Si informano gli utenti che lunedì 31 ottobre 2022 gli uffici resteranno chiusi.
Riapriranno regolarmente mercoledì 2 novembre con i consueti orari.
Si informano gli utenti che lunedì 31 ottobre 2022 gli uffici resteranno chiusi.
Riapriranno regolarmente mercoledì 2 novembre con i consueti orari.
La commissione elettorale si è riunita oggi per la verifica delle liste dei candidati delegati del SUGC al XXIX Congresso della Stampa italiana. Sono state presentate e ammesse una lista per i giornalisti professionali e una lista per i giornalisti collaboratori, entrambe denominate ControCorrente Campania.
La lista ControCorrente Campania per i giornalisti professionali è così composta: Claudio Silvestri, Gerardo Ausiello, Giuseppe Caporaso, Fabrizio Cappella, Roberta De Maddi, Francesca Ghidini, Antonella Monaco, Pier Paolo Petino, Giovanni Rinaldi, Mimmo Rubio, Antonella Scutiero, Pietro Treccagnoli.
La lista ControCorrente Campania per i giornalisti collaboratori è così composta: Mimmo Annunziata, Valentina Barile, Angela Calabrese, Giancarlo Donadio, Massimo Mastrolonardo, Antonio Prigiobbo, Renato Riccio, Margherita Siani, Antonio Vuolo.
Il consiglio direttivo del SUGC ha fissato le elezioni per i giorni 18-19-20 novembre prossimi.
Le votazioni saranno online tramite la piattaforma ELIGO.
Si potrà votare dalle ore 9 del giorno 18 novembre fino alle ore 18 del 20 novembre. Solo per la giornata di domenica 20 novembre sarà allestito un seggio assistito, dalle ore 10 alle ore 18, presso la sede del SUGC a Napoli in vico Monteleone 12.
Nei prossimi giorni gli iscritti riceveranno sulla mail personale le credenziali per il voto. La sicurezza del voto sarà garantita dall’utilizzo di un sistema elettronico di autenticazione del votante a tre fattori: User Id, password e codice temporaneo OTP (One time password) inviato sull’utenza cellulare del votante.
«Quest’oggi firmiamo un patto per il nostro territorio, la nostra sarà una cordata educativa che ha l’obiettivo di contrapporsi alle dinamiche che permettono alla Camorra di proliferare». Finetica Onlus e Metropolis lanciano un segnale forte, importante, con il convegno “Educare alla Finanza Etica”, tenutosi nell’ex covo del boss Ferdinando Cesarano, oggi Albergo Libera Gioventù.
Un laboratorio innovativo di idee e progetti da allargare a imprese, scuole, associazioni. «Diamo un significato tangibile alla nostra presenza. C’è un’emergenza educativa da fronteggiare in maniera concreta, con progettualità» le parole di Nello Tuorto, presidente di Finetica, che aggiunge: «Un uomo solo è destinato al fallimento, per questo siamo tutti qui oggi. Ognuno di voi ha risposto al nostro appello, e vi ringrazio. Questo è un lungo percorso da fare lavorando tutti insieme, partendo da qui. Ora».
«Abbiamo il dovere di parlare ai giovani, dobbiamo ridargli i sogni e le ambizioni», dice Raffaele Schettino, direttore di Metropolis «Abbiamo scelto di partire da questo luogo che un tempo puzzava di camorra per far capire loro che questa terra non è solo crimine. Allo stesso tempo dobbiamo guardare in faccia ad una realtà fatta di Comuni sciolti per mafia e imprese stritolate dalle cosche. La missione di questo progetto è entrare nella zona grigia della nostra terra e portare in salvo tutto quello che c’è da salvare. Dobbiamo rimettere insieme una società disgregata e disillusa, dobbiamo restituire fiducia alla gente. Dobbiamo creare un Sistema virtuoso da contrapporre a quello della camorra e dell’illegalità».
L’incontro si è tenuto in uno dei beni confiscati ai clan, uno dei pochi ad esser stato valorizzato, come spiega Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud: «Quello delle Forze dell’Ordine è un lavoro importante e difficile ma non sufficiente per conquistare le zone grigie della nostra società. Non basta confiscare i beni, bisogna poi valorizzarli. Quello deve essere il nostro obiettivo, quella deve essere la nostra vittoria. Nei territori in cui avvengono le confische nasce la percezione che lo Stato ha vinto. Se questi beni, però, li abbandonano a loro stessi, magari dopo averli ristrutturati, crolla la credibilità».
