Archivio mensile:Gennaio 2022

Giorno della Memoria, presentata in Fnsi la Strategia nazionale contro l’antisemitismo

Un incontro in streaming per presentare, al termine di un Giorno della Memoria denso di appuntamenti, la Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo redatta a Milena Santerini, Coordinatrice del gruppo di lavoro istituito dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Un momento di riflessione in cui mettere a punto le risposte da dare a un fenomeno mai sopito, per affrontare, come giornalisti, con il sostegno concreto delle istituzioni, gli orrori della violenza, dei discorsi di odio, dei negazionismi di qualsiasi colore.

Questo il senso del focus promosso giovedì 27 gennaio 2022 dall’associazione Articolo21 nella sede della Fnsi, cui, introdotti e moderati da Roberto Natale, hanno preso parte, oltre alla professoressa Santerini, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, presidente e segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, Carlo Bartoli, la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, la portavoce di Articolo 21, Elisa Marincola.

«È essenziale affrontare tutte le forme di antisemitismo, un fenomeno camaleontico, molto più insidioso oggi che in passato, che si nutre di odio, per contrastare il quale nella Strategia chiediamo alle istituzioni di intervenire con forza contro l’apologia del fascismo, ai magistrati una formazione più specifica, ai media di vigilare sul far west dell’online, dove le grandi piattaforme sono molto discontinue nella lotta all’odio», ha esordito Santerini. «Alla Federazione della Stampa e all’Ordine – ha aggiunto – chiediamo di promuovere eventi formativi sui temi dell’antisemitismo che vengono affrontati nella Strategia, per capire, ad esempio, fin dove arrivano il cospirazionismo, il complottismo, i discorsi di odio».

Un appello subito accolto dai rappresentanti degli organismi della categoria. «La Fnsi diffonderà, anche tramite le Associazioni regionali di Stampa, la Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo», l’impegno del segretario generale Lorusso, che, citando Primo Levi ha ricordato come «ogni tempo abbia un suo fascismo. Un fenomeno – ha osservato – che si nutre di disinformazione, cui si arriva inquinando la giustizia, paralizzando la scuola». Come operatori dell’informazione, «siamo chiamati a uno sforzo comune per arginare questi fenomeni, per contrastarli dove nascono e si diffondono, in rete e fuori dalla rete. Ma oltre alla buona informazione, che è essenziale, servono interventi concreti delle istituzioni. Quando alla disinformazione seguono atti di violenza e di discriminazione dalle istituzioni devono arrivare risposte decise», ha concluso.

«È evidente che l’informazione non fornisce un’adeguata rappresentazione della dimensione del fenomeno», ha ammesso Carlo Bartoli commentando i dati contenuti nella relazione. «Questo è un elemento che ci deve dare un ulteriore stimolo nel nostro lavoro di giornalisti. Insieme con la Fnsi, l’Ordine si impegnerà ad accogliere le proposte presenti nel documento», ha anticipato, ribadendo che contro i fenomeni di odio «è necessario che politica e istituzioni facciano la propria parte».

Sul ruolo della disinformazione nel creare la percezione del fenomeno si è soffermata Ruth Dureghello, che ha evidenziato come «a volte l’informazione può dare visibilità e far diventare modello quello che invece dobbiamo marginalizzare». Mentre Elisa Marincola ha evidenziato come «non si può pensare che ci sia par condicio delle opinioni tra la storia e i valori costituzioni e chi nega la realtà».

A Roberto Natale, in conclusione, il compito di tirare le somme di un incontro «ricco di nuove piste di lavoro, cose sulle quali ragionare, sviluppi da dare al nostro impegno contro l’antisemitismo che diventa parametro di ogni discorso d’odio». Un impegno, ha ribadito, «che diventerà anche un percorso formativo, capace di andare ben oltre i confini di una categoria, coinvolgendo anche le istituzioni italiane, che devono saperci dimostrare che la lotta all’antisemitismo va oltre le dichiarazioni del 27 gennaio».

In Campania il segretario del SUGC, Claudio Silvestri, insieme al consigliere nazionale della FNSI Gerardo Ausiello e della fiduciaria INPGI Antonella Monaco, ha incontrato la presidente della comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer e il presidente dell’associazione Memoriae-Museo della Shoah Nico Pirozzi in Piazza Bovio nei pressi delle pietre d’inciampo dedicate alle vittime napoletane dell’Olocausto. E’ stata l’occasione per ribadire la vicinanza e la collaborazione con la comunità degli ebrei napoletani.

