Archivio mensile:Settembre 2021

“The fall of journalism, quale futuro per l’informazione”. Il 7 ottobre alla Biblioteca nazionale

L’inquietudine del giornalismo, investito dalla complessa e diffusa crisi della lettura che ha colpito sia il mondo dell’informazione che quello della lettura dei libri è occasione per un convegno nazionale organizzato a Napoli da Media Studies, il 7 ottobre 2021, dalle ore 10.30 alle ore 13.00, presso la prestigiosa sala RARI della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, partner dell’iniziativa.
“The Fall of Journalism: quale futuro per l’informazione”, questo il titolo dell’incontro che sarà aperto dal direttore della Biblioteca Salvatore Buonomo, interventi di Anna Masera, “La Stampa”, Gerardo Ausiello, “Il Mattino” e Fnsi, Carlo Bartoli, Presidente Ordine Giornalisti Toscana, Raffaele Savonardo, Università Federico II di Napoli, modera Antonio Rossano, Presidente “Media Studies”, patrocinio della Regione Campania.
In Italia, dal 2016 al 2020, si è registrata la diminuzione delle vendite de “quotidiani” in formato cartaceo di quasi 1 milione di unità, che si aggiunge ai 2,4 milioni del 2016 (–44%) ma, paradossalmente, anche la vendita delle edizioni digitali è diminuita notevolmente, passando da 217mila a poco più di 156mila (-28%). Da cosa dipende la disaffezione per l’ “informazione”? Con i giornalisti ed esperti del settore si discuterà dello scenario attuale e si approfondiranno le cause cercando di individuare nuovi e possibili percorsi per “salvare” la lettura, l’informazione ed il giornalismo che restano strumenti essenziali di democrazia.
Ingresso gratuito – partecipazione contingentata
THE FALL OF JOURNALISM

Comunicazioni sociali, papa Francesco agli operatori dei media: «Reimparate ad ascoltare»

“Ascoltate!”: questo il tema che Papa Francesco ha scelto per la 56ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che si celebrerà nel 2022. «Dopo il Messaggio del 2021, centrato sull’andare e vedere, nel suo nuovo Messaggio per la Giornata mondiale del 2022 Papa Francesco chiede al mondo della comunicazione – spiega il Vaticano in una nota – di reimparare ad ascoltare. La pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. La ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ogni dialogo, ogni relazione comincia dall’ascolto. Per questo, per poter crescere, anche professionalmente, come comunicatori, bisogna reimparare ad ascoltare tanto». (Ansa)

Minacce a Saviano e Capacchione, depositate le motivazioni della sentenza: «Precisa strategia del boss»

«La condotta ascritta ai due imputati è inserita nel contesto di criminalità organizzata proprio della cosca dei Casalesi di cui Bidognetti era capo. La minaccia e l’intimidazione rivolta platealmente contro i due giornalisti fu espressione di una precisa strategia ideata dallo stesso capomafia, il cui interesse era quello di agevolare ed alimentare il potere di controllo sul territorio esercitato dal clan e di rafforzarne il potere. Pertanto il tribunale ritiene provato il dolo specifico di agevolazione dell’attività dell’associazione mafiosa da parte dei due imputati».

È quanto scrivono i giudici della Quarta sezione penale del Tribunale di Roma nelle motivazioni della sentenza dello scorso 24 maggio con cui, riconoscendo il reato di minacce aggravate dal metodo mafioso, hanno condannato il boss del clan dei Casalesi Francesco Bidognetti (1 anno e sei mesi) e l’avvocato Michele Santonastaso (1 anno e 2 mesi) per le minacce rivolte in aula durante il processo di appello ‘Spartacus’ a Napoli, nel 2008, alla giornalista Rosaria Capacchione e allo scrittore Roberto Saviano. Assolto invece l’altro avvocato Carmine D’Aniello.

Tra le frasi incriminate pronunciate in aula da Santonastaso si cita quella in cui l’avvocato aveva detto: «È solo un invito rivolto al signor Saviano e ad altri come lui, a fare bene il proprio lavoro e a non essere con la penna di chi è mosso da fini ben diversi rispetto a quello di eliminare la criminalità organizzata».

Per il tribunale «le frasi pronunciate e il contesto in cui furono pronunciate consente senz’altro di ritenere integrato il reato di minaccia avendo le stesse una chiara attitudine a intimorire».