Dagli uomini delle istituzioni, dice, «non è più accettabile sentir dire che mancano i soldi, i soldi ci sono se ci sono le idee. Dobbiamo invertire il paradigma: lavorare per lo sviluppo e la questione sociale mettendo al centro del tavolo i progetti».
L’importanza dell’educazione finanziaria viene ribadita da Andrea Santopadre, responsabile del fondo antiusura del Mef, che sottolinea come sul territorio ci siano diversi enti a cui i cittadini si rivolgono per un sostegno economico ma non educativo, risolvendo momentaneamente le proprie necessità. «Solidarietà, impegno, volontariato» sono le parole d’ordine di monsignor Francesco Marino, Vescovo di Nola, a cui fanno eco quelle di don Luigi Cella, direttore dell’Istituto Salesiano di Torre, e quelle di don Giuseppe Autorino, direttore della Pastorale Sociale e Lavoro di Nola.
I due sacerdoti hanno sottolineato che «la Chiesa è al servizio della comunità», ma che senza la sinergia tra tutte le parti in causa sarà difficile raggiungere l’obiettivo. Don Ciro Cozzolino, referente di Libera a Torre, ribadisce la necessità di risposte concrete: «Bisogna guardare all’essenziale e affrontare le criticità presenti, che tutti conosciamo. Non è più tempo di convegni, è arrivato il momento del fare. In città abbiamo 40 beni confiscati di cui solo uno a regime, in alcuni non vi è neanche possibile accedere. Siamo una città di mare che non ha il mare, inquinato dal fiume Sarno. Abbiamo una politica che non funziona. Bisogna passare dalle parole ai fatti».
La lotta alle mafie è al centro del dibattito, per sconfiggerle c’è bisogno di conoscerle, spiega Gaetano D’Avino direttore del Centro Studi “Strumenti giuridici di contrasto alla criminalità”: «Il nostro obiettivo è favorire la conoscenza degli strumenti per la lotta alla criminalità organizzata. Oggi le mafie sono cambiate, sono meno rumorose e fanno del denaro il primo strumento di attrazione verso i giovani, specialmente nelle zone più povere».
Proprio del cambio della struttura organizzativa mafiosa ha parlato Renato Briganti, direttore del Master in Finanza Etica all’Università Federico II: «Oggi le mafie hanno una struttura orizzontale, si sono infiltrate all’interno della società divenendo più pericolose e difficili da estirpare, è il cancro della nostra terra. Abbiamo il dovere di costruire dei ponti tra Stato apparato e Stato comunitario».
Per Giuseppe Brandi, esperto in Legislazione del Terzo Settore: «C’è una forte necessità di collaborazione tra istituzioni, scuola e terzo settore, oggi non possibile a causa di tante mancanze come la disinformazione, a cui vogliamo mettere fine ponendoci al servizio degli enti pubblici e dei privati, informandoli ma anche formandoli».
Proprio del mondo scolastico ha parlato la dirigente dell’Istituto tecnico Marconi di Torre Annunziata, Agata Esposito: «È importante lavorare in sinergia. Quando ho ricevuto questo incarico, ho capito che dovevo creare una rete per i ragazzi, una serie di rapporti con enti pubblici e privati che potesse fornire loro gli strumenti necessari per crescere, umanamente e lavorativamente.
La zona grigia è fatta di scelte: impegno o disimpegno. Il mio impegno da dirigente scolastica è quello di continuare a stringere questi rapporti mettendo a sistema e capitalizzando tutto quello che viene fatto, altrimenti diventa tutto fine a sé stesso, ma c’è bisogno di un percorso post diploma che la scuola non può fare da sola». Al termine del convegno, è stata scoperta una targa dedicata a don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, nato nel 1922.
Il consiglio direttivo del SUGC ha fissato per i giorni 18-19-20 novembre 2022 le elezioni dei delegati del SUGC al XXIX Congresso della Stampa italiana che si terrà a Riccione nei giorni 14-15-16 febbraio 2023.
Le elezioni saranno online tramite la piattaforma ELIGO. Si potrà votare dalle ore 9 del giorno 18 novembre fino alle ore 18 del 20 novembre. Solo per la giornata di domenica 20 novembre ci sarà l’apertura di un seggio assistito, dalle ore 10 alle ore 18, presso la sede del SUGC a Napoli in vico Monteleone 12.
Nei prossimi giorni gli iscritti riceveranno sulla mail personale comunicata al SUGC le credenziali per il voto. La sicurezza del voto sarà garantita dall’utilizzo di un sistema elettronico di autenticazione del votante a tre fattori: User Id, password e codice temporaneo OTP (One time password) inviato sull’utenza cellulare del votante.
