Stop al carcere per i giornalisti, un altro passo in avanti nella battaglia portata avanti dal Sindacato unitario giornalisti Campania e dalla Federazione nazionale della stampa italiana. «Il Governo e la maggioranza parlamentare sono favorevoli all’abolizione del carcere per i giornalisti. La proposta di legge che va in questa direzione è in dirittura d’arrivo in commissione Giustizia al Senato, a prescindere da quello che sarà l’esito dell’udienza dinanzi alla Corte Costituzionale sulla legittimità dell’articolo 13 della legge 47/1948 in relazione all’articolo 595 del codice penale». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, in un incontro con il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso. Nel corso della riunione, la Fnsi ha riproposto l’urgenza di intervenire per cancellare il carcere per i giornalisti e di approvare la norma per il contrasto alle querele bavaglio, già approvata in Commissione. Il sottosegretario Ferraresi ha affermato che il Governo condivide la volontà della maggioranza di arrivare in tempi brevi al via libera a entrambe le norme. Il segretario generale Lorusso, accompagnato dal direttore della Fnsi, Tommaso Daquanno, ha auspicato che la Consulta, nell’udienza del 9 giugno, possa dichiarare incostituzionale la pena detentiva. In questo senso, la Fnsi ha depositato alla Corte Costituzionale una memoria scritta, quale “amicus curiae”, redatta dall’avvocato Giulio Vasaturo. «La notizia che il Governo ritiene necessaria la cancellazione del carcere per i giornalisti – osserva il segretario generale Lorusso – è di straordinario rilievo. Ci auguriamo che la questione possa concludersi in tempi brevi».
Archivio mensile:Maggio 2020
Gazzetta del Mezzogiorno, insediato il tavolo di crisi. Fnsi: «Ora misure concrete per salvare il giornale»
Si è riunito oggi, giovedì 28 maggio 2020, il tavolo di crisi per la Gazzetta del Mezzogiorno. È stato presieduto dal sottosegretario all’Editoria Andrea Martella, delegato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Vi hanno partecipato i ministri Francesco Boccia e Teresa Bellanova, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso, il direttore della Fieg, Fabrizio Carotti, le Associazioni regionali di Stampa di Puglia e Basilicata, il Comitato di redazione della Gazzetta, Confindustria di Puglia e Basilicata, Unioncamere Puglia, Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
Dopo la decisione dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo di lasciare il quotidiano e l’istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica di Bari (l’udienza è fissata per il prossimo 9 giugno), governo e parti sociali hanno discusso della possibilità di individuare un percorso che consenta di salvaguardare la testata e i suoi 133 anni di storia, insieme con l’occupazione di giornalisti e poligrafici.
Il sottosegretario Martella ha ribadito la volontà del governo di continuare a seguire la delicata vertenza assicurando la disponibilità ad accompagnare i processi di ristrutturazione aziendale. Per questa ragione, ha invitato tutte le parti ad attivarsi per far sì che vengano messe in campo azioni per garantire la continuità delle pubblicazioni e la messa a punto di un piano che consenta al giornale di avere una solida gestione aziendale e di tutelare le professionalità, gli organici e la qualità del quotidiano.
‘Speciale Fase 2’, la guida ragionata alle misure per il settore
Tra conferme e novità, il decreto Rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale martedì 19 maggio 2020, prevede misure che riguardano anche i giornalisti e, più in generale, il settore dell’informazione. Si tratta di provvedimenti che sosterranno, sia pure in modo non esaustivo, il comparto e la professione e vanno nella direzione auspicata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana nel corso dei numerosi confronti intercorsi con il governo durante il periodo dell’emergenza sanitaria. Un’interlocuzione che dovrà proseguire nelle settimane e nei mesi a venire nella consapevolezza che l’informazione, della cui importanza tutti hanno dovuto prendere atto in queste settimane, deve essere sostenuta, valorizzando il lavoro dei giornalisti, contrastando la precarietà e il lavoro irregolare.
Come già fatto in occasione delle prime disposizioni introdotte per il contrasto all’epidemia da Covid-19, gli uffici della Federazione nazionale della Stampa italiana hanno individuato le misure riguardanti il settore e predisposto un documento di sintesi agile e di agevole lettura. I quesiti più frequenti rivolti alla Fnsi e le risposte, già pubblicate sul sito federale, vengono adesso raccolte anche in una guida ragionata in formato pdf, facile da consultare online o da scaricare e stampare.
