti: l’uccisione di Méndez è la tredicesima quest’anno. Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti (Cpj), ha informato che negli ultimi trent’anni in Messico sono stati assassinati 140 giornalisti, cosa che fa del Paese uno dei più pericolosi al mondo per l’esercizio della professione.
Russia, sindacato dei giornalisti multato per “offese alle forze armate”. Efj: «Primo passo verso la chiusura»
Un tribunale di Mosca ha condannato, mercoledì 3 agosto 2022, la Journalists and Media Workers’ Union (Jmwu), affiliata alla Efj, a una multa di 500mila rubli (l’equivalente di circa 8mila euro) per aver “screditato le forze armate russe”. «Un procedimento illegittimo – denuncia la Federazione europea dei giornalisti – che mira solo a favorire lo scioglimento del sindacato».
Accogliendo le tesi dell’accusa, la Jmwu è stata ritenuta responsabile della “diffusione di idee negative nei confronti dell’operazione militare speciale effettuata dalla Federazione Russa in Ucraina”. In particolare, il sindacato è accusato di essersi schierato pubblicamente contro la guerra e di aver sottoscritto la Dichiarazione di Perugia per l’Ucraina, documento cofirmato anche dall’Efj.
Come sottolinea l’avvocato della Jmwu Maxim Krupsky, «il sindacato viene quindi sanzionato per aver esercitato il suo diritto costituzionale alla libertà di espressione, in violazione dell’articolo 29 della Costituzione russa che garantisce la libertà di pensiero e di espressione e vieta la censura».
Per Maja Sever, presidente della Efj, «è evidente il tentativo di screditare il sindacato indipendente dei giornalisti russi per facilitare, in un secondo momento, il suo scioglimento. Denunciamo con forza questo modo di agire – incalza – e la repressione in atto contro i giornalisti da parte del regime russo».
Anche secondo Andrei Jvirblis, segretario della Jmwu, «la decisione di infliggerci questa multa non è altro che un tentativo di dare una parvenza di legalità e legittimità al processo di liquidazione del nostro sindacato».
La Federazione europea dei giornalisti, che ha presentato un esposto alla Confederazione europea dei sindacati, è al fianco del sindacato nazionale, che ha deciso di ricorrere in appello contro la sentenza.
Torino, la sede della Stampa imbrattata con scritte ‘no war’ e ‘no vax’. La solidarietà della Fnsi
La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime solidarietà ai giornalisti della Stampa la cui sede, a Torino, è stata assalita e imbrattata nella notte fra domenica 31 luglio e lunedì 1° agosto 2022 con scritte “no war” e “no vax”.
«Nella certezza che non saranno vili attacchi come questo a inficiare il lavoro dei colleghi», la Fnsi chiede che «sia fatta piena luce sull’accaduto e che gli autori di tale gesto siano individuati in tempi rapidi. In un clima rovente, esasperato dalle tante difficoltà che gli italiani sono costretti ad affrontare, una stampa libera, autorevole e plurale – ribadisce il sindacato dei giornalisti – rimane un baluardo della convivenza civile che nessuno deve pensare di poter minacciare impunemente».
In una nota, anche il Cdr della Stampa «respinge l’ennesimo atto di violenta provocazione della scorsa notte e ribadisce il valore dell’autonomia e della libertà dell’informazione, augurandosi che le autorità arrivino ad individuare rapidamente i responsabili di questo ennesimo gesto vandalico contro la sede della nostra redazione».
Numerose le manifestazioni di solidarietà giunte al direttore Massimo Giannini e alle giornaliste e ai giornalisti della Stampa anche dal mondo della politica.