La delegazione del Sindacato unitario giornalisti della Campania al Congresso sarà composta da 12 (dodici) giornalisti professionali e 9 (nove) giornalisti collaboratori.
Il termine ultimo previsto per la presentazione delle liste è quello delle ore 12 del giorno 29 ottobre 2022.
Il numero di firmatari necessario per la lista dei giornalisti professionali è di 50, mentre per la lista dei giornalisti collaboratori saranno necessarie 9 firme.
Per qualsiasi comunicazione ci si potrà rivolgere alla segreteria del SUGC e alla commissione elettorale composta dai colleghi Marzio Di Mezza, Geppina Landolfo e Carmine Primavera.
Liquidata anche la seconda tranche del “bonus 200 euro” per i giornalisti lavoratori autonomi. A seguito dei chiarimenti forniti dal ministero del Lavoro sulle modalità di monitoraggio e rendicontazione dei flussi finanziari – si legge su InpgiNotizie.it – giovedì 20 ottobre 2022 «l’Inpgi ha provveduto al pagamento delle indennità di sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori autonomi e dei professionisti a seguito della crisi energetica e al rincaro dei prezzi riferite alle domande presentate dalle ore 12 del 3 ottobre alle 12 del 10 ottobre, in favore di 530 beneficiari».
L’Inpgi ricorda, poi, che possono beneficiare dell’indennità in questione, nella misura di 200 euro “una tantum”, i giornalisti liberi professionisti o titolari di una collaborazione coordinata e continuativa iscritti all’Inpgi che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro e a condizione che alla data del 18 maggio scorso:
– fossero già iscritti all’Ente, con partita Iva attiva e attività lavorativa già avviata entro la medesima data;
– abbiano effettuato almeno un versamento, totale o parziale, della contribuzione dovuta con competenza a decorrere dall’anno 2020. Questo requisito non si applica a tutti coloro per i quali alla data del 18 maggio non fossero previste scadenze ordinarie di pagamento da effettuare. Possono quindi fare domanda anche coloro che si sono iscritti nel periodo 1° gennaio – 17 maggio 2022.
Per quanto riguarda il requisito reddituale dei 35mila euro, questo è calcolato al netto dei contributi previdenziali ed assistenziali ed escludendo dal computo i trattamenti di fine rapporto, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate assoggettate a tassazione separata.
Inoltre, sulla base di quanto disposto dall’articolo 20 del DL n. 144 del 23 settembre 2022, se nel periodo d’imposta 2021 il reddito complessivo percepito – determinato sempre sulla base dei predetti criteri – sia stato non superiore a 20mila euro annui, è prevista una maggiorazione dell’importo del bonus di ulteriori 150 euro, per un totale complessivo, quindi, di 350 euro.
I giornalisti Clément Di Roma e Carol Valade hanno ricevuto il premio Daphne Caruana Galizia 2022 per il documentario “The Central African Republic under Russian influence”. Il documentario è una coproduzione Découpages/Arte G.E.I.E ed è stato inizialmente trasmesso su Arte Reportage in francese, tedesco e inglese, e successivamente su France 24 e pubblicato sul quotidiano francese Le Monde.
La cerimonia di premiazione si è tenuta mercoledì 19 ottobre nella sala stampa Daphne Caruana Galizia del Parlamento europeo a Strasburgo. Ad aprirla, la presidente Roberta Metsola, la vicepresidente responsabile del Premio, Pina Picierno e Anthony Bellanger, segretario generale della Federazione internazionale dei giornalisti nonché rappresentante dei 29 membri della giuria europea indipendente.
«Il premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo – ha dichiarato la presidente Metsola – manda un messaggio forte: il Parlamento europeo sta dalla parte della verità, della giustizia e del giornalismo indipendente. Una democrazia forte ha bisogno di una stampa forte. E non c’è democrazia senza libertà di stampa. In Europa, diritti e libertà rappresentano degli obiettivi per i quali ci battiamo, non degli ostacoli».
Dal 3 maggio al 1° agosto 2022, oltre 200 giornalisti provenienti dai 27 paesi dell’Unione hanno presentato le loro storie alla giuria. La giuria ne ha selezionate 11, prima di decretare il vincitore assoluto.
Lunedì 24 ottobre 2022, a partire dalle 16.30, la sala Walter Tobagi della Federazione nazionale della Stampa italiana ospita l’incontro-dibattito dal titolo “Diamo voce alle donne iraniane. Per i diritti e per la libertà”. L’evento, realizzato in collaborazione con le Commissioni pari opportunità di Fnsi, Ordine dei giornalisti e Usigrai e con le associazioni Giulia Giornaliste e Articolo21, «vuole essere di vicinanza e solidarietà a queste donne indomite e coraggiose al fine di garantire una costante scorta mediatica con l’obiettivo di non spegnere i riflettori su quanto accade in Iran», anticipano gli organizzatori.
