Archivio mensile:Ottobre 2016

Costituita la commissione Pari opportunità del Sugc, Cristina Liguori presidente

Nasce la commissione Pari Opportunità del Sugc. L’organismo è composto dalle giornaliste Cristina Liguori (presidente), Annamaria Ghedina, Daniela Faiella, Carmela Maietta, Laura Viggiano, Cristina Cennamo e Silvia Pepe. La Commissione ha il compito di tutelare la dignità lavorativa dei colleghi e delle colleghe e di mettere in campo azioni contro le discriminazioni perpetrate nei luoghi di lavoro.

Cristina Liguori

Cristina Liguori

La Cpo ha inoltre il compito di promuovere iniziative per il raggiungimento della parità lavorativa e di uguaglianza di trattamento all’interno delle redazioni, o in altri luoghi di lavoro. Tra i compiti anche l’elaborazione di studi e analisi sulle questioni di pari opportunità e politiche di genere e il monitoraggio delle realtà lavorative delle giornaliste.

Per denunce e segnalazioni basta inviare una mail a pariopportunitasugc@sindacatogiornalisti.it

Cellulare sequestrato, il presidente Giulietti consegna dossier al ministro della Giustizia

Giuseppe Giulietti

Giuseppe Giulietti


Oggi il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ha incontrato il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Tanti i temi trattati, dall’abrogazione del carcere per i giornalisti alle querele temerarie. È stata anche l’occasione per consegnare nelle mani del Guardasigilli la documentazione che riguarda il caso del sequestro del cellulare della collega de “La Città di Salerno” da parte della Procura. Il presidente della Federazione nazionale della stampa ha seguito la vicenda da molto vicino ed è stato a Salerno il giorno in cui il Sindacato dei giornalisti ha organizzato un sit-in di protesta proprio davanti alla Procura di Salerno.

Giornalisti, il Sindacato parte civile nel processo agli aggressori di Luciana Esposito

Il segretario del SUGC Claudio Silvestri e Luciana Esposito in tribunale

Il segretario del SUGC Claudio Silvestri e Luciana Esposito in tribunale


Il Sindacato giornalisti della Campania, d’intesa con la Fnsi, si è costituito parte civile nel processo che vede imputati gli aggressori della giornalista Luciana Esposito. La cronista, direttore del giornale online Napolitan.it, nel dicembre del 2015 fu pestata nel parco Merola di Ponticelli, zona della quale si stava occupando da tempo. È inaccettabile che la sicurezza personale di un cronista possa essere messa a rischio, così come è inaccettabile che qualcuno possa limitare la libertà di stampa con qualsiasi metodo. Chi lo fa non può restare impunito. Abbiamo chiesto e ottenuto su questo e su altri casi l’intervento del Ministero dell’Interno. Adesso chiediamo che la Giustizia faccia il proprio corso e che accerti in maniera rapida le responsabilità, anche perché le azioni intimidatorie nei confronti della giornalista continuano a ripetersi. Quella delle minacce e delle limitazioni alla libertà di stampa è un’emergenza che va affrontata a più livelli, dalle garanzie per la sicurezza personale dei cronisti fino all’approvazione di una norma che sanzioni le cosiddette querele temerarie.

Addio a Mimmo Ferrara

Addio a un altro grande amico e collega. Domenico Ferrara –  per tutti  Mimmo – si è spento all’età di 75 anni  a Napoli, Se ne va, così, un altro pezzo pregiato di quella generazione d’oro del giornalismo napoletano che illuminò tutto il secondo dopoguerra portando Il Mattino e il Roma a livelli altissimi di diffusione e autorevolezza.
 Mimmo, originario di Casoria, non solo scalò tutti gradini della carriera da redattore semplice a direttore ma, quando uscì dalla professione attiva, continuò nel suo percorso di successo fino alla presidenza della Casagit,  la Cassa Autonoma di Assistenza integrativa dei giornalisti italiani, che guidò quasi per un decennio, dal 1991 al 2001,.

