È assurdo che il consiglio regionale della Campania non riesca a trasmettere una diretta streaming dell’Assemblea. In un contesto come quello attuale, dove non è neanche prevista la presenza dei giornalisti in Aula, è fondamentale la condivisione attraverso la tecnologia dei lavori del Consiglio. Non è neanche comprensibile il fatto che problemi tecnici, tutto sommato banali, non possano essere agevolmente superati in due giorni per un Ente che rappresenta la terza regione italiana per numero di abitanti e che è chiamato ad affrontare emergenze ben più grandi di un semplice problema di connessione. Tra l’altro, la consigliera Valeria Ciarambino ha permesso a tutti di partecipare semplicemente puntando il telefonino sullo schermo del suo computer e trasmettendo la seduta in diretta Facebook. L’informazione viaggia a un’altra velocità ed è dovere delle istituzioni democratiche quello di adeguarsi. Il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania chiede alla presidente del Consiglio regionale, Rosa D’Amelio, un immediato intervento risolutivo perché questa situazione non si ripeta in futuro.
Archivio mensile:Aprile 2020
Verso il 3 maggio, al via la maratona social per la Giornata mondiale della libertà di stampa
«Anche in tempi di pandemia, la Giornata mondiale della libertà di stampa deve essere celebrata». Lo scrive il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, in un editoriale pubblicato sul sito web dell’associazione Articolo21 in cui lancia la maratona social che accompagnerà la mobilitazione verso la XXVII edizione della celebrazione proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1993, dedicata quest’anno al tema “Journalism without Fear or Favour”: una staffetta ideale, alla quale ha già aderito Articolo 21, aperta al contributo di quanti hanno a cuore i temi delle libertà e dei diritti che culminerà domenica 3 maggio con un tweet storm, dalle 11 alle 12, per ribadire #NoBavaglioUngherese.
«L’appuntamento del 3 maggio – spiega Lorusso – è l’occasione per accendere i riflettori su quelle parti del mondo in cui i giornalisti sono perseguitati e percepiti come nemici del popolo e della democrazia. Situazioni più diffuse di quanto si pensi, nonostante l’emergenza sanitaria mondiale abbia confermato quanto importante ed essenziale sia l’informazione libera e professionale nella formazione di un’opinione pubblica consapevole».
Quest’anno, in particolare, la Federazione nazionale della Stampa italiana, in piena sintonia con la Federazione internazionale dei giornalisti, vuole dedicare il 3 maggio ai colleghi che in Ungheria stanno subendo un vero e proprio bavaglio di Stato, dopo che il presidente Viktor Orban ha chiesto e ottenuto dal Parlamento i pieni poteri sine die. «Il caso ungherese – rileva il segretario Fnsi – riguarda tutti i giornalisti europei. E non soltanto per mero spirito di solidarietà. Il bavaglio di Orban è affare nostro perché il suo è un modello al quale guardano con interesse e favore altri Paesi europei. Dalla Polonia all’area balcanica. Senza dimenticare l’Italia. Dove c’è chi sogna di emulare Orban e gli attacchi alla libera stampa, i tagli e le minacce ai cronisti sono fenomeni sempre attuali».
Una preoccupazione acuita dalla situazione di emergenza sanitaria che il mondo intero sta vivendo in questi mesi, come ricorda Anna Del Freo, componente del Comitato esecutivo della Federazione europea dei giornalisti. «Il coronavirus ha peggiorato anche situazioni che in Europa, specie dell’Est, erano già problematiche per i giornalisti», scrive su articolo21.org.
L’ultimo caso in ordine di tempo, denunciato dalla Federazione europea dei giornalisti (Efj) è quello della Slovenia, dove alcuni giornalisti che hanno riferito di presunti finanziamenti dall’Ungheria per i media vicini al Partito democratico sloveno di destra (SDS) hanno dovuto affrontare attacchi e minacce. Episodio subito condannato con fermezza dalla Efj e dall’Associazione slovena dei giornalisti (Dns), che hanno esortato le autorità a garantire un ambiente sicuro per i giornalisti.
