Archivio mensile:Gennaio 2023

Un murale per non dimenticare Mario Paciolla (per cui la famiglia chiede verità e giustizia)

Sulla vicenda di Mario Paciolla, il cooperante dell’Onu morto in Colombia in circostanze a dir poco misteriose il 15 luglio 2020, non deve né può calare il silenzio.

Napoletano e al tempo stesso cosmopolita, innamorato della sua città, due lauree conseguite all’università L’Orientale, Mario lavorava nell’ambito della cooperazione e dei diritti umani, ma era anche un giornalista e un poeta. “Usava le parole per costruire ponti tra i popoli”, lo ha ricordato stamattina il giornalista Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, nel corso dell’incontro di presentazione della raccolta fondi “Jorit per Mario” per la realizzazione di una opera d’arte dedicata a Paciolla nella sua città, tenutosipresso la Sala del Capitolo del Complesso di San Domenico Maggiore.

L’iniziativa è promossa all’interno di una più ampia campagna di sensibilizzazione lanciata dal Comitato Giustizia per Mario Paciolla e sostenuta dal gruppo di imprese sociali Gesco con un duplice scopo: da una parte ricordare questo giovane uomo che è morto mentre lavorava per la pace; dall’altra denunciare il silenzio insopportabile che è calato sulla sua morte, “chiusa” troppo frettolosamente come suicidio.

Che di suicidio non si trattò sono convinti i genitori di Mario Paciolla, Anna Maria Motta e Pino Paciolla, la cui esistenza da quando è morto il loro caro figlio è dedicata a farne memoria, a ridargli vita e restituirgli dignità in tutti i modi possibili. E naturalmente a chiedere verità e giustizia per Mario, dopo i vari tentativi di depistaggio e la recente richiesta della Procura di Roma di “archiviazione” per suicidio. “Noi non archiviamo – ripete senza sosta ai giornalisti la madre di Mario – Vogliamo ridare dignità a nostro figlio e chiediamo per lui una verità credibile”.

GUARDA L’INTERVISTA A ANNA MOTTA

Ricordiamo che Mario, poco prima di morire, aveva fatto il biglietto aereo per rientrare a casa, in Italia. Aveva addirittura detto alla madre cosa voleva avrebbe voluto mangiare una volta a Napoli.

A ricordare le circostanze poco chiare in cui si cercò di “insabbiare” il caso dopo quel tragico 15 luglio 2020 in cui Paciolla fu trovato morto nel suo appartamento, sono i due avvocati, Emanuela Motta e Alessandra Ballerini (già legale della famiglia Regeni) che denunciano gravi depistaggi e manipolazioni della verità: “La scena del crimine fu ripulita con la candeggina e degli oggetti, che avrebbero avuto un ruolo chiave nelle indagini, sono stati buttati in discarica. L’operazione fu condotta da funzionari dell’Onu e agenti di polizia; contro di loro la famiglia Paciolla sporto denuncia”.

I due legali spiegano anche a che punto sono le indagini: “Dopo la richiesta di archiviazione, arrivata a soli due anni di complesse indagini internazionali, aver letto tutti gli atti e aver sentito i nostri consulenti e periti, siamo più che convinti, come la sua famiglia e i suoi amici, che Mario sia stato ucciso. Per cui, porteremo alla luce delle autorità nuovi elementi, sperando che vengano riaperte le indagini e sia fatta finalmente chiarezza. Rivendichiamo per Mario il diritto alla verità e alla giustizia. Siamo in attesa della prossima udienza a breve”.

Un altro problema del “caso Paciolla” è che la storia di Mario è rimasta in qualche modo confinata in Campania o comunque nel Sud Italia, senza guadagnarsi la ribalta nazionale e internazionale di casi tristemente simili.
“Confidiamo che il respiro internazionale di un artista come Jorit possa far viaggiare il nostro racconto. Soltanto portando alla luce la verità si può fare giustizia”, spiega Anna Maria Motta. Questa madre coraggiosa prosegue: “Se la famiglia di Peppe Impastato non avesse sostenuto per anni l’innocenza del figlio forse non saremmo mai venuti a conoscenza della verità”.

