Archivio mensile:Maggio 2018

#VoceAiGiornalisti, la FNSI: «Solo tutti insieme possiamo vincere le sfide che ci attendono». Il 12 Giugno appuntamento a Napoli

 

Il segretario del SUGC, Claudio Silvestri


Un presidio in piazza e un incontro pubblico aperto agli interventi dei rappresentanti degli enti della categoria, delle Associazioni regionali di Stampa, dei Cdr e ai colleghi, lombardi e di tutta Italia. Questo è stata #VoceAiGiornalisti, la manifestazione organizzata a Milano da Associazione Lombarda dei Giornalisti e Fnsi per «riportare al centro dell’attenzione di istituzioni, politica e cittadini i temi del lavoro giornalistico e del ruolo dell’informazione in democrazia. Per dire ‘no’ a tagli indiscriminati all’occupazione e ai redditi e ‘sì’ a nuove politiche industriali e a investimenti sulla professione», come ha ricordato Paolo Perucchini, presidente dell’Alg, aprendo il presidio in piazza 25 aprile.
Dopo gli interventi in piazza, i giornalisti si sono spostati in corteo nel vicino cinema Anteo, dove la giornata è proseguita tra approfondimenti, testimonianze, denunce, suggerimenti sui temi cardine di una professione sempre più sotto attacco.
«È importante che oggi tutti gli enti della categoria si rivolgano con una voce sola agli interlocutori, istituzionali e politici – ha detto Giovanni Negri, coordinatore degli enti, introducendo i lavori -. Abbiamo già scritto al presidente Mattarella per sottoporre alla sua attenzione le tante criticità del nostro settore. Le sfide che abbiamo davanti sono impegnative. Per questo abbiamo il dovere di affrontarle insieme in difesa della professione».
Il presidente della Lombarda, Paolo Perucchini, ha quindi ricordato che «siamo qui per alzare la voce e farci sentire. Lo facciamo perche siamo alle corde. Rischiamo di diventare una razza in via di estinzione. Dai grossi gruppi alle piccole realtà, le aziende sono in crisi ovunque. Una svolta non è più rinviabile. Chiediamo risorse per rilanciare il lavoro, perche l’informazione la fanno i giornalisti e non le nuove tecnologie da sole; chiediamo sostegno a chi assume giornalisti e regole che vietino i premi ai manager quando tagliano i costi usando ammortizzatori sociali. Chiediamo agli editori un nuovo patto sociale: noi garantiamo il lavoro e loro devono garantire occupazione, emersione del lavoro irregolare, ricambio generazionale».
Il punto è dare diritti e tutele a chi non ne ha. «In questo senso, il nuovo contratto con l’Uspi è primo passo. Dobbiamo fare sistema, fare squadra e ripartire dai territori per affrontare insieme le grandi sfide della professione. Milano c’è», ha ribadito il presidente della Lombarda.
«Siamo qui insieme con gli enti e le Associazioni regionali di Stampa – ha esordito il segretario generale Raffaele Lorusso – per lanciare un appello alle istituzioni e al governo che verrà, a cui sottoponiamo e sottoporremo le criticità di questo settore: una normativa antitrust non al passo con i tempi, il tema mai risolto dei conflitti di interessi, il tema della raccolta pubblicitaria (mai affrontato in questo Paese) e il ruolo del ‘over the top’. Chi fa profitti utilizzando informazione professionale deve pagare le tasse come tutti gli altri».
Fra gli altri punti toccati da Lorusso, anche il problema delle minacce ai cronisti, il fenomeno delle cosiddette ‘querele bavaglio’. La riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa. «Temi sui quali non ci fermeremo – ha detto – come non ci fermeremo nella lotta per il lavoro regolare. Le redazioni si svuotano, il modello che vogliono gli editori è fatto di pochi redattori in redazione e di tanti collaboratori senza garanzie né tutele fuori dalle redazioni. Un modello da contrastare in ogni sede».
Occorre ridare centralità al lavoro, perché il tema del lavoro è scomparso dall’agenda politica. «Bisogna includere – ha insistito il segretario generale – per ridurre le diseguaglianze. Lo scorso governo ha messo in campo tra il 2014 e il 2018 ben 188 milioni di euro, andati a finanziare pensionamenti anticipati che hanno consentito alle imprese di distruggere occupazione senza crearne di nuova. Nulla è stato fatto per sostenere il lavoro».
