Più di mille atleti hanno partecipato alla maratona per la legalità “Ri…correre per Don Mimì” che si è svolta a Marano il 26 giugno con il patrocinio della Regione Campania, e del Sindacato Unitario Giornalisti Campania
La Maratona non è solo un momento di condivisione e di gioia per la comunità maranese ma sta a sottolineare come l’impegno sociale profuso da tutti i volontari insieme al parroco, Don Ciro Russo, con le svariate attività sociali può e riesce a combattere il malaffare allontanando i loro ragazzi da territori minati ed indirizzandoli verso attività, impegni e studio ad un futuro consapevole ed alla conoscenza.
Il lavoro della parrocchia passa da molteplici attività (doposcuola, ballo mensa per i più bisognosi e per gli extra comunitari, soluzioni di problematiche quotidiane) svolte con impegno e quotidianità dai tanti volontari che (tantissimi giovani) hanno affidati i compiti più svariati dal raccogliere i docliumi la sera per la colazione mattutina, alla preparazione dei pasti per la mensa, la raccolta degli abiti per chi ne ha bisogno, attività sportive, seguire i ragazzi negli studi. Una grande famiglia , sempre presente ed attenta a tutti con gioia e tenerezza.
Un chiaro segnale al territorio volto a diffondere l’idea di città basata sui principi dell’armonia sociale, della solidarietà, del rispetto reciproco e della legalità.
Il Sindacato Unitario Giornalisti Campania ha voluto essere vicino a questa grande comunità perchè ne condivide i principi e come loro afferma e condivide l’idea di legalità che ogni giorno applica nella diffusione di notizie e nella difesa e supporto continuo di colleghi “minacciati” da chi vuol oscurare e soterrare la verità.
Archivio mensile:Giugno 2016
Prefetto e Questore: più tutela per i giornalisti minacciati, tavolo con Ordine e Sindacato
Il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone e il questore Guido Marino hanno incontrato questa mattina il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, e il segretario del Sindacato dei giornalisti della Campania, Claudio Silvestri. All’ordine del giorno la questione dei giornalisti minacciati e le ultime aggressioni agli operatori intervenuti sui fatti di cronaca. Il prefetto ha chiarito che, anche grazie alle segnalazioni di sindacato e ordine, è stata incrementata la tutela per alcuni cronisti a rischio. Sindacato e ordine saranno, inoltre, chiamati periodicamente in occasione dei tavoli per l’ordine e la sicurezza nei quali si tratterà della questione dei giornalisti a rischio. Prefetto e questore hanno garantito la massima attenzione per tutelare il diritto all’informazione in situazioni di criticità invitando i giornalisti a collaborare con le forze dell’ordine nelle situazioni più difficili da gestire anche sul piano dell’ordine pubblico. “È stato un incontro positivo – hanno affermato Lucarelli e Silvestri – che segna l’inizio di una collaborazione più stretta sul territorio tra gli organismi di sicurezza e la nostra categoria. È innegabile che negli ultimi tempi gli episodi di violenze e minacce nei confronti di giornalisti siano più frequenti, per questo è necessario che l’attenzione sia sempre altissima perché il diritto di informare e ad essere informati sia sempre garantito”.
Aggressioni ai giornalisti, il sottosegretario: inseriamo un'aggravante
“Le aggressioni ai cronisti sono aggressioni all’articolo 21 della Costituzione. La prima cosa che si deve fare è quella di introdurre un’aggravante che oggi non c’è nel nostro ordinamento, che è quella di una sanzione speciale ai danni di chi molesta il diritto di cronaca e aggredisce i cronisti, perché si tratta di un’aggressione contro l’interesse generale”. È quanto ha affermato Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana a Napoli durante un’affollata assemblea di giornalisti e operatori organizzata da Fnsi e Sindacato dei giornalisti campani alla quale hanno partecipato anche il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, il vicesindaco di Napoli Raffaele Del Giudice, il responsabile della Formazione della FNSI Paolo Butturini, il segretario del Sindacato campano Claudio Silvestri, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli. Il sottosegretario Migliore ha accolto la richiesta del Sindacato dei giornalisti e ha annunciato che porterà al Governo la proposta di inserire l’aggravante di molestia all’articolo 21 della Costituzione sia per le aggressioni e le minacce ai giornalisti sia per le querele temerarie. L’altro impegno che ha preso il sottosegretario riguarda un tavolo permanente sul territorio che permetta, in caso di rischi per i cronisti, di agire in tempi rapidi anche sull’avvio delle indagini.