Contento per essere stato scelto lo street artist, noto per aver ritratto in tutto il mondo i volti di persone e personaggi portatori di valori di giustizia sociale, dal canto suo risponde: “Storie come quella di Mario, un giovane diventato eroe senza volerlo, portano messaggi positivi e testimoniano un modo diverso di costruire il mondo; quindi, è importante che anche l’arte faccia la sua parte e di loro porti traccia”.

GUARDA L’INTERVISTA A JORIT

Sul valore di portare alla luce e rompere il muro del silenzio sul caso Paciolla è intervenuto anche Sergio D’Angelo, presidente di Gesco: “Questa campagna serve a indicarlo come esempio e a rendere omaggio a Mario ma anche a denunciare il silenzio insopportabile calato su questo caso, chiuso troppo frettolosamente come suicidio. Siamo vicini alla famiglia Paciolla, nella ricerca di una piena giustizia; non possiamo permettere cheprevalga l’omertà, una colpevole omertà”.

GUARDA L’INTERVISTA A SERGIO D’ANGELO

Hanno partecipato alla conferenza stampa portando il pieno sostegno delle istituzioni anche Laura Lieto, vicesindaco di Napoli, e Sergio Colella, delegato dal Sindaco per la Città Metropolitana.

GUARDA L’INTERVISTA A LAURA LIETO

Sono intervenuti, tra gli altri, all’incontro Simone Canpora del Collettivo Giustizia per Mario Paciolla e Desirée Klain, che ha assicurato il sostegno di Articolo 21 alla campagna. A contribuire con le sue opere alla raccolta fondi anche l’artista Antonio Conte, già coinvolto in una simile iniziativa che ha finanziato il documentario sulla vita di Mario “Come fuoco”.

GUARDA L’INTERVISTA A ANTONIO CONTE

Il murale di Jorit sarà realizzato con il sostegno di Gesco e della società Argo: il volto di Mario verrà dipinto su una facciata del liceo scientifico Elio Vittorini, ovvero la sua scuola; sarà inaugurato il 28 marzo prossimo, giorno in cui sarebbe caduto il compleanno del cooperante morto in Colombia.

Qui è possibile fare la propria donazione per contribuire alla realizzazione dell’opera:
https://gofund.me/3b107270

Per fare in modo che chiunque abbia visto o sappia qualcosa possa contribuire in assoluto anonimato alle indagini è stata creata anche la piattaforma marioveritas.org, su cui è possibile lasciare una testimonianza, caricare foto e video in totale sicurezza.

Un altro modo per contribuire alla causa è firmare la petizione promossa dal Comitato Giustizia per Mario Paciolla a questo link:
https://www.change.org/p/ministero-degli-esteri-italiano-morte-di-un-operatore-italiano-dell-onu-in-colombia?utm_source=brand_it&utm_medium=media

 

Maria Nocerino per Napoliclick.it

 

 

 

 

 

Jorit per Mario Paciolla: a Napoli un murale per il cooperante morto in Colombia

Sarà presentato lunedì 30 gennaio 2023 alle ore 10.30 presso la Sala del Capitolo nel Complesso Monumentale San Domenico Maggiore a Napoli il progetto Un murale per Mario Paciolla promosso dalla famiglia Paciolla e dal collettivo “Giustizia per Mario Paciolla” con il sostegno del gruppo di imprese sociali Gesco e il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Napoli.

Interverranno alla conferenza: Anna Maria Motta e Giuseppe Paciolla, genitori di Mario; l’artista Jorit; Simone Campora del collettivo Giustizia per Mario Paciolla; la vicesindaco del Comune di Napoli Laura Lieto e il presidente di Gesco Sergio D’Angelo. Saranno presenti in collegamento le avvocatesse Alessandra Ballerini ed Emanuela Motta che assistono la famiglia Paciolla. Modererà l’incontro il giornalista Claudio Silvestri.