«Il 20 marzo – spiega ancora Del Freo – la Slovenia ha vissuto un importante avvicendamento politico. Il premier Janez Jansa, dopo essere uscito vincitore dalle elezioni anticipate di gennaio senza però essere riuscito a formare un governo, ha finalmente ottenuto la fiducia per un nuovo esecutivo dal Parlamento di Lubiana. Forte della solida maggioranza all’Assemblea nazionale, il nuovo premier si è quindi affrettato a chiedere poteri speciali al parlamento per gestire la crisi coronavirus. Jansa, la cui storia personale e background ideologico lo rendono molto vicino all’ungherese Viktor Orban, a quanto pare ne condivide anche la strategia politica. A partire evidentemente da un’offensiva contro la stampa libera nel tentativo di indebolirla».
Un contesto allarmante che potrebbe indurre più di qualche governo a tentare di imbavagliare la libera informazione, come ha denunciato anche Dunja Mijatovic, commissaria per i Diritti umani del Consiglio d’Europa. Tanto che la Efj ha deciso di sostenere la petizione “NO quarantine for democracy!” , avviata assieme ad alcuni parlamentari europei, che chiama gli Stati membri ad assicurare e rafforzare la sicurezza e la protezione dei giornalisti, dei media e delle organizzazioni della società civile durante la crisi Covid-19.
Bonus famiglie e bonus affitti
Pensando di fare cosa gradita, ricordiamo ai nostri iscritti che la Regione ha attivato altri bonus, oltre a quello per i lavoratori autonomi, ai quali potrebbero accedere molti colleghi e le cui scedenze sono imminenti, in particolare il Bonus Famiglie e il Bonus Affitti. Di seguito una sintesi
BONUS FAMIGLIE
Il Piano Economico regionale prevede un sostegno a favore delle famiglie sotto forma di un bonus per
- ACQUISTO DI ATTREZZATURE/STRUMENTI INFORMATICI ED ALTRI SUPPORTI PER L’ACCESSO AI SERVIZI DIDATTICI
- SERVIZI DI BABYSITTING.
Il contributo è assegnato alla famiglia fino ad un importo massimo di € 500 (a prescindere dal numero di figli) come di seguito specificato:
a. € 500,00 per nucleo familiare con ISEE fino ad € 20.000
b. € 300,00 per nucleo familiare con ISEE fino ad € 35.000
Il bonus non è cumulabile con altri incentivi e con tutte le indennità previste a livello nazionale per le medesime finalità, ad esempio servizio baby sitting, comodato d’uso dispositivi individuali attraverso istituzioni scolastiche, ecc
Possono accedere al sostegno economico i nuclei familiari, in persona di uno dei genitori o tutore residenti in Regione Campania, che comprendano almeno un figlio minore di età inferiore ai 15 anni, iscritto a un servizio educativo o a una scuola di ogni ordine e grado della Regione Campania.
I requisiti richiesti devono essere presenti, a pena di esclusione, alla data di trasmissione della domanda fatta eccezione per l’età del minore (tale requisito deve essere posseduto alla data del 5 marzo 2020)
La presentazione delle domande dovrà essere effettuata, da uno dei genitori o da chi ne ha la potestà, utilizzando esclusivamente l’apposita piattaforma: https://conlefamiglie.regione.
In piattaforma dovranno essere allegati i seguenti documenti:
a. la domanda che, a pena di esclusione ed inammissibilità, deve essere compilata on line accedendo, previa registrazione alla piattaforma https://conlefamiglie.regione.
b. un documento di riconoscimento del richiedente, in corso di validità;
c. certificazione ISEE in corso di validità (nel caso di genitori non coniugati e non conviventi, la certificazione ISEE deve essere presentata dal genitore/tutore che presenta la domanda ove si evincono i dati del minore convivente).
L’invio della domanda è possibile solo tramite la piattaforma https://conlefamiglie.regione.
BONUS AFFITTI
La domanda per il nuovo bonus fitti andrà presentata al Comune dove ricade l’immobile, sarà il Municipio poi a girarla alla Regione entro il 12 maggio.
Potranno accedere al contributo i nuclei familiari titolari di un contratto di locazione, che hanno subito una diminuzione della capacità reddituale a seguito delle misure restrittive per l’epidemia da COVID-19.
L’ammontare del contributo concesso è pari al 50% del canone mensile, per tre mensilità, per un importo massimo complessivo pari a 750 euro.
Bisogna autocertificare il possesso di tutti i requisiti di accesso al bonus, compresa la diminuzione del volume d’affari per i titolari di reddito di impresa, arte o professione o la riduzione del reddito da lavoro dipendente-assimilato.
