Archivio mensile:Febbraio 2023

XXIX Congresso Fnsi, tutti gli interventi della delegazione del SUGC

Anna Motta e Pino Paciolla

“Chiediamo una scorta mediatica per nostro figlio: abbiamo la necessità di ridare dignità a questo ragazzo morto, ma anche infangato. Noi non abbiamo mai creduto al suicidio. Mario era una persona, non un caso. La verità deve venire fuori”. Così i genitori di Mario Paciolla, il giornalista trovato morto nel suo appartamento di San Vicente del Caguan, in Colombia, il 15 luglio 2020, intervenendo sul palco del Palacongressi di Riccione, in occasione del congresso della Fnsi.

“Troppi sono stati i depistaggi sul suo caso -hanno sottolineato Anna Maria Motta e Giuseppe Paciolla-. L’associazione Articolo21 della Campania ci è stata vicina fin dal primo giorno, ma pochi sono i media nazionali che ne hanno parlato”.

Ricordando l’esistenza di pagine social, petizioni e di un portale per raccogliere segnalazioni anche anonime sulla vicenda (leaks.marioveritas.org), i genitori del giovane giornalista hanno concluso: “La storia di Mario non riguarda solo la sua famiglia e i suoi amici, ma tutta la collettività”.

Claudio Silvestri: “Compito del sindacato è stare dentro la faccenda e sporcarsi le mani”

Il segretario del SUGC, Claudio Silvestri

“Stare dentro la faccenda” e “sporcarsi le mani”: è “questo che deve fare il sindacato dei giornalisti, anche quando sembra che sono fatti che non ci riguardano”. A ribadirlo dal palco del Congresso Fnsi è stato Claudio Silvestri, delegato della Campania, il quale ha colto l’occasione per ripetere: “Continueremo a chiedere verità e giustizia per Mario Paciolla, giornalista, ma anche costruttore di pace. Il nostro dovere è illuminare questa storia, perché i suoi genitori abbiano una risposta alla loro richiesta di verità”.

Silvestri ha poi sottolineato come negli ultimi anni “abbiamo avuto il coraggio di cacciare i signori delle tessere dal sindacato”, “siamo stati nelle aule dei tribunali contro la camorra, accanto a giornalisti minacciati” come Mimmo Rubio, membro della delegazione campana al congresso e “sotto scorta per aver raccontato un comune sciolto per mafia tre volte in dieci anni”.

Non solo: “Abbiamo camminato nelle piazze di spaccio di Arzano” e “davanti alle case dei boss di Casal di Principe”, contribuendo inoltre a far dichiarare “incostituzionale il carcere per i giornalisti” e “fatto condannare editori per comportamento antisindacale”.

“Dovere del sindacato è stare dalla parte dei più deboli -ha concluso Silvestri-, professionisti che raccontano per pochi euro territori in cui la vita quotidiana è un problema serio. Il loro è un lavoro di resistenza civile. Per questo abbiamo bisogno di un sindacato forte e autorevole”.

Valentina Barile: “Il rischio è quello di confondere l’informazione autentica tra le fake news”

Valentina Barile

“Essere attenti a ciò che accade, limitandosi al territorio nazionale, è impossibile: il nostro lavoro è su una terra senza confini”. A dirlo durante il Congresso Fnsi è stata Valentina Barile, delegata della Campania, la quale ha poi ricordato come “in Italia, purtroppo, esistono ancora leggi che non garantiscono l’articolo 21, come ad esempio il decreto legislativo sulla presunzione di innocenza o le querele bavaglio che interferiscono col dovere di informare e il diritto a essere informati”.

Barile ha inoltre elencato alcuni dati dell’ultimo round-up di Reporter senza Frontiere relativo al 2022: 57 giornalisti uccisi nel mondo (48 un anno prima), 65 trattenuti in ostaggio, 49 scomparsi nel nulla e 533 incarcerati. “La libertà di stampa, nonostante sia un diritto riconosciuto dalle giovani costituzioni sudamericane -ha quindi commentato- è a rischio di estinzione”.