Il murale firmato Jorit e dedicato alla memoria di Mario sarà realizzato in un luogo significativo come il Liceo scientifico statale “Elio Vittorini” dove Mario si è formato, o in qualche altro istituto scolastico qualora il suo liceo non dovesse essere disponibile.

L’iniziativa fa parte di una campagna di sensibilizzazione più ampia per chiedere verità e giustizia sul caso del cooperante napoletano scomparso in Colombia il 15 luglio 2020 in circostanze misteriose e per scongiurare l’archiviazione come “suicidio” chiesta di recente dalla Procura di Roma.

Formazione professionale, c’è tempo fino al 30 giugno 2023 per mettersi in regola con i crediti mancanti

I giornalisti non in regola con l’obbligo formativo avranno tempo fino al 30 giugno 2023 per mettersi in regola con i crediti mancanti. Lo rende noto il Consiglio nazionale dell’Ordine che – si legge sul sito web del Cnog – ha infatti approvato la proroga di sei mesi concessa dal ministero della Giustizia del triennio 2020-2022 scaduto il 31 dicembre del 2022».

In questi giorni si stanno approntando le modifiche alla piattaforma digitale che presumibilmente potranno essere ultimate a metà febbraio. «La proroga – spiega l’Ordine – è stata consentita in considerazione dell’evento pandemico che ha colpito il Paese».

Giorno della Memoria, Mattarella: «L’uso distorto dei social alimenta antisemitismo e negazionismo»

Venerdì 27 gennaio 2023 si è svolta al palazzo del Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la celebrazione del “Giorno della Memoria”. La cerimonia è stata condotta dall’attore Andrea Pennacchi, che ha letto brani di Primo Levi, Vassilij Grossman e Yankel Yakov Wiernik.

Il maestro Francesco Lotoro, il violinista Fabrizio Signorile e la soprano Anna Maria Stella Pansini hanno eseguito i brani musicali “Kol Nidrei”, “Mazurek” e “Traum”, a seguire si è esibito il rapper Davide Milano.

Nel corso della celebrazione, aperta dalla proiezione di un filmato a cura di RaiStoria, sono intervenuti il presidente della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Giorgio Sacerdoti, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni e il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara; Ugo Foà, vittima delle leggi razziali, ha portato la sua testimonianza intervistato da due studentesse.

Erano presenti, inoltre, i presidenti del Senato, Ignazio La Russa e della Camera, Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la vicepresidente della Corte Costituzionale, Daria De Petris e rappresentanti del governo, del parlamento, delle associazioni degli ex internati e deportati, della Comunità ebraica, e autorità politiche, civili e militari.

Prima della manifestazione sono state premiate le scuole vincitrici del Concorso nazionale promosso dal ministero dell’Istruzione e del merito “I giovani ricordano la Shoah”.

La cerimonia si è conclusa con il discorso del presidente della Repubblica. «I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell’Uomo – uno dei passaggi – rappresentano la radicale negazione dell’universo che ha condotto ad Auschwitz. Principi che oggi, purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante, alimentato dall’uso distorto dei social, dell’antisemitismo, dell’intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa».

PER APPROFONDIRE
Il testo integrale dell’intervento del presidente Mattarella in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria è pubblicato sul sito web del Quirinale.