Lorusso ha poi citato la dichiarazione congiunta firmata di recente con l’Aran, «che dopo 18 anni apre la strada alla contrattazione per gli uffici stampa nella pubblica amministrazione», e la necessità di intavolare il confronto con gli editori anche sul lavoro autonomo. «Hanno ragione quegli editori che dicono che serve più qualità nell’informazione. Il problema – ha concluso – è che abbiamo visioni divergenti sulle terapie da adottare. Non si può pretendere informazione di qualità se i giornalisti non sono pagati in maniera equa e sono privi di diritti, tutele e garanzie. Dobbiamo mettere in campo la nostra capacità di mobilitazione nel confronto con gli editori, ma anche nei confronti del governo. Dobbiamo riscoprire una dimensione collettiva per affrontare le grandi questioni e le crisi quotidiane. Pur nella difficoltà del momento, in cui a qualcuno farebbe comodo avere cittadini meno informati e dunque più influenzabili, è nostro dovere alzare la voce con le istituzioni e nei confronti di chi è tenuto ad adottare i provvedimenti che chiediamo. Perché l’assalto alla professione giornalistica è un assalto alla democrazia rappresentativa. Noi siamo la libera stampa: non possiamo lasciare soli i cittadini».
Per il presidente Giuseppe Giulietti, «compito del sindacato è dare risposte, diritti, tutele e garanzie. Ma per farlo servono interlocutori: editori, politici, istituzioni con i quali parlare con una sola voce. Dobbiamo insieme costruire soluzioni ai problemi della categoria. Da Milano deve partire un messaggio fondamentale: il coordinamento degli enti non è una realtà simbolica, ma un motore di azioni concrete. Ci sono vertenze simboliche che vanno sposate da tutti gli enti della categoria. Rivolgiamoci al presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere, mandiamo a loro e poi al governo che verrà le proposte della categoria per rilanciare il settore, per contrastare le querele bavaglio, le minacce ai cronisti e il lavoro precario. Facciamo partire da Milano la mobilitazione per un nuovo percorso unitario dei giornalisti italiani».
Anna Del Freo, segretaria generale aggiunta vicaria della Fnsi e componente del Comitato esecutivo della Federazione europea dei giornalisti, ha ricordato che in tutta Europa e in tutto il mondo l’informazione è in pericolo e i giornalisti mettono spesso a rischio la loro vita per garantire ai cittadini il diritto ad essere informati.
«L’Inpgi è in crisi – ha sintetizzato la presidente Marina Macelloni – ma il problema non è il bilancio dell’ente. Il problema sono le dinamiche del mondo del lavoro che da un decennio caratterizzano il giornalismo: se continuano queste dinamiche non sparisce l’Inpgi, sparisce la categoria. Anche per questo abbiamo accolto con favore il nuovo contratto con l’Uspi, che abbiamo calcolato potrà portare 9 milioni di euro all’anno nelle casse dell’istituto».
Guido Besana, componente della giunta esecutiva della Fnsi, ha sottolineato la necessità di alzare il tiro nei confronti delle aziende che non rispettano le regole. In particolare, ha assicurato la massima attenzione da parte del sindacato nei processi di cessione di testate, annunciati da Mondadori: «Occorre evitare che si trasformino in licenziamenti mascherati di colleghi come avvenuto negli anni passati in operazioni analoghe».
Alessandra Costante, vicesegretaria Fnsi, è tornata sul tema degli uffici stampa, per ribadire che «lavoriamo con l’obiettivo di garantire diritti e tutele a tutti i giornalisti che vi lavorano». Il presidente e il coordinatore della Commissione lavoro autonomo, Mattia Mottia e Maurizio Bekar, hanno rilanciano l’appello all’unità della categoria, lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi.
Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, ha lanciato la manifestazione del 12 giugno a Napoli. Al centro in quella occasione ci saranno i temi delle querele temerarie e delle minacce ai giornalisti.
Numerosi, infine, gli interventi dei colleghi, in rappresentanza di numerose realtà lavorative lombarde, che hanno espresso la volontà di tornare ad alzare la voce insieme con il sindacato e gli enti della categoria in ogni sede.