A proposito invece di disinformazione, Barile ha infine spiegato: “In un contesto storico globale in cui le organizzazioni commerciali e i governi cercano di manipolare a tutti i costi le notizie, molti mezzi di comunicazione, specialmente online, abbassano il livello di qualità, con le piattaforme social che fanno da altoparlante compulsivo. Il rischio è quello di confondere l’informazione autentica tra le fake news, ormai in grado di controllare l’opinione pubblica”.

Mimmo Rubio: “Vivo sotto scorta, ma voglio ancora sognare ed essere orgoglioso di questa professione”

Mimmo Rubio

«Sono uno dei 22 colleghi sotto scorta, rappresento tante criticità di categoria, sono un po’ un mix che rappresenta i precari, l’informazione locale, le partite Iva. Ma in tutto questo, voglio ancora sognare per questa professione, voglio ancora pensare che esiste un sindacato che ci difende. Voglio essere orgoglioso di chi rappresento, anche quella parte che si trova in condizione di precarietà, vive sotto scorta, in condizioni difficili. Il sindacato si deve occupare di tutti i colleghi». Mimmo Rubio, giornalista di Arzano vicino Napoli minacciato dalla camorra a più riprese, lancia alla platea del Congresso un appello accorato: «Mi auguro in questi giorni di non dover assistere a un altro congresso della disillusione, non c’è più tempo, serve una svolta, serve credibilità, non servono alibi, nemmeno un’unità farsa, non serve una casta sindacale. Siamo a un punto di non ritorno. Ci vuole un grande bagno di umiltà e autocritica: o si cambia o si è destinati a non avere più futuro. La credibilità, come le idee, camminano con noi persone».

Dice Rubio che è arrivato il momento, «per molti, di fare un passo indietro, serve un rinnovamento dei rappresentanti. Serve un sindacato inclusivo». Per il giornalista campano, le sfide del futuro impongono di guardare oltre, siamo in una «situazione critica». Il sindacato in Campania «sta rinascendo dopo le rovine lasciate da anni di gestione parassitaria, di casta e fallimentari risultati. Oggi il sindacato è in crescita di numeri e di credibilità. Ci si è sforzati a cambiare pelle. Il sindacato cresce in autorevolezza e torna sul campo al fianco dei colleghi senza pregiudizi e distinzioni. Decisivo – conclude – è stato l’apporto di Beppe Giulietti».

Pier Paolo Petino: “Necessario sostenere e promuovere ​​le cooperative editoriali”

Pier Paolo Petino

​​“Un sostegno alle cooperative editoriali, realtà che ci consentono di lavorare, di guardare al futuro abbinando il lavoro alla dignità personale, liberandoci dall’esigenza di confrontarci con editori che hanno come unico obiettivo il profitto, per poi magari venire qua a farci i complimenti perché siamo ancora vivi”. È quello che ha chiesto alla Fnsi il giornalista e delegato napoletano Pierpaolo Petino durante il suo intervento al 29esimo congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Riccione.

“Ho ascoltato Riffeser – ha proseguito – chiedere contributi per i quotidiani, che senza una strategia di sistema diventano autoreferenziali, basti pensare al fatto che chiudono le edicole. Intanto il rappresentante dell’Aeranti-Corallo chiede sostegno per le emittenti televisive locali, che ancora ricevono milioni di euro di contributi a fondo perduto solo perché esistono”. Meglio, per Petino, sostenere e promuovere realtà che consentano “di avere come unico padrone il lettore, come dovrebbe essere sempre”.

Gerardo Ausiello: “Facciamo una grande campagna di tesseramento sui territori”

Gerardo Ausiello

Gerardo Ausiello, delegato di Napoli, oggi 15 febbraio nel suo intervento al 29esimo congresso nazionale della stampa di Riccione, ha contestato l’intervento del presidente FIEG Andrea Riffeser Monti.

