Archivio mensile:Agosto 2016

Il segretario del Sugc denuncia Lombardo (Calcio Napoli) al consiglio di disciplina 

Il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania (Sugc), Claudio Silvestri, denuncia Nicola Lombardo, direttore dell’area Comunicazione della società sportiva Calcio Napoli, al consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti.L’iniziativa fa sèguito alla protesta dell’Ordine regionale dei giornalisti e del Sindacato nei confronti del Calcio Napoli che ha deciso di limitare il numero delle testate e dei giornalisti che possono partecipare alle conferenze stampa dell’allenatore Maurizio Sarri.
Sulla questione interviene anche il Gus Campania: «Sosteniamo la protesta – afferma il presidente del gruppo sindacale di specializzazione degli ufficî stampa, Antonio D’Errico – dell’Ordine e del Sindacato contro il Calcio Napoli che vuole comprimere il diritto dell’informazione, selezionando a proprio gradimento le testate e i giornalisti che possono partecipare alle conferenze stampa dell’allenatore Maurizio Sarri».
«Nel contempo, dovendo rilevare pure come la società sportiva non sia nuova a episodî di mancanza di correttezza nelle relazioni con il mondo giornalistico – denuncia il presidente D’Errico – ci vediamo costretti a rimarcare con rammarico che i comportamenti del giornalista professionista Nicola Lombardo non rispettano gli obblighi deontologici a cui è tenuto nel suo ruolo, così come statuiti dal Testo unico dei doveri del giornalista e dall’allegato Codice di autoregolamentazione dell’informazione sportiva: la difesa del diritto all’informazione, l’accesso più ampio alle fonti di informazione sportiva che non possono essere sottoposte a indebite restrizioni incompatibili con il diritto di cronaca, nonché la tutela della dignità del lavoro giornalistico e la promozione della solidarietà fra colleghi».
«Affianchiamo il Sugc nella denuncia – conclude D’Errico –, anche perché il nostro Ordine professionale, che è un ente pubblico, e lo stesso sindacato non possono essere sprezzantemente definiti da Lombardo come generiche “associazioni di categoria” che “tanto si sono agitate”».
Il comunicato dell’ussi
Le “Considerazioni sugli inviti all’incontro di Sarri con i giornalisti” del Responsabile della Comunicazione del Napoli, il collega Nicola Lombardo impongono alcune precisioni:
– Lombardo lamenta la circostanza di non essere stato chiamato “per chiedermi conto di quanto loro trovavano così intollerabile” dalle associazioni di categoria dei giornalisti dopo la pubblicazione sul sito del Calcio Napoli delle “regole per gli incontri con Maurizio Sarri”. L’Ussi ritiene che la questione vada ribaltata: il collega Lombardo, prima di assumere una simile decisione, avrebbe dovuto lui contattare l’organismo rappresentativo della stampa sportiva, al fine di condividere e concordare l’iniziativa, così come stabilito dal “Regolamento che disciplina il rapporto tra le società calcistiche e gli organi di informazione, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, in occasione delle gare organizzate dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A”. Tale regolamento, come è ben noto, è in vigore da 23 anni e all’art. 7 (“Rapporti con L’Ussi”) definisce ambiti e criteri attraverso i quali è obbligatorio per le società di calcio confrontarsi con l’Ussi su quanto attiene anche al tema degli accrediti stampa.
– Lombardo insiste molto sul fatto che Castel Volturno è la casa del Napoli e che la società in casa sua può invitare chi vuole. E’ necessario allora ricordare che il Calcio Napoli, pur essendo un soggetto giuridico di natura privata, esiste soltanto perché è iscritto alla Federazione Italiana Gioco Calcio, che a sua volta è affiliata al Coni, notoriamente ente pubblico non economico che gestisce per legge lo sport in Italia in tutte le sue forme e manifestazioni. Dunque il Calcio Napoli non può esimersi dal considerare che, pur essendo un soggetto privato, ha evidenti obblighi di natura pubblicistica ai quali non si può sottrarre. Tutto questo senza voler addirittura scomodare la Costituzione della Repubblica che all’art. 21 precisa: ” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
 Peraltro se ci si ferma ad una mera ed elementare considerazione di carattere giornalistico, è di tutta evidenza che ciò che promana dal Napoli, che si svolga a Castel Volturno o altrove, interessando grandi masse di persone, riveste inevitabilmente un carattere di “pubblico interesse” con il quale è indispensabile doversi confrontare quotidianamente, non fosse altro che per rispetto dei milioni di tifosi sulla cui passione, peraltro, si fondano le fortune economiche della società;
 – Meraviglia che Lombardo, iscritto da molti anni all’Ordine dei Giornalisti dopo una lunga trafila e sudate conquiste sul campo, cominciate a Napoli ed esercitate poi in Italia ed all’estero, sostenga che “chiunque si può proclamare giornalista per autocertificazione”. Lui, che tanti anni fa ci è passato, non può non sapere che in Italia giornalisti lo si è solo dopo che un Ordine regionale ha esaminato ed approvato la richiesta di iscrizione all’Albo. Se invece il suo riferimento è ai criteri con i quali in tempi recenti viene gestito l’accesso alla professione, questo è tema diverso e certamente non sono né il Calcio Napoli né l’Ussi, al di là dei giudizi e delle valutazioni a titolo personale, a potere o dovere affrontare simili problematiche;
 – Lombardo parla dei tempi tecnici delle conferenze stampa di Sarri e del fatto che, proprio per l’indispensabile contingentamento dei tempi, è opportuno dare la possibilità di fare le domande all’allenatore a giornalisti esperti, dalla conclamata professionalità e rappresentanti di testate ritenute più importanti e prestigiose. E’ un aspetto sul quale l’Ussi si è sempre dimostrata ragionevolmente d’accordo, come dimostra il fatto, ben noto a chi anche una sola volta abbia assistito a tale evento, che chi sia autorizzato a porre le domande lo stabilisce prima dell’inizio l’ufficio stampa della società e che tale ordine viene sempre rigorosamente rispettato. Non c’era dunque alcun bisogno di nuove regole. L’Ussi condivide ovviamente il principio che i giornalisti debbano essere messi nelle condizioni di poter lavorare meglio e si augura che ciò avvenga anche nel corso della stagione, a differenza di quanto è accaduto nel ritiro precampionato;
 