Fotoreporter ferito alla testa, punire il colpevole


Esprimiamo solidarietà al collega fotoreporter Cesare Abbate, che ha subito un’aggressione vile da parte di un fotografo, non noto in ambiente giornalistico, mentre lavorava a Napoli e seguiva la cerimonia per la realizzazione di una sfogliatella da Guinness. A prescindere dalle condizioni difficili di lavoro che non favoriscono un clima tranquillo, nulla può giustificare che si arrivi a insultare e colpire con il flash della propria macchina fotografica professionale un’altra persona.

Da quanto si apprende il fotografo era stato ingaggiato dagli organizzatori della manifestazione. Riteniamo, inoltre, vergognoso che tutto si sia svolto come se non fosse accaduto nulla e che proprio gli organizzatori non abbiano deciso di sospendere momentaneamente l’evento per verificare le conseguenze del gesto e prestare aiuto al collega ferito alla testa e medicato con cinque punti di sutura. Dai video pubblicati su facebook si comprende che anche la madrina della manifestazione, Roberta Capua, aveva compreso la gravità del fatto.
Nel sottolineare che eventi del genere, ai quali i giornalisti vengono invitati ad assistere e lavorare, non possono non prevedere spazi adeguati dedicati agli operatori dell’informazione, auspichiamo che il lavoro della polizia porti a giusti risultati. Il Sugc è pronto ad affiancare il collega in tutte le sedi.

Fnsi-Uspi, siglato il primo contratto di settore


Federazione nazionale della Stampa italiana e Unione stampa periodica italiana (Uspi) hanno siglato oggi a Roma, nella sede della Fnsi, il contratto nazionale che regolerà per il prossimo biennio i rapporti di lavoro dei giornalisti impiegati nelle testate periodiche di informazione a diffusione locale, anche online.
Il contratto regola i rapporti di lavoro giornalistico svolti ‘nelle testate periodiche di informazione a diffusione locale, nonché nelle testate a diffusione nazionale no profit, pubblicate anche online, quando non siano collegate con aziende editrici di quotidiani o con gruppi editoriali che rientrano nel campo di applicazione del contratto Fieg-Fnsi’.
L’applicazione sarà possibile anche nelle aziende esclusivamente digitali che pubblichino notizie a prevalente interesse locale, con esclusione degli ‘over the top’ e a patto che non siano controllate o collegate con aziende editrici o gruppi editoriali nazionali e agenzie di stampa, che rientrano nel campo di applicazione del contratto Fieg-Fnsi.
Il nuovo contratto, che recepisce le indicazioni e i suggerimenti maturati nel corso di un articolato e partecipato dibattito che ha impegnato segreteria, giunta esecutiva e Associazione regionali di Stampa, introduce regole, diritti e tutele per colleghi che fino ad oggi non hanno potuto godere di alcuna forma di garanzia.
Tra le novità, il riconoscimento come lavoro giornalistico di una serie di figure professionali che si sono sviluppate nelle piattaforme digitali e multimediali.
IL CONTRATTO