Nel processo si erano costituiti come parte civile la Federazione nazionale della Stampa italiana, rappresentata dall’avvocato Giulio Vasaturo, e l’Ordine dei giornalisti della Campania. (Adnkronos)

Fanpage, Sugc e Fnsi: in piazza contro gli attacchi alla libertà di stampa

Il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, e il consigliere nazionale della Fnsi, Gerardo Ausiello, si sono recati questa mattina presso la redazione di Fanpage per portare la solidarietà del Sindacato dei giornalisti e per garantire ogni supporto contro il sequestro dell’inchiesta sull’ex sottosegretario Claudio Durigon e i fondi della Lega disposto dal Tribunale di Roma. Il condirettore Adriano Biondi ha garantito la presenza di Fanpage al consiglio nazionale della Fnsi che si terrà in piazza Montecitorio il prossimo 7 ottobre e al quale parteciperanno anche i colleghi di Report. “Il sequestro chiesto dalla Procura di Roma dopo una querela presentata dal comandante generale della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana è un attentato alla libertà di stampa – hanno affermato Silvestri e Ausiello – Un atto preventivo abnorme e incomprensibile che colpisce un diritto costituzionale che è garanzia necessaria per la vita di una democrazia. Per questo chiediamo un intervento urgente del ministro della Giustizia».

Martedì 28 settembre corso di formazione a Bacoli

Organizzato dall’Associazione “Memoriæ-Museo della Shoah” e dall’Associazione Articolo 21 “Liberi di”, in collaborazione con il Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania (SUGC) e dalla Federazione delle Associazioni Italia-Israele, nell’ambito del programma di “formazione continua” è in programma per martedì 28 settembre, dalle ore 9,30 alle 12,30, al piano alto della Sala dell’Ostrichina del Parco Borbonico del Fusaro un corso avente per argomento

“I senza memoria. Il ruolo dell’informazione nella creazione dei falsi miti”

Nel corso dei lavori sarà affrontato il ruolo e la responsabilità dell’informazione nella creazione dei falsi miti. In particolare per quei casi in cui la cronaca diventa storia e anche memoria. Tra i casi più eclatanti, ma anche meno conosciuti, quello che ebbe per protagonista il giurista napoletano Gaetano Azzariti, eletto Presidente della Corte Costituzionale a distanza di appena quattordici anni da quando aveva ricoperto l’incarico di presidente del Tribunale fascista della Razza. Nel corso dell’incontro i relatori affronteranno anche i casi di cronaca in cui i depistaggi hanno avuto un ruolo fondamentale.

Preceduti dal saluto del sindaco del Comune di Bacoli, Josi Della Ragione, del segretario del SUGC, Claudio Silvestri, e dal presidente della Federazione della Associazioni Italia-Israele, Giuseppe Crimaldi, moderati dalla portavoce di Articolo 21 – Campania, Rosaria Klain, relazioneranno:
–    Nico Pirozzi, giornalista e saggista
–    Gerardo Ausiello, consigliere nazionale FNSI

Ai partecipanti all’incontro saranno riconosciuti n. 3 crediti formativi.
Le prenotazioni al corso si possono effettuare entro il 27 settembre attraverso la piattaforma S.I.Ge.F ODG, nella sezione “enti terzi” all’indirizzo web: https://sigef-odg.lansystems.it/Sigefodg/dettagliocorso/21294

36 anni fa l’omicidio di Giancarlo Siani, il ricordo del cronista in un convegno alla Camera

«La morte di Giancarlo Siani è stato uno spartiacque, avviando una reazione più forte e strutturata della città di Napoli alla barbarie camorristica e al degrado politico e sociale. Ciò fu dovuto non soltanto al senso di intollerabile ingiustizia per l’omicidio di un giovane, ma anche e soprattutto all’apprezzamento e stima per la straordinaria figura di Siani». Così il presidente Roberto Fico introducendo la presentazione, alla Camera, della raccolta degli articoli del cronista ucciso 36 anni fa sul tema del lavoro e delle lotte sindacali.

Una «figura straordinaria – ha aggiunto Fico – perché aveva saputo, con tenacia e grande capacità di inchiesta, ricostruire e rendere pubblica una verità indicibile per la camorra» e perché «era un giornalista giovane, ancora precario diremmo oggi, che svolgeva tuttavia già da tempo la sua professione con una straordinaria passione civile e un impeccabile impegno professionale». Un giornalista, ha concluso il presidente della Camera, «nel senso più pieno e autentico: quello di una missione in prima linea al servizio della verità» e un simbolo «straordinario di impegno civile che, anche dopo la sua morte precoce, ha contribuito a rendere migliore il nostro Paese».