La domanda per la concessione del contributo potrà essere presentata da un componente maggiorenne incluso nel nucleo familiare, anche non intestatario del contratto di locazione, purché residente nel medesimo appartamento oggetto del contratto di locazione.
I Comuni potranno acquisire le domande anche per il tramite o col supporto dei Caf, Centri di assistenza Fiscale, o delle organizzazioni sindacali.
I Comuni, ricevuto l’accredito delle risorse regionali, provvederanno alla erogazione dei contributi a favore dei beneficiari nell’ordine di graduatoria per l’importo spettante, fino ad esaurimento fondi. Ai fini della graduatoria degli aventi diritto, ciascun Comune può autonomamente stabilire i criteri di priorità in funzione della diminuzione del reddito/volume d’affari riferito all’intero nucleo familiare e in funzione delle più rilevanti problematiche presenti sul proprio territorio, legate agli effetti dell’emergenza COVID-19.
Ciascun Comune, al fine di soddisfare una platea più vasta di beneficiari, può erogare un contributo minore rispetto a quello indicato nel bando.
Il beneficiario può fare richiesta per l’accredito diretto del contributo a favore del locatore mediante delega in calce alla domanda con indicazione delle generalità, codice fiscale e codice IBAN del locatore. La delega all’incasso può essere conferita esclusivamente a favore del soggetto che riveste la qualifica di locatore, come risulta dal contratto di locazione.
Beneficiari:
Per richiedere il bonus si deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
- Essere titolare di un contratto di locazione, registrato prima del 23/02/2020 ed in corso di validità, di un appartamento di categoria da A/2 ad A/7 adibito ad abitazione principale.
- Non essere titolare del 100% del diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione di un alloggio situato nella Regione Campania e adeguato al proprio nucleo familiare.
- Aver percepito nell’anno 2018, per l’intero nucleo familiare, un reddito imponibile pari o inferiore ad € 35.000,00 (rigo RN4 modello UNICO 2019 – rigo 14 modello 730-3/2019).
- Per i nuclei familiari in cui vi è un soggetto titolare di reddito di impresa, arte o professione: aver subito, per effetto delle misure restrittive introdotte per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, una riduzione del volume d’affari di almeno il 50 per cento sul totale dei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto ai mesi di gennaio e febbraio del medesimo anno.
- Per i nuclei familiari in cui vi è un soggetto titolare di reddito da lavoro dipendente o assimilato al lavoro dipendente: aver subito, per effetto delle misure restrittive introdotte per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, una riduzione del reddito da lavoro dipendente e/o assimilato di almeno il 20 per cento sul totale percepito nei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto ai mesi di gennaio e febbraio del medesimo anno.
- Per i nuclei familiari in cui vi sono soggetti titolari di redditi da lavoro dipendente e soggetti titolari di reddito di impresa, arte e professioni, oppure il medesimo soggetto è titolare di entrambe le categorie di reddito, è necessario che per almeno una categoria di reddito sia rispettato il requisito di cui ai punti 4 o 5.
Cumulabilità con altri contributi
I contributi in oggetto sono compatibili con qualsiasi altra misura statale, anche avente analoga finalità, e sono incompatibili con altre misure regionali di sostegno al fitto per il medesimo periodo. Nel caso di contemporanea ammissione a contributo bandofitti 2019 (in scadenza il 27 aprile), il Comune procederà all’erogazione di un solo contributo, per l’importo più favorevole al cittadino.
Controlli sulle autocertificazioni
Le amministrazioni comunali, raccolte le domande, faranno un controllo sulla regolarità delle autocertificazioni e predisporranno un elenco dei beneficiari con indicazione del contributo spettante a ciascuno.
La Regione provvederà all’accredito del totale dei contributi spettanti a ciascun Comune, in proporzione al numero di domande complessivamente pervenute.
I Comuni trasmetteranno gli elenchi alla Regione entro il 12 maggio alle ore 18.
