Archivio mensile:Maggio 2014

Giornalisti-Regione Campania, tavolo di confronto

 
2014-05-29 19.26.36
L’assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi, ha incontrato il segretario del Sindacato giornalisti della Campania Armando Borriello e il vicesegretario Claudio Silvestri. È stata evidenziata l’esigenza di un dialogo e di un confronto costante tra il nuovo organismo sindacale e l’Assessorato.  A tal proposito Nappi ha annunciato che il SGC siederà al tavolo di partenariato della Regione Campania. È stata evidenziata l’esigenza di cercare soluzioni adeguate per l’inquadramento dei lavoratori giornalisti che contemplino l’attuazione della legge 150/2000.
 

Giornalisti-Comune, verso un protocollo di intesa sulla legge 150

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L’assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Enrico Panini, ha incontrato nella giornata di oggi il segretario del Sindacato giornalisti della Campania Armando Borriello e il vicesegretario Claudio Silvestri.

“Ho apprezzato lo spirito di ricostruzione dell’organo di rappresentanza dei giornalisti in Campania – ha dichiarato Enrico Panini. È stata l’occasione per discutere della situazione dei giornalisti che lavorano nella Pubblica amministrazione, con particolare riferimento al Comune di Napoli. Per questo è stato aperto un percorso che porterà alla firma di un protocollo di intesa tra il Comune e il Sindacato. L’intenzione è quella di trovare, nel solco della legge 150, soluzioni per l’applicazione di un contratto giornalistico per gli impiegati dell’Amministrazione comunale. È solo attraverso una sinergia fattiva che può ricominciare il cammino del nuovo organo di rappresentanza dei giornalisti in Campania. Il Comune di Napoli farà quanto è nelle sue possibilità per fronteggiare il momento di profonda crisi dell’editoria nella convinzione che solo tutelando l’indipendenza dei giornalisti potremo contribuire a garantire la libertà e il pluralismo dell’informazione in città”.

Trianon all'asta, appello a Caldoro

Le organizzazioni sindacali di categoria Slc-Cgil e Uilcom-Uil, insieme a Sgc-Sindacato giornalisti della Campania, considerano gravi, false e inaccettabili le dichiarazioni del deputato Marcello Taglialatela, rilasciate a un quotidiano cittadino, in merito alla crisi delTrianon, che ha portato alla vendita all’asta, per la seconda volta, il teatro pubblico di Forcella.
Davanti alla crisi, conclamata pubblicamente, non è ammissibile scaricare le proprie responsabilità su gestioni di quattro anni fa, quindi remote nel tempo, o sui lavoratori con un loro presunto costo rilevante.
Innanzitutto, la volontà politica e gli atti amministrativi conseguenti devono venire necessariamente ed esclusivamente dal presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Ogni dichiarazione terza non ha fondamento, anche quella di Taglialatela, che peraltro rivendica la titolarità di una delega per il Trianon a nome della Regione che nessuno però ha mai letto.
I dati snocciolati da Taglialatela sono palesemente falsi e contraddittori.
I presunti debiti fuori bilancio accumulati quattro anni fa sono stati “appostati” nei bilanci degli ultimi quattro anni?
Perché il presidente del Trianon, Maurizio D’Angelo – che ai sensi dello statuto dovrebbe presiedere il consiglio di amministrazione, ovvero l’organo di indirizzo del teatro, ma ha assunto anche il ruolo operativo di direttore generale, in forza di uno sconosciuto deliberato – non comunica i conti reali, come le organizzazioni sindacali hanno chiesto da sei mesi a questa parte, neanche al socio di maggioranza, la Regione Campania, come ha riferito in un episodico incontro sindacale la dott.ssa Rosanna Romano, direttore generale per le politiche culturali dell’Ente di Santa Lucia? E perché, mentre ormai sta per finire il mese di maggio, il presidente D’Angelo non ha ancora convocato l’assemblea dei soci per presentare il bilancio consuntivo del 2013 e quello preventivo del 2014?
La nostra ricostruzione di alcuni dati del bilancio conferma l’ordine di grandezza dei debiti verso i fornitori di ben oltre un milione di euro: ridurlo a un decimo – come fa Taglialatela – appare solo un tentativo infantile di coprire le responsabilità della gestione corrente di questa gestione, diretta da lui con il presidente D’Angelo e il consigliere Luigi Rispoli. Mentre occorrerebbe approfondire anche l’assenza di qualunque iniziativa di fund raising di questa gestione, al di là dei contributi regionali, bisogna stigmatizzare, nella maniera più netta, il miserrimo scaricabarile della sostenibilità del Trianon sui lavoratori: i nove dipendenti non “pesano” nel bilancio 500mila euro, ma meno di 400mila; il loro numero è anche sottodimensionato rispetto alla missione produttiva del teatro ed è totalmente impossibile ed erroneo un raffronto con un teatro cittadino che comunque ha uno staff numericamente comparabile pur non facendo attività di produzione.
Ma va anche sottolineato che i lavoratori del Trianon non solo costituiscono l’unica certezza professionale della struttura produttiva, ma sono anche vittime quotidiane dell’attuale gestione: oltre a non garantire gli stipendi da due mesi, l’azienda non versa i contributi previdenziali da più di un anno e, sempre da più di un anno, ha pure trattenuto indebitamente il quinto dello stipendio di molti dipendenti destinato a una società finanziaria; mentre sul piano della sicurezza – il teatro non ha da mesi la licenza di agibilità di esercizio, obbligatoria per legge – va anche registrato l’episodio di un lavoratore rimasto folgorato in sèguito alla fornitura di un gruppo elettrogeno, acquisita dilettantescamente, senza prescrizioni, direttamente dal presidente D’Angelo.
Con l’occasione, le organizzazioni sindacali chiedono anche merito alla gestione Taglialatela-D’Angelo-Rispoli di far conoscere i criterî e le modalità di selezione dei prestatori di beni e servizî, nonché di spiegare pubblicamente il progetto del presidente D’Angelo di nominare prossimamente un altro direttore, in posizione coordinata con presidente e direttore artistico: nel ricordare che al Madre il direttore è stato selezionato con un bando pubblico, ma, se le risorse umane costano tanto, perché questa nuova figura?
Il «mo’ basta!» dei lavoratori è, quindi, pienamente comprensibile e condivisibile: basta con la cattiva politica, incapace e opaca.
Le organizzazioni sindacali chiedono, dunque, al presidente Caldoro di azzerare la governanceamministrativa e artistica e convocare urgentemente una riunione – con le organizzazioni stesse e i rappresentanti dei lavoratori – nella quale presenti un concreto piano industriale di salvataggio e rilancio del teatro pubblico Trianon.
Slc-Cgil
Uilcom-Uil
Sgc-Sindacato giornalisti della Campania