Il vademecum, in continuo aggiornamento, riprende e amplia le prime raccolte aggiornando le risposte ai contenuti dei decreti legge ‘Riapertura’ e ‘Rilancio’ per fornire una prima indicazione di massima sulle novità introdotte con l’avvento della pandemia e rispondere così alle numerose richieste delle giornaliste e dei giornalisti italiani.
‘Speciale Fase 2’, la guida ragionata alle misure per il settore
Altri due giornalisti minacciati, Fnsi e Sugc: chiederemo incontro al Ministero
Il Sindacato dei giornalisti esprime solidarietà ai colleghi Emanuela Vernetti e Nino Pannella, minacciati nella stessa giornata in due situazioni differenti. La collega dell’“Aria che tira” stava documentando la situazione della movida nei vicoli del centro storico lunedì sera e, a più riprese, è stata costretta ad allontanarsi dai luoghi dove stava intervistando delle persone. Prima nei pressi di piazzetta Nilo (dove era stato minacciato il fotoreporter del Mattino Sergio Siano), dove le hanno anche intimato di cancellare le immagini e poi in via San Sebastiano dove è stata minacciata da un gruppo di giovani e, addirittura, inseguita da uno di questi. Tanto che ha dovuto cercare protezione presso una camionetta dell’Esercito che si trovava nella vicina piazza Bellini. Nino Pannella, invece, è stata raggiunto fin sotto casa da un pregiudicato citato in un suo articolo pubblicato sul “Roma”, che gli ha intimato in malo modo di non scrivere più di lui. L’episodio è stato denunciato alla Procura che ha acquisito anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza. Sono episodi che evidenziano come i giornalisti stiano diventando sempre più bersaglio. Per l’emergenza Covid-19 sono ben 5 gli episodi di minacce in pochi giorni che hanno coinvolto professionisti di lungo corso. È evidente che vanno trovate soluzioni. Scriveremo all’Osservatorio sui cronisti minacciati del Ministero dell’Interno per chiedere un incontro sull’emergenza.
Fotoreporter, quarta aggressione in pochi giorni. Il Sugc: necessario denunciare
Un altro episodio, il quarto in pochi giorni, a danno dei fotoreporter. Stavolta nel mirino di minacce e insulti è finito il collega dell’Ansa Cesare Abbate, costretto a consegnare la scheda con le fotografie mentre stava documentando la movida agli chalet di Mergellina. Siamo preoccupati per questo clima che si sta creando, i fotoreporter non possono diventare il bersaglio di chi, probabilmente anche perché non rispetta le regole e le misure di sicurezza imposte per il Covid-19, minaccia chi svolge il proprio lavoro. Il diritto di cronaca non può essere calpestato, la consegna della scheda con le fotografie è un gesto intollerabile, gli aggressori vanno identificati e puniti. Il Sindacato è pronto a sostenere con il proprio ufficio legale i colleghi che vogliano denunciare.
Conferenza stampa De Luca, saltano le domande. SUGC e ODG: nessun rispetto
Ordine dei giornalisti della Campania e Sindacato unitario Giornalisti della Campania condividono le giuste proteste dei colleghi e stigmatizzano quanto avvenuto stamattina durante la Videoconferenza stampa del Presidente della regione Vincenzo De Luca, la prima dall’inizio del Coronavirus. Dopo l’intervento del governatore, alla prima domanda dei giornalisti, per problemi audio De Luca si è alzato ed è andato via senza alcuna forma di rispetto nei confronti di chi stava parlando e degli altri colleghi che si erano prenotati. A questa videoconferenza si era arrivati dopo settimane di trattative durante le quali Ordine, sindacato e numerosi giornalisti avevano chiesto di poter fare, dopo quasi tre mesi, domande dirette al presidente De Luca.
Regione, tornano le conferenze stampa
Domani sabato 23 maggio, alle ore 11, nella sala “De Sanctis” di Palazzo Santa Lucia, si terra una videoconferenza nella quale saranno illustrate alcune importanti iniziative della Regione su ricerca, screening e innovazione in relazione all’emergenza Covid-19. Alla videoconferenza, organizzata insieme con l’Ordine dei Giornalisti della Campania e con il Sindacato Unitario Giornalisti, potranno partecipare da remoto i giornalisti (uno per testata) accreditandosi con una mail da inviare a ufficio.stampa@regione.
Nella mattinata di domani, in tempo utile, riceveranno il link cui collegarsi.