Tutta la documentazione relativa all’Avviso sarà consultabile sul sito della Regione Campania e dei singoli Comuni. Tutta la documentazione relativa all’Avviso sarà visibile su https://www.territorio.regione.campania.it/home
Firma elettronica per gli iscritti al SUGC
Per gli iscritti al Sindacato unitario giornalisti della Campania, grazie a un accordo con Cenasp, è possibile ottenere la firma elettronica per tre anni ad un costo di soli euro 22. Il servizio e l’attivazione sono immediati e gestiti direttamente della segreteria del Sindacato, per avviare la procedura è necessario inviare la copia della propria carta di identità e della tessera sanitaria alla mail segreteria@sindacatogiornalisti.it, è uno dei tanti servizi, destinati soprattutto ai lavoratori autonomi, che si aggiungono alla Pec gratuita e alla fatturazione elettronica gratuita e, ai tantissimi servizi offerti ai soci del Sindacato.
Giornali ‘pirata’ su Telegram, oscurati 19 canali. Fieg e Fnsi: «Pieno apprezzamento. Ora legge sul copyright»
Migliaia di copie pirata di riviste, giornali e libri venivano diffuse illecitamente attraverso canali Telegram provocando un danno all’editoria di 670mila euro al giorno, corrispondenti a circa 250 milioni di euro all’anno. È la stima della Procura di Bari che oggi ha disposto l’oscuramento di 19 di questi canali, che avevano 580mila utenti iscritti, «in aumento nel periodo di diffusione del virus Covid-19, e con un incremento dell’88% delle testate diffuse illecitamente».
I titolari dei canali incriminati non sono identificabili, perché la società Telegram LLC che gestisce l’applicazione con sede a Dubai è «nota per proteggere i dati e la privacy degli utenti», ma la Procura di Bari ha disposto la notifica di un sequestro preventivo di urgenza nei confronti degli indirizzi mail «dei rappresentanti legali della società che gestisce Telegram» perché «inibiscano immediatamente l’accesso ai canali ovvero rimuovano i file».
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, suscita «il più convinto apprezzamento» di Fieg e Fnsi per «una misura finalmente concreta ed efficace di contrasto alla pirateria digitale: se, infatti, la piattaforma non collaborerà fattivamente, si andrà al blocco dell’accesso da parte dei provider italiani a Telegram».
Nei giorni scorsi le azioni di contrasto alla pirateria digitale avevano già portato a un primo parziale blocco dei canali incriminati da parte di Agcom. «Come rilevato ad istruttoria ancora in corso, i canali segnalati avevano tuttavia provveduto a cambiare nome e a riprendere gran parte delle loro attività illecite. È di tutta evidenza, quindi, anche sulla scorta delle stesse indicazioni dell’Autorità, come sia necessaria una tempestiva riforma della normativa che attribuisca specifici poteri di intervento all’Agcom», rilevano Federazione italiana editori giornali e della Federazione nazionale della Stampa italiana, che «apprendono con soddisfazione – si legge in una nota congiunta – che magistratura e forze di polizia giudiziaria hanno riconosciuto la fondatezza e la gravità del fenomeno segnalato, con una iniziativa senza precedenti per la quale si ringrazia il procuratore Roberto Rossi e i Nuclei speciali della Guardia di Finanza: Nucleo Polizia economica finanziaria di Bari, Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e Nucleo Speciale Beni e Servizi».
Fieg e Fnsi, infine, tornano a chiedere che, alle iniziative di contrasto della pirateria digitale, si accompagni un’azione decisa da parte di governo e parlamento per recepire in tempi brevi la direttiva europea sul diritto d’autore nell’ordinamento italiano, analogamente a quanto già avvenuto in altri Paesi dove il confronto con le piattaforme digitali è a uno stadio molto più avanzato. «Si tratta – osservano – di un passaggio imprescindibile per tutelare gli investimenti delle aziende editoriali e difendere il lavoro dei giornalisti».
Le indagini della Procura di Bari hanno accertato che «sulla app Telegram, scaricabile da chiunque senza alcun costo su smartphone, tablet e pc, sono presenti diversi canali che mettono a disposizione degli iscritti, in tempo reale, gratuitamente o pagando pochi euro al mese, quotidiani, settimanali, mensili, riviste periodiche, in formato digitale, normalmente disponibili soltanto dietro il pagamento di un corrispettivo». Gli utenti, ignoti, si «univano» ai canali avendo così accesso ai file, in cambio della «cessione dei dati personali a fine pubblicitario». I reati ipotizzati sono riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d’autore.