Assemblea con i lavoratori del Trianon

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al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro
al presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo

Illustrissimi presidenti,
l’assemblea odierna dei lavoratori del Trianon ha fatto il punto sul gravosissimo stato di crisi economica, finanziaria e gestionale del teatro.
La rinnovata messa in vendita all’asta del teatro, prevista il 16 giugno prossimo, è inaccettabile, non solo perché mette di fatto a rischio l’occupazione dei lavoratori e il mantenimento delle loro famiglie: non si può, infatti, privare il quartiere, dal forte disagio sociale, di questa struttura centenaria che tutti abbiamo definito un «avamposto di cultura e di legalità»; non si può eliminare un importante riferimento della «risorsa musica», che, essendo il maggiore bene immateriale del territorio potrebbe e dovrebbe essere al centro delle politiche attive di sviluppo (come ha fatto, ad esempio, la Regione Puglia – che pure non vanta la significatività del patrimonio campano musicale, storico e contemporaneo – con il programma Puglia sounds).
Oltre all’imminente vendita all’asta, vanno anche menzionati i principali problemi del teatro, che, oltretutto, mostrano pure un’ulteriore criticità nella qualità e nella correttezza legale del vertice gestionale:
1. il teatro Trianon è privo della necessaria licenza di agibilità di esercizio e, purtuttavia, programma attività aperte al pubblico e alle platee scolastiche;
2. Trianon Viviani spa non versa i contributi previdenziali (Inps e Inpgi) da quasi due anni (dal luglio 2012);
3. Trianon Viviani spa ha trattenuto ingiustificatamente la cessione del quinto dello stipendio dei lavoratori;
4. il teatro Trianon è privo di programmazione, già nell’imminente periodo estivo;
5. Trianon Viviani spa non ha corrisposto ai lavoratori gli ultimi due mensili di stipendio.
In considerazione della estrema gravosità e urgenza di questi problemi, chiediamo pertanto ai presidenti degli enti soci di Trianon Viviani spa un incontro immediato, entro giovedì 15 maggio prossimo, per conoscere le misure concrete di salvaguardia e sviluppo del bene «Trianon» e di tutela dei diritti dei lavoratori.
In mancanza di un positivo riscontro ci riserviamo ogni azione opportuna.
Napoli, 13 maggio 2014
il segretario
Armando Borriello

Incontro a Casoria con il SGC

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Precarietà, lavoro, equo compenso, sviluppo. Questi i temi chiave del dibattito tenutosi questo pomeriggio a Casoria, alla biblioteca comunale “Monsignor Mauro Piscopo”, in occasione della presentazione del nuovo Sindacato dei Giornalisti Campani.
Il dibattito, moderato da Paolo Esposito, giornalista e componente di staff dell’Assessorato al Lavoro del Comune di Napoli, ha visto coinvolti Armando Borriello e Claudio Silvestri, rispettivamente segretario e vicesegretario del neonato consiglio direttivo.
Un pomeriggio di confronto tra colleghi, molti i giovani presenti, per ricominciare il cammino del nuovo organo di rappresentanza.