Sette anni senza Giulio, l’appello da Ponticelli: ora verità e giustizia

Un appello dal rione Incis di Ponticelli per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso sette anni fa in Egitto. L’occasione, proprio nell’anniversario della sua morte, il 25 gennaio 2023, è stata la presentazione del libro di Luciana Esposito, direttrice del giornale online Napolitan, e consigliera nazionale della Fnsi, “Nell’inferno della camorra di Ponticelli-Napolitan”. Prima della presentazione nella sala conferenze stracolma della chiesa di San Giuseppe c’è stato un flash mob al quale ha partecipato anche don Antonio Coluccia, il prete eroe di San Basilio, nella periferia di Roma, costretto a vivere sotto scorta. Insieme alla Esposito erano presenti Luigi Ferrucci, Presidente Nazionale dell’associazione Fai Antiracket; Nino Daniele, ex sindaco di Ercolano, nonché ex Presidente dell’Associazione antiracket FAI ”Ercolano per la legalità” e Presidente dell’Osservatorio sulla Camorra e l’illegalità in Campania; Claudio Silvestri, Segretario del SUGC – Sindacato Unitario Giornalisti della Campania; Desirèe Klain, portavoce Articolo 21 Campania, e la giornalista Nunzia Marciano che ha moderato l’incontro. Il libro di Luciana Esposito nasce dalla sua esperienza di cronista nel quartiere di Ponticelli, il suo lavoro le è costato minacce e una aggressione per la quale sono state condannate tre persone. Nel processo il Sindacato unitario giornalisti della Campania era parte civile.

NaStartup tra i cinque acceleratori migliori del mondo

NAStartUp vola sul tetto del mondo. La Palestra delle Startup che supporta la nascita di scaleup, che ha base nella sede del SUGC di cui è partner, è stata annoverata tra i 5 acceleratori di business a livello mondiale, nella classifica stilata da UBI Global, ente svedese che si occupa da 10 anni di mappare e misurare lo stato di salute di più di oltre 1.200 acceleratori e incubatori intorno al mondo.
«Questo è un riconoscimento che va a tutti coloro che hanno reso possibile realizzare oltre 20 eventi negli ultimi 12 mesi, tra eventi mensili e speciali. Sono loro l’anima di un progetto che nato a livello locale ha saputo innovare con un suo modello e farsi notare nel mondo», racconta Antonio Prigiobbo, founder NAStartUp e vicesegretario del SUGC, che guida il progetto coadiuvato dalla financial advisor, Brigida Ardolino e dal giornalista Giancarlo Donadio.
«Misuriamo, con un approccio data driven, le organizzazioni che si occupano di incubazione e accelerazione nel mondo. Il nostro studio mostra le tante facce dell’ecosistema di incubatori internazionale e mira a illustrare le opportunità e le sfide che le organizzazioni affrontano»,spiega Joshua Sowah, Head of Research at UBI Global.
I Mondiali dell’Innovazione
La classifica di UBI Global, che tiene conto di parametri oggettivi, tra cui il numero di startup supportate negli anni, gli investimenti che hanno saputo generare e anche l’impatto sociale delle attività promosse, viene stilata ogni quattro anni. Anche l’edizione del 2019 ha visto NAStartUp tra i progetti di accelerazione protagonisti, nella Top 3 dei programmi per startup “Top Challenger Europa”.
Questo nuovo riconoscimento mette a confronto NAStartUp, Acceleratore NoProfit di Network e Comunicazione nato 9 anni fa Napoli, con player al di fuori del contesto europeo: «Fin dalla sua fondazione, NAStartUp ha promosso una cultura dell’inclusione e dell’apertura. Non abbiamo mai creato confini, né sui progetti da sostenere, né sulla provenienza o sul grado di sviluppo. Creando qualcosa dal basso che non esisteva siamo arrivati a farci notare nel mondo proprio per questa nostra nuova filosofia, che non preclude il contatto diretto con interi ecosistemi, favorendo incontri senza mediazioni, accelerando esperienze, talenti e la condivisione, in uno spirito mai egoistico e antagonistico», conclude Prigiobbo.
NAStartUp è stato premiato insieme a due acceleratori canadesi (Accelerator Center e York Entrepreneurship Development Institute) alla spagnola, Aceleradora MentorDay e allo Eit Health Accelerator. Tra i progetti italiani si è distinto anche l’Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino (I3P) nella categoria “Top Challenger”.
I dati premiati da UBI Global
UBI Global ha premiato NAStartUp grazie ai numeri che ha saputo generare negli ultimi cinque anni: 50 sono le startup che si sono presentate e sono state promosse (di cui il 20% operanti nella social innovation) che hanno ricevuto il supporto della community, 30 i mentor che hanno offerto consigli agli startupper. E ancora 30 sponsor che hanno sostenuto il network che può contare sul supporto di 8mila persone, raggiungendone 30mila attraverso i suoi social media.
NAStartUp è un progetto finanziato da privati: IdeaSolutions Holding e Quadronica, Kineton, con i partner Sartoria DA Napoli, Santa Chiara Boutique Hotel, Biancamore, Lauro.it, The Spark, Creazione d’Impresa e SUGC (Sindacato Unitario Giornalisti della Campania), sono alcuni dei sponsor che lo supportano.

