Il Sindacato unitario giornalisti della Campania è al fianco dei colleghi de La Città, che hanno proclamato lo stato di agitazione, affidato al Cdr la gestione di un pacchetto di 7 giorni di sciopero e chiesto un incontro urgente all’azienda. Il Sugc, che è impegnato senza sosta a difendere i diritti dei colleghi e sta facendo ogni sforzo di mediazione per trovare una soluzione alla vertenza, esprime forte preoccupazione per i tagli al costo del lavoro e per il piano di riorganizzazione proposti dall’azienda, che meno di sei fa si era impegnata al tavolo con Fnsi e Fieg non solo a non toccare gli stipendi dei lavoratori ma anche a investire per il rilancio e la crescita del quotidiano. Sorprende il fatto che, di fronte alla disponibilità e al senso di responsabilità mostrati dalla redazione, la proprietà abbia risposto con una rigidità incomprensibile, che non aiuta la trattativa in corso. In qualsiasi piano di riorganizzazione la centralità della redazione non può essere mai messa in discussione. L’impiego di service esterni può essere utile alla fattura del giornale nell’ottica di un contributo ma in nessun modo può essere sostitutivo di servizi fondamentali in capo alla redazione, a partire dalla fattura del sito Internet. Il Sugc invita dunque la Edizioni Salernitane a riconsiderare le proprie posizioni nell’interesse del giornale che negli ultimi mesi, grazie allo sforzo dei colleghi e della direzione, è riuscito nell’impresa di incrementare la raccolta pubblicitaria e il numero di copie vendute, in controtendenza con quanto avviene oggi nel mercato editoriale.
il documento dell’assemblea dei redattori de “la Città”
L’Assemblea dei redattori del quotidiano “la Città”, convocata in seduta straordinaria ieri pomeriggio, nel ribadire la forte preoccupazione sul già contestato “piano industriale” – che al momento prevede solo tagli e nessun investimento – illustrato per iscritto dalla società editrice al comitato di redazione lo scorso 26 aprile c.a., ha deciso all’unanimità di proclamare lo stato di agitazione e ha dato mandato al Cdr di gestire un primo pacchetto di sette giorni di sciopero.
A fronte di una disponibilità manifestata a riconsiderare gli accordi economici aziendali già esistenti sul lavoro domenicale, la redazione contesta all’azienda lo slittamento dell’incontro per la definizione delle trattative in corso, nonostante dal 2 maggio p. v. cessi la fornitura delle pagine e dei servizi nazionali da parte del Gruppo Editoriale l’Espresso, dopo che è già venuto meno il supporto delle agenzie di stampa e fotografiche Ansa, LaPresse, Italpress e 9 Colonne.
La redazione, pertanto, sollecita all’azienda un incontro urgente, nella giornata di martedì 2 maggio p. v., per sgomberare il campo da comunicazioni equivoche, contraddittorie e allarmanti – filtrate nelle ultime ore – sulla gestione degli accessi al sistema editoriale dall’esterno della redazione e per avere assicurazioni sul rispetto delle procedure sindacali e sui diritti acquisiti dai redattori al momento della cessione del ramo d’azienda da parte del Gruppo Editoriale l’Espresso Spa alla Edizioni Salernitane Srl.