Su Bagnoli si naviga ancora a vista. Lo spoil system non è servito, almeno, per ora. A dimostrarlo c’è lo scontro tra la Giunta e la Bagnolifutura. Per il presidente della Stu, Omero Ambrogi, la colmata a mare potrebbe anche restare al suo posto, se resa innocua. L’esternazione non è piaciuta all’assessore all’Urbanistica, Luigi De Falco, che ha ricordato all’ex magistrato che «la legge dice che la colmata a Bagnoli va rimossa». «Sono certo che come me l’abbia già letta pure il presidente Ambrogi, ma anche a lui, come a me e a tutti, fa bene rileggerla ogni tanto – dice De Falco -. Essa contiene la rappresentazione estetica dei luoghi, lucidamente e storicamente sostenuta: la sua poetica travalica e sublima il lettore convincendolo nelle ragioni della tutela, rafforzando la teoria per la quale la logica si tramuta in legge, sia essa decreto ministeriale di vincolo, legge di Stato o norma di piano regolatore. È in quella relazione che si legge perché le regole già scritte non possano essere più messe in discussione». Insomma, un richiamo all’ordine di non poco conto che indica come per la Bagnolifutura, nonostante il cambio della governance, non si sia trovata ancora la quadra. È da leggere in questa prospettiva il cambio all’interno del Cda, con l’uscita di scena del tecnico Antonio Balestrieri, per fare posto al sociologo Lucio Iaccarino. È chiaramente una virata politica per la squadra, un’impronta forte nella prospettiva della “rigenerazione” dell’area. Iaccarino, oltre ad essere l’amministratore della nota società di comunicazione alternativa Think Thanks Srl, è uno che dell’area si è interessato parecchio. Tra i suoi scritti basti citare su tutti “La rigenerazione”, appunto, con la prefazione di Percy Allum. Un’analisi, soprattutto, del tessuto sociale dell’area e del ruolo dell’associazionismo nel processo decisionale che riguarda la trasformazione di Bagnoli. Insomma, Iaccarino è un altro del pool demagistriano dei guru della democrazia partecipata. Un avvertimento ad Ambrogi: il decalogo è questo.