Cos’è NAStartUp
NAStartUp è un Acceleratore dell’Ecosistema delle startup senza scopo di lucro. Da anni detiene il premio come miglior Challenge in Europa per l’innovazione secondo il consorzio UBI Global che raggruppa 800 tra incubatori e acceleratori nel mondo. Sviluppa un appuntamento periodico (mensile e gratuito) con un network e una community di oltre 8.000 talenti che accelera dal basso e punta a far nascere, crescere e accelerare innovazioni, startup e talenti in tutta Europa. Il progetto è ideato e sviluppato dal founder e director, Antonio Prigiobbo, Innovation Designer. Info: https://www.nastartup.it/
Officina delle Startup
Tutte le attività sono gratuite grazie agli sponsor e partner che sostengono il programma, l’accelerazione open e gratuita per tutti: IdeaSolutions Holding e Quadronica, Kineton, con i partner Sartoria DA Napoli, Santa Chiara Boutique Hotel, Biancamore, Lauro.it, The Spark, Creazione d’Impresa e SUGC (Sindacato Unitario Giornalisti della Campania).
Cos’è Ubi Global: Fondato nel 2013 a Stoccolma, è un’organizzazione di innovation intelligence specializzata nel mappare, misurare e connettere gli incubatori e acceleratori intorno al mondo, allo scopo di aiutarli a migliorare i propri programmi e a renderli più attrattivi per le startup. La sua community conta più di 1.200 organizzazioni provenienti da oltre 90 Paesi nel mondo. Info: https://ubi-global.com/

Premio Salvo Sapio, consegnati i riconoscimenti

Tre premi in ricordo di Salvo Sapio per la migliore laurea di tre brillanti e impegnati studenti federiciani. Non c’è modo migliore per omaggiare il giornalista del Mattino, scomparso prematuramente nel 2014 a soli 42 anni, che ha impostato la sua formazione didattica prima e la sua carriera professionale poi proprio sull’accuratezza, in particolare dell’informazione. Ieri, 26 gennaio 2023, nell’aula ex Cataloghi Lignei del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (via Porta di Massa) si è tenuta la cerimonia di consegna dei tre Premi di laurea intitolati alla sua memoria.
Il Premio è stato promosso dalla Federico II con i fondi messi a disposizione dalla famiglia, dall’Università Federico II, dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, dal Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, dall’Unione Industriali e dal Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo. Alla cerimonia hanno partecipato  i figli Mario e Jacopo, che appena due anni dopo la perdita del papà hanno dovuto sopportare anche la crudele dipartita dell’amata mamma Daniela Oliviero, accompagnati da familiari.
A introdurre la premiazione sarà il rettore Matteo Lorito, mentre sono previsti interventi del direttore de Il Mattino Francesco de Core con i giornalisti Francesco De Luca e Paolo Mainiero, Dino Falconio, past president del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Andrea Mazzucchi, Arturo De Vivo responsabile della Scuola Superiore Meridionale e professore emerito di Lingua e Letteratura latina, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il vicesegretario del Sindacato unitario giornalisti Campania, Antonio Prigiobbo. Ai tre vincitori sono stati suddivisi 10 mila euro: 5mila euro al primo premio; 3mila al secondo, 2 mila al terzo. Al concorso hanno risposto laureati federiciani con una tesi su tematiche riguardanti il giornalismo, il mondo dell’informazione e delle comunicazioni, la divulgazione e comunicazione scientifica, il diritto dell’informazione, i reati a mezzo stampa, la pubblicità e il mercato, i problemi etici nella e della comunicazione, il mondo dei social media, la digitalizzazione della cultura e delle relazioni e le startup nei social media.