– Lombardo sostiene:” Gli incontri ad invito non sono una mia invenzione. Li fanno a Palazzo Chigi, alla Casa Bianca, all’Ocse, nelle grandi aziende. Nessuno si sente offeso o discriminato se non è nella lista”. Con tutto il rispetto per il Calcio Napoli e per il sig. Sarri, l’Ussi ritiene che gli organismi citati ed i protagonisti delle loro conferenze stampa abbiano qualche esigenza in più e di ben diversa natura che possa eventualmente giustificare gli ‘inviti’, rispetto a quanto non debba accadere a Castel Volturno;
– Lombardo ricorda che “Il calcio, dal 1996 con l’introduzione della Legge Veltroni che ammette anche in Italia il fine di lucro per le società sportive, è cambiato. Le società di calcio sono aziende che devono cercare un profitto che, reinvestito, faccia crescere economicamente l’azienda per farla competere ai massimi livelli”. All’Ussi non compete la valutazione sulla bontà o meno del dettato della legge del ’96, ma i giornalisti sportivi ritengono che non vi sia alcun tipo di correlazione sulla possibilità che il legislatore ha dato ad una società di calcio moderna di poter lucrare e l’organizzazione di una conferenza stampa;
 – Siamo convinti che il Calcio Napoli saprà sgombrare il campo da ogni ombra ed illazione sullo spirito di questa nuova iniziativa, confermando l’invito alle 25 testate prescelte per la prima conferenza stampa di Sarri, fino alla fine della stagione, senza modifiche dell’elenco se non in aumento e, dunque, indipendentemente da ciò che da questi organi di informazione verrà riportato. Sarà questo il modo migliore per tacitare tutti coloro ai quali – Ussi compresa – è venuto il dubbio che potesse trattarsi di una manovra tesa e limitare e condizionare la libertà di stampa;
– L’Ussi della Campania conferma la propria totale ed incondizionata disponibilità a collaborare, così come ha sempre fatto e così come è peraltro previsto nel Regolamento della Lega Calcio, con l’ufficio stampa del Calcio Napoli, allo scopo di organizzare nel modo migliore il lavoro dei giornalisti impegnati a seguire l’ attività della squadra, in particolare a Castel Volturno ed allo stadio San Paolo (dove condivide con l’ufficio stampa la gestione di tribuna stampa e sala stampa). Come è noto – e come Lombardo ben sa – l’Ussi ha sempre svolto questo ruolo con concretezza e realismo, mai arroccandosi su posizioni di intransigente e di aprioristica difesa ideologica dei colleghi. Questa è la strada che riteniamo sia connaturata al nostro ruolo e continueremo a percorrerla senza tentennamenti, nonostante le periodiche ed anche aspre contrapposizioni che siamo costretti a subire e a fronteggiare, mentre auspicheremmo che i rapporti della stampa con il Napoli fossero sempre sereni ed improntati ad un clima di reciproca collaborazione. Auspicio, quest’ultimo, rappresentato direttamente anche al presidente De Laurentiis, come Lombardo ben sa.
Mario Zaccaria – Presidente Ussi Campania – Gruppo ‘Felice Scandone’