PER APPROFONDIRE
La Strategia Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo è disponibile sul sito web della presidenza del Consiglio dei ministri (qui il link diretto).

 

Giornata della memoria, il Sugc con la comunità ebraica

Giovedì 27 gennaio 2022 alle 9.15, in occasione della Giornata della memoria, esponenti del Sindacato unitario giornalisti della Campania saranno in piazza Bovio presso le pietre di inciampo che ricordano i nomi delle vittime napoletane della Shoah. Saranno presenti la presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer e il giornalista e storico della Shoah, Nico Pirozzi, presidente dell’associazione “Memoriae”. Sarà l’occasione per confermare la collaborazione e la vicinanza alla comunità ebraica del Sugc, che sta lavorando da tempo sul tema della memoria, anche attraverso corsi di formazione rivolti ai giornalisti, insieme con la Comunità ebraica e con la Federazione delle associazioni Italia-Israele, presieduta da Giuseppe Crimaldi.

Depredata la tomba di Paciola, il Sugc: solidarietà alla famiglia

Il Sindacato unitario giornalisti della Campania, d’intesa con la Fnsi, esprime vicinanza alla famiglia di Mario Paciolla per il vergognoso atto compiuto nel cimitero di Frattaminore dove è stata depredata la tomba del cooperante dell’Onu e giornalista ucciso in Colombia. Nei prossimi giorni presso la sede del Sindacato, alla presenza del presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, l’associazione Articolo21, in occasione del ventennale dell’associazione, premierà il comitato “Giustizia per Mario Paciolla” costituito dagli amici e alimentato da tutti coloro che sono in cerca della verità su questo caso.

Rai, Usigrai: «Bocciato il piano editoriale della Tgr. L’azienda riapra il confronto sull’informazione regionale»

«Con oltre il 70% di no le giornaliste e i giornalisti della Tgr hanno bocciato il direttore Casarin e una proposta editoriale senza progetto per lo sviluppo dell’informazione regionale. Ribaltato il risultato del 2018: allora i sì furono 517, oggi al contrario sono stati 510 i no. Un piano che non è stato approvato nel merito e nel metodo». Lo afferma, in una nota, l’Esecutivo Usigrai.

«Con il no – osservano i rappresentanti sindacali –, i giornalisti hanno anche rigettato l’ennesima violazione contrattuale dell’Ad Fuortes: la mancata nomina dei condirettori e vicedirettori, ipotizzando una inedita e contrattualmente inesistente proroga. Il tasso di riformismo del direttore e dell’azienda con questo piano editoriale si ferma al taglio di una edizione del Tg. Nulla dice e fa su come rilanciare l’informazione regionale per i territori e per le testate nazionali. E nemmeno su come indirizzare il prodotto editoriale guardando alle esigenze delle comunità locali, alle prese con gli effetti sociali e culturali della pandemia».

L’unica proposta di innovazione sul prodotto e sui linguaggi, incalza l’Usigrai, «resta quella voluta dal sindacato: il web della Tgr. Web e social Tgr che dopo essere partiti grazie alla spinta dell’Usigrai si scontrano oggi con l’incapacità dell’azienda di investire nella formazione necessaria per mettere online, nel nuovo portale dell’informazione Rai, le redazioni che da anni sono già in rete».

Entro due settimane il direttore Casarin dovrà ripresentare il piano editoriale. «Ci auguriamo – concludono i giornalisti – che l’azienda voglia cogliere l’occasione per riaprire il dialogo, mettendo da parte il taglio della terza edizione, e riprendere il confronto a partire dalla nostra proposta di un appuntamento con l’informazione regionale alle 22.30».

Addio a Sergio Lepri, maestro di giornalismo sempre dalla parte della Costituzione. Il cordoglio della Fnsi

La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime profonda tristezza per la morte di Sergio Lepri, storico direttore dell’agenzia Ansa, giornalista scrupoloso e appassionato, esempio di equilibrio e stile, sempre dalla parte della Costituzione, morto giovedì 20 gennaio 2022.