«La feroce repressione del regime iraniano, dopo l’uccisione della giovane Masha Amini da parte della polizia morale perché non aveva indossato l’hijab in modo appropriato, non ferma le proteste in tutto il Paese. A un mese di distanza – si legge su articolo21.org –, le manifestazioni contro ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne non sembrano voler retrocedere. Ormai la protesta non riguarda più solo il velo islamico ma si è estesa alla richiesta dei basilari diritti umani negati alle donne e non solo, dalla Rivoluzione Islamica del 1979 ad oggi».
All’incontro è prevista la partecipazione, fra gli altri, di Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi; Carlo Bartoli, presidente Cnog; Guido D’Ubaldo, presidente Odg Lazio; Elisa Marincola, portavoce di Articolo21; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia; Mimma Caligaris, presidente della Cpo Fnsi e componente del Gender Council della Ifj; Roberta Lisi per Giulia Giornaliste; Roberta Balzotti della Cpo Usigrai.
Modera la giornalista Tiziana Ciavardini. Interverrà in collegamento l’avvocata e scrittrice iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace 2003, intervistata da Lucia Goracci. Sarà presente una delegazione di ragazze e ragazzi appartenenti alla comunità iraniana di Roma e verranno proiettati messaggi di solidarietà alle donne iraniane di personaggi del mondo accademico, dell’informazione e dello spettacolo.
L’evento sarà seguito e registrato da Radio Radicale e trasmesso in diretta sui portali web https://www.eurocomunicazione.com e https://www.eurocomunicazione.eu e sulle pagine social di Eurocomunicazione.
L’elenco delle adesioni (in aggiornamento) è pubblicato sul sito web dell’associazione Articolo21.
La Rete NoBavaglio – Liberi di essere informati sarà presente in piazza il 5 novembre 2022 al fianco delle associazioni, i sindacati, le cooperative sociali, i presidi antimafia, le case delle donne, i comitati, le parrocchie e le fattorie sociali, all’interno del percorso avviato dalla Rete dei Numeri Pari, assieme a tutte le realtà nazionali e territoriali promotrici della mobilitazione.
«Come giornalisti, operatori dell’informazione e della comunicazione, e come attivisti per i diritti umani e civili sposiamo a pieno le ragioni con cui è stata indetta la manifestazione: ‘Europe for peace’, ‘Cessate il fuoco subito – Negoziato per la pace’. Saremo in piazza – spiega una nota – anche per ribadire l’importanza di una informazione indipendente specie in tempo di guerra dove i media diventano armi di propaganda per condizionare l’opinione pubblica. In questo contesto è fondamentale il pluralismo dell’informazione per evitare una narrazione della guerra a senso unico. E mettendo al centro il diritto dei cittadini a essere informati correttamente. Saremo in piazza anche al fianco di Julian Assange che paga la colpa di aver denunciato gli orrori della guerra e per questa ragione viene trattato come un criminale. Reputiamo strettamente collegati i temi di un’informazione libera a quelli della giustizia sociale: imbavagliare l’informazione è un’anticamera di un Paese che rischia una gestione dittatoriale dei processi che lo governano. Chiediamo pace ma anche giustizia sociale e tutela dei diritti civili e umani. Difendiamo la libertà, perché senza libertà una stampa può essere solo una cattiva stampa. La libertà di Assange come di ogni singolo cronista, capo redattore, ufficio stampa, blogger è la sentinella a garanzia di una sana democrazia. Con queste parole d’ordine saremo in piazza il 5 novembre»
Rilanciare la mobilitazione sui temi del lavoro autonomo e precarizzato, attuazione dell’equo compenso, riformare e allargare la rappresentanza degli autonomi nel sindacato dei giornalisti e formulare una proposta di mozione dedicata al 29° Congresso Fnsi, in programma dal 14 al 16 febbraio 2023 a Riccione.
Questi gli orientamenti, condivisi all’unanimità, nella Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, convocata dal presidente Mattia Motta e dal coordinatore Maurizio Bekar e riunitasi martedì 18 ottobre 2022.
«Centrale – si legge in una nota della Commissione – resta il lavoro di aggregazione territoriale e per testate di giornalisti autonomi, parasubordinati e precarizzati, al fine di coinvolgerli in vertenze lavorative e sindacali. Tra queste, prioritaria e irrinunciabile resta la battaglia per l’attuazione dell’equo compenso. Ciò sia in riferimento all’inapplicata legge 233/2012 riguardante il lavoro nelle testate giornalistiche dei collaboratori non dipendenti, da retribuire in coerenza con quello dei dipendenti, sia alla mancata emanazione dei parametri dei compensi per ogni tipologia di lavoro giornalistico autonomo, che da oltre 10 anni attendono di essere stabiliti con un decreto del ministero di Giustizia, come prevede la legge 27/2012».