Intercettazioni, Lorusso: «Basta bavagli ai giornalisti»

«Chi vuole cogliere il pretesto della riforma della giustizia per mettere un bavaglio alla stampa, dovrebbe mettere il naso fuori dai confini nazionali e vedere come molti media europei stanno raccontando il Qatargate, basandosi sui materiali delle indagini portate avanti dall’autorità giudiziaria belga: non c’è nulla di diverso rispetto a quello che fanno i giornalisti italiani. È pretestuoso dire che c’è un’anomalia italiana, non c’è alcuna anomalia», dice Raffaele Lorusso, segretario della Federazione nazionale della Stampa italiana, intervenendo sul tema intercettazioni.

«Se la notizia è di rilevanza pubblica – riflette Lorusso – e può essere utile all’opinione pubblica anche per esercitare consapevolmente i diritti di cittadinanza, e se il giornalista ne entra in possesso lecitamente, ha il dovere di pubblicarla, indipendentemente dal fatto se sia un atto di indagine coperto o meno dal segreto, checché ne pensi qualche esponente della classe politica italiana. C’è una giurisprudenza costante della Corte europea dei diritti dell’uomo su questo: il diritto dei cittadini a essere informati prevale anche sul segreto di indagine».

Le intercettazioni restano «uno strumento di indagine importante, ed è chiaro che i giornalisti, qualora ne entrino in possesso, debbano farne un uso responsabile. Quello che rileva è la notizia, non bisogna certo fare il copia e incolla e dare in pasto ai lettori. Le notizie – sottolinea – vanno estrapolate e spiegate tenendo conto del contesto generale in cui maturati i fatti».

L’auspicio del segretario Fnsi è che «tutto questo venga tenuto in debita considerazione da chi pensa a introdurre nuove forme di bavaglio, visto che ce ne sono già tante: penso alle querele temerarie, tema che dal 2002 è all’attenzione Parlamento, ma chissà perché non si fanno passi avanti e intanto i media vengono minacciati da chi vuole impedire loro di occuparsi di determinati temi con richieste enormi di risarcimento danni pretestuosi. Così come non si fanno passi avanti sul tema del segreto professionale e delle fonti, anzi vengono compiute azioni spettacolari nei confronti dei giornalisti, come perquisizioni, sequestri di strumenti di lavoro, pedinamenti. Questo indebolisce il diritto di cronaca e la libertà di stampa nel nostro paese. È sufficiente consultare il rapporto sullo Stato dell’Unione dell’Ue del luglio scorso per trovare tutte queste criticità, insieme con una condizione lavorativa sempre più precaria. Ecco, mi aspetterei che la classe politica discuta di questo piuttosto che di dover combattere contro l’introduzione di ulteriori bavagli. Prevedere eventuali sanzioni per chi pubblica notizie vere, contenute in atti giudiziari come intercettazioni, farebbe fare all’Italia un ulteriore passo indietro nelle classifiche internazionali, allontanando il nostro Paese dalle democrazia liberali occidentali per avvicinarlo a Paesi come l’Ungheria».

Inpgi, deliberata la rivalutazione aggiuntiva dei montanti contributivi per il 2021

Il Comitato amministratore dell’Inpgi ha deliberato, nella riunione del 24 gennaio 2023, l’incremento della rivalutazione dei montanti contributivi per l’anno 2021 in misura pari allo 0,50% della consistenza dello stesso, destinando in favore degli iscritti una quota delle risorse provenienti dal rendimento del patrimonio per un valore complessivo di oltre 2,6 milioni di euro.