Partigiano, fu tra i padri di quella libertà di stampa che gli italiani seppero ricostruire sulle macerie lasciate dal fascismo e dalla guerra. Osservatore attento e lucido critico, ha attraversato da protagonista tutte le fasi del giornalismo repubblicano, sempre pronto a dispensare utili consigli e raccontare curiosi aneddoti.

Con Sergio Lepri se ne va un pezzo di storia della nostra professione, un maestro per generazioni di cronisti, autore di pagine indelebili di buon giornalismo. La Fnsi si stringe alla famiglia, ai figli, i giornalisti Maria, Paolo e Stefano, agli amici, ai colleghi dell’Ansa cui rivolge un commosso abbraccio.

Nato a Firenze il 24 settembre 1919, Lepri è stato direttore dell’Ansa dal 1962 al 1990. Laureato in filosofia, aveva insegnato nelle scuole statali come professore di storia e filosofia. Al giornalismo era arrivato attraverso la stampa clandestina, dopo aver diretto, nell’inverno 1943-1944, durante l’occupazione tedesca, l’organo clandestino del Partito Liberale ‘L’opinione’.

Lavorò prima alla ‘Nazione del popolo’ di Firenze, poi al ‘Mattino dell’Italia centrale’. Quando il quotidiano cambiò la sua testata in ‘Giornale del mattino’, ne divenne redattore capo, non tralasciando l’attività di editorialista e inviato speciale, particolarmente all’estero. Le sue inchieste negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica – che furono pubblicate anche dal ‘Gazzettino’ di Venezia e dal ‘Mattino’ di Napoli, oltre che da altri quotidiani di cui era abituale collaboratore – gli valsero rispettivamente il premio giornalistico nazionale ‘Marzotto’ (1953) e il Premio ‘Saint Vincent’ (1956).

Articoli, servizi e corrispondenze vennero pubblicate, inoltre, dal ‘Mondo’, dall”Illustrazione italiana’ dal ‘Messaggero’ e da altre testate. Dopo essere stato corrispondente da Parigi del ‘Giornale del mattino’ e di altri giornali (1956 e 1957) e capo dell’ufficio stampa della presidenza del Consiglio (1958 e 1959), nel 1960 entrò all’Ansa.

Sergio Lepri è stato anche prolifico saggista e docente di Linguaggio dell’informazione alla Scuola di giornalismo dell’Università Luiss.

In occasione del suo centesimo compleanno, il 24 settembre 2019, una delegazione della Fnsi lo incontrò per portargli il saluto del sindacato dei giornalisti. La foto che riportiamo in alto fu scattata in quella occasione.

Esecutivo Usigrai: «Sergio Lepri ci lascia i suoi insegnamenti»
L’Usigrai esprime il proprio cordoglio per la morte di Sergio Lepri, per lunghi anni direttore dell’Ansa. Ci lascia i suoi insegnamenti e la sua testimonianza di professionista, convinto che il giornalismo sia uno strumento di servizio, di conoscenza, di democrazia e di libertà. Un mestiere che si fonda sull’indipendenza e sul rigore. La centralità della verifica delle notizie ha fatto dell’Ansa un punto di riferimento per i giornalisti e per le istituzioni. I suoi richiami all’attenzione al linguaggio e alle parole hanno anticipato i tempi. Insieme abbiamo condotto battaglie per la difesa dell’informazione e per un giornalismo libero e indipendente. L’Usigrai si stringe alla figlia Maria, ai suoi fratelli e ai suoi amici e colleghi.

Il cordoglio del presidente del Cnog, Carlo Bartoli
«Esprimo a nome di tutto il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti il cordoglio per la scomparsa di Sergio Lepri, storico direttore dell’agenzia Ansa e maestro del giornalismo italiano». Lo afferma il presidente del Cnog, Carlo Bartoli. «Non ha mai smesso – prosegue – di essere giornalista, sempre attento all’evoluzione e alle innovazioni della nostra professione, sempre disponibile ad incontrare i giovani praticanti per trasmettere loro i fondamenti del mestiere. Ho vivissimo il ricordo dell’ultimo incontro con lui, a Firenze in Palazzo Vecchio, in occasione della cerimonia di premiazione alla carriera per i suoi cento anni. Infaticabile, dal tratto gentile ed acuto, è stato il punto di riferimento per tante generazioni di giornalisti. Siamo vicini alla sua famiglia, ai suoi figli, i colleghi Maria, Paolo e Stefano, e a tutti coloro che hanno lavorato al suo fianco. Serbiamo di lui il ricordo di una persona di grande spessore umano, culturale e professionale».