Dopo il saluto della terza carica dello Stato, ha aperto i lavori Paolo Siani, che ricordato: «Giancarlo ha scritto molto più di lavoro che di camorra e ha capito che dove manca il lavoro la criminalità ha più possibilità di attecchire». A Isaia Sales il compito di illustrare il percorso che ha portato alla realizzazione del libro presentato durante il convegno, “Giancarlo Siani – Il lavoro” (Iod edizioni). Quindi gli interventi di Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil; Doriana Buonavita, segretaria regionale campana della Cisl; Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uil.

«Oggi tanti ragazzi – ha affermato il segretario del SUGC, Claudio Silvestri – a volte attraverso piccolissimi giornali locali, cercano, come faceva Giancarlo, verità scomode. Lo fanno a mani nude, senza protezione, senza lo scudo di una grande testata. Attendono ancora dallo Stato una legge che li tuteli dalle querele temerarie, da chi continuamente calpesta il diritto di informazione, attendono l’applicazione di una legge che garantisca loro un compenso equo. Ognuno di questi piccoli siti di informazione è un avamposto di resistenza civile, è una luce nei territori dominati dalle mafie. Tutelare loro significa tutelare la democrazia del nostro Paese».

In chiusura il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ha ringraziato i volontari della Fondazione Siani e ricordato, fra gli altri, Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Giulio Regeni, Mario Paciolla, elogiando la «capacità delle loro famiglie di trasformare la commemorazione in azione per la legalità. Le istituzioni – ha proposto – sostengano l’idea della cultura e della lettura come precondizione per la democrazia, per la partecipazione alla vita collettiva, come condizione per “illuminare le oscurità” e per poter diffondere la legalità».

Tornando infine, sull’appello del presidente della Repubblica, che «qualche giorno fa ha sollevato il problema delle minacce e aggressioni a giornalisti, scienziati, medici, richiamando l’attenzione di tutti sulla “brutta aria” che tira – ha notato Giulietti – devo purtroppo osservare che nulla è successo. I provvedimenti per l’incolumità dei giornalisti, contro la precarietà del lavoro, contro le querele bavaglio restano fermi. Sarebbe bello che al prossimo appuntamento si possano festeggiare norme a tutela di croniste e cronisti e del diritto dei cittadini ad essere informati, a cominciare dall’applicazione della legge sull’equo compenso, e che si possa dedicarle a Giancarlo Siani e a tutte le precarie e i precari, non solo del giornalismo».

Moderati da Geppino Fiorenza all’incontro sono intervenuti anche il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho; don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis; il direttore del Mattino, Federico Monga, il cui giornale ha pubblicato in occasione dell’anniversario dell’omicidio un’antologia di articoli sul “caso Siani”.

Giancarlo Siani, incontro alla Camera nel 36° anniversario dell’uccisione

In occasione del 36° anniversario dell’uccisione di Giancarlo Siani, giovedì 23 settembre 2021, alle 18, nell’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari della Camera, si svolge un convegno in ricordo del giovane giornalista del Mattino assassinato dai clan malavitosi.

Intervento introduttivo del presidente della Camera, Roberto Fico. Saluti di Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania; Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti Campania; don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis.

Prendono successivamente la parola Isaia Sales, saggista e curatore del libro “Giancarlo Siani – Il lavoro” (Iod edizioni), che viene presentato durante il convegno e che raccoglie 57 articoli e inchieste di Giancarlo Siani sul tema del lavoro e delle lotte sindacali negli anni 1980-85, pubblicati sul Mattino e sulla rivista “Il lavoro nel Sud”; Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil; Doriana Buonavita, segretaria regionale campana della Cisl; Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uil; Carlo Verna, presidente nazionale dell’Ordine de giornalisti; Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi; Federico Monga, direttore del Mattino. Conclusioni del deputato Paolo Siani. Modera Geppino Fiorenza.

L’appuntamento viene trasmesso in diretta webtv. (Ansa)

Il Tribunale sequestra pagine di Fanpage, Fnsi e Sugc: atto gravissimo e inaccettabile

La Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dell’inchiesta pubblicata da Fanpage “Follow the money”, sull’ex sottosegretario Claudio Durigon e i fondi della Lega. Il provvedimento è partito da una querela del comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, tirato in ballo dal dirigente della Lega durante una conversazione registrata. Riteniamo che quello del Tribunale di Roma sia un atto abnorme, gravissimo e inaccettabile che lede pesantemente il diritto di cronaca, garantito dalla nostra Costituzione. La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprimono solidarietà ai colleghi della testata online e sono pronti a mettere a disposizione i propri uffici legali per ricorrere contro quest’atto. È ora di mettere mano a una legge che in questo Paese garantisca realmente il diritto di informazione, non è possibile che il giornalismo di inchiesta possa essere fermato a colpi di querele, magari temerarie. È uno degli elementi che ci fa piombare al quarantunesimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa.

