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Fu allontanato dal giornale su pressione del clan locale, la Fnsi porta il caso Palmesano in Antimafia

La Federazione nazionale della Stampa italiana chiederà al Comitato per la tutela dei giornalisti minacciati della commissione Antimafia di ascoltare il collega casertano Enzo Palmesano, giornalista professionista iscritto all’Ordine della Campania dal 1985, allontanato dal quotidiano locale ‘Corriere di Caserta’ per le pressioni del clan locale, come confermato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in primo grado, e dalla Corte d’Appello di Napoli, nel 2018.

I fatti risalgono al 2003. La vicenda di Palmesano, che il sindacato ha seguito sia a livello nazionale che a livello regionale, ha avuto vasta eco nell’opinione pubblica anche grazie agli articoli che gli ha dedicato l’autore di ‘Gomorra’, Roberto Saviano. «Nelle carte del processo è emersa in tutta la sua gravità la campagna della camorra per isolarmi e quindi farmi il vuoto intorno nel tentativo di ridurmi al silenzio», spiega alla Fnsi lo stesso giornalista, che evidenzia come a Pignataro Maggiore, dove vive e lavorava, esista «un grave e attuale pericolo» per i giornalisti.

«Quella del collega Enzo Palmesano – osservano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi – è una vicenda allarmante che dimostra come la criminalità organizzata sia in grado di condizionare l’informazione in Italia. Un caso straordinario e sconcertante sul quale chiediamo alla commissione Antimafia di accendere i riflettori, a tutela del collega e in difesa del diritto dei cittadini ad essere informati».

Caserta, il vescovo Lagnese incontra i giornalisti

Nella Cattedrale di Caserta è stata celebrata la ricorrenza di San Francesco di Sales, la messa per i giornalisti che ha rappresentato il  primo evento istituzionale, dopo il solenne ingresso nella Diocesi di mercoledì scorso, del nuovo vescovo monsignor  Pietro Lagnese. «Un privilegio di cui siamo grati,  noi tutti giornalisti della provincia di Caserta»  ha sottolineato Michele De Simone, presidente dell’Associazione Stampa Casertana che con l’Unione stampa cattolica e l’Ufficio comunicazioni diocesano diretto da Luigi Ferraiuolo curano la manifestazione. All’omelia il vescovo ha detto: «La vostra è una missione speciale, quella di comunicare speranza. Nel dare notizie, nell’informare quindi, nel raccontare la vita, riferire verità non bisogna mai chiudere le porte alla speranza. Non esiste mai una verità che sia bianca o nera, ma esiste una verità da raccontare con dolcezza e rispetto. Con questo proposito io sono giunto tra voi, con l’impegno di non prescindere mai dalla verità, di non essere omertoso, reticente, superficiale ma di proporla con la delicatezza del rispetto». Numerosa la presenza dei giornalisti alla celebrazione in cattedrale, a nome degli operatori dell’informazione hanno espresso ringraziamenti al Pastore Luigi Ferraiuolo per l’Unione stampa cattolica, Michele De Simone presidente dell’Assostampa, Ottavio Lucarelli presidente dell’Ordine dei giornalisti Campania, Antonella Monaco delegata per Caserta del Sindacato unitario giornalisti della Campania. Michele De Simone ha ricordato i colleghi scomparsi di recente, Carlo Desgro, Romano Piccolo, Mario Anzevino e nella qualità di giornalista pubblicista anche il vescovo Giovanni D’Alise. È seguita la consegna della targa di “Senatore della Stampa Casertana”, scelto ogni anno tra i giornalisti con la più alta anzianità di iscrizione all’Ordine professionale. Quest’anno la targa è stata assegnata a Alberto Zaza d’Aulisio. A monsignor Lagnese, infine, Michele De Simone, Luigi Ferraiuolo e Gianpaolo Iaselli in rappresentanza del Gruppo Amici sostenitori del “Premio Buone Notizie” hanno consegnato un medaglione a ricordo della iniziativa che per la tredicesima edizione di quest’anno è stata rinviata nella prossima primavera.

Aggressione a Marilena Natale e Nicola Baldieri, il SUGC parte civile nel processo

Il Sindacato unitario giornalisti della Campania, d’intesa con la FNSI, si è costituito oggi parte civile nel processo contro gli aggressori di Marilena Natale e Nicola Baldieri, che a Grazzanise, durante l’arresto di Enrico Parente, impedirono ai colleghi di svolgere il proprio lavoro. Il giudice si è riservato di decidere nell’udienza del 4 febbraio prossimo. «Siamo al fianco di tutti i colleghi minacciati», ha affermato il segretario del SUGC, Claudio Silvestri, che si è recato oggi in tribunale insieme con la presidente della commissione Lavoro autonomo  del SUGC Laura Viggiano. «In un momento in cui il giornalismo è sotto attacco, dobbiamo far sentire con maggiore forza la nostra voce a difesa del diritto di cronaca – ha detto Silvestri – Il Sindacato ha attivato uno sportello antiquerele per aiutare gratuitamente i colleghi che non hanno le spalle coperte da una redazione e che sono vittime delle cosiddette liti temerarie, uno sportello che possa dare sostegno anche ai cronisti minacciati e aggrediti. Quello di oggi è il terzo processo in soli due anni nel quale siamo costituiti parte civile».