“A me pare – dice Ausiello – che il presidente degli editori sia sceso da Marte dicendo che tutto va bene, si assumono i giovani e il web allarga il mercato. In realtà il contratto dei giornalisti viene svuotato ogni giorno, l’online produce pochissima rendita, le paghe sono da fame, i freelance sono senza contratto. C’è tanto da lavorare anche perché gli uffici stampa sono percepiti come colleghi di serie B. Riffeser doveva pronunciare la parola ‘investire’”. Ha proseguito Ausiello: “Propongo si costituisca una unica app per l’online dei giornali e ci sia redistribuzione degli utili. I giornali siano venduti ovunque anche perché nel sud Italia è ormai un deserto dell’informazione. Per evitare sindacati gialli, ce n’è uno pirata al sud, facciamo una grande campagna di tesseramento sui territori.

Margherita Siani: “C’è un popolo di pubblicisti che ha bisogno di regole anche al proprio interno”

Margherita Siani

“Le regole si possono cambiare”. È il messaggio che ha lanciato dal palco del Congresso Fnsi Margherita Siani, delegata della Campania. “Sono pubblicista e una giornalista -ha spiegato-: lo sottolineo perché troppo spesso questa distanza la sentiamo tale solo nelle opportunità che ci vengono offerte. Faccio la giornalista da quando avevo 18 anni e lo faccio da 32: ormai questa distanza non la sento più, però nei fatti esiste quando sei sul campo. Ed esiste soprattutto perché c’è un popolo di pubblicisti che ha bisogno di regole anche al proprio interno. Anche questo è un tema che va affrontato. Lo pongo a questa dirigenza e a quella che verrà”.

“Si dice che nei momenti di crisi si possono cambiare le cose: bene, cavalchiamoli questi cambiamenti, facciamoli al nostro interno – ha aggiunto Siani -. E diamo una rappresentanza a chi come me fa questo lavoro, perché altrimenti succede quello che è successo a noi collaboratori: ci hanno tagliato quattro volte i compensi, l’ultima abbiamo fatto un percorso col sindacato e incontrando gli editori ci è stato detto che, non avendo rappresentanza, ci potevano pensare solo loro, senza potersi sedere attorno ad un tavolo. Questa è la realtà -ha detto infine Siani-: siamo nelle mani degli editori. Ma questa non è una condizione che funziona, è piuttosto una distanza da eliminare”.

Antonella Monaco: “Lavoro, libertà, diritti, dignità: i 4 valori nei quali deve impegnarsi il prossimo gruppo dirigente della Fnsi”

Antonella Monaco

“Lavoro, libertà, diritti, dignità” sono i 4 valori nei quali deve impegnarsi il prossimo gruppo dirigente della Fnsi, secondo la delegata campana Antonella Monaco. «Noi – dice ai delegati riuniti a Riccione – ci riconosciamo nella Costituzione antifascista e nei contenuti del Testo Unico dei doveri del giornalista e siamo convinti che l’impegno per la difesa del diritto all’informazione deve essere sostenuto sollecitando gli organismi internazionali, prima tra tutti l’Unione europea. Il nostro impegno prioritario è per la dignità del lavoro, per una corretta retribuzione, per la contrattualizzazione e il giusto compenso del lavoro autonomo. Oggi i lavoratori autonomi sono diventati la maggioranza nella professione. È necessario organizzare i coordinamenti dei precari e freelance, fuori le redazioni. Si deve salvaguardare il ruolo della RAI e renderla sempre più al servizio dei cittadini contro ogni tentativo di bavaglio. Rilanciamo la battaglia per superare la legge Gasparri, allineandoci alle altre democrazie occidentali, per tutelare la concorrenza e il pluralismo. Candidiamo Alessandro Costante per la segreteria generale Fnsi e Vittorio Di Trapani alla presidenza della Fnsi.

