Quasi tutto l’impianto degli emendamenti proposti dal Sindacato unitario giornalisti della Campania è stato inserito nella legge “In materia di informazione e comunicazione istituzionale e di sostegno dell’editoria locale” approvata dal consiglio regionale della Campania. “Un ringraziamento va a tutti i consiglieri regionali che hanno fatto proprie le nostre proposte – affermano il segretario del SUGC, Claudio Silvestri, e la delegata al lavoro autonomo e alle pari opportunità Laura Viggiano – In particolare quelle che ampliano la platea ai liberi professionisti e favoriscono le pari opportunità, e quelle che estendono le opportunità anche ai siti di informazione online. E’ un passo in avanti con un contributo importante del sindacato”.
IL COMMENTO PUBBLICATO SU ARTICOLO21
IL TESTO ORIGINALE
LA RELAZIONE DEL SUGC
IL TESTO EMENDATO IN COMMISSIONE
EMENDAMENTI APPROVATI IN CONSIGLIO
Archivio mensile:Gennaio 2018
Torre Annunziata, modificato il bando per l'addetto stampa
Modificato il bando per addetto stampa del Comune di Torre Annunziata. Il segretario del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, ha incontrato il sindaco Vincenzo Ascione e il dirigente del Servizio finanziario Nunzio Ariano. I rappresentanti dell’Amministrazione comunale hanno chiarito che era loro intenzione indirizzare il bando sia ai giornalisti professionisti che a quelli pubblicisti, così come chiarito anche nella nota esplicativa indirizzata al presidente dei probiviri del SUGC, Carmine Alboretti, e poi pubblicata sul sito del Comune. Il bando è stato, quindi, prorogato di un mese. Non c’è stato, invece, accordo sui livelli retributivi per i quali il SUGC aveva chiesto un livello superiore in linea con i parametri del contratto nazionale e con quanto stabilito dal contratto nazionale della pubblica amministazione che prevede per i giornalisti un inquadramento nella posizione economica D3 (e non C come previsto dal bando).
Lo stesso problema sui destinatari dell’avviso pubblico era stato rilevato dal SUGC anche due anni fa per un bando analogo nello stesso Comune, anche in quel caso l’ex sindaco intervenne con una rettifica. Per questo su richiesta del sindacato il primo cittadino ha espresso la propria intenzione, per i prossimi bandi, di dare seguito al protocollo di intesa tra ANCI e Sindacato dei giornalisti. Inoltre, Ascione ha chiarito che è intenzione dell’Amministrazione impiegare altri giornalisti per iniziative ed eventi organizzati dal Comune.
#2annisenzagiulio, Napoli ricorda Regeni: "Vogliamo verità"
Nel giorno del secondo anniversario della scomparsa di Giulio Regeni l’Italia si è tinta del giallo dei cartelli con il suo volto e il suo nome. Alle 19.41, l’ora in cui per l’ultima volta, il 25 gennaio 2016, il giovane ricercatore è stato visto vivo, migliaia di fiaccole sono state accese in centinaia di piazze di tutta Italia per illuminare le vicenda di Giulio e di tutti i Giulio e le Giulie d’Egitto e del mondo e per tenere accesa la speranza di ottenere verità e giustizia per il 28enne friulano ritrovato morto il 3 febbraio 2016 con evidenti segni di tortura su tutto il corpo.
A Napoli insieme con Amnesty Internetional sono scesi in piazza del Gesù anche il Sindacato unitario giornalisti della Campania (SUGC) e Articolo21. Prima della fiaccolata, come ogni mese, un sit-in davanti alla Mehari di Giancarlo Siani, simbolo della libertà di stampa. Da quel luogo, infatti, a settembre è partito l’appello dei genitori di Giulio perché non venissero spenti i riflettori sulla morte del figlio, ricorda la ccordinatrice regionale di Articolo21, Desirèe Klain. “Giulio non era un giornalista – afferma il segretario del SUGC, Claudio Silvestri – ma è stato torturato e ucciso perché era alla ricerca di una verità, una verità che non conosciamo, ma che abbiamo il dovere di cercare insieme alle motivazioni e ai colpevoli di questo omicidio. Le luci accese in questa piazza rappresentano la volontà di illuminare questo caso finché non sapremo cosa è successo davvero il 25 gennaio del 2016”.
