Archivio mensile:Settembre 2020

Premio giornalistico “Francesco Landolfo” 2020, ecco il bando

Scade il prossimo 9 novembre il bando di partecipazione alla nona edizione del premio di giornalismo “Francesco Landolfo”. Indetto da Ordine dei giornalisti della Campania, Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, quotidiano “Roma” e Arga Campania, il premio vuole valorizzare le intuizioni e l’impegno di Francesco Landolfo – fondatore dell’Arga Campania, vicedirettore del “Roma” e segretario dell’Ordine dei giornalisti della Campania – nella formazione dei giovani colleghi e premia i migliori servizi giornalistici sui temi di ambiente, agricoltura, territorio e ricerca scientifica in Campania. I vincitori delle tre sezioni (carta stampata, radio-televisione, web) riceveranno un assegno di mille euro e una targa. Dal 2018 viene assegnato anche un riconoscimento intitolato alla memoria di Gianpaolo Necco. Tutte le informazioni sul sito www.premiofrancescolandolfo.com

Premio di giornalismo “Francesco Landolfo” 2020

Nona Edizione

BANDO

ART. 1

L’Ordine dei Giornalisti della Campania, il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania (Sugc), il quotidiano Roma e l’Arga Campania indicono la nona edizione del Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”. Il premio ricorda e valorizza le intuizioni e l’impegno di Francesco Landolfo, fondatore e presidente dell’Arga Campania, vicedirettore del Roma e segretario dell’Ordine dei giornalisti della Campania, nella formazione dei giovani colleghi e premia il miglior lavoro giornalistico su ambiente e natura, agricoltura, territorio e ricerca scientifica in Campania.

ART. 2

Il premio è rivolto ai giornalisti professionisti, praticanti e pubblicisti iscritti all’Ordine dei Giornalisti.

ART. 3

Il premio è diviso in tre sezioni: carta stampata, radio-televisione, web.  Il vincitore di ogni sezione sarà premiato con una targa e un assegno di euro 1.000,00 (mille).

ART. 4

Ogni candidato potrà partecipare con un solo lavoro pubblicato nel periodo 2019-2020.  La partecipazione è gratuita; articoli, foto e cd non saranno restituiti.

ART. 5

I lavori, corredati da abstract, breve curriculum vitae, dati anagrafici e recapiti del/della concorrente, dovranno essere inviati entro e non oltre il 9 novembre 2020 a mezzo raccomandata con R.R. o portati a mano alla segreteria del premio “Francesco Landolfo”, presso la sede del SUGC, Vico Santa Maria a Cappella Vecchia 8/B (primo piano int.3), 80121 Napoli.

ART. 6

La Giuria del premio è composta da: Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania; Claudio Silvestri, segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania; Antonio Sasso, direttore editoriale del “Roma”; Pasquale Clemente, direttore responsabile del “Roma”; Geppina Landolfo, presidente Arga Campania; Antonella Monaco, delegata Arga Campania; Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto di cultura meridionale. Il giudizio della giuria è insindacabile; la partecipazione al Premio implica l’accettazione di tutte le clausole del presente bando.

ART. 7

I risultati del concorso saranno pubblicati e scaricabili dai siti dell’Ordine dei Giornalisti, del Sugc, del quotidiano Roma e dell’Arga Campania.  La data e il luogo di premiazione sarà comunicata direttamente agli interessati via email.  I premi saranno consegnati esclusivamente ai vincitori presenti alla cerimonia di premiazione.  L’invito ufficiale alla Cerimonia di Premiazione non dà diritto al rimborso delle spese di viaggio e di soggiorno.

Concorso Rai, Di Trapani all’attacco: «Subdoli tentativi di farlo saltare, ma la selezione si farà»

«Tutti invocano la trasparenza, ma poi fa paura a qualcuno. Ci stanno provando ancora una volta a bloccare la Selezione pubblica della Rai per assumere 90 giornalisti professionisti». Lo denuncia su Facebook il segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani.