Giuseppe Caporaso: “Cerchiamo tutti insieme di fare uscire la nostra categoria dalla tempesta perfetta”

Giuseppe Caporaso

“Cerchiamo tutti insieme di fare uscire la nostra categoria dalla tempesta perfetta e per farlo è fondamentale la contrattazione e dunque avere il contratto”. Lo ha detto oggi, 15 febbraio, Giuseppe Caporaso, delegato del sindacato della Campania intervenuto al congresso della stampa italiana in corso a Riccione. “Stare in ufficio di presidenza del congresso nazionale – ha proseguito – permette di comprendere la realtà oggettiva e le tante problematiche aperte e sollevate nel corso della giornata dai colleghi. Sono d’accordo con il collega della Campania Mimmo Rubio che parla delle caratteristiche necessarie che servono: autorevolezza e credibilità sopra tutto. Noi nella nostra regione siamo ripartiti da zero e abbiamo profuso un impegno corale nel farlo”. Caporaso ha concluso: “Il welfare aziendale deve diventare contrattuale e il sindacato deve divenire di servizio con servizi fondamentali come caf e patronato. Aiutiamo anche con sgravi fiscali i giornalisti che si uniscono anche in aziende”.

Désirée Klain, Articolo 21 Campania: “Portiamo la scorta mediatica nei luoghi ‘limite’”

Désirée Klain

Desirée Klein, portavoce di Articolo 21 Campania, si occupa dal 2015 di giornalisti minacciati in tutto il mondo, «che hanno subìto carcere e torture ma non per questo rinunciano a raccontare la verità e gli ultimi. Abbiamo deciso  di far diventare presidente simbolica e onoraria di Articolo 21 Campania una ragazza ivoriana, forse la prima volta che a presiedere un’associazione di giornalisti è un’immigrata».

Al Congresso della Fnsi, Klein ha raccontato storie di vite salvate e le tante iniziative solidali realizzate insieme con Claudio Silvestri: «Abbiamo raccolto tante firme per il popolo iraniano, 170mila firme, e sempre con Silvestri abbiamo promosso un calendario delle profughe ucraine a Napoli e grazie alle vendite abbiamo comprato generatori elettrici per Odessa. Portiamo la nostra scorta mediatica, che ha inventato Giuseppe Giulietti, colui che in qualche modo ha inventato in Italia il giornalismo solidale, per portare l’informazione in luoghi limite, periferici, dove i giornalisti vengono minacciati, picchiati. Noi non li lasciamo soli, portiamo le forze dell’ordine, le telecamere».

Poi un pensiero ai genitori Mario Paciolla, presenti in sala. «Era un nostro concittadino, era un giornalista e per lui chiediamo verità e giustizia. Vogliono archiviare il caso, chiedo a tutti di firmare la petizione hashtag #NoiNonArchiviamo’ su change.org», l’appello di Klein.

Gianni Russo: “Credo in un sindacato unitario”

Gianni Russo

“Malgrado in passato, quando ero delegato e consigliere, facessi parte dell’opposizione, credo comunque in un sindacato unitario”. È la premessa del giornalista napoletano Gianni Russo, ospite al 29esimo congresso della Fnsi a Riccione. “Ho partecipato a vecchi congressi – ha poi raccontato – e assistevo ad interventi anche con una certa invidia rispetto ai problemi del Centro-Nord”. “Problemi’ tra virgolette – ha poi riflettuto – perché la situazione campana era già allora una situazione tragica rispetto a quella che mi sembrava un’utopia centro-nordista, che ormai si è allargata a macchia d’olio a tutto il Paese, è diventata diffusa”. Che fare, allora?, si chiede Russo. “Io non ho ricette – ha premesso – ma come su tutti i suoi set il grande regista Billy Wilder aveva un cartello che diceva: ‘Come farebbe Lubitsch?’, io, se fossi un dirigente del futuro mi chiederei: ‘Come farebbe la Campania?’. Abituata com’è, la Campania, a risolvere ogni giorno una distopia”.