Fnsi-Aran, una clausola per congelare le azioni unilaterali delle Regioni


Fnsi e Aran, nell’ambito della contrattazione per gli Enti locali, hanno firmato una dichiarazione congiunta per rimandare ‘ad un’apposita sequenza contrattuale’ la disciplina dei rapporti di lavoro giornalistico instaurati nel corso degli anni in alcune Regioni con apposite leggi regionali.
In quella fase saranno anche affrontate le questioni relative all’autonomia professionale, agli orari di lavoro, oltre che gli aspetti di natura previdenziale e assistenziale.
In commissione di classificazione, il profilo professionale del giornalista nella Pubblica Amministrazione sarà ulteriormente approfondito per meglio specificare compiti e ruoli nel rispetto della legge 69/1963.
La dichiarazione congiunta congela eventuali azioni unilaterali in sede regionale volte a disconoscere in toto l’applicazione del Cnlg prevista dalle leggi regionali.
PER APPROFONDIRE
Di seguito il testo delle dichiarazioni congiunte firmate dai rappresentanti della Fnsi e dell’Aran.
Le dichiarazioni congiunte Aran-Fnsi

Fnsi e Assostampa: «Solo con il lavoro regolare si garantisce ai cittadini il diritto a essere informati»


La Giunta esecutiva della Federazione nazionale della Stampa italiana, riunita a Roma il 24 maggio con la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa, esprime «forte preoccupazione per le vertenze in atto a livello nazionale, le quali palesano la volontà degli editori di intraprendere azioni volte a precarizzare in maniera strutturale l’informazione». È quanto si legge in un documento approvato dai rappresentanti dei giornalisti italiani.
«Di fronte alla crisi perdurante del settore – proseguono Giunta e Associazioni regionali –, la risposta delle aziende nell’era digitale alla domanda crescente di informazione è quella del taglio del costo del lavoro senza una strategia di reale rilancio e di investimenti mirati». Una situazione che coinvolge la categoria sia dentro che fuori dalle redazioni.
«Nelle redazioni – rilevano Giunta e Ars – piante organiche ridotte all’osso con giornalisti esautorati dalla scrittura, incatenati al desk, costretti a turni dilatati oltremodo sia per l’appesantimento dei carichi di lavoro sia per l’assorbimento anche delle assenze per corte, ferie e malattie, con retribuzioni sempre più impoverite da forfettizzazioni imposte. Fuori le redazioni, giornalisti sottopagati e sfruttati,  ai quali spesso e volentieri vengono appaltati settori strategici del lavoro redazionale, i quali non hanno alcuna tutela e nemmeno la speranza di un futuro occupazionale, il cui contributo per la fattura del giornale diventa sempre più determinante».
Un modello produttivo e organizzativo, conclude il documento, che «va respinto con forza e senza alcuna esitazione mettendo al centro della politica e della lotta sindacale il lavoro regolare pagato in maniera dignitosa, il sistema di welfare, la qualità dell’informazione. Solo così si dà un futuro alla professione giornalistica, garantendo il dovere di informare e il diritto dei cittadini a essere informati in maniera corretta, quale fondamento irrinunciabile per la crescita democratica di un Paese civile».

Via al salone del libro e dell'editoria di Napoli, "Napoli città libro. Leggere una storia nuova", in programma fino al 27 maggio, patrocinio del Sugc