ISPEZIONI INPGI: OLTRE 3 MILIONI DI CONTRIBUTI OMESSI NEL 2017. REGOLARIZZATI 26 RAPPORTI DI LAVORO
Nel corso del 2017, INPGI ha notificato 90 verbali ispettivi, per lo piu’ in aziende editoriali on line ed uffici stampa sia in ambito pubblico che privato, di cui 42 negli ultimi 6 mesi. Grazie all’attivita’ ispettiva dell’Ente e’ stato possibile ridurre del 36% le irregolarita’ riscontrate nell’arco dello scorso anno.
Secondo la relazione del servizio sviluppo organizzativo, studi e vigilanza INPGI, i 42 accertamenti ispettivi riferiti al secondo semestre 2017 hanno riguardato: 15 aziende con irregolarita’ connesse alla sola Gestione Sostitutiva dell’AGO, 4 aziende con irregolarita’ connesse sia alla Gestione Sostitutiva dell’AGO che alla Gestione separata, 5 aziende con irregolarita’ connesse alla sola Gestione Separata e 18 aziende prive di irregolarita’.
Gestione Sostitutiva dell’AGO
Le 19 aziende che, dal 1 luglio al 31 dicembre 2017, hanno evidenziato irregolarita’ per la Gestione sostitutiva dell’A.G.O hanno comportato un mancato versamento all’Ente pari ad oltre un milione di euro di contributi previdenziali e l’addebito di sanzioni nell’ordine di 356 mila euro. Di conseguenza, il dato complessivo degli importi accertati per la Gestione sostitutiva dell’A.G.O. nel 2017, a seguito dei 90 controlli, corrisponde ad oltre 3 milioni di contributi omessi e 914 mila euro di sanzioni.
RAPPORTI DI LAVORO NON DENUNCIATI ALL’INPGI (Gestione Sostitutiva dell’AGO)
Lavoro formalmente autonomo – 50 casi irregolari
Gli accertamenti ispettivi del secondo semestre hanno rilevato 28 rapporti di lavoro, formalmente qualificati a vario titolo come collaborazioni da lavoro autonomo, per i quali e’ stata invece accertata la natura di lavoro dipendente a tutti gli effetti. In 15 casi si e’ trattato di co.co.co. e in 13 casi di Prestazioni professionali (free lance). In totale salgono a 50 le posizioni non denunciate all’INPGI nel 2017. Di queste 10 posizioni sono riconducibili alla figura tipica di addetto stampa NO CCNLG, 8 (teleradiogiornalista Aer Anti Corallo), 4 (corrispondente di cui ex art. 12 CCNLG), 3 (collaboratore fisso di cui ex art. 2 CCNLG) e 3 (rapporti ex art. 1 CCNLG).
Lavoro subordinato con inquadramento formalmente non giornalistico e versamento di contributi ad altro Ente previdenziale – 39 casi irregolari
Dalle indagini del secondo semestre sono emersi 14 rapporti di lavoro in cui il giornalista, benche’ regolarmente assunto e adibito a mansioni giornalistiche, era stato formalmente inquadrato con qualifiche diverse (impiegato amministrativo, addetto alla programmazione di trasmissioni radio-tv, speaker, grafico editoriale, operatore di ripresa tv, autore testi per programmi radio-tv, ecc.) con pagamento della contribuzione previdenziale all’INPS, all’ex ENPALS o all’ex INPDAP. Gli addebiti connessi a erogazione riconducibili a fringe benefits hanno comportato, nella seconda meta dell’anno, un recupero contributivo di oltre 8 mila euro che sale, sommando anche i primi 6 mesi, a 23 mila Euro. Ammontano cosi’ a 39 le posizioni lavorative che non sono risultate in regola in tutto il 2017.