Giornata mondiale della cura, a Napoli iniziative di SUGC e Articolo21 per Paciolla e Assange

Articolo 21 nazionale e regionale e il Sindacato unitario giornalisti della Campania hanno deciso di aderire alla giornata mondiale della Cura, alle tante iniziative promosse dalla Tavola della pace e hanno scelto di dedicare le loro manifestazioni alla cura della libertà di espressione e alla ricerca della verità e della giustizia. Alle ore 11,30 del primo marzo 2023 presso la sede del SUGC (a Napoli in vico Monteleone 12) sarà nuovamente esposto lo striscione dedicato a Mario Paciolla, il cooperante napoletano ucciso in Colombia, che una “mano disgraziata” aveva strappato dal balcone del sindacato. Saranno presenti i genitori e gli amici di Mario, il segretario regionale del SUGC, Claudio Silvestri, la portavoce di Articolo21 Campania, Désirée Klain, e Beppe Giulietti fondatore di Articolo 21. Nel pomeriggio, alle 15,30, presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II (Aula A1, primo piano, edificio in via Nuova Marina 33) si terrà una iniziativa promossa dal gruppo FREE Assange. Sarà l’occasione per ribadire che le giornaliste e i giornalisti italiani chiedono la sua immediata liberazione e la fine di una persecuzione intollerante è intollerabile.

Giornalisti attaccati dai tifosi dell’Avellino, la solidarietà del SUGC

“Inaccettabile e fuori luogo. I tifosi facciano i tifosi perché i giornalisti fanno i giornalisti”. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi Titti Festa e Marco Ingino dell’emittente Sport Channel e condanna con forza sia il gesto che il contenuto dello striscione a firma Curva Sud affisso nel pomeriggio di oggi all’esterno dello stadio Partenio-Lombardi di Avellino. “Dai salotti lunedì sera a satira di paese…il riassunto della stampa avellinese. Titti Festa e Marco Ingino cambiate mestiere”. “Contenuti decisamente denigratori, che ledono l’indiscussa professionalità dei due giornalisti. Titti e Marco siamo con voi” – fanno notare in una nota congiunta il segretario provinciale Amedeo Picariello e il segretario regionale Claudio Silvestri che aggiungono: “Quanto accaduto rappresentato un chiaro attacco all’informazione che non può essere tollerato”

«Parte da Riccione una nuova stagione per il futuro dei giornalisti pubblici»

La “Regolamentazione del profilo del giornalista pubblico” è il contenuto dell’ordine del giorno, approvato per acclamazione al XXIX congresso della Fnsi di Riccione, per il quale l’assemblea dei delegati ha impegnato i nuovi organismi dirigenti eletti su diversi punti programmatici per la nuova piattaforma contrattuale per il triennio 2022-2025.

L’informazione nella Pubblica amministrazione è stato un tema centrale del congresso, fin dalla relazione del segretario uscente Raffaele Lorusso che ha fatto un’ampia disamina sullo stato degli uffici stampa pubblici, dall’accordo con l’Aran siglato il 7 aprile 2022 insieme alle confederazioni sindacali, «tutt’altro che scontato, perché un settore, la pubblica amministrazione, nel quale i requisiti della rappresentatività sindacale sono fissati per legge, e la Fnsi non ne soddisfa alcuno», ma anche la necessità di «un passaggio normativo per codificare il diritto alla rappresentanza della Fnsi, che finora può partecipare ai tavoli solo come sindacato interveniente» e l’avvio di «una fase di confronto per una legge di riforma organica della legge 150 del 2000, sostanzialmente superata dall’evoluzione della normativa sul pubblico impiego».

Va specificato innanzitutto che i nuovi CCNL 2019-2021del Pubblico impiego non sono intervenuti a modificare il profilo di “giornalista pubblico – specialista nei rapporti con i media”, a parte quello del comparto Sanità che ha soltanto trasferito il profilo dal ruolo amministrativo a quello professionale.