Su quest’ultimo aspetto la Commissione nazionale lavoro autonomo ha espresso sostegno alla recente iniziativa di ricorso al Tar del Lazio, per chiedere una sentenza che riconosca l’emanazione dei parametri dei compensi minimi dei giornalisti ai sensi della legge 27/2012 da parte del ministero di Giustizia e auspicato che si possa giungere all’emanazione del decreto del ministro senza dover giungere a sentenza.
«Auspicio questo anche dei promotori del ricorso (Assostampa Siciliana e Romana) che hanno già sollecitato il ministro in questo senso, rilevando l’evidente inottemperanza della legge 27 da parte dei ministri che si sono fin qui succeduti da 10 anni a questa parte», rilevano i rappresentanti dei giornalisti lavoratori autonomi.
La Clan, nell’intento di allargare la rappresentanza e incisività del lavoro autonomo nel sindacato, ha poi approvato la proposta di tre modifiche al Regolamento della Fnsi che verranno sottoposte alla Giunta esecutiva e poi alla valutazione del Consiglio nazionale, a cui spetta l’eventuale loro approvazione.
«Le proposte – spiega la Commissione – riguardano l’estensione dell’elettorato negli organismi del lavoro autonomo ai colleghi che percepiscano “prevalentemente” redditi da lavoro autonomo (e non soltanto “esclusivamente”, com’è finora); l’esplicitazione dell’equo compenso come compito specifico della Clan; l’allargamento della rappresentanza degli autonomi nelle Commissioni nazionali per le trattative e gli accordi contrattuali».
Infine, la Clan avvierà ora un percorso di confronto interno, per elaborare una proposta di mozione-ordine del giorno sul lavoro autonomo da presentare al prossimo 29° Congresso di Riccione. «Con l’auspicio – conclude la Commissione – che raccolga la massima condivisione ed unità dell’intero Congresso, per ridare slancio ad iniziative mirate sul tema degli autonomi e di tutta la Fnsi».
Si è concluso con una condanna e una assoluzione il processo in primo grado di giudizio per le frasi diffamanti ed ingiuriose rivolte al giornalista Paolo Borrometi – vicedirettore dell’Agi e responsabile della testata giornalistica online “Laspia.it” – e alla sua famiglia. I fatti risalgono ad agosto del 2016. Si tratta dei commenti a un articolo del giornalista, pubblicato anche su Facebook, e che aveva come titolo “Da Noto a Rosolini, passando per Avola e Pachino: viaggio nel ‘regno’ dei Trigila”.
Desirèe Crapula, figlia del capomafia di Avola (Siracusa) Michele, è stata condannata davanti al giudice monocratico presso il Tribunale di Ragusa a 6 mesi di reclusione, oltre al risarcimento di 2.500 euro a Borrometi (oltre interessi fino al versamento) e al rimborso delle spese legali. La donna aveva dato al giornalista del “fallito” e del “persecutore” per i suoi articoli, e ne aveva diffamato il padre.
Nel commento anche l’invito a scrivere “i nomi dei tuoi amici giudici che ti informino e ti autorizzano a dire tutto cio’, li porterai in tribunale con te… per fare due lire non sapere nemmeno quello che dire la spia”.
Desirèe Crapula, condannata in primo grado, per contenuti diffamatori del suo messaggio, è figlia di Michele Crapula già condannato come capo per associazione mafiosa. La famiglia Crapula, è considerata clan di spicco nell’Avolese affiliata al clan Trigila.
Nella relazione semestrale gennaio-giugno 2020, la Direzione investigativa antimafia scriveva così: “Nel comprensorio avolese è anche presente, in una posizione operativa più marginale in quanto agisce come articolazione dei Trigila, il gruppo facente capo ai Crapula – si legge nella relazione della Dia – già colpito, nel gennaio 2019, da un’indagine che ne aveva decimato i ranghi. Si tratta dell’operazione ‘Eclipse’, con la quale furono tratte in arresto 10 persone a vario titolo ritenute responsabili di danneggiamento seguito da incendio, tentata estorsione aggravata in concorso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravati dall’agevolazione dell’associazione mafiosa della famiglia Trigila e dei Crapula di Avola”.
Assolta Roberta Di Maria con la formula “perché il fatto non sussiste”.