GESTIONE SEPARATA, OLTRE 278 MILA EURO DI CONTRIBUTI EVASI NEL 2017
Delle 42 aziende ispezionate nel secondo semestre 2017, 9 accertamenti hanno evidenziato irregolarita’ riferite alla Gestione Separata, cosi’ suddivisi: service editoriali (1), P.A. (2), agenzie di stampa (1), aziende on line (2), quotidiani (2), altro (1). L’ammontare complessivo dei contributi dovuti alla Gestione Separata evasi o omessi accertati nel secondo semestre 2017 e’ stato pari a 150 mila euro con sanzioni nell’ordine di oltre 62 mila euro. Nell’arco di tutto il 2017 i contributi evasi ammontano cosi ad oltre 278 mila euro, le sanzioni a circa la meta’. Gli accertamenti ispettivi nel corso dei quali sono emerse irregolarita’ contributive riferite alla Gestione Separata hanno rilevato complessivamente 30 rapporti di collaborazione coordinata e continuativa denunciati ad altro ente previdenziale, denunciati all’Inpgi, ma per i quali non venivano effettuati i relativi versamenti contributivi o non denunciati ad alcun ente di previdenza.
REGOLARIZZATI 26 RAPPORTI DI LAVORO GIORNALISTICO PER UN IMPORTO DI OLTRE 1,2 MLN
Va infine sottolineato che molte delle aziende ispezionate nel corso dell’anno hanno provveduto a regolarizzare le inadempienze emerse in sede di verifica tramite pagamento o il trasferimento della contribuzione previdenziale versata ad altro Ente nel corso dell’accertamento ispettivo o immediatamente dopo la notifica del Verbale unico di accertamento. I rapporti regolarizzati in corso di accertamento o successivamente alla notifica del verbale, riguardano 26 giornalisti, per un totale di contributi pari a 1,2 mln di euro.
Ripartizione geografica dei soggetti ispezionati nel corso del secondo semestre 2017
Dal sito Inpgi Notizie
Troupe aggredita a Ostia, disposto il processo per Spada e Del Puerto. Fnsi e Odg parti civili
Accogliendo la richiesta dei rappresentanti della categoria, la giudice «ha confermato la gravità di una brutale aggressione che, colpendo Piervincenzi e Anselmi, ha offeso il diritto all’informazione di ogni cittadino», commentano il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.
Il gup del Tribunale di Roma Maria Paola Tomasselli ha disposto il giudizio per Roberto Spada e Ruben Nelson Alvez del Puerto, in carcere per l’aggressione, avvenuta a Ostia il 7 novembre scorso, ai danni del giornalista Daniele Piervincenzi e dell’operatore Edoardo Anselmi della trasmissione “Nemo – Nessuno escluso”.
La giudice ha anche accolto le richieste di costituzione parte civile di Federazione nazionale della Stampa italiana e Ordine dei Giornalisti, rappresentanti dall’avvocato Giulio Vasaturo, di Libera, rappresentata dalla vicepresidente Enza Rando, di Regione Lazio e Associazione Antonino Caponnetto.
«L’ammissione di parte civile della Fnsi e dell’Ordine dei Giornalisti conferma la gravità di una brutale aggressione in pieno stile mafioso che, colpendo i giornalisti Piervincenzi e Anselmi, offende il diritto all’informazione di ogni cittadino. Nessun cronista è più solo nel far fronte alle intimidazioni e alle minacce di chi vorrebbe impedire ai colleghi di svolgere il loro lavoro al servizio dell’opinione pubblica», commentano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.