«Nell’Italia dell’era Covid19 – prosegue – si svolge il concorso per la scuola (il prossimo 22 ottobre), si vota per le elezioni amministrative, si effettuano concorsi per assunzioni da parte dei Comuni, si fanno test di ammissione all’Università, ma per qualcuno non si potrebbe tenere la prima prova della Selezione Rai. È doveroso chiedere le massime garanzie e le più ampie tutele affinché i 3722 candidati possano partecipare riducendo i rischi al minimo possibile. L’Usigrai le ha chieste. E continuerà a farlo. La Rai ci ha dato ampie rassicurazioni. Fermare ora le procedure per la prima prova vorrebbe dire bloccare per sempre la Selezione pubblica».

Inoltre, incalza Di Trapani, «per assicurare la massima trasparenza è bene che le prove si svolgano in un’unica sede, gestite a livello centrale e non spacchettate in 16 regioni diverse. L’Usigrai ha voluto con forza la Selezione pubblica per giornalisti, perché l’ingresso in Rai trasparente e meritocratico è uno dei pilastri della politica sindacale. Con forza si batterà perché la Selezione vada in porto. Nel pieno e rigoroso rispetto delle norme per il contrasto al Covid19».

In un post precedente il segretario Usigrai dà notizia anche della chiusura delle giornate in cui sono stati firmati i verbali per il riconoscimento in Rai del “giusto contratto” a 240 giornaliste e giornalisti. «Dal 1 ottobre – scrive – avranno il contratto doveroso per il lavoro che fanno. È un momento di festa per l’Usigrai: dopo 20 anni di lotte, finalmente vengono riconosciuti i diritti di decine e decine di lavoratrici e lavoratori».

La gran parte delle persone che hanno firmato il “giusto contratto”, osserva di Trapani, sono donne. «La dimostrazione che se si ampliano i diritti e si aumentano le garanzie si abbattono le discriminazioni, in particolare nei confronti di chi, come le donne, nel precariato paga il prezzo più salato. Grazie a chi ha reso possibile questo traguardo», aggiunge. E conclude: «È un punto di non ritorno nell’attività sindacale: ancor di più in una fase di crisi economica la priorità diventa l’inclusione, l’ampliamento dei diritti, il dovere etico e morale di non lasciare nessuno indietro. Perché non esiste libertà senza giustizia sociale».

Processo Rocchelli, Fnsi e Alg in aula a Milano: «Fino alla fine verità e giustizia»

 

Il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, e il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, si sono recati, martedì 29 settembre a Milano, a seguire la prima udienza in corte d’Assise d’appello del processo per l’assassinio di Andy Rocchelli.
«Confermiamo la scelta del sindacato dei giornalisti di essere parte civile anche in questo procedimento, dove saremo rappresentati dallo studio Pisapia, oggi presente con l’avvocata Margherita Pisapia», spiegano Giulietti e Perucchini.
«Fnsi e Alg – aggiungono – seguiranno questo processo fino alla fine nella speranza che siano fatte verità e giustizia e siano definitivamente accertati esecutori e mandanti dell’assassinio di Andrea Rocchelli e di Andrej Mironov, colpiti mentre stavano esercitando il dovere di informare e di garantire il diritto dei cittadini ad essere

‘La passione per la verità’, Giulietti: «Contro le fake news servono formazione e informazione»

«Ci sono vere e proprie centrali organizzate di fake news il cui obiettivo è quello delegittimazione autorevolezza e competenza. Si mettono nel mirino le istituzioni pubbliche o chi fa servizio pubblico, come le Università, i giornalisti, i docenti e gli scienziati, per indebolire il principio di rappresentanza. In questo modo si mina l’universalità dei principi mediante l’annullamento dell’intermediazione, così che il capo possa relazionarsi direttamente con la folla». Lo ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, chiudendo a Bolzano il corso di formazione ‘La passione per la verità. Come contrastare le fake news’ organizzato da Libera Università di Bolzano (Lub), Ordine e Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Sindacato giornalisti Veneto, Fnsi e Articolo21.

«Vorrei che partisse da qui una proposta per il governo italiano – ha aggiunto –. Se si parla di digitalizzazione, dobbiamo chiedere che si convochino le parti sociali per parlare anche di alfabetizzazione digitale, allo scopo di far partire una grande campagna nazionale di formazione e informazione che coinvolga Ordine dei giornalisti e Università italiane».