Al via giovedì 24 maggio alle ore 16.00 nelle sale del complesso monumentale di san Domenico maggiore il Salone del libro e dell’editoria di Napoli, “Napoli città libro. Leggere una storia nuova”, in programma fino al 27 maggio. L’iniziativa è del comitato Libera@rte di cui fanno parte gli editori Diego Guida, Alessandro Polidoro, Rosario Bianco.
110 stand di editori provenienti da tutta Italia, 300 eventi tra incontri con l’autore, reading, letture teatralizzate, esibizioni artistiche e canore, laboratori per bambini, firmacopie.
Alle Ore 17,30 taglio del nastro, cerimonia formale alla presenza di:
Presidente della camera, Roberto Fico
Presidente Regione Campania, Vincenzo De Luca
Sindaco De Magistris
Presidente nazionale Associazione italiana editori (Aie),Ricardo Franco Levi
Rappresentante Ministero Beni culturali, Simonetta Bonito
Questore Antonio de Jesu
A seguire, si terrà il forum di apertura “La cultura salverà il Mezzogiorno? Un paese diviso investe sulle nuove generazioni”. I giornalisti Néstor Pongutá Puerto, Antonio Olivié, Viktoria Somogyi intervisteranno il Sindaco di Matera (capitale europea della cultura 2019) Raffaello Giulio De Ruggieri, l’Assessore alla cultura del Comune di Palermo (capitale italiana della cultura 2018) Andrea Cusumano e il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.A moderare il dibattito Massimo Milone, responsabile Rai Vaticano.
Saluti iniziali di Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania.
Si segnalano inoltre per la giornata di giovedì, a partire dalle ore 18:
Sala del Capitolo – conversazione tra Marco Boato, autore di “Il lungo ’68 in Italia e nel mondo” (La Scuola), ed Enrico Deaglio, autore di “Patria 1967-1977” (Feltrinelli).
Sala Biblioteca 1 – evento spettacolo del duo Gigi e Ross
sala chiostro – Reading con Enzo Moscato
sala del Capitolo – conversazione con Maurizio De Giovanni leggerà in anteprima dei passi del nuovo libro in cui sarà protagonista il commissario Ricciardi, in uscita a fine giugno
Ore 21,30 – Thomas Dane Gallery, via Crispi – Incontro in occasione della nuova edizione di Un mondo a parte di Gustaw Herling (Mondadori). Partecipano il curatore Francesco Cataluccio, Marta Herling e Titti Marrone. Letture di Andrea Renzi (evento su prenotazione).
Per gli altri eventi della giornata: https://www.napolicittalibro.it/programma/#1520703739643-472be410-6537
Tra gli autori che saranno presenti al Salone
Michele Ainis, Franco Arminio, Alessandro Barbano, Marco Boato, Fortunato Cerlino, Claudio Cerasa, Cristina Comencini, Nando Dalla Chiesa, Enrico Deaglio, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Diego De Silva, Chiara Francini, Tony Laudadio, Silvio Muccino, Sandra Petrignani, Rosella Postorino, Sergio Rizzo, Marcello Simoni, Matteo Strukul, Gino Vignali.
Tra gli ospiti internazionali
Friedrich Ani, Ali Bader, Simone Buchholz, Peter Covino, Michael Frank, Annie Lanzillotto, Jay Parini, Tim Parks, Farian Sabahi
Per i più giovani
The Jackal, Iolanda Sweets, Mr Distruggere
Evento speciale
Presentazione della prima traduzione in napoletano della “Schiappa” (Il Castoro). Prima dello spettacolo ci sarà un video-saluto di Jeff Kinney per i fan della Schiappa. Sarà presente il pupazzone di Greg disponibile per saluti e foto con i fan. Gadgets della Schiappa per tutti
Ospiti di spettacolo
Lo showman Gino Rivieccio, il duo Gigi e Ross, gli attori Massimiliano Gallo e Alberto Rossi.
Eventi speciali
Tavola rotonda sulla 5millesima puntata di Un Posto al sole, con ospiti diversi attori della soap.
Premio Napoli città libro: Premio Napoli città libro a padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà cattolica” e autore del recente “Il nuovo mondo di Francesco. Come il Vaticano sta cambiano la politica globale”(Marsilio). Motivazione, firmata dal comitato Libera@arte, promotore dell’iniziativa, di cui fanno parte gli editori Diego Guida, Alessandro Polidoro, Rosario Bianco: “per la sua prestigiosa produzione editoriale che nel segno del pontificato di Papa Francesco proietta Padre Spadaro, e la rivista da lui diretta, quale strumento di costruzione di ponti e dialogo tra culture”. A premiare Padre Spadaro sarà Carlo Verna, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
Saranno premiati, per il loro impegno nella ricerca e nella cultura, anche i Rettori delle università napoletane. Infine, una menzione speciale a Raffaele Vacca, per la prestigiosa attività culturale portata avanti dal premio “Capri san Michele”.
Laboratori per i bambini:
Ogni ora laboratori e letture animate per i bambini. Ci sarà la possibilità di raccontare e raccontarsi attraverso segni, di-segni e scarabocchi, utilizzare materiali tattili per riscrivere i più grandi classici dell’infanzia.
E ancora:
Sarà possibile regalare un libro alle biblioteche pubbliche partecipando all’iniziativa “Un libro in sospeso”.
Sarà presente Il coro tutto al femminile “Levis cantus” eseguirà villanelle e canti medioevali in napoletano.
All’ingresso saranno presenti i ragazzi del Fai per visite guidate gratuite.
Biglietto di ingresso:
4 euro. Previste diverse tipologie di sconti. Laboratori per bambini 1 euro. Orario di ingresso dalle 10 alle 22
Il programma completo è su https://www.napolicittalibro.it/programma/