Il vicesindaco ha ribadito che il Comune sarà in prima linea nella tutela del diritto di cronaca invitando a promuovere iniziative per la diffusione della cultura dell’informazione sui territori, tra i più giovani. Mercoledì, intanto i vertici regionali di Sindacato e Ordine incontreranno il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone e il questore Guido Marino ai quali proporranno protocolli per la tutela dei giornalisti sui luoghi critici come le scene nel crimine.
NAPOLI, 16 GIU – «Credo sia giusto introdurre una misura che tuteli dal punto di vista normativo il lavoro del giornalista». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore in occasione dell’incontro promosso dall’Ordine dei giornalisti della Campania e dal Sugc (sindacato unitario giornalisti campani) per affrontare il tema dei giornalisti e degli operatori minacciati nello svolgimento della loro attività di informazione. Migliore ha dunque accolto la proposta avanzata dal presidente della FNSI Giuseppe Giulietti di introdurre un’aggravante per minaccia all’articolo 21 della Costituzione nei confronti di chi aggredisce operatori dell’informazione. «Per noi – ha affermato Migliore – l’articolo 21, la libertà di stampa sono basi fondanti del nostro ordinamento e ritengo sia giusto introdurre un’aggravante anche a seguito della relazione della Commissione Antimafia in cui è stata riconosciuta la necessità di intervenire con una specifica tipizzazione del reato». Migliore ha evidenziato la necessità di prestare attenzione «non solo ai giornalisti molto noti che sono stati minacciati, ma anche ai meno noti perché – ha sottolineato – spesso sono lavoratori precari che svolgono un’attività impressionante di accumulo di informazioni sui territori e che sono più esposti a ritorsioni». Il sottosegretario ha inoltre puntato l’accento anche sul tema delle ‘querele temerariè, definendole «prevaricazioni legali compiute anche da chi fa politica nei confronti di chi fa informazione e che – ha evidenziato – in alcuni casi possono portare anche alla chiusura di piccole testate, impedendo così lo svolgimento dell’attività lavorativa giornalistica tutelata dalla Costituzione». (ANSA). YKN-PO 16-GIU-16 15:58 NNNN
NAPOLI, 16 GIU – «È necessario introdurre nel nostro ordinamento giuridico l’aggravante per chi compie aggressioni ai cronisti che sono aggressioni all’articolo 21 della Costituzione». Lo ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, intervenuto a un incontro promosso dall’Ordine dei giornalisti della Campania e dal Sugc (Sindacato unitario giornalisti campani) a seguito degli ultimi episodi di minacce e aggressioni subite da videoreporter e fotografi in occasione di un duplice omicidio di camorra nel quartiere di Ponticelli. Secondo Giulietti servono «sanzioni speciali» ai danni di chi «molesta il diritto di cronaca e aggredisce giornalisti e operatori». Giulietti chiede «pene esemplari perché – ha spiegato – si tratta di aggressioni contro l’interesse generale. Incalzeremo il Governo fino a che questo non diventi realtà». Giulietti ha sottolineato che «in passato troppe volte parte della categoria si è distratta rispetto alle vicende di colleghi giornalisti minacciati, che inoltre spesso operano anche con meno diritti contrattuali». Da parte sua ha avanzato la proposta che «quando un singolo è colpito da minacce e intimidazioni per inchieste che sta realizzando, le altre testate, gli altri giornalisti debbano fare propria quell’inchiesta, approfondirla, debbano sostituirsi e andare ad accendere i riflettori lì dove la malavita ha colpito un altro cronista e firmare pubblicamente i loro pezzi». Una solidarietà concreta, nei fatti perché – ha concluso Giulietti – «lasciare solo un cronista significa lasciare sola una comunità».(ANSA). YKN-PO 16-GIU-16 15:56 NNNN