Ferrara esordì giovanissimo al Corriere di Napoli, dove rimase fino al 1976 per poi passare al Mattino, dove fu caposervizio agli esteri, allo sport, al politico. Fu poi, sempre nel quotidiano di via Chiatamone, redattore capo responsabile del settore Grande Napoli nato proprio da una sua brillante  intuizione. Diresse anche i settimanali sportivi dell’Edime (l’editrice del Mattino): Sport Sud e Lo Sport del Mezzogiorno. Collaborò, poi, alla testata giornalistica sportiva della Rai per la rubrica Derby. Per un biennio, dl 1990 al 1992, è stato anche redattore capo centrale del quotidiano «Roma».
Oltre alla presidenza della Casagit, Mimmo Ferrara è stato, inoltre, consigliere di amministrazione dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi) e consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.

Il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania si unisce al lutto del giornalismo napoletano e fa le condoglianze più vive alla moglie e ai figli.
I funerali si terranno presso la chiesa di Santa Rita in via Scipione Rovito 25 a Napoli, domenica 16 ottobre alle 13,30.
Il ricordo del presidente del SUGC, Armando Borriello:
La notizie mi arriva in piena notte, sfogliando Facebook. Come al solito, con il suo innato senso di giornalista di razza, Antonio Sasso, dominus del Roma, lancia il suo scoop: “E’ morto il grande Mimmo Ferrara”. Sconcerto e dolore, poi penso che questo è davvero l’annus horribilis del giornalismo napoletano e campano: Mario Caruso, Vittorio Raio, Paolo Prestisimone nel giro di pochi giorni. Poi Peppino Pacileo, Franco Mancusi, Benigno Blasi.. .

  E all’improvviso arrivano i ricordi, le nostalgie, le tristezze. Rivedo quella redazione meravigliosa del Mattino anni 80 e 90 che marciava al ritmo di centinaia di migliaia di copie vendute al giorno e dove ero un “pischello” tra tanti maestri giganti, i suoi campioni scomparsi come Pasquale Nonno, Giacomo Lombardi, Riccardo Cassero, Peppone Pacileo, Lello Barbuto, Cesarone Marcucci, Aldo Bovio, Mimì De Simone, Gaetano Trosino. E mi conforta l’idea che altri amici veri, ma tutti pensionati ora, sono ancora vicini a me: Clodomiro Tarsia a cui devo tutto, Mimmo Carratelli, Gerardo Guerra, Marco Ciampo, Pietro Gargano, Romolo Acampora, Franco Esposito, Mino Jouakim, Francesco Durante, Titti Marrone, Gianni Ambrosino, Lello Greco, Umberto Nardacchione, Adolfo Mollichelli, Bruno Buonanno, Ernesto Tempesta, Sergio Troise, Gino Cavallo, Enzo Iacopino, Ottorino Gurgo.
  Ma su tutti, svetta Mimmone Ferrara, forse perché ancora fresco di abbandono. Il suo incedere bonario nei corridoi, la scorza di duro che nascondeva una persona buona, generosa, sempre pronto a dare consigli, ad aiutare tutti. Con lui non ho mai lavorato nella stessa stanza, ma quando “invento'” dal nulla la redazione Grande Napoli nel Mattino che copriva tutta la provincia da Bacoli a Sorrento, decine di guaglioni con la voglia di fare il giornalista si fecero avanti. Su tutti e tutto Mimmone governava quell'”impero”. E fu subito successo, grande successo. Ma a uno come lui, sempre in lotta per superare se stesso, andava stretto quel ruolo e così percorse altre strade che lo portarono ai vertici nazionali della categoria: presidente della Casagit, la cassa medica dei giornalisti, il top per chi è iscritto al nostro Ordine. Dieci anni di innovazione, espansione, tutele sanitarie sempre crescenti. Per tutti aveva consigli, disponibilità, amicizia.
   Negli ultimi tempi si era ritirato in uno splendido isolamento e mi giungevano voci di salute malferma. Poi, la notizia. Via così, a 75 anni, Il giornalismo napoletano perde un protagonista e a me non resta che l’immagine di Mimmone che macinava notizie, idee e consigli. Addio presidente.