Dal palco del palazzo dei congressi di Riccione si sono avvicendati in tanti ad affrontare la questione “informazione pubblica”, dalla stessa neoeletta segretaria generale Alessandra Costante, alla presidente del Gruppo Uffici Stampa della Fnsi Assunta Currà e, tra gli altri, al delegato della Toscana Walter Fortini, al presidente del GUS Sicilia Vito Orlando.

Quest’ultimo ha portato all’attenzione dell’assemblea l’esperienza nella sua regione, sottolineando come l’accordo Aran-Fnsi, che ha certificato il mantenimento delle retribuzioni percepite grazie a un assegno ad personam, abbia “tranquillizzato” e dato certezze a molti colleghi in apprensione per il loro futuro, visto che il contratto Fnsi-Fieg veniva applicato alla Regione Siciliana fin dal 1985 e negli enti locali dal 2007, colleghi che dopo le sentenze della Corte Costituzionale avevano visto i loro enti iniziare a disdire l’applicazione di quel contratto.

E ha ricordato come a fronte della crisi occupazionale nelle aziende editoriali siciliane, negli ultimi due anni già una ventina di colleghi siano stati assunti nell’isola, dopo un concorso, nel profilo di giornalista pubblico, tra Regione, enti locali e aziende sanitarie, in maggioranza donne, laureate, e con un’età media di 45 anni, quindi con un’esperienza almeno ventennale di precariato in giornali e tv. Colleghi che però hanno emolumenti notevolmente inferiori a quelli di chi è stato assunto prima del 2018.

È questo uno degli aspetti affrontati dall’ordine del giorno approvato al congresso, insieme a quello della piena rappresentanza e agibilità sindacale nella Pubblica amministrazione dei nostri iscritti, finora nella stragrande maggioranza negata.

Nel documento vengono focalizzati alcuni punti centrali della prossima azione del sindacato: la contrattazione collettiva nella PA prevede un livello decentrato per la regolamentazione del salario accessorio e per questo è necessaria la piena titolarità di rappresentanza delle Associazioni regionali ad essere soggetti attivi nella contrattazione integrativa aziendale.

Riprendere poi il confronto con Aran e le altre organizzazioni sindacali, per l’inserimento dei giornalisti della Pubblica amministrazione nell’area delle “elevate professionalità”, completare i contenuti del profilo professionale di giornalista pubblico, potenziarne i diritti e dare più forza alle loro retribuzioni: dal riconoscimento, ove non già previsto, del diritto agli straordinari, alla reperibilità, ai festivi e ai domenicali, a indennità funzionali, sul modello, ad esempio, dell’indennità di agenzia ex art. 10 del contratto Fnsi-Fieg, e a ogni altro strumento che ne garantisca la massima autonomia e dignità lavorativa.

Inoltre si chiede di regolamentare, anche con un accordo integrativo, il regime di esclusività previsto dall’art.9 della Legge 150/2000 per i giornalisti pubblici, e finora mai attuato nella PA. È stata approvata anche l’istituzione di un Gruppo di lavoro “che supporti l’attività della Giunta esecutiva nelle fasi preparatoria e di negoziazione per il rinnovo dei prossimi contratti collettivi Aran nei quattro comparti del Pubblico impiego, nell’ambito del Dipartimento nazionale uffici stampa, con la partecipazione di un rappresentante del GUS nazionale”.

Infine è stato respinto a larga maggioranza un ordine del giorno sul tema, presentato da alcuni delegati della Lombardia, mentre è stato approvato dall’assemblea anche un documento sugli uffici stampa nel settore privato.

Un anno di guerra in Ucraina, Ifj ed Efj: «Giornalismo sotto attacco»

Nel primo anniversario del 24 febbraio 2022, il giorno in cui la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina, Federazione europea e Federazione internazionale dei giornalisti ricordano «i colleghi che hanno perso la vita durante la copertura della guerra, coloro che hanno subito lesioni, rapimenti, torture e sofferenze ed esprimere pieno sostegno a tutti i giornalisti che riferiscono in modo veritiero sulla guerra».