Covid-19, Agcom: «Cresce l’incidenza della disinformazione sul totale delle notizie online»
Nel secondo mese dell’emergenza epidemiologica in Italia, l’attenzione attribuita dalle fonti di disinformazione al coronavirus rimane elevata (37% del totale, nella settimana dal 13 al 19 aprile), pur attestandosi su valori inferiori rispetto a quelli registrati tra il 10 e il 20 marzo. Un trend decrescente si osserva anche per l’offerta di informazione, mentre torna ad aumentare l’incidenza della disinformazione sul totale delle notizie online relative al coronavirus (con un valore compreso tra il 5% e il 6%). È quanto rileva il secondo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online – Speciale Coronavirus pubblicato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
L’analisi del contenuto testuale di tutti gli articoli di disinformazione sul coronavirus evidenzia l’emergere di alcune narrazioni prevalenti sull’epidemia, quali i rischi, le teorie complottiste e la cronaca, imperniate su una comunicazione basata sull’utilizzo ricorrente di termini atti a far leva sulle emozioni negative.
Dal lato degli utenti, dopo aver toccato valori molto elevati nelle settimane più critiche dell’emergenza, si registra una diminuzione delle ricerche effettuate in rete sul coronavirus, così come delle interazioni dei cittadini sui social con i contenuti inerenti all’argomento, e del tempo speso nella visione di video online sul tema.
In linea generale, durante l’epidemia, in Europa si riscontra un’impennata dei consumi dei servizi di comunicazione online. Nelle settimane dell’emergenza, l’Italia è il Paese che mostra i tassi di crescita più elevati sia per la fruizione di informazione online, sia per l’utilizzo di social network e siti e app di messaggistica.
A livello globale, inoltre, nei primi mesi del 2020 si rileva un cospicuo incremento di minacce e attacchi informatici, molti dei quali fondati sullo sfruttamento del veicolo socio-psicologico della pandemia in atto. Dall’inizio dell’anno, sono stati registrati 16mila nuovi domini internet legati al Covid-19, di cui circa il 20% con finalità malevole.
Il Napoli attacca collega della Gazzetta, Sugc e Ussi: lo sosterremo in tutte le sedi
Il SUGC e l’Ussi della Campania disapprovano nei toni e respingono nel merito il comunicato della Ssc Napoli relativo a un articolo apparso sulla Gazzetta dello Sport a firma del collega Maurizio Nicita. Il SUCG e l’Ussi della Campania sono al fianco del collega Nicita la cui professionalità ed esperienza sono note e ampiamente riconosciute. È doveroso rispondere e respingere l’ennesimo attacco personalizzato nei confronti dei giornalisti sportivi, rei evidentemente di fare bene il loro lavoro, rivelando retroscena e descrivendo circostanze giornalisticamente rilevanti. Il Napoli sostiene che nell’articolo della Gazzetta ci siano “invenzioni di sana pianta”, senza mai offrire controprova del contrario. E compie un atto inaccettabile provando a distinguere la professionalità del collega Nicita dall’autorevolezza della testata per cui scrive. Una modalità pericolosa e inaccettabile per la quale il SUGC e l’Ussi sono pronti a sostenere il collega Nicita in tutte le sedi.
Alcuni sindaci chiudono le edicole nei giorni di festa, il Sugc scrive al Prefetto: intervenga
Il Sindacato unitario giornalisti della Campania ha scritto al Prefetto di Napoli, Marco Valentini, perché anche questa volta alcuni sindaci, come quello di Bacoli e quello di Acerra, autonomamente, e senza alcun motivo eccezionale, hanno deciso di chiudere le edicole nei giorni delle prossime festività. Né il governo nazionale né quello regionale hanno previsto misure del genere, neanche nei momenti più difficili dell’emergenza. Ricordiamo che i giornali assolvono a un diritto fondamentale dei cittadini, che è quello di essere informati. Diritto che assume un valore ancora più importante in questo momento di grande difficoltà per l’intero Paese e durante il quale l’informazione ha avuto un ruolo fondamentale nella gestione dell’emergenza.
Giornalisti di Repubblica in sciopero per la sostituzione di Verdelli: «Tempistica imbarazzante». Fnsi al fianco dei colleghi
Repubblica non sarà in edicola venerdì 24 aprile, giorno in cui anche il sito internet sarà fermo, a seguito dello sciopero deciso a larghissima maggioranza dai suoi giornalisti dopo la decisione del Cda del Gruppo Gedi di sostituire il direttore Carlo Verdelli come primo atto della nuova compagine proprietaria nel giorno del suo insediamento.