CIAO CARMINE, CI MANCHERAI
Apprendiamo con dolore della scomparsa prematura di Carmine Alboretti, 45 anni, dal 2014 al 2019 presidente dei probiviri del Sindacato unitario giornalisti della Campania. Giornalista e avvocato, professione che aveva deciso di sospendere per dedicarsi anima e corpo alla stampa. Per anni collaboratore del “Roma”, è stato vicedirettore de “La Discussione”, il giornale fondato da Alcide De Gasperi, e direttore de “La voce sociale”. È stato vaticanista e studioso della dottrina francescana alla quale ha dedicato diversi saggi. Continuava a coltivare la passione che ha caratterizzato i suoi primi studi, era cultore di Diritto pubblico dell’economia presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federico II. Nel 2017 vinse il premio “Francesco Landolfo”.
Il segretario Claudio Silvestri, il presidente Gerardo Ausiello, il consiglio direttivo tutto, i probiviri, i sindaci, i consiglieri nazionali del Sindacato unitario giornalisti della Campania si stringono alla moglie e al figlio in questo momento difficile. A loro va il nostro abbraccio affettuoso. Ciao Carmine, ci mancherai.
Covid-19, contributo annuo di 40 euro per test e dispositivi di protezione
L’importo potrà essere utilizzato da tutti gli assistiti entro la fine dell’anno per eseguire tamponi orofaringei, esami sierologici o acquistare dispositivi di protezione individuale.
21 maggio 2020 – L’emergenza Covid-19 ha determinato un ulteriore terreno di sfida per la Mutua Nazionale Casagit Salute. Nella seduta del 19 maggio, il Cda ha approvato un provvedimento che prevede, per l’anno 2020, la corresponsione di un contributo per le spese sostenute per accertamenti clinici e diagnostici relativi a Covid-19 (tamponi nasofaringei, esami sierologici) effettuati in regime privato presso strutture pubbliche o private, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (con esclusione dei prodotti disinfettanti).
Tale contributo deve intendersi cumulativo fino ad un massimo di 40 euro ad assistito.
COME RICHIEDERE IL RIMBORSO
Per gli accertamenti clinici e diagnostici, è necessario presentare regolare fattura e prescrizione medica.
Per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale (dpi), è richiesta la presentazione della regolare fattura o scontrino fiscale “parlante” che riporti il codice fiscale dell’acquirente e le caratteristiche del prodotto acquistato. Nel caso in cui nello scontrino non fosse presente la descrizione del prodotto, fornire attestazione da parte del venditore con la specifica del dpi acquistato.
LE COPERTURE COVID-19 DI CASAGIT SALUTE
Casagit Salute aveva già varato ad aprile un provvedimento Covid-19 destinato ai colpiti dalla malattia, con percorsi di ospedalizzazione e successiva convalescenza che riconosce un’indennità giornaliera di 50 euro per un massimo di 30 giorni a sostegno di spese accessorie al ricovero, danno biologico e all’eventuale isolamento subìto.
Entrambe le coperture, approvate dal Cda all’unanimità, riguardano ogni iscritta e iscritto, indipendentemente dal profilo di adesione e l’arco di utilizzo va dall’inizio della pandemia a tutto il 2020.
Con queste decisioni Casagit Salute affronta un impegno economico importante su una popolazione di 53 mila iscritti e coerente con la nuova veste di Società di Mutuo Soccorso.
Casagit Salute ha richiesto inoltre alla FNSI un sostegno a rappresentare, in sede Fieg, Federazione degli Editori, ulteriori attenzioni sul tema Covid-19 per tutelare colleghe e colleghi al lavoro nelle redazioni.
Giornalista napoletano fermato a Parigi, Fnsi e Sugc: diritti civili devono essere sempre al primo posto
Il giornalista napoletano Marco Cesario, insieme a due colleghi di Rtl e di una radio francese, è stato fermato dalla polizia a Parigi perché stava riprendendo con il suo telefonino una manifestazione di protesta ed è stato liberato solo dopo un’ora. “La polizia francese detiene una decina di persone tra le quali io stesso dopo una manifestazione spontanea contro l’arresto di alcuni manifestanti che protestavano per la condizione di sanitari ed infermieri – aveva scritto sul suo profilo Facebook – La mia colpa? Filmare quanto stava accadendo. Ho mostrato la tessera stampa ma non gliene frega nulla. Non mi lasciano andare, né me né le persone che erano con me tra cui alcuni giornalisti. Siamo accerchiati da decine di poliziotti in tenuta antisommossa e camionette della polizia”. Contattato dai vertici del Sugc ha confermato di stare bene, ma di essere molto preoccupato per l’atteggiamento della polizia. “I diritti civili devono sempre restare al primo posto – affermano in una nota Fnsi e Sugc – Non vorremmo che le regole straordinarie legate all’emergenza Covid-19 possano alimentare atteggiamenti non tollerabili in uno Stato democratico”.