NAPOLI TAVOLO IN PREFETTURA SU TUTELA STAMPA Il 22 giugno tra prefetto, questore, Ordine e sindacato (ANSA) –
NAPOLI, 16 GIU – Si svolgerà mercoledì 22 giugno, alla Prefettura di
Napoli, un incontro tra il prefetto Gerarda Pantalone, il questore Guido Marino e i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti della Campania e del Sugc (Sindacato unitario giornalisti campani) per affrontare il tema della tutela della stampa nello svolgimento dell’attività di informazione. L’incontro arriva a qualche giorno dall’ultima aggressione subita da video operatori a Ponticelli, teatro di un duplice omicidio di camorra. «Siamo sotto attacco – ha affermato Claudio Silvestri, segretario Sugc –
Napoli è un territorio ad alta densità criminale e chiediamo che siano messi in campo protocolli che tutelino il diritto di cronaca della categoria». In occasione della discussione, sarà chiesto al Prefetto e ai vertici delle forze dell’ordine – come spiega Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine campano – che «per ogni evento riguardante la cronaca nera, ma non solo, ci siano servizi coordinati a tutela e garanzia dei giornalisti, dei fotografi e degli operatori». Inoltre, i rappresentanti di categoria chiederanno la costituzione di un tavolo permanente di coordinamento in Prefettura a cui ha aderito anche la Fnsi. «La Fnsi – ha sottolineato il presidente Giuseppe Giulietti – parteciperà con la preoccupazione di garantire chi fa davvero il mestiere di informatore e per definire le modalità di protezione delle zone a rischio e le modalità di riconoscibilità e riconoscimento degli operatori». (ANSA). YKN-SS 16-GIU-16 16:22 NNNN
il Messaggero abbandona le Marche, Cdr del gruppo: pronti alla protesta
Il Messaggero abbandona le Marche per la seconda volta in 25 anni. Dal 6 luglio chiuderà l’unica redazione superstite, quella di Ancona, che dallo scorso anno ha quotidianamente garantito l’uscita delle edizioni di Ancona, di Pesaro e delle Marche. Chiusura non prevista dal piano dello stato di crisi, sottoscritto da Azienda e Cdr e trasmesso al Ministero del Lavoro. Il Coordinamento dei Cdr del gruppo Caltagirone Editore è contrario a questa ennesima scelta di abbandonare il territorio e di arretrare rispetto al mercato. Una politica dei tagli che da un lato indebolisce la pluralità dell’informazione e dall’altro non rappresenta una risposta adeguata alla crisi del settore. Questa decisione appare in controtendenza rispetto alle scelte di altri gruppi editoriali che investono, anche in nuove tecnologie, per il rilancio del prodotto. Lo dimostra l’accordo siglato in queste ore tra Google e Fieg, la Federazione degli editori da cui invece il gruppo Caltagirone Editore ha voluto uscire. Il Coordinamento dei Cdr esprime forte preoccupazione e si riserva di mettere in atto tutte le iniziative necessarie per difendere la credibilità delle testate e i diritti dei colleghi.