Uffici stampa, Ussi e Ordine: «Siano affidati a chi ha il titolo professionale»

«Accesso alle fonti, modalità di racconto dello sport tra gestione legata al clima pandemico e situazioni ancorate ai diritti commerciali, cura massima della deontologia ma nel reciproco rispetto delle parti. Questo in sintesi il risultato dell’incontro presso la sede di via Sommacampagna a Roma tra il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e il presidente dell’Ussi, Gianfranco Coppola». Lo riferisce una nota dell’Unione stampa sportiva.

«Competenza e disciplina punti focali oggi nel rapporto tra società e operatori dell’informazione – si legge ancora – come auspicato dal gruppo di specializzazione della Fnsi. Non è un avviso ai naviganti, ma un requisito basico che la gestione degli uffici stampa delle Federazioni e delle società nel mondo dello sport, così come in altri settori, non può prescindere dall’affidamento delle specifiche mansioni ad un iscritto all’Ordine dei giornalisti hanno convenuto Bartoli e Coppola anche pensando alle accresciute difficoltà della professione nel segmento sportivo con aspetti commerciali che investono anche comunicazione e informazione».

Dunque «rigore nell’esercizio dì un compito delicato – prosegue l’Ussi – e che si interfaccia ad una platea sempre più larga coi nuovi strumenti di informazione e diffusione. Deontologia che investe anche il racconto dello sport ed in proposito è stato ricordato come esiste da anni un codice deontologico del giornalismo sportivo che comprende il comportamento nei luoghi dì lavoro, talk show fino ai profili social».

La consegna del gagliardetto di Ussi 75 per celebrare il compleanno dell’Unione Stampa Sportiva Italiana «ha suggellato l’incontro che conferma sinergie fondamentali e vantaggiose per una informazione corretta e professionale e soprattutto regolamentata», conclude il gruppo di specializzazione del sindacato.

Usigrai, il segretario Macheda in Vigilanza: «Dall’ad Rai disprezzo per le relazioni sindacali»

«Sono qui in rappresentanza dei giornalisti Rai dopo l’ennesimo episodio di violazione delle relazioni sindacali, con il rifiuto della messa in onda del video comunicato nel quale davamo conto della cancellazione della terza edizione della Tgr, violando un obbligo contrattuale. È l’ultima di una serie di violazioni che ci hanno costretto a rivolgerci all’autorità giudiziaria per condotta antisindacale». Così il segretario Usigrai, Daniele Macheda, in audizione in commissione di Vigilanza.

«L’ad ha annunciato la decisione di cancellare la terza edizione della Tgr senza confrontarsi con il sindacato – ha rimarcato il segretario Usigrai –. Questo comportamento di disprezzo delle relazioni sindacali fa il paio con il totale disinteresse da lui mostrato verso una corretta interlocuzione istituzionale, perché l’ad ha scelto di non informare né la conferenza delle regioni né l’associazione dei comuni. Abbiamo messo nero su bianco una proposta di mediazione, ma nei vertici non c’è nessuna intenzione di trovare un accordo».

«L’azienda ha fornito tre diverse versioni – ha sottolineato ancora –: in Vigilanza ha detto che la terza edizione della Tgr era cancellata per i bassi ascolti, cosa non vera; il 2 dicembre ha scritto a noi che nessuna decisione era stata presa; il 14 dicembre ha scritto alla Vigilanza che la cancellazione era dovuta all’alto costo. Tre versioni diverse, nessun confronto, nessun progetto industriale. Non vorremmo che l’azione del vertice si riducesse a scelte che siano la somma di personalismi, di un atteggiamento padronale, i cui tratti erano già evidenziati nell’odiosa e liberticida circolare con la quale l’ad decise di limitare le partecipazioni esterne dei giornalisti Rai».