La FNSI: da De Laurentiis atteggiamento arrogante, intervengano Lega e Figc

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“La scelta della Società sportiva calcio Napoli di organizzare una conferenza stampa ad invito è inaccettabile. È necessario evitare in ogni modo che passi l’idea che un momento di informazione fondamentale possa essere privatizzato. Si creerebbe un precedente pericoloso. La libertà di informazione deve essere garantita sempre. Probabilmente l’intenzione di Aurelio De Laurentiis è quella di scegliersi anche le domande. Lega Calcio e Figc non possono restare in silenzio di fronte a tanta arroganza”. È quanto dichiarano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, insieme al segretario del Sugc Claudio Silvestri.

Conferenze stampa ad invito, ora De Laurentiis si faccia pure le domande: appello ai colleghi

L’Ordine dei Giornalisti e il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania, stigmatizzano il comunicato con il quale la Società Sportiva Calcio Napoli annuncia dal sito web ufficiale la decisione di limitare la partecipazione agli incontri con i media alle sole testate invitate dalla Società Sportiva Calcio Napoli.
L’Ordine e il Sindacato dei giornalisti ricordano alla Società Sportiva Calcio Napoli che la partecipazione alle conferenze stampa, dell’allenatore o della Società, va sempre garantita a tutto il mondo dell’informazione, carta stampata, tv, radio e siti web. Ciò in ossequio al fondamentale principio democratico del pluralismo informativo e contro ogni forma di discriminazione. 
L’Ussi della Campania – Gruppo ‘Felice Scandone’ apprende con sbigottita costernazione l’ultima novità in casa Calcio Napoli dove le conferenze stampa dell’allenatore saranno gestite, a partire da ora, come una cena a casa del presidente alla quale è lecito invitare solo ospiti graditi. 
  Sul sito della società è apparsa oggi una breve nota che rappresenta una pietra tombale alla libertà di stampa. ”Da questa stagione – spiega il Calcio Napoli – agli incontri con i media di Maurizio Sarri, allenatore della nostra prima squadra, potranno partecipare i giornalisti delle testate direttamente invitate dalla Società Sportiva Calcio Napoli”. È facile ipotizzare che gli inviti saranno riservati ai soli giornalisti ‘graditi’ mentre quelli ritenuti ‘antipatici’ saranno costretti a non poter assistere ad una iniziativa che, pur svolgendosi in un luogo privato, ha tutte le connotazioni di un evento di pubblico interesse, circostanza che, evidentemente il Calcio Napoli finge di non capire. 
  Di fronte ad un attentato così grave alla libertà di stampa, l’Ussi della Campania chiede un tempestivo e severo intervento della Lega Calcio ed al tempo stesso auspica sin da ora che i colleghi che avranno il privilegio di essere invitati, disertino le conferenze stampa in segno di solidarietà con i giornalisti meno graditi al Calcio Napoli ai quali sarà preclusa la possibilità di esercitare il proprio lavoro.