Il Coordinamento dei Cdr del gruppo Caltagirone Editore
Aggressione a Ponticelli, i vertici della Fnsi a Napoli
L’articolo 21 della Costituzione si è fermato a Ponticelli. Un operatore dell’agenzia Videoinformazioni è stato aggredito e alcuni fotografi sono stati minacciati a Napoli sul luogo di un omicidio di camorra. La Fnsi e il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania hanno quindi deciso di promuovere un’iniziativa a Napoli il 16 giugno prossimo alle 11. Una delegazione del sindacato nazionale e regionale incontrerà i colleghi napoletani oggetto delle intimidazioni camorristiche e tutti quelli che vorranno intervenire. Sarà presente anche il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore. «Violenza e intimidazioni – commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario del sindacato della Campania, Claudio Silvestri – sono ormai un’inaccettabile consuetudine ed è intollerabile che da parte delle forze dell’ordine e della magistratura non soltanto non si sia pensato a un protocollo per garantire la sicurezza di tutti gli operatori dell’informazione, ma, come a Ponticelli, si suggerisca di rinunciare a documentare i fatti come è dovere di ogni giornalista. Da tempo i giornalisti chiedono provvedimenti e regole a tutela del proprio dovere e del diritto dei cittadini di essere correttamente informati. Il sindacato dei giornalisti chiede innanzitutto che i responsabili dell’aggressione vengano identificati e puniti per evitare che nuocciano ancora. Ma non basta, è necessario un intervento forte e deciso della politica e di chi sul territorio deve garantire la sicurezza dei cittadini. Chiediamo al Prefetto di attivarsi aprendo un tavolo con il sindacato dei giornalisti e stabilendo regole per lavorare su un territorio difficile come quello campano».
Diffamazione, direttore del "Roma" condannato a due anni di carcere: «Sentenza inaccettabile»
Il direttore del quotidiano “Roma” Pasquale Clemente è stato condannato in primo grado a due anni di carcere per diffamazione a mezzo stampa, questo significa che se la sentenza non verrà ribaltata in Appello e se non si arriverà alla prescrizione, un altro giornalista andrà in cella per aver scritto quello che pensa. La sentenza del Tribunale di Nola arriva a seguito di una querela da parte dell’allora magistrato e senatore Pasquale Giuliano per un articolo pubblicato sulla “Gazzetta di Caserta”, giornale diretto allora proprio da Pasquale Clemente. Questo accade proprio mentre la commissione Giustizia del Senato licenzia, quasi con voto unanime, il Ddl che prevede l’inasprimento delle pene per il reato di diffamazione a mezzo stampa proprio nei confronti di magistrati e politici, due categorie alle quali appartengono lo stesso querelante e il giudice che sentenziato la condanna del direttore del “Roma”.
Bomba carta davanti alla casa di un giornalista di Retenews24
Il Sindacato e l’Ordine dei giornalisti della Campania insieme ai consiglieri nazionali campani della FNSI esprimono forte preoccupazione per quanto accaduto questa notte a Camposano in provincia di Napoli, dove ignoti hanno fatto esplodere una bomba carta davanti all’abitazione del collega Pasquale Napolitano, cronista politico di Retenews24. La violenza e le minacce non fermeranno il lavoro puntuale di denuncia del collega, ma chiediamo alle forze di sicurezza indagini veloci e l’attivazione di ogni strumento per garantire l’incolumità del giornalista. Ordine e Sindacato fanno quadrato attorno al collega. La guerra a chi vuole mettere il bavaglio alla stampa va affrontata senza abbassare la guardia neanche un attimo. Uniti ce la faremo.
"Il Golfo", il SUGC al fianco del collega Iovino
Il Sindacato unitario giornalisti della Campania segue con attenzione quanto sta accadendo ad Ischia, dove è in corso una vertenza tra il collega Mauro Iovino e la società che produce servizi per lo storico quotidiano dell’isola “il Golfo”. Il SUGC si è fatto promotore di due incontri, a Napoli e a Ischia, tra il giornalista e la società, entrambi rinviati. Il Sindacato si dice pronto a mettere in atto tutte le iniziative volte alla tutela dei diritti del collega. Tuttavia, prima di prendere atto della indisponibilità ad una ricomposizione bonaria convocherà per un’ultima volta le parti il giorno 7 giugno 2016.