Per il segretario del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, «giornalisti e docenti universitari hanno il dovere comune di contrastare il fenomeno della diffusione scientifica delle fake news, che rappresentano non solo un attacco alla corretta informazione, ma allo stesso fondamento della nostra democrazia».

E Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto, ha commentato: «Diamo oggi inizio ad un progetto veramente ambizioso, che si propone di contrastare le fabbriche delle false notizie, che cercano di colpire i corpi intermedi come giornalismo e istruzione, creando una nuova rete di competenze sulla base di valori condivisi».

All’incontro, moderato da Roberto Rinaldi (Articolo21), erano presenti anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Mauro Keller; i professori dell’Università di Padova Laura Nota e Roberto Reale, autori del libro ‘La passione della verità’; i docenti dell’UniBz Federico Boffa e Francesco Ravazzolo; Patrick Rina, caporedattore della redazione di Bolzano di ORF; Federica Megalizzi, vicepresidente Fondazione Antonio Megalizzi; Ekaterina Ziuziuk, portavoce dell’Associazione Bielorussi in Italia.

«Ciò che avviene nel nostro Paese riguarda da vicino tutta l’Europa e tutte le democrazie. Chiediamo ai giornalisti italiani di parlare di ciò che sta succedendo in Bielorussia, dove il regime di Lukashenko sta impedendo con la forza alla popolazione di avere un presidente eletto democraticamente, arrestando i professionisti dell’informazione indipendenti e i manifestanti», è l’appello lanciato Ziuziuk.

«Abbiamo il compito di illuminare quello che sta succedendo in Bielorussia e accendere un faro ovunque vi siano a rischio i valori della libertà», la risposta del presidente Giulietti.

Prima dell’inizio del seminario, una delegazione del sindacato ha incontrato la dirigente scolastica della scuola media in lingua italiana ‘Ilaria Alpi’ Sabine Giunta. Nel corso dell’incontro, Giulietti ha ringraziato la dirigente per aver voluto ricordare l’impegno professionale della giornalista del Tg3, assassinata a Mogadiscio nel 1994 assieme al cineoperatore Miran Hrovatin. «Sbaglia chi pensa che una targa sia solo commemorazione, perché porta a delle conseguenze tangibili: ricordare significa seminare. In questa scuola si è iniziato un percorso di educazione civica nel rispetto della nostra Carta costituzionale», ha detto il presidente della Fnsi.

Salernitana attacca giornalista, Sugc e Ussi: “Rispettino libertà di stampa”

Il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania e l’Ussi Campania – Gruppo ‘Felice Scandone’ esprimono ferma condanna per le dichiarazioni rese dal direttore sportivo della Salernitana, Mariano Fabiani il quale nel corso di una conferenza stampa ha leso l’onorabilità e la professionalità di un collega giornalista, ‘reo’ di aver chiesto, attraverso una lettera aperta pubblicata dal quotidiano ‘Le Cronache’, l’intervento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca nei confronti dei proprietari della società perché mantengano fede ai loro impegni.

Il dirigente non ha espressamente citato il giornalista che intendeva accusare ma è di tutta evidenza che si tratti del collega Enrico Scapaticci il quale negli ultimi tempi sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della tifoseria salernitana, attraverso interventi su organi di informazione e sui social, contestando l’operato della società.

Riferendosi al cronista sportivo che aveva chiesto l’intervento del presidente De Luca, il direttore della Salernitana lo ha definitivo con tono dispregiativo uno ‘pseudo giornalista’.

Accusare la stampa che si ritiene non essere allineata alla dirigenza di una società di calcio è un esercizio non nuovo e che anzi negli ultimi tempi si va manifestando con sempre maggiore intensità, non solo a Salerno o in Campania ma in molte altre parti d’Italia. L’insofferenza nei confronti dei giornalisti liberi e non piegati agli interessi di parte rappresenta una grave minaccia nei confronti della libertà di stampa che va segnalata e combattuta.

Il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania e l’Ussi Campania, nel ricordare che la stampa lavora per esclusivamente nell’interesse dell’opinione pubblica e non conosce padroni, fanno appello ai proprietari della Salernitana Calcio perché ripristinino al più presto, come è loro dovere, un rapporto corretto con tutti i giornalisti, anche con quelli non ritenuti ‘amici’.