Ad oggi dodici giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi mentre seguivano la guerra, o in relazione alla loro professione, e altri 23 sono rimasti feriti, si legge in una nota.

Efj e Ifj, insieme con alcuni partner, chiedono poi «una maggiore protezione di tutti coloro che seguono la guerra. In situazioni di conflitto – rilevano -, l’esercizio libero e senza ostacoli del giornalismo è particolarmente importante per salvaguardare il diritto del pubblico ad essere informato».

Viene quindi confermato l’impegno a continuare a «monitorare lo stato della libertà di stampa e gli attacchi contro i giornalisti in Russia, ricordando alle autorità della Federazione Russa i loro obblighi e impegni in materia di protezione dei giornalisti in situazioni di conflitto e tensione, in conformità con il diritto internazionale. I giornalisti e gli operatori dei media che operano in aree di conflitto armato devono essere trattati e protetti come civili e autorizzati a svolgere il proprio lavoro senza indebite interferenze. Gli attacchi mirati intenzionalmente ai giornalisti, in quanto civili, costituiscono crimini di guerra».

Da qui l’appello: «Gli Stati dovrebbero facilitare l’accesso dei giornalisti e delle loro attrezzature al territorio interessato, fornendo la documentazione e le autorizzazioni necessarie. Dovrebbero astenersi dall’adottare qualsiasi misura restrittiva nei confronti dei giornalisti, come il diniego, la revoca dell’accreditamento o l’espulsione, a causa dell’esercizio delle loro funzioni o del contenuto dei loro servizi».

Infine, Efj e Ifj rivolgono un monito alle aziende editoriali «ad adottare tutte le possibili misure di prevenzione e protezione per la sicurezza fisica dei giornalisti e degli operatori dei media e per fornire loro un’adeguata formazione e preparazione prima di intraprendere missioni pericolose in situazioni di conflitto e di guerra».

Agcom, via libera al regolamento per la tutela dei diritti fondamentali della persona

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato all’unanimità, nella seduta del 22 febbraio 2023, il Regolamento in materia di tutela dei diritti fondamentali della persona, di rispetto del principio di non discriminazione e di contrasto ai discorsi d’odio, in attuazione delle disposizioni dell’articolo 30 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi.

Il provvedimento – spiega una nota – è stato assunto a valle della consultazione pubblica avviata con Delibera 292/22/CONS del luglio scorso che ha visto un’ampia partecipazione del settore dei servizi media principali destinatari del Regolamento, del mondo delle università e del mondo dell’associazionismo dedito alla tutela della dignità della persona in tutte le sue sfaccettature.

Il testo introduce una tutela rafforzata per le lesioni più gravi dei diritti fondamentali, quali l’istigazione alla violenza, all’odio o a commettere reati di terrorismo e indica i criteri a cui i programmi televisivi devono attenersi al fine di prevenire tali violazioni.

Inoltre, il Regolamento recepisce il presidio sanzionatorio che il legislatore ha individuato nel caso di violazione delle disposizioni con sanzioni che vanno dai 30.000 ai 600.000 euro.

L’intervento dell’Agcom getta le basi, infine, per la riflessione in materia di estensione della tutela della persona sulle piattaforme video, al fine di dare attuazione agli articoli 41 e 42 del Testo unico.

60 anni dell’Ordine dei giornalisti, presentato il francobollo celebrativo

È stato presentato venerdì 24 febbraio 2023, nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, il francobollo emesso da Poste Italiane per celebrare il 60esimo anniversario dell’Ordine dei giornalisti.

L’immagine di fondo dell’emissione filatelica, realizzata da Poste Italiane per rendere omaggio alla professione giornalistica, è la trasposizione del quadro “Allegoria sul mondo dei giornali’” realizzato dal pittore milanese Luigi Vigevano nel 2009 per la sede del Consiglio nazionale.