Gus Campania, elezioni del direttivo entro sei mesi

Gerardo Ausiello

Gerardo Ausiello


Il consiglio direttivo del Sugc si è riunito per affrontare la situazione degli uffici stampa. È emersa la necessità di imprimere una svolta immediata all’attività del Gus Campania, gruppo considerato strategico per la politica sindacale del Sugc. Pertanto, all’unanimità, è stato deciso di affidare al consigliere nazionale della FNSI Gerardo Ausiello, con un mandato di sei mesi, il compito di allargare la platea degli iscritti e di convocare l’assemblea per le elezioni del nuovo direttivo. In questo periodo Ausiello assumerà tutte le funzioni che lo statuto assegna al presidente e al direttivo. 

Quattro poligrafici licenziati al Mattino, il Cdr: l'azienda torni sui suoi passi

Il Cdr de Il Mattino esprime piena e convinta solidarietà ai quattro compagni di lavoro da oggi a rischio licenziamento e forte preoccupazione per la piega che stanno prendendo le relazioni sindacali e umane all’interno dell’Azienda, per quanto scissa in più rami. L’obiettivo è comune e resta lo stesso: editare Il Mattino tutti assieme. Il Cdr invita l’Azienda – Servizi Italia 2015 – dove già tanti compagni di lavoro sono stati trasferiti, a trovare soluzioni diverse da quelle semplicistiche del licenziamento che aggiustano i conti nell’immediato ma che indeboliscono la stessa azienda. Il Cdr condanna fermamente l’azione unilaterale intrapresa da Servizi Italia, già adottata nei confronti dei tre poligrafici nel gennaio scorso. Una forma irrituale che, ribadiamo, mina nelle fondamenta prima ancora che i rapporti sindacali, quelli umani, che hanno sempre caratterizzato la vita in via Chiatamone – e i tanti successi universalmente riconosciuti in oltre 120 anni di vita de Il Mattino –  soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Il  Cdr, nell’esprimere ancora vicinanza ai quattro compagni di lavoro, chiede all’Azienda di verificare tutte le strade possibili per il mantenimento dei posti di lavoro, anche attraverso  una ricollocazione all’interno del gruppo.

Cellulare sequestrato, la Procura ripete la perizia irripetibile

Dopo il sequestro dei cellulari della giornalista de “La Città di Salerno” Rosaria Federico, e dopo il fallimento dell’analisi “non ripetibile” sugli stessi, la Procura di Salerno ha disposto una nuova perizia sui telefonini della collega.
Con un preavviso di appena 17 ore è stato comunicato all’avvocato della Federico, Antonio Sarno, e al consulente del sindacato, Antonio Montisano, che oggi alle 11, stavolta presso la Squadra Mobile della Questura di Salerno, alla presenza del pm titolare dell’inchiesta, Silvio Marco Guarriello, si sarebbe effettuato un ulteriore tentativo di accesso ai dati dei telefoni. Cosa che è effettivamente avvenuta, sempre con esito negativo.
Una procedura assolutamente irrituale e anomala, visto anche quanto affermato nel verbale della Polizia postale di Napoli che ha certificato la “fine dell’attività di acquisizione” con “esito negativo”.
Nonostante la Procura abbia infine disposto la restituzione dei cellulari alla giornalista, Fnsi e Sugc stigmatizzano questo ulteriore tentativo di violare, con ogni mezzo, il diritto alla riservatezza delle fonti della collega. Oltre a condannare il sequestro in sé, il sindacato denuncia poi le gravi carenze che hanno caratterizzato le operazioni, come il fatto che i telefoni non erano stati sigillati come prevede il protocollo, e chiedono al ministro della Giustizia di inviare gli ispettori per fare piena luce su una vicenda inquietante che rappresenta un gravissimo precedente.