Sgravi contributivi al Sud, Lorusso: «Appello a Conte perché siano estesi anche all’editoria»

«In un quadro generale di difficoltà per tutto il settore dell’editoria, l’informazione al Sud è in condizioni drammatiche che mettono a rischio la tenuta occupazionale e la sopravvivenza di numerose realtà piccole e grandi. Per questa ragione, è auspicabile che, in fase di conversione del decreto Agosto, governo e Parlamento trovino il modo, attraverso un emendamento ad hoc, per estendere gli sgravi contributivi anche alle aziende editoriali che operano o hanno sedi nelle regioni del Mezzogiorno». Lo afferma il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso.

«Confidiamo – spiega – nella sensibilità del presidente Giuseppe Conte, che più volte, nel corso degli ultimi mesi e anche in occasione degli Stati generali, ha sottolineato l’importanza e il valore dell’informazione e apprezzato il lavoro svolto dai giornalisti nei momenti più delicati della vita del Paese. Oltre che di una misura di sostegno per chi produce informazione, si tratterebbe di un atto di giustizia nei confronti di alcune migliaia di giornalisti, altrimenti discriminati da una norma che, pur avendo portata generale, attualmente impedisce alle loro aziende di ottenere i benefici previsti per tutte le altre imprese con lavoratori assunti nelle regioni meridionali».

Per Lorusso, «penalizzare le aziende e i giornalisti, escludendoli dall’applicazione da misure volte a salvaguardare l’occupazione al Sud, significa porre le basi per tagliare l’occupazione, ridurre gli spazi dell’informazione professionale e di qualità, impedire all’opinione pubblica di informarsi correttamente e quindi – conclude il segretario Fnsi – indebolire le istituzioni democratiche».

Editoria, Fnsi: «Recovery Fund sia l’occasione per ripensare il settore dalle fondamenta»

L’occasione del Recovery Fund è «una sfida da vincere per mettere in sicurezza il sistema editoriale italiano», fondamentale per la nostra democrazia. Da questo assunto prende le mosse la relazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, alla commissione Cultura della Camera sulle linee programmatiche per l’uso dei fondi europei. Posizione in piena sintonia con quella del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, secondo cui «il Recovery Plan rappresenta un’occasione formidabile per ripensare dalle fondamenta il settore dell’informazione, il cui ruolo è essenziale e insostituibile per la tenuta delle istituzioni democratiche. Per è questo – osserva Lorusso – è necessario avviare al più presto un confronto fra governo e parti sociali per far sì che la nuova legge dell’editoria 5.0 agevoli l’innovazione e la trasformazione digitale delle imprese, mettendo al centro la tutela del lavoro giornalistico».

Proprio sulla necessità di tutelare e valorizzare il lavoro dei giornalisti si sofferma Martella. «È necessario scoraggiare ogni forma di elusione o di dumping contrattuale. In un quadro generale di difesa dell’informazione di qualità, è indispensabile affrontare anche il tema della dignità del lavoro giornalistico e del contrasto alla precarietà», evidenzia, anticipando investimenti in «capitale umano».

Tra le ipotesi di intervento anche sostegno allo sviluppo digitale, incentivi per una transizione green, sostegni per i beni strumentali, per rafforzare la cyber security, supportare e incentivare la trasformazione tecnologica e la formazione del personale: un progetto ambizioso per il quale servirà un «finanziamento adeguato» che però è ancora prematuro quantificare. E nel frattempo, spiega il sottosegretario, «il governo sta lavorando sull’editoria 5.0, i fondi europei offrono in questo senso un’occasione in più per aumentare l’ambizione della riforma di sistema che stiamo portando avanti».

Interventi strutturali che per Raffaele Lorusso sono «condivisibili perché fondamentali» e pertanto vanno tradotti al più presto in una nuova legge di sistema. «Non è più pensabile – incalza il segretario generale Fnsi – che i sostegni diretti e indiretti al settore siano svincolati dal rispetto delle leggi e dalla corretta applicazione del contratto nazionale di lavoro. Il contrasto al dumping contrattuale e alla precarietà dilagante, attraverso il superamento per legge di forme di inquadramento che agevolano e incentivano lo sfruttamento dei giornalisti, rappresenta un punto irrinunciabile per il sindacato dei giornalisti».