«Nelle motivazioni con cui ha accolto la richiesta dei rappresenti della categoria, il Gup ha evidenziato la piena legittimazione, anche a titolo diretto, di Federazione nazionale della Stampa e Ordine dei Giornalisti a far parte del processo in quanto direttamente danneggiati dalla condotta delittuosa posta in essere dagli imputati che, colpendo Piervincenzi e Anselmi, hanno offeso il diritto all’informazione di ogni cittadino», spiega l’avvocato Giulio Vasaturo.
Il processo a carico di Spada e Del Puerto avrà inizio il 30 marzo davanti alla nona sezione penale del Tribunale di Roma. I due sono accusati di lesioni personali e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso.
In concomitanza con l’udienza, si è svolto fuori dal Tribunale il presidio organizzato da Articolo21 e Rete NoBavaglio per esprimere ai due colleghi aggrediti la vicinanza della categoria. Erano presenti, oltre ai vertici di Fnsi e Ordine nazionale, anche l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, l’Usigrai, Stampa Romana, Libera, Libera Informazione, i giornalisti Daniele Piervincenzi, Federica Angeli, Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo.
«Nessuna testata può fermare il diritto-dovere dei giornalisti di informare i cittadini. Al fianco dei colleghi c’è e ci sarà la “scorta mediatica” degli organismi della categoria. Lo ribadiamo qui, lo faremo il 19 febbraio all’udienza del processo in cui è chiamata a testimoniare Federica Angeli e ancora giovedì 25 gennaio, alle manifestazioni indette in tutta Italia per ricordare Giulio Regeni», hanno rilevato il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.
Il presidente del Cnog, Carlo Verna, ha osservato che «gli episodi come quello di Ostia sono tanti e spesso restano nell’oscurità. Siamo qui per dare luce a questa e a tutte le vicende che spesso restano nascoste». E la presidente dell’Odg Lazio, Paola Spadari ha evidenziato: «Siamo al fianco dei colleghi oggi come lo eravamo a Ostia all’indomani dell’aggressione e lo saremo ogni qualvolta sarà necessario».
«Sono qui per difendere la libertà di stampa, per i colleghi, ma anche per Ostia. Non va abbandonata, serve attenzione: ce lo chiedono i cittadini», ha detto Piervincenzi. Mentre il segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani ed Elisabetta Palmisano, in rappresentanza di Stampa Romana, hanno posto l’accento sul fatto che i colleghi di Nemo non hanno un contratto da dipendenti Rai e ricordato che tanti dei cronisti minacciati sono troppo spesso precari o freelance.
«Dopo i fatti di Ostia politici di ogni partito ed esponenti del governo si sono indignati e hanno espresso solidarietà e vicinanza ai colleghi, minacciati e precari. Ma ad oggi nulla è stato fatto per ridurre la precarietà nel giornalismo né per adottare strumenti che consentano di contrastare meglio minacce e querele bavaglio. E questo nonostante le proposte di intervento presentate dal sindacato», ha concluso il segretario Lorusso.
Turchia, Mehmet Altan e Sahin Alpay restano in carcere. Online una petizione per chiederne la liberazione
Mehmet Altan e Sahin Alpay resteranno in prigione nonostante il pronunciamento della Corte costituzionale turca che, l’11 gennaio, ne ha disposto la scarcerazione bollando come incostituzionali i motivi alla base della detenzione preventiva a cui i due giornalisti sono sottoposti da oltre un anno.
A nulla è valsa, dunque, la pronuncia della più alta corte turca: il collegio competente a giudicare i giornalisti, accusati di far parte dell’organizzazione Feto dell’imam Fetullah Gulen, ha respinto la decisione e decretato la continuazione della detenzione.
Una decisione contestata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana che, insieme con Articolo21, rete NoBavaglio e Diritto e libertà, ha lanciato una petizione online per chiedere la scarcerazione immediata dei due giornalisti.
“Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio abuso, una forzatura incostituzionale che non è accettabile – si legge su Change.org –. Siamo molto preoccupati per la repressione nei confronti dei media avviata dal presidente Erdogan, che ha assunto i contorni di una deriva liberticida con l’imposizione del silenzio alla libera stampa e alla libertà di pensiero con arresti di intellettuali, giornalisti, attivisti, avvocati, magistrati, insegnanti”.
I promotori della petizione chiedono a tutte le associazioni di giornalisti e alle organizzazioni per i diritti umani di prendere una posizione ferma contro questa grave violazione dei diritti della categoria, ma anche di decine di migliaia di cittadini turchi oggetto di una vera e propria persecuzione.
“Chiediamo l’immediata liberazione dei nostri colleghi e ci auguriamo che la sentenza della Corte costituzionale possa rappresentare la base per una nuova giurisprudenza che favorisca la liberazione di altri giornalisti in attesa di processo per le stesse accuse in Turchia”, conclude il testo della petizione.
«Sgomento per il fatto che la decisione della Corte costituzionale non sia stata eseguita e per le implicazioni di questa decisione per lo stato di diritto in Turchia» è stato espresso dalle associazioni PEN International, Articolo 19, Centro europeo per la libertà dei media e della stampa, Federazione europea dei giornalisti, Osservatorio sui diritti umani e Reporter senza frontiere, che hanno da subito seguito con grande attenzione i casi di Altan e di Alpay e presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la loro detenzione.
«La Efj chiede che i due giornalisti siano liberati immediatamente. Il rifiuto della 13a e della 26a corte penale di attuare la decisione della Corte costituzionale turca è un attacco diretto allo stato di diritto e all’indipendenza della magistratura», ha affermato Ricardo Gutierrez, segretario generale della Federazione europea dei giornalisti.
#2annisenzaGiulio, il 25 gennaio anche il SUGC in piazza con Amnesty
Il 25 gennaio 2016 il nome di Giulio Regeni si aggiungeva a quelli dei tanti egiziani e delle tante egiziane vittime di sparizione forzata. Pochi giorni dopo, il 3 febbraio, il nome del ricercatore italiano si aggiungeva al lungo elenco delle persone torturate a morte in Egitto. Sono trascorsi due anni da quel 25 gennaio e ancora le autorità egiziane si ostinano a non rivelare i nomi di chi ha ordinato, di chi ha eseguito, di chi ha coperto e ancora copre il sequestro, la tortura e l’omicidio di Giulio Regeni.
Per tornare a chiedere verità e giustizia per il giovane ricercatore italiano, Amnesty International Italia ha lanciato la mobilitazione #2annisenzaGiulio: alle 19.00 del 25 gennaio in decine di piazze italiane mille luci saranno pronte ad accendersi per ricordare la sparizione di Giulio Regeni. A Napoli l’evento si svolgerà in piazza del Gesù. Saranno presenti anche il SUGC e la sezione regionale di Articolo21, mentre a Roma la manifestazione alla quale ha aderito anche la FNSI sarà in piazza Montecitorio.
Proprio da Napoli, durante il festival del giornalismo civile “Imbavagliati”, è partito l’appello dei genitori di Giulio per non dimenticare. Da allora ogni 14 del mese SUGC e Articolo21 ricordano Regeni al Pan vicino alla Mehari di Giancarlo Siani, simbolo della libertà di stampa.
«In questo secondo anniversario di lutto e di domande che la famiglia Regeni continua a fare senza ottenere risposte, è fondamentale non consegnare Giulio Regeni alla memoria e alla commemorazione. Con questo desiderio fissato nel cuore – spiegano i promotori dell’iniziativa – il 25 gennaio alle 19.41 porteremo in tutte le piazze d’Italia una candela, il “giallo Giulio”. Quella del 25 gennaio non è una semplice manifestazione, ma vuole essere un abbraccio fortissimo di sostegno di tutta Italia dedicato a Giulio Regeni e alla sua famiglia».