Giornalisti della Campania: parte la fase due, via al tesseramento

COSTITUIAMO LE SEZIONI TERRITORIALI
Parte la fase due del Sindacato giornalisti della Campania. Con il mese di maggio si passa alla fase più calda, quella della campagna di tesseramento. Si parte lunedì 5 maggio con un incontro presso la Biblioteca comunale di Casoria. Si parlerà della nostra idea di sindacato, della fase nuova che deve coinvolgere la nostra categoria in Campania. Si va verso l’elezione del nuovo direttivo, la data la deciderà l’assemblea del 15 maggio. Adesso è il momento di scendere in campo, di decidere insieme. Iscriversi è facile, si può fare anche online, si può pagare con carta di credito, con Paypal, con bonifico bancario.
Bisogna organizzare sezioni territoriali in tutte le province e nella popolosissima area metropolitana di Napoli. I gruppi che vorranno costituirsi, e che avranno un segretario che li rappresenterà nel consiglio direttivo, dovranno essere costituiti da almeno 25 iscritti al SGC e dovranno presentare istanza al consiglio direttivo.
In questi primi due mesi di attività abbiamo affrontato la fase più complessa della vita di un’associazione, quella dell’avvio, dell’organizzazione. L’abbiamo fatto in una situazione di forte criticità, quella del fallimento dell’organizzazione che per un secolo è stata il sindacato dei giornalisti in Campania e della sua esclusione dalla FNSI. Una vicenda che ha fatto piombare la categoria in un clima di sfiducia nei confronti del sindacato. Con questa sfiducia abbiamo dovuto fare subito i conti. Ci siamo trovati di fronte un muro altissimo da abbattere, una fortezza di pregiudizi e rancori, tutti, giustificati e comprensibili. Non ci siamo scoraggiati e abbiamo deciso di andare avanti per la nostra strada, affrontando il nostro cammino con tre obiettivi chiari, gli unici che possono ridare credibilità ad un’associazione che si pone come obiettivo la difesa del lavoro: diritti, trasparenza e partecipazione.
Abbiamo cominciato con deliberare sulle quote, guardando a chi è in difficoltà. Con un bilancio che partiva da zero abbiamo deciso di far pagare a chi guadagna meno di 15mila euro lordi, 50 euro: esattamente quello che sarà dovuto, per ogni socio, alla FNSI se riusciremo a centrare l’obiettivo di far rientrare la Campania nella Federazione. Abbiamo deliberato su un’assemblea permanente delle associazioni sul territorio, sulla gratuità dell’attività sindacale, sulla necessità di destinare tutte le risorse alla tutela dei lavoratori.
Abbiamo immediatamente attivato dei servizi di tutela per i nostri soci, grazie ai CAF e ai servizi di patronato che CGIL, CISL e UIL hanno messo a disposizione del Sindacato dei giornalisti della Campania, in tutta la regione ci saranno sportelli per presentare la dichiarazione dei redditi o chiedere qualsiasi tipo di assistenza fiscale. Abbiamo avviato convenzioni con studi legali per la consulenza gratuita e l’assistenza a costi agevolati su civile, penale e lavoro. Siamo riusciti a strappare anche servizi per il tempo libero.
Non solo, abbiamo aperto un sito internet sul quale è possibile trovare tutti i documenti e le informazioni dell’associazione, e attraverso il quale è possibile pagare velocemente e in sicurezza le quote con carta di credito e Paypal. Adesso, insomma, ci si può iscrivere anche da casa propria. In tempo reale, sui socialnetwork, comunichiamo tutto quello che facciamo. Un’esigenza di trasparenza, partecipazione e civiltà. Abbiamo elaborato un dettagliato regolamento che offrirà una guida completa a chi si occuperà della gestione dell’organizzazione.
Tutto questo ha scalfito quel muro dei diffidenza ancora enorme da superare e ha indotto alcuni colleghi, pochi, coraggiosi e valorosi, ad iscriversi subito, nella fase del cantiere.
Ora tocca a te. Diamo ai lavoratori uno strumento e una rappresentanza. Iscriviamoci al Sindacato dei giornalisti della Campania.