Su questo punto in particolare, «così come sull’annunciata volontà di mettere mano alla riforma del servizio pubblico radiotelevisivo, si misurerà la credibilità delle misure che si intendono adottare. Il Recovery Plan deve essere l’occasione per cambiare radicalmente il settore dell’informazione, non può diventare l’ennesima distribuzione di risorse a pioggia», conclude Lorusso.

Fra i temi toccati da Martella, infatti, anche la riforma della Rai. «È arrivato il momento di affrontare il tema della governance», osserva il sottosegretario. Parole «importanti e condivisibili nei contenuti», commenta l’esecutivo Usigrai, che osserva: «Si stanno creando le condizioni per arrivare realmente in tempi rapidi alla necessaria riforma. Regole di nomina dei vertici, nuova e potenziata centralità del servizio pubblico, risorse certe e adeguate: sono le chiavi per arrivare finalmente alla più volte annunciata riforma della Rai».

Caivano, lettera di minacce a Pisano. La solidarietà del SUGC

“Morirai come un porco scannato”, è scritto in una lettera che è stata trovata sulle scale davanti alla casa del giornalista di Caivano Ciro Pisano, che si era candidato alla elezioni per il consiglio comunale. Al collega va la solidarietà del Sindacato unitario giornalisti della Campania che esprime preoccupazione per il clima che si è creato attorno alla competizione elettorale.

Giulietti a Napoli: “Un presidio di lettura in memoria di Giancarlo Siani”

Giuseppe Giulietti con il direttore del Mattino Federico Monga

La Fnsi con il presidente Giuseppe Giulietti, il Sugc con il segretario Claudio Silvestri e il presidente Gerardo Ausiello, l’Ussi con il segretario Pier Paolo Petino e il presidio di Articolo 21 della Campania con la portavoce Desirée Klain, hanno ricordato oggi a Napoli nella sede del Sindacato dei giornalisti Giancarlo Siani a 35 anni dal suo assassinio e per farlo, come hanno comunicato oggi al fratello Paolo e alla fondazione Giancarlo Siani, hanno scelto di sostenere e appoggiare l’iniziativa “Presidi della lettura” avviata dalla fondazione che si propone l’obiettivo di promuovere la diffusione della lettura nei quartieri a rischio. La Fnsi, il Sugc, Articolo 21 e l’Usigrai adotterranno uno

Giulietti al Sugc con il presidente Gerardo Ausiello, la coordinatrice campana di Articolo21 Desirée Klain, il segretario dell’Ussi Campania Pierpaolo Petino e Renato Riccio

dei progetti e il presidente Giulietti ha rinnovato l’adesione e la disponibilità che gli è stata manifestata da padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco d’Assisi. La delegazione di Fnsi e Sugc si è recata nella redazione del quotidiano Il Mattino per salutare il direttore Federico Monga e i giornalisti e rinnovare l’impegno di tutta la Fnsi a partire dal segretario Raffaele Lorusso a essere scorta mediatica nei confronti di tutti i giornalisti minacciati affinché nessuno sia mai più lasciato solo. “Meglio una solidarietà mal spesa che una distrazione, una omissione, un silenzio complice” ha sottolineato il presidente Giulietti. Infine il direttore Monga ha proposto che uno dei punti di lettura sia istituito a Torre Annunziata nell’area dove è stata realizzata dal Comune con il Mattino la panchina della memoria dedicata a Giancarlo Siani.

Ordine, i presidenti di 14 Consigli regionali: «No a colpi di mano a danno della categoria»

«Colpi di mano crescono a danno dell’Ordine dei Giornalisti. In ballo, in realtà, c’è non solo l’esistenza e l’autonomia di questo organismo, ma il riconoscimento del diritto a esistere di questa stessa professione e, soprattutto, in ballo c’è la qualità e l’autonomia dell’informazione in Italia, cioè il diritto dei cittadini a essere correttamente e compiutamente informati». Lo scrivono, in una nota congiunta, 14 presidenti di Ordini regionali dei giornalisti.