Giornalista minacciato, da Giulietti a Ruotolo: quegli articoli li firmiamo noi

Nino Pannella, cronista del “Roma” da Acerra, è stato minacciato. Gli hanno intimato a chiare lettere di non scrivere più di affari di camorra per non “far dispiacere” i banditi di turno. Sul caso stanno indagando i carabinieri e ci auguriamo che individuino al più presto gli autori delle intimidazioni. Ma le minacce, becere come chi le ha pronunciate, non metteranno il bavaglio a nessuno. Nino, come tanti altri giornalisti minacciati, non è solo. I pezzi da Acerra continueranno ad essere pubblicati, e da oggi porteranno la firma di tanti altri giornalisti, quelle del segretario generale e del presidente della FNSI Raffaele Lorusso e Beppe Giulietti, quelle del segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, di Sandro Ruotolo, costretto a vivere sotto scorta e da sempre in prima linea per la libertà di stampa, del consigliere nazionale della Fnsi Gerardo Ausiello e di tanti, tanti altri. Siamo un esercito, nessuno può limitare il diritto di informare e di esserti informati.

Trianon, una vittoria dei lavoratori

Nino D'Angelo "ammaina" lo striscione dei sindacati

Nino D’Angelo “ammaina” lo striscione dei sindacati


Le segreterie regionali e territoriali di Slc-Cgil e Uilcom-Uil con il Sindacato unitario giornalisti della Campania hanno dato al Trianon il benvenuto a Nino D’Angelo, tornato dopo sei anni alla direzione artistica del teatro di Forcella, e al nuovo cda presieduto da Giovanni Pinto.
Il Trianon Viviani è a una svolta decisa per il suo recupero e pieno rilancio, visti i concreti atti amministrativi della giunta regionale De Luca e il fattivo sostegno della Città metropolitana guidata da de Magistris, le nomine di valore del cda e della direzione artistica, il saldo delle spettanze dei lavoratori, nonché l’avvio dei lavori entro la fine del mese (è di ieri l’aggiudicazione dei necessari e improcrastinabili lavori di revisione degli impianti a una ditta di Roma su oltre cento concorrenti).
Di qui la decisione, di forte significato simbolico, assunta dai lavoratori del teatro e dalle loro rappresentanze sindacali di far “ammainare” dallo stesso Nino D’Angelo gli striscioni di protesta che campeggiavano da anni sulla facciata del teatro.
«Quella per il teatro Trianon è stata la prima battaglia affrontata dal Sindacato unitario giornalisti della Campania, eravamo appena nati. In due anni e mezzo, insieme agli altri sindacati, non abbiamo mai abbassato la guardia – ha commentato il segretario del SUGC, Claudio Silvestri – Oggi Nino D’Angelo ha simbolicamente “ammainato” gli striscioni che avevamo messo sul teatro contro il precedente governo regionale che aveva abbandonato il teatro. Sono soddisfatto per il risultato raggiunto fino ad ora, ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Vogliamo rivedere la gente in platea, spettacoli e progetti veri per far rivivere un presidio di civiltà e di legalità a Forcella».