Cellulare sequestrato dalla Procura di Salerno, fallita la perizia

È fallita la perizia sul cellulare di Rosaria Federico, la giornalista de “La Città di Salerno” a cui la scorsa settimana la procura aveva sequestrato il telefono per un articolo sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.
Il perito del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania è dovuto intervenire per evidenziare che i cellulari acquisiti erano custoditi in buste aperte senza alcun sigillo e senza la necessaria controfirma della giornalista. Con il software in dotazione alla Polizia postale non è stato possibile acquisire i dati e il tentativo di utilizzare altri software non previsti dai controlli è stato interrotto dal perito.
Intanto, questa mattina il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, insieme con il direttore de “La Città”, Stefano Tamburini, ha incontrato il procuratore di Salerno, Corrado Lembo, il quale ha spiegato che «la procura ha agito secondo responsabilità, trasparenza e in difesa di un principio costituzionale come quello dell’obbligatorietà dell’azione penale».
«Le motivazioni addotte dal procuratore della Repubblica di Salerno – affermano Fnsi e Sugc – sono inaccettabili. Si è trattato di una violazione del diritto di cronaca e del diritto dei giornalisti al segreto professionale e alla segretezza delle fonti, anch’essi sanciti dalla Costituzione, dalle leggi e dalla giurisprudenza costante della Corte europea dei diritto dell’uomo. Il tentativo messo in atto da più di una procura di scardinare il segreto professionale rappresenta una deriva pericolosa che va contrastata in ogni sede. Il sindacato dei giornalisti valuterà se sussistano gli estremi per un ricorso alla Corte di Strasburgo».
Fnsi e Sindacato giornalisti della Campania hanno intanto sottoposto il problema al ministero della Giustizia, che ha già acquisito informazioni presso la procura di Salerno.

"Non siamo solo firme", l'appello dei collaboratori de "La Città di Salerno"

I 101 collaboratori del quotidiano “la Città” – giornalisti e fotoreporter – solidali ai redattori e poligrafici in agitazione, esprimono forte preoccupazione per la cessione del giornale dal gruppo Finegil-Espresso alla So.Ge.P.Im, società collegata alla famiglia Lombardi-Scarlato.
La preoccupazione nasce dalla totale assenza di risposte circa il proprio futuro occupazionale.
In 20 anni di attività giornalistica, il Gruppo Finegil-L’Espresso è stato per tutti noi garanzia assoluta sia per quanto riguarda la libertà di espressione che sotto l’aspetto meramente economico, ottemperando con puntualità quasi svizzera al pagamento delle spettanze, seppur inadeguate al lavoro svolto.
Per questo auspichiamo che, nel solco della continuità, lo stesso trattamento ci venga riservato con l’avvento della nuova proprietà, nel rispetto delle competenze, delle professionalità e della qualità garantite in questi mesi, anni, decenni di collaborazione. Tuttavia, ad oggi, tutto ciò che ci è dato sapere è che fino alla scadenza dei nostri contratti – il 31 dicembre 2016 – tutto resterà così com’è. Ma dal 1 gennaio 2017 cosa succederà? Chi garantirà per noi? I nostri contratti saranno rinnovati? E a quali condizioni?
Noi non siamo solo firme! Siamo uomini e donne che, ogni giorno – alcuni di noi da circa vent’anni – mettono in gioco se stessi, i propri affetti, le proprie famiglie per vincere insieme ai redattori la sfida più difficile: imporsi all’attenzione dei lettori di Salerno e provincia, guadagnare la loro fiducia, trasformare La Città di Salerno nel giornale leader del territorio.
In questi giorni di definizione della trattativa tra società cedente e acquirente, è impensabile ipotizzare un ruolo marginale per i collaboratori.
Non siamo appendice, non lo siamo mai stati: lo dimostra il numero smisurato di articoli che ciascuno di noi realizza ogni settimana, mese e anno. I collaboratori del quotidiano la Città sono spina dorsale di questo giornale e meritano di essere parte integrante della trattativa. I collaboratori del quotidiano la Città meritano rispetto e chiedono un incontro immediato ai referenti della società acquirente, alla presenza del Cdr e del sindacato.
Aspettiamo delle risposte, in assenza delle quali, ci riserviamo ulteriori e più incisive azioni di protesta.
I COLLABORATORI DEL QUOTIDIANO LA CITTA’ DI SALERNO
Mattia A. Carpinelli
Pasquale Tallarino
Gaetano De Stefano
Massimiliano Lanzotto
Erminio Cioffi Squitieri
Arturo Calabrese
Francesco Piccolo
Maria Manzo
Matilde Pisaturo
Marina Illiano
Enzo Negri
Andrea Passaro
Vito Sansone
Fiorella Loffredo
Angela Caso
Marcella Cavaliere
Emerenziana Sinagra
Emilio D’Arco
Roberto Di Giacomo
Assunta Pepe
Clemente Donadio
Angela Sabetta
Mario Rinaldi
Ilaria Cuomo
Anna Maria Noia
Alessandra De Vita
Marco De Simone
Davide Speranza
Antonio Elia
Gerardo Vicidomini
Salvatore D’Angelo
Giuseppe Ferrara
Martina Nacchio
Alfonsina Caputano
Vincenzo Rubano
Luigi Novi
Sergio Macellaro
Alberto Gentile
Annalaura Ferrara
Lorenzo Di Domenico
Maria Paola Iovino
Mariangela Palmieri
Stefano Pignataro
Marco Giordano
Donatella Ferrigno
Mariateresa Conte
Luigi Pepe
Ermanno Fiore
Salvatore Serio
Federico Esposito
Dario Luca Mattia