«La sfida di oggi è competere in un mondo dove le notizie arrivano da ogni luogo – ha detto il ministro Adolfo Urso -. È necessario coniugare informazione e responsabilità. Andrebbe affrontato anche il tema della responsabilità per la diffusione dei contenuti in rete via social media, per questo la professione giornalistica è e resta centrale per l’informazione».

Alla cerimonia hanno partecipato, fra gli altri, la sottosegretaria di Stato Fausta Bergamotto, il dottor Giovanni Machetti, responsabile filatelia di Poste Italiane, Massimo Masullo in rappresentanza dell’Istituto Poligrafico dello Stato e il presidente del Cnog Carlo Bartoli, che ha commentato: «Dopo sessant’anni l’Ordine svolge ancora un ruolo fondamentale a tutela dell’informazione professionale in grado di affrontare le sfide del futuro e offrire un servizio ai cittadini e alla democrazia».

L’informazione professionale, ha concluso Bartoli, «deve caratterizzarsi soprattutto per accuratezza nel racconto dei fatti e rispetto delle persone, alla ricerca costante di un punto di equilibrio».

Spoleto, condannato per calunnia dopo aver denunciato per diffamazione un cronista. Fnsi: «Precedente importante»

«Un importante precedente a tutela dell’articolo 21 della Costituzione, del diritto dei cittadini a essere informati. Per la prima volta il procedimento per calunnia nei confronti di chi aveva querelato ingiustamente un giornalista è partito su iniziativa diretta della Procura e il Tribunale ha emesso la condanna». Federazione nazionale della Stampa italiana, Associazione Stampa Umbra e Ordine dei giornalisti dell’Umbria commentano così il caso del collega Carlo Ceraso, «che finalmente oggi ha avuto giustizia dal Tribunale di Spoleto».

Alla sentenza erano presenti il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani, il presidente dell’Assostampa, Massimiliano Cinque e il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Mino Lorusso.

«L’auspicio – rilevano sindacato e Ordine – è che quello di Spoleto diventi un precedente seguito anche da altre Procure. Ma allo stesso tempo, questa vicenda richiama alla assoluta urgenza di arrivare quanto prima a una norma di legge contro le querele bavaglio».

Fnsi, Assostampa e Ordine, infine, «ringraziano per il loro impegno professionale e civile gli avvocati Iolanda Caponecchi, Rita Urbani e Simone Budelli».

La verità non è un crimine, Napoli per Assange

Dopo che lo scorso 31 gennaio il Consiglio Comunale della città di Napoli ha approvato a gran maggioranza un ordine del giorno con il quale chiede al Sindaco di assegnare la cittadinanza onoraria a Julian Assange gli attivisti di FreeAssange Napoli continuano a tenere alta l’attenzione sulla vicenda con un incontro dibattito al quale partecipano autorevoli esponenti del mondo del giornalismo, dell’università e della cultura.

“LA VERITÀ NON È UN CRIMINE – Napoli per Assange”, è il titolo dell’incontro che si terrà il 1 marzo 2023 dalle ore 15:30 presso il Dipartimento di Giurisprudenza, Università Federico II, in via Nuova Marina 33, a Napoli  (Aula A1, primo piano)

Saluti istituzionali:

  • Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli
  • Sandro Staiano, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Università Federico II
  • Sergio D’Angelo, Consigliere Comunale, primo firmatari dell’Ordine del Giorno

INTERVENTI:

  • Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta e autrice de Il Potere Segreto
  • Marina Castellaneta, Professore ordinario di diritto internazionale. Università degli Studi di Bari
  • Giuseppe Giulietti, Articolo21, già presidente della FNSI Federazione Nazionale della Stampa Italiana
  • Kristinn Hrafnsson, giornalista investigativo e caporedattore di WikiLeaks (in remoto)

PARTECIPANO:

  • Free Assange Italia
  • Articolo 21
  • Imbavagliati
  • Giustizia per Mario Paciolla
  • Sindacato unitario giornalisti della Campania (SUGC)
  • Morire di pena

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