Tutti possono partecipare alle iniziative organizzate per il 25 gennaio: scuole, associazioni, istituzioni, università, singole persone. Le informazioni e la mappa con tutti gli eventi in programma sono disponibili sul sito web di Amnesty.
Insieme più forti, iscrivetevi al sindacato. Le quote 2018
Carissime colleghe, carissimi colleghi,
sono in riscossione le quote associative per il 2018.
MAI PIÙ SOLI
Quest’anno oltre alla consueta assistenza sindacale abbiamo potenziato i nostri servizi e le convenzioni a disposizione dei soci. Gli iscritti possono contare su un pool di consulenti per l’assistenza fiscale e legale (dalla dichiarazione dei redditi all’apertura della partita IVA gratuite fino all’assistenza sui contratti, le fatture e tanto altro). Uno sportello per i lavoratori autonomi e uno rosa. Uno sportello antiquerele per chi è vittima delle aggressioni giudiziarie (e non solo) da parte di chi vuole mettere il bavaglio alla stampa. Insomma, tutti gli strumenti per avere risposte qualificate a tutte le esigenze dei giornalisti freelance e dipendenti. A tutto questo si aggiunge un pacchetto di convenzioni sempre più ampio e interessante.
INSIEME PIÙ FORTI
Ai colleghi il nostro invito ad iscriversi al Sindacato. L’unico modo per esserci è partecipare, dalle questioni che riguardano il nostro contratto alla battaglia per i diritti, primo tra tutti la libertà di informare e di essere informati. È un momento delicatissimo per la nostra professione che deve fare i conti con una crisi epocale. Bisogna esserci per evitare che pochi decidano per molti, per scegliere insieme il nostro futuro. Solo insieme siamo più forti.
QUOTE RIDOTTE
Per quest’anno il consiglio direttivo ha confermato l’abbattimento della la quota per i pubblicisti da 80 a 50 euro, e di inserire un bonus per i professionali non contrattualizzati che si iscrivono o rinnovano entro marzo, che pagheranno 60 euro invece di 90.
I contrattualizzati pagheranno solo la quota di servizio dello 0,30% in busta paga, la quota sindacale di 7,50 euro mensili, invece, è volontaria.
Ecco lo schema delle quote:
- 60 euro per i professionali non contrattualizzati che rinnovano o si iscrivono entromarzo.
- 50 euro per collaboratori (pubblicisti), pensionati non INPGI, disoccupati, cassintegrati e tutti coloro che guadagnano meno di 15mila euro all’anno
- Per i giornalisti contrattualizzati con CNLG e per i pensionati INPGI è sufficiente versare la quota di servizio dello 0,30% autorizzando il prelievo in busta paga, la quota sindacale di 7,50 euro mensili è volontaria.
COME PUOI PAGARE LA QUOTA
- Tramite BONIFICO, IBAN: IT72V0200803443000103128581
- Tramite PAYPAL o CARTA DI CREDITO
- In contanti o con Bancomat al nostro sportello in vico Santa Maria a Cappella Vecchia 8/b
PAGARE A RATE
Si può! Con PAYPAL
Le quote mensili sono queste
- Professionali 5 euro
- Collaboratori 4,20 euro
- Quota ridotta 4,20 euro
Un caro saluto.
Il segretario
Claudio Silvestri
Lavoratori autonomi, CASAGIT migliora l'offerta
Ancora più prestazioni, a costi invariati. Nella prospettiva di offrire ai giornalisti servizi e strutture di qualità senza sostenere costi proibitivi o addirittura dover rinunciare alle cure, da gennaio 2018 Casagit amplia l’offerta delle prestazioni rivolta ai soci iscritti ai profili Due, Tre e Quattro mantenendo immutate le quote contributive annuali di sempre.
