La Iervolino se ne va a casa anzitempo. Trentuno consiglieri comunali delle cosiddette opposizioni si sono dimessi e hanno avviato le procedure per lo scioglimento del Consiglio. Il golpe è riuscito poco prima della fine naturale del mandato. Ma il dato politico più rilevante è che tra i dimissionari ci sono quattro ex Pd: Emilio Montemarano, Roberto De Masi, Carmine Simeone e Fabio Benincasa. Sono loro i quattro “puttani” che hanno decretato la fine dell’era Iervolino. Si può cambiare idea, nulla di male. Peccato che questo avvenga, troppo spesso, a ridosso delle elezioni. È certamente paradossale che il più votato del Pd, colui che più di altri ha contribuito alla vittoria della coalizione di centrosinistra alle precedenti Comunali, adesso, dal limbo del gruppo misto e a tre mesi dalle elezioni, decida di dichiarare fallita l’esperienza amministrativa della Iervolino. Ecco, il sindaco sa benissimo che l’artefice della propria disfatta non è stato il Pdl, il centrodestra, che ha solo fatto il proprio mestiere. Ma l’enfant prodige Emilio Montemarano, democristiano per discendenza, figlio del re della Sanità campana, una macchina di voti senza precedenti. Con chi si candiderà Emilio alle prossime elezioni? Cosa ha fatto Emilio in consiglio comunale in questi cinque anni? Chi gli darà la responsabilità, nel centrosinistra, di aver consegnato la città al centrodestra? Sono domande senza risposta. Per ora. Come quella che molti si fecero quando contarono gli oltre settemila voti che lo portarono tra gli scranni del consiglio comunale. Il ragazzino si aspettava un assessorato. Rosetta non glielo diede. Certi puntigli, lei, li ha sempre tenuti. Il benservito è arrivato adesso. Ma è solo un assist al centrodestra. A tre mesi dalle elezioni, lei, Rosetta, ha vinto di nuovo. È nella storia della città più di ogni altro sindaco, più di Lauro e Bassolino. Per dieci anni ha fatto politica in una città dove le elezioni sono una questione di soldi e pallottoliere. Se avesse riparato le buche e alzato la monnezza, avrebbe lanciato la volata al prossimo sindaco, si fosse pure chiamato Emilio Montemarano.
Montemarano manda a casa la Iervolino
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