Minacce di morte a giornalista di Torre Annunziata: "Farai la fine di Siani". Il Sugc: solidarietà al collega


Il sindacato unitario dei giornalisti della Campania esprime solidarietà al collega Salvatore Sparavigna, che ha trovato un biglietto nella cassetta della posta, contenente una minaccia di morte: “Farai la fine di Siani”. Auspichiamo che le indagini chiariscano al più presto in quali ambiti sia maturata questa gravissima e inaccettabile intimidazione, e che vengano applicate tutte le iniziative di tutela necessarie a garantire la sicurezza del collega. Il Sindacato segnalerà quanto accaduto al tavolo per la sicurezza dei giornalisti istituito prezzo il Ministero dell’Interno.

Catania, il Tribunale del Riesame conferma il piano per uccidere Paolo Borrometi. Fnsi al fianco del collega


 
«La conferma da parte del Tribunale del Riesame di Catania del piano di attentato che la mafia stava organizzando ai danni del giornalista Paolo Borrometi desta ancora più preoccupazione e allarme, per l’incolumità del collega e per il clima di odio che nelle file della criminalità organizzata, e non solo, sta montando nei confronti di chi con il proprio lavoro tenta di illuminare le periferie dove si annida il malaffare». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«La Federazione nazionale della Stampa italiana – proseguono – rinnova a Borrometi solidarietà e vicinanza e assicura al giornalista che l’attenzione e il sostegno del sindacato continueranno ad accompagnarlo nella sua battaglia per la legalità, dentro e fuori le aule di tribunale, fornendo al collega quella “scorta mediatica” necessaria a non farlo sentire solo, nonostante gli attacchi di chi vorrebbe diffamarlo, isolarlo e “imbavagliarlo”. Saremo con lui e con tutti gli altri colleghi quotidianamente minacciati perché vogliono fare i giornalisti e non rinunciano al dovere di assicurare ai cittadini il diritto ad essere informati».
A Paolo Borrometi e ai giornalisti italiani costretti a vivere sotto scorta per via del loro lavoro ha di recente dedicato un servizio anche il New York Times. «”Nessuno di noi vuole essere un eroe o un modello”», ha detto Borrometi in un’assemblea di studenti delle scuole superiori di Roma, il 2 maggio scorso. “Vogliamo solo fare il nostro lavoro e il nostro dovere, che è quello di raccontare storie”», ricorda la corrispondente dall’Italia del quotidiano americano.
Qui il link al servizio a firma della collega Gaia Pianigiani pubblicato dal New York Times.

Basket, insulti al giornalista Prestisimone. Sugc e Ussi Campania: abbiamo scritto a Uisp e Coni


Il Sindacato unitario giornalisti della Campania e l’Ussi Campania esprimono solidarietà al collega Stefano Prestisimone, aggredito verbalmente ieri al Palabarbuto, a fine partita del Cuore Napoli basket retrocesso in B dopo la sconfitta, dal presidente dell’Uisp Napoli, Antonio Mastroianni. L’aggressione è scattata per un articolo pubblicato da “il Mattino” sulle prestazioni della squadra nella quale milita anche il figlio del presidente. “È deplorevole che un’aggressione del genere avvenga da parte del massimo dirigente locale di una associazione sportiva che, per statuto, promuove “la funzione educativa dello sport sia nella crescita individuale che nella collettività” – affermano il Sugc e l’Ussi Campania in una nota – Abbiamo chiesto per questo ai vertici nazionali dell’Uisp e del Coni di intervenire per censurare il comportamento di Mastroianni dal quale ci attendiamo scuse pubbliche”.