Dopo i cambiamenti introdotti a giugno 2016, continua così il percorso di potenziamento dei profili riservati a chi non è mai stato iscritto alla Cassa, agli ex profilo Uno (e ai loro figli), ai pubblicisti, ai freelance e ai titolari di contratti atipici. L’obiettivo è garantire un’assistenza sanitaria integrativa puntuale e sicura, capace di coniugare i servizi alla salute con la sostenibilità economica.
Ecco tutte le novità, che entreranno in vigore a partire dal 1 gennaio 2018:
Long Term Care (LTC)
In caso di perdita di autosufficienza nel compiere gli atti elementari della vita quotidiana – lavarsi, vestirsi, nutrirsi, andare in bagno, muoversi, spostarsi – è prevista la corresponsione di una rendita vitalizia mensile, identica per i profili Due, Tre e Quattro. L’obiettivo è fronteggiare il costo delle prestazioni di carattere socio assistenziale rese necessarie dalla condizione di impossibilità da parte dell’assistito di prendersi cura di se stesso.
Pacchetti prevenzione
Abbiamo allestito 4 nuovi “pacchetti prevenzione” con l’obiettivo di offrire un servizio di tutela e salvaguardia della salute, in particolare per una platea giovane e giovane-adulta come quella degli iscritti ai profili Due, Tre e Quattro:
- dermatologia: visita specialistica, mappatura dei nei in epiluminescenza
- oculistica: visita specialistica, misurazione dell’acutezza visiva (vicino e lontano), tonometria, esame del fondo dell’occhio, valutazione della motilità oculare
- ginecologia: visita specialistica, ricerca del papillomavirus (HPV), eventuale tipizzazione HPV (in caso di esito positivo, rimborso al 50% della spesa per il vaccino)
- urologia: visita specialistica, PSA, PSA free, ecografia transrettale.
Le prestazioni non incidono sui massimali relativi agli accertamenti e alle visite specialistiche, ma devono essere utilizzate nella loro totalità (appunto, “a pacchetto”). La spesa viene rimborsata al 100%, entro il limite del massimale previsto e a seconda del profilo di appartenenza:
– profilo Due: 200 euro (titolare) e 100 euro (per ogni familiare)
– profilo Tre: 150 euro
– profilo Quattro: 100 euro
Diaria per ricoveri
È stata estesa anche al profilo Due la diaria per i ricoveri, un rimborso forfetario giornaliero già previsto per i profili Tre e Quattro:
– ricovero con intervento chirurgico: 70 euro al giorno (massimo 30 giorni, franchigia di 2 giorni)
– ricovero senza intervento chirurgico: 50 euro (massimo 30 giorni, franchigia di 2 giorni).
Tutte queste condizioni saranno applicate alle fatture datate dal 1 gennaio 2018 in poi.
Casagit ricorda infine che – per iscriversi ai profili Due, Tre e Quattro – c’è tempo fino al 30 giugno 2018.
Scopri tutti i vantaggi di entrare in Casagit e scegli il profilo più adatto alle tue esigenze e ai tuoi bisogni di salute:
– profilo Due
– profilo Tre
– profilo Quattro.
Torre Annunziata e Casalnuovo, due bandi per addetto stampa illegittimi
Due bandi per addetto stampa con evidenti profili di illegittimità. Il primo al Comune di Torre Annunziata, dove si cerca un addetto stampa come staffista del sindaco, e tra i requisiti si richiede l’iscrizione all’albo dei giornalisti, ma soltanto nell’elenco dei pubblicisti. In questo caso non vengono rispettati neanche i requisiti minimi previsti dalla legge 150/2000. Nel bando di Casalnuovo si ricerca addirittura una figura professionale nella quale coincidano l’addetto stampa e il segretario del sindaco. Si tratta di ipotesi fantasiose contro le quali il Sindacato dei giornalisti campani farà ricorso se i bandi non verranno modificati. Agli amministratori locali si ricorda che esiste un protocollo tra Anci e Federazione nazionale della stampa italiana nel quale si indicano le linee guida per assumere addetti stampa nella pubblica amministrazione.