Cellulare sequestrato, cento giornalisti davanti alla Procura di Salerno: ora intervenga il ministro

salerno
Grande partecipazione al presidio organizzato dal Sindacato dei giornalisti della Campania e dalla Fnsi davanti alla procura di Salerno per protestare contro il sequestro del cellulare della giornalista de “la Città di Salerno” Rosaria Federico. La manifestazione si è tenuta mentre a Napoli era in corso la perizia sul telefono della collega assistita dal perito del sindacato, Antonio Montisano.
Durante la manifestazione, al fianco di Rosaria, contro ogni forma di censura e in difesa della libertà di stampa, c’erano i vertici del Sugc, Claudio Silvestri, Armando Borriello e Antonio Prigiobbo, il consigliere nazionale della Fnsi, Gerardo Ausiello, i giornalisti de “La Città”, con il direttore Stefano Tamburini, e i colleghi di tutte le testate. Presente anche il presidente dell’Ordine della Campania, Ottavio Lucarelli.
I cronisti, proprio davanti all’ingresso della procura, hanno srotolato uno striscione che richiamava l’articolo 21 della Costituzione. Al termine del presidio una delegazione ha chiesto, come stabilito in un precedente incontro con il procuratore Corrado Lembo, di essere ricevuta dallo stesso Lembo. Ma il capo della procura ha fatto sapere di essere impegnato in una riunione.
A Salerno è arrivato anche il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, che ha fatto visita alla redazione de “La Città”, in sciopero da sabato per le delicate e gravissime vicende che riguardano il cambio di proprietà. Giulietti, anche a nome del segretario generale Raffaele Lorusso e di tutta la giunta della Fnsi, ha espresso la vicinanza attiva del sindacato dei giornalisti italiani, che mette a completa disposizione della redazione il pool di professionisti e legali guidati dalla professoressa Marina Castellaneta.
«Quella del sequestro del cellulare – affermano il segretario generale e il presidente della Fnsi – non è una vicenda che riguarda solo Salerno. Sono in atto, in vari luoghi e in vari modi, azioni per disattivare il segreto professionale compromettendo il libero esercizio del diritto di cronaca. Di questa questione investiremo il ministero della Giustizia e quello dell’Interno». Intanto, sul caso è già stato presentato un esposto al Csm.