Inpgi, Gestione separata: possibile fruire dell’esonero parziale anche per il contributo soggetivo dovuto a saldo per l’anno 2020

Termine al 31 ottobre 2021 per il versamento della contribuzione integrativa, di maternità e delle altre somme per le quali non è previsto alcun beneficio

 

Il Comitato amministratore della Gestione separata, nella riunione del 21 settembre 2021, ha adottato un provvedimento di indirizzo agli Uffici con il quale sono state definitivamente chiarite alcune modalità operative finalizzate all’applicazione dei benefici previsti in tema di esonero parziale del contributo soggettivo dovuto dagli iscritti.

Il provvedimento, che trae origine dalle disposizioni di cui all’art. 1, comma 20, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio 2021) – che prevedono l’istituzione di un Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali  per il 2021 dovuti, tra gli altri, anche dai professionisti con cassa previdenziale – è intervenuto a seguito dell’emanazione, lo scorso 28 luglio 2021, di un apposito Decreto interministeriale attuativo e della successiva Nota del Ministero del lavoro del 29 luglio 2021, con i quali sono stati forniti importanti chiarimenti in ordine all’ambito oggettivo di efficacia dell’agevolazione contributiva.

In particolare, fermi restando gli altri requisiti e condizioni per l’ammissione al beneficio (qui riportati in dettaglio) è emerso che l’esonero riguarda le sole somme dovute a titolo di contributo soggettivo con scadenza di versamento entro l’anno 2021 – sia per quanto riguarda, quindi, il contributo soggettivo minimo per l’anno 2021 che di quello dovuto a saldo per il 2020 – con esclusione invece delle somme riferite al contributo integrativo e di maternità.

La norma della legge finanziaria, inoltre, prevede che la misura effettiva del beneficio – che non potrà in ogni caso essere superiore all’importo di 3.000 euro pro-capite – sarà determinata con apposito Decreto Ministeriale, sulla base delle domande complessivamente presentate entro la scadenza del 31 ottobre 2021.

In considerazione di ciò, a rettifica di quanto deciso dall’ente prima dell’emanazione della norma attuativa, il Comitato – ferma restando la scadenza regolamentare del 31 ottobre 2021 per il pagamento della contribuzione a saldo per l’anno 2020 – ha previsto:

 

  • la facoltà – per gli iscritti che presentino o abbiano presentato l’apposita domanda di esonero contributivo –  di sospendere il versamento della quota di contributo soggettivo a saldo fino al limite complessivo di 3.000 euro, comprensivo dell’eventuale importo non versato a titolo di contributo soggettivo minimo per l’anno 2021;

 

  • che gli iscritti che si avvalgono della predetta facoltà – nel caso in cui l’importo non versato risultasse successivamente complessivamente superiore a quello effettivamente spettante a titolo di esonero, così come stabilito dall’apposito decreto ministeriale – potranno  versare senza maggiorazioni le somme dovute a conguaglio, a condizione che il pagamento delle stesse venga effettuato entro i 30 giorni successivi alla pubblicazione del decreto in questione;

 

  • è stato concesso, infine, agli iscritti che non hanno versato, entro lo scorso 31 luglio, le somme dovute a titolo di contributo minimo integrativo e di maternità per l’anno 2021, di poter procedere al pagamento dei predetti contributi, senza aggravio di maggiorazioni, a condizione che il versamento di quanto dovuto intervenga entro il termine del 31 ottobre 2021.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare l’apposita Circolare esplicativa pubblicata dagli Uffici.

Bimbo ucciso, ennesima aggressione ai giornalisti. Il Sugc: ripristinare la legalità

Davanti all’edificio dove è morto tragicamente il piccolo Samuele, in via Foria a Napoli, da qualche giorno si è costituito autonomamente un “servizio d’ordine” composto da alcuni residenti che ha come unico scopo quello di non fare avvicinare i giornalisti. Ieri mattina l’ennesima aggressione alla troupe della Tgr Campania, nelle ore precedenti lo stesso trattamento è stato riservato ad altri colleghi, uno dei quali è stato, addirittura, preso a schiaffi. Non è possibile che il diritto di cronaca venga così impunemente violato. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania chiede un intervento delle forze dell’ordine per il ripristino della legalità.