«L’ultima violazione risale al 13 gennaio, quando la Rai ha deciso di non inviare al sindacato gli intendimenti di nomina dei condirettori e dei vicedirettori della Tgr, come previsto dal contratto – ha aggiunto Macheda –. Non sappiamo se l’elenco fornito dal direttore Casarin di due condirettori e cinque vicedirettori sia vero o falso, mancando conferme. In ogni modo riteniamo che sette uomini e una donna non siano un esempio di parità di genere e lasciare due condirettori appare poco in linea con la razionalizzazione delle risorse». (Ansa)

Conferenza stampa senza domande per Macron e Metsola, i cronisti lasciano la sala. Lorusso: «Esempio da seguire in Italia»

Conferenza stampa senza domande oggi, 19 gennaio 2022, a Strasburgo, per il presidente francese Emmanuel Macron e per la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Metsola e Macron sono scesi in sala stampa parlando dal podio prima l’una poi l’altro, ripetendo concetti già espressi nel corso del dibattito in plenaria.

Davanti all’impossibilità di fare domande in conferenza stampa, verosimilmente per ragioni di tempo dato che il dibattito è andato molto lungo, diversi giornalisti hanno abbandonato la sala per protesta.

«A parole esaltano l’Europa delle libertà e dei diritti, ma alla prima conferenza stampa Macron e Metsola impediscono ai giornalisti di fare domande. Bene hanno fatto i cronisti ad andare via: un esempio da imitare. Soprattutto in Italia», commenta su Twitter il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.

Ancora minacce a Marilena Natale e ad alcuni pm, Fnsi e Sugc: giornalisti come bersagli mobili

Ancora minacce per Marilena Natale, la cronista della provincia di Caserta sotto scorta per le intimidazioni del clan dei Casalesi. Stavolta un uomo le ha inviato con il suo telefono cellulare dei messaggi vocali su WhatsApp. La Natale viene insultata e le viene intimato di non parlare più del boss Michele Zagaria e della sua famiglia. L’uomo si scaglia anche contro alcuni magistrati, primo tra tutti il capo della Direziona nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho. Adesso i carabinieri stanno cercando di individuare l’autore dei messaggi risalendo a lui dal numero telefonico. La Federazione nazionale della Stampa e il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprimono preoccupazione per quanto accaduto ed auspicano un intervento tempestivo per assicurare alla giustizia l’autore delle intimidazioni. In alcuni territori alcuni giornalisti sono diventati dei veri e propri bersagli mobili ed è evidente che si tratta di situazioni sulle quali è necessario intervenire subito. Segnaleremo il caso al Prefetto e all’Osservatorio sul fenomeno istituto presso il Viminale. Purtroppo i dati del Ministero dell’Interno confermano l’aumento degli episodi di aggressioni e minacce ai cronisti sul territorio campano.

Addio a David Sassoli, l’ultimo saluto nella basilica di Santa Maria degli Angeli

Ultimo saluto a David Sassoli nella basilica di Santa Maria degli Angeli. Ad accogliere il feretro, avvolto dalla bandiera dell’Unione europea, il picchetto d’onore secondo il protocollo previsto dai funerali di Stato, ma soprattutto la stessa atmosfera di grande affetto e stima che in questi giorni ha circondato il presidente del Parlamento europeo e i suoi familiari, testimoniata dall’omaggio delle istituzioni ma anche dei cittadini comuni che hanno visitato la camera ardente allestita nella sala della Protomoteca del Campidoglio e dall’applauso spontaneo che ha salutato l’uscita della salma dalla chiesa.

Presenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; quelli del Senato, Elisabetta Casellati; della Camera, Roberto Fico; del Consiglio, Mario Draghi; della Commissione europea, Ursula Von der Leyen; del Consiglio europeo, Charles Michel; la vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola; il premier spagnolo, Pedro Sanchez.

Numerosi gli altri esponenti istituzionali e politici presenti, di tutte le forze politiche: tra gli altri, gli ex presidenti del Consiglio Romano Prodi, Massimo D’Alema e Mario Monti; il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni; l’ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, predecessore di Sassoli; diversi ministri, il segretario del Pd, Enrico Letta. A rivolgere l’ultimo saluto a Sassoli anche molti colleghi giornalisti della Rai e la direttrice del Tg1, Monica Maggioni. (Adnkronos)