«L’ultimo atto si sta consumando al Senato dove, a sorpresa, è stato proposto un emendamento con il quale – accanto alla condivisibile risoluzione di aspetti colpevolmente dimenticati da chi ha approvato precedenti norme (garantire finalmente la rappresentanza di due esponenti delle minoranze linguistiche in aggiunta ai sessanta membri eletti nel Consiglio nazionale dei giornalisti) – si tenta di introdurre ben altro. Modifiche all’organizzazione ordinistica e alla fisionomia della stessa professione non richieste. Cambiamenti strutturali – continua il documento – che imporrebbero quanto meno un’approfondita discussione all’interno degli organismi della categoria e persino oltre. Tra le novità che si vorrebbero apportare ci sarebbe anche un deplorevole congelamento degli organismi ordinistici in carica, impedendone il rinnovo fino all’ottobre del 2021. Una decisione gratuita, immotivata, prevaricante assunta senza alcuna discussione e condivisione all’interno degli organismi istituzionali interessati. Un atto sconsiderato che peraltro – la coincidenza non ci sfugge – segue quanto stava già accadendo all’interno dell’Ordine in materia di convocazione delle assemblee elettorali, accentuando lo stato confusionale che rischia di minare la stessa credibilità e autorevolezza dell’Ordine dei Giornalisti. Ricapitoliamo alcuni degli ultimi passaggi. A pochi giorni dalla scadenza già fissata per il voto, il Presidente del Cnog, Carlo Verna, ha deciso di modificare, acquisito il parere di un giurista (che evidenzia l’obbligo di un’elezione contestuale su tutto il territorio nazionale), la determina del 22 Giugno scorso e, conseguentemente, di rinviare di oltre un mese il rinnovo degli organismi dell’Ordine dei Giornalisti. Si tratta di una decisione dinanzi alla quale non possiamo che esprimere netto, deciso e totale dissenso anche perché tale decisione del Presidente del Cnog pone, di fatto, sullo stesso piano il comportamento avventuristico e inadempiente dinanzi a precisi obblighi di legge, praticato da due Ordini regionali (Lombardia e Campania) e l’azione rigorosa e responsabile svolta da tutti gli altri Ordini che hanno rispettato legge e determina presidenziale del 22 Giugno. Disapproviamo questa decisione peraltro giunta a obbligo di convocazione delle elezioni già abbondantemente scaduta. Peraltro, se la motivazione addotta dai due Ordini inadempienti fosse stata reale, non si capirebbe – nella situazione attuale che l’Italia vive – come si possa ritenere possibile fare l’8 novembre ciò che si ritiene impossibile il 27 settembre. Né come mai, in quelle stesse regioni, si ritenga non proponibile per i giornalisti ciò che invece è stato ritenuto fattibile per il resto della popolazione chiamata alle urne il 20 e il 21 settembre per il referendum e il voto amministrativo e regionale, per altri Ordini professionali chiamati al voto, nonché per studenti, docenti e personale alla riapertura delle scuole. Stigmatizziamo pertanto tale comportamento che ha rotto unilateralmente l’unità degli organismi dell’Ordine. Chi si è reso artefice di questa incomprensibile ed assurda situazione si è assunto una grave responsabilità nei confronti dei giornalisti dell’intero Paese e dei loro organismi istituzionali. Respingiamo altresì il tentativo, messo in atto in sede parlamentare, di stravolgere dall’alto l’organizzazione e il diritto all’autogoverno della professione giornalistica». Il documento è firmato dai seguenti presidenti: Gianluca Amadori, presidente Odg Veneto; Carlo Bartoli, presidente Odg Toscana; Francesco Birocchi, presidente Odg Sardegna; Cristiano Degano, presidente Odg Friuli Venezia Giulia; Franco Elisei, presidente Odg Marche; Mauro Keller, presidente Odg Trentino Alto Adige; Filippo Paganini, presidente Odg Liguria; Pina Petta, presidente Odg Molise; Piero Ricci, presidente Odg Puglia; Giovanni Rossi, presidente Odg Emilia Romagna; Domenico Sammartino, presidente Odg Basilicata; Alberto Sinigagla, presidente Odg Piemonte; Paola Spadari, presidente Odg Lazio; Tiziano Trevisan, presidente Odg Valle d’Aosta. (Ansa)