«L’iniziativa dei giornalisti di Repubblica – spiega una nota del Comitato di redazione – non vuol essere un atto ostile nei confronti del nuovo direttore Maurizio Molinari, al quale sin da ora la redazione offre la propria collaborazione con lo stesso impegno, la dedizione e lo spirito di sacrificio che hanno accompagnato tutte le precedenti direzioni di questo giornale. Ciò nonostante, la redazione non può non rilevare come la scelta dell’editore cada in un momento mai visto prima per il Paese e per tutto il pianeta, aggrediti da una pandemia che sta seminando dolore e morte e sta chiamando tutti noi a uno sforzo straordinario. E proprio nel giorno indicato come data della morte del direttore Verdelli dagli anonimi che ormai da mesi lo minacciano, tanto da spingere il Viminale ad assegnarli una scorta. Una tempistica quanto meno imbarazzante».
La redazione di Repubblica, prosegue il Cdr, «consapevole delle difficoltà che sta attraversando, e non da ora, il settore dell’editoria, continuerà a fare la sua parte, ma chiede al nuovo editore di rispettare i sacrifici che i giornalisti sopportano ormai da anni e di predisporre un piano industriale che preveda investimenti e non ulteriori tagli. Men che meno agli organici».
Repubblica, concludono i giornalisti, «non è e non è mai stato un giornale come tutti gli altri. Ha sempre avuto una identità forte espressa in una linea chiara. “È un giornale d’informazione il quale anziché ostentare una illusoria neutralità politica, dichiara esplicitamente di aver fatto una scelta di campo”. Sono le parole usate dal fondatore Eugenio Scalfari nel suo primo editoriale del 1976. Parole che valevano allora. E valgono a maggior ragione oggi’».
LA SOLIDARIETÀ DELLA FNSI
Al fianco dei giornalisti in sciopero si schiera la Federazione nazionale della Stampa italiana. «Nel rinnovare la vicinanza a Carlo Verdelli per le intimidazioni che lui e i suoi familiari sono costretti a subire e nell’augurare buon lavoro ai direttori di Repubblica, Stampa, Huffington Post e del polo radiofonico, la Fnsi auspica che il nuovo corso del Gruppo Gedi sia caratterizzato da investimenti in grado di superare le difficoltà e le criticità del settore e di rilanciare l’occupazione», scrive in una nota il segretario generale Raffaele Lorusso.
«L’editoria, non soltanto in Italia, attraversa da tempo una crisi strutturale, ma mai come in questo momento – aggiunge – è sempre più chiaro a tutti il ruolo essenziale svolto dall’informazione professionale per la formazione di un’opinione pubblica consapevole e non condizionata dalla spazzatura che circola nella rete e per la tenuta delle istituzioni democratiche. Per questo, è da raccogliere la sfida dell’innovazione e della trasformazione, annunciata dal presidente del Gruppo Gedi, John Elkann».
L’auspicio, conclude il segretario Lorusso, «è che possa essere l’occasione per valorizzare, in uno spirito costruttivo di confronto e condivisione, la qualità dell’informazione e le professionalità, salvaguardando l’identità delle singole testate».
Feltri insulta il Sud, il SUGC: linguaggio razzista è contro la Costituzione
Siamo sostenitori della libertà di espressione, ci battiamo con tutte le forze perché venga rispettata. Ma gli insulti razzisti di Vittorio Feltri non c’entrano nulla con l’articolo 21 della Costituzione. Sono, invece, un attentato all’articolo 3 della nostra Carta che è antifascista e antirazzista. Da tempo chiediamo che il direttore editoriale di Libero venga giudicato dal Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei giornalisti, e con lui i direttori responsabili che pubblicano i suoi articoli o i conduttori televisivi che non si dissociano dalle sue uscite. Ricordiamo che chi incita all’odio razziale per le nostre leggi è punito con pene severe. Sandro Ruotolo, oggi senatore, ma allora presidente dell’Unione dei cronisti della Campania, nel settembre scorso, insieme con il collega Paolo Borrometi, presentò un esposto che non ha ancora avuto risposta. Ci fa piacere che rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti sollecitino lo stesso giudizio, ma l’impegno deve essere adesso quello di agire, di procedere, quello di assolvere a una funzione di tutela della professione e, soprattutto, dei cittadini. Per quanto ci riguarda, presenteremo l’ennesimo esposto.