Incoraggianti i dati sui ricavi pubblicitari, Fnsi: «Ora riprenda il confronto su contratto e nodi strutturali del settore»


«Il mercato dell’informazione è ancora in profonda trasformazione e alla ricerca di nuovi modelli di business. In un quadro generale in cui permangono incertezze e zone d’ombra, rappresentano sicuramente un’inversione di tendenza i dati sulla crescita dei ricavi pubblicitari e il miglioramento del margine operativo lordo fatti registrare da importanti gruppi editoriali. È per questo auspicabile che alla giustificata soddisfazione manifestata dagli editori faccia seguito una nuova stagione di confronto a tutto campo». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, intervenendo alla Conferenza nazionale di organizzazione del lavoro autonomo svoltasi oggi a Roma nella sede federale.
«Dopo la fase dei tagli – ha proseguito Lorusso –, talvolta ingiustificati, all’occupazione e al costo del lavoro, occorre tornare a discutere di investimenti, informazione di qualità e, soprattutto, lavoro regolare. Servono volontà e coraggio. La Fnsi è disponibile ad un confronto a tutto campo che metta al centro contratto di lavoro da rinnovare, leggi di sistema da riscrivere e nodi cruciali da sciogliere, a cominciare dalla regolamentazione del mercato pubblicitario e dal ruolo dei cosiddetti over the top».
Rappresentanza, riforma dell’accesso alla professione, equo compenso e formazione professionale sono stati alcuni dei ‘focus’ affrontati dai giornalisti autonomi arrivati a Roma da tutta Italia.
«Quando, in sfregio alle leggi e ai contratti, gli editori comunicano senza alcun tipo di confronto il taglio unilaterale dei compensi dei collaboratori, come è successo, solo per citare le vertenze degli ultimi mesi, a Il Gazzettino, La Sicilia, il Mattino di Napoli, Libertà e Gazzetta di Parma, ad essere sotto attacco sono la libertà di stampa e soprattutto il diritto dei cittadini di quei territori di essere informati da giornalisti tutelati e non sfruttati», hanno ricordato il presidente e il coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, Mattia Motta e Maurizio Bekar.
«Una nuova stagione di organizzazione del lavoro autonomo e di vertenze, collettive e individuali va portata avanti con decisione. Queste sono alcune delle priorità per riportare la dignità del lavoro dei giornalisti non dipendenti al centro della discussione», hanno ribadito Motta e Bekar.
«Autorità indipendenti come l’Agcom – ha detto Motta in apertura dei lavori – parlano, senza mezzi termini, di ‘peggioramento della qualità della democrazia’ riferendosi alla precarizzazione del comparto dell’informazione. Alla crisi che ha colpito il sistema-Paese, gli editori hanno risposto con soluzioni miopi, di corto respiro, che hanno svuotato le redazioni e reso il lavoro non dipendente ancora più povero. Condivisione e rappresentanza sono le parole chiave per invertire la rotta e per condizionare i rapporti di forza in favore della comunità giornalistica laddove questi rapporti di forza si estrinsecano: redazione per redazione. Perché nessuno, in questo contesto, si salva da solo. Quelle che la Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi sta portando avanti sono politiche sindacali inclusive, che non consistono nella riduzione dei diritti per chi li ha, ma nella loro estensione ai tanti soggetti fino ad oggi ai margini delle tutele. Tutele, servizi agli associati, in primis una formazione professionale spendibile sul mercato del lavoro, e un nuovo senso di appartenenza alla comunità giornalistica sono i cardini del percorso che si avvia oggi».