La misura è prevista dall’articolo 55, comma 1, del Regolamento della gestione previdenziale, in base al quale l’Istituto può annualmente destinare all’incremento dei montanti contributivi individuali una quota del rendimento del patrimonio.

Il Comitato amministratore aveva già fissato a dicembre 2022 i criteri, i parametri e le condizioni da adottare per procedere all’attribuzione di una quota dei proventi del patrimonio ai montanti degli iscritti tenendo conto, da un lato, dell’impatto delle rivalutazioni già previste obbligatoriamente per legge e, dall’altro, di un margine di garanzia a salvaguardia della sostenibilità futura della gestione.

In un’ottica solidaristica tra gli iscritti, inoltre, è stato previsto un meccanismo variabile di attribuzione progressiva inversamente proporzionale all’ammontare del montante maturato sulla singola posizione previdenziale, sostenendo maggiormente i percettori di redditi bassi per migliorare il livello di adeguatezza delle relative future prestazioni previdenziali.

Sulla base dell’approvazione dei criteri e principi esposti, il Comitato amministratore ha quindi rilevato che, per l’anno 2021, si sono verificate tutte le condizioni per procedere a destinare una quota dell’extra-rendimento del patrimonio all’incremento dei montanti individuali, in misura corrispondente allo 0,50%, mentre per l’anno 2022 è stata verificata l’assenza dei presupposti per attribuire un analogo incremento.

L’attuazione operativa delle decisioni assunte del Comitato avverrà, come di consueto, successivamente all’approvazione da parte dei Ministeri vigilanti della delibera adottata. (Da: inpginotizie.it)

Ungp, Serventi Longhi nuovo presidente. La Campania: cancellare la parola pensionati dal nome dell’Unione

Paolo Serventi Longhi è il nuovo presidente dell’Unione nazionale giornalisti pensionati. È stato eletto dai delegati all’VIII Congresso dell’Ungp, organismo sindacale di base della Fnsi, che si è concluso mercoledì 25 gennaio 2023 a Roma, al termine di tre giorni di dibattito.

Serventi, che prende il posto di Guido Bossa, il quale ha esaurito due mandati, ha ottenuto 40 voti su 50 delegati presenti. Ettore Boffano, candidato alla presidenza, ha ottenuto 9 voti. Vicepresidenti sono stati eletti Patrizia Disnan (Friuli Venezia Giulia) e Antonello Capone (Lombardia).

Serventi Longhi, 73 anni, pensionato dell’Ansa, è stato dal 1996 al 2007 segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana e, successivamente, vicepresidente e componente del Consiglio di amministrazione dell’Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti.

Il congresso ha anche eletto l’esecutivo nazionale. Ne fanno parte: Stefano Fabbri (Toscana), Guido Bossa (Lazio), Felice Salvati (Puglia), Daniela Mordenti Boresi (Veneto), Virgilio Squillace (Calabria), Giuliano Musi (Emilia Romagna), Giuseppe Sgambellone (Trentino Alto Adige), Lucia Visca (Lazio), Domenico Marcozzi (Abruzzo). Prima dei non eletti Marina Cosi (Lombardia).

Revisori effettivi sono stati eletti Claudio Mazza (Lombardia, presidente), Pierluigi Gambino (Liguria) e Fulvio Gardumi (Trentino Alto Adige); revisori supplenti Vito Fiori (Sardegna) e Giuseppe Vecchio (Sicilia).

Novità di grande rilievo l’approvazione, con largo consenso, dell’ordine del giorno presentato da Ermanno Corsi e Pietro Treccagnoli (delegati della Campania) che “impegna la nuova dirigenza a valutare tempi e modi per la possibile modifica della denominazione attuale dell’Unione in quella di Unione nazionale Giornalisti Seniores”.

PER APPROFONDIRE
La raccolta dei documenti e degli interventi dei delegati e la galleria fotografica dei lavori del congresso sono pubblicati sul sito web dell’Unione nazionale giornalisti pensionati.