Minacce a Tallino, il Sugc: pronti a costituirci parte civile

Giuseppe Tallino

Il Sindacato unitario giornalisti della Campania è pronto a costituirsi parte civile se ci sarà un processo sulle minacce al giornalista di Cronache di Caserta Giuseppe Tallino, al quale esprime piena solidarietà. Il boss di Mondragone Augusto La Torre in un’intervista definisce il collega «pseudo giornalista altro lecchino che non solo scrive menzogne e non legge gli atti processuali, limitandosi a trascrivere le parti che gli passa qualcuno che è dovuto al segreto istruttorio, ma ha addirittura citato intercettazioni ambientali e telefoniche che non esistono». Le stesse accuse sono rivolte anche al pm della Dda Alessandro D’Alessio, già minacciato di morte dallo stesso boss. Sul caso sarà inviato anche un dossier al ministro dell’Interno, tramite il comitato istituito presso il Viminale per la sicurezza dei giornalisti. Nell’intervista, inoltre, La Torre parla anche di un altro giornalista:  “Non ho mai amato nascondermi dietro la vigliaccheria, una sola volta che volli minacciare un giornalista (Mimmo Pelagalli), lo feci scrivendogli una lettera firmata a mio nome”. Il giornalista citato, proboviro del sindacato, che pure si è occupato di cronaca giudiziaria in passato, non ha mai ricevuto alcuna lettera dal boss. Anche questa è una circostanza che meriterebbe un serio approfondimento da parte della magistratura.

Sabato a Caserta il premio "Buone notizie" sezione giovani


Sono 12 i lavori giunti alla fase finale del Premio nazionale Buone Notizie Scuola/Giovani – Targa Angelo Ferro, selezionati tra 370 reportage inviati da altrettante scuole e università. Nato con l’obiettivo di promuovere la buona informazione e il buon giornalismo partendo dalle scuole primarie fino alle università, il premio è divenuto negli anni un appuntamento stabile per la città di Caserta e non solo, legato al premio giornalistico “Buone notizie”, giunto alla decima edizione. La cerimonia di consegna si terrà sabato prossimo, 12 maggio 2018 presso la Biblioteca del Seminario Vescovile di Caserta, alle 17.00.
L’iniziativa premierà un video reportage sul tema “Inchiesta: la mia comunità, tra buone pratiche e cattive abitudini”; crea un legame e un ponte ideale con la città di Padova guardando all’esperienza dell’imprenditore padovano Angelo Ferro, fondatore della Civitas vitae, un laboratorio di coesione sociale che unisce le generazioni e che sarà rappresentata dal presidente Andrea Cavagnis. «Sono molto orgoglioso di sostenere questa iniziativa e che il Premio Buone Notizie sezione giovani, sia stato intitolato ad Angelo Ferro, co-fondatore della Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova, in quanto è stato promotore per anni del valore dell’intergenerazionalità: i giovani assieme agli anziani uniti dal “cerchio della vita” in un comune cammino. Angelo Ferro ha ricevuto il Premio Buone Notizie nel 2015 per la sua testimonianza di vita ad operare per costruire il Bene Comune attraverso la Coesione Sociale – spiega Andrea Cavagnis Presidente Opera Immacolata Concezione – e questo premio dal titolo di forza evocativa straordinaria, condivide i valori della Civitas Vitae della Fondazione Opera Immacolata Concezione, una comunità che dal basso, partendo dal proprio territorio, per noi Padova e per voi Caserta, promuove un processo in cui ciascuno opera per il Bene Comune contaminando ed entusiasmando gli altri. Per merito di questa iniziativa si potrà far conoscere uno spaccato d’Italia che deve essere diffuso da un giornalismo di grande qualità valoriale. Un premio dedicato ad un modo di essere: Promotori di inclusione sociale e promotori di Bene Comune».
La cerimonia prevede anche un incontro dedicato a “Le buone notizie e le fake news” con la presentazione del libro ispirato dal premio Buone notizie, intitolato Meno male. Parteciperanno i giornalisti Gian Giacomo Schiavi del Corriere della Sera, autore del libro Meno male e Silvia Vaccarezza, del Tg2; il Vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D’Alise; i presidenti dell’Ordine dei giornalisti della Campania e del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli e Armando Borriello, segretario generale del Premio Buone Notizie Luigi Ferraiuolo, Luigi Traettino presidente di Confindustria Caserta.
«Meno male è un libro che ci aiuta a capire come dovrebbe essere l’informazione, che troppo spesso ci sottrae tutti gli esempi positivi, capaci di rendere migliore il nostro mondo. E’ una questione delicata che va affrontata anche coinvolgendo i giovani – affermano – spiega Luigi Ferraiuolo, segretario generale del Premio Buone Notizie e Michele De Simone, promotore del premio e presidente dell’associazione Assostampa Caserta – e stimolando il loro spirito critico. Di segnali positivi si avverte sempre più bisogno e le notizie positive non vanno trascurate».
L’incontro rientra tra i corsi di formazione per i giornalisti, e assegna 4 crediti a chi si iscrive tramite la piattaforma SiGef.
 
Le scuole e università partecipanti alla finalissima sabato 12 sono:
 
ELEMENTARI/PRIMARIE
– Terrible Kids, Laboratorio Kinetta spazio Labus per ragazzi, Benevento;
– ZIGGY SAVE THE PLANET, Scuola primaria Scuola Ferrante Aporti, Roma;
– Il nostro no, Scuola primaria primaria Macerata Campania (Caserta);
– Dalla Lorenzini nuove speranze per il futuro, Scuola primaria Lorenzini, Caserta;
 
MEDIE
– APPESI AL MURO – HANGING ON THE WALL, Scuola media de Amicis Enna
– Hassan in Wonderland, Scuola Straniera (ammessa in via straordinaria);
 
SUPERIORI
– A family always open to the needy, Liceo Classico Don Bosco, Napoli;
– La Cartolina (The Postcard), Liceo Classico Legnani, Saronno (Varese);
– Mettimece a faccia (Mettiamoci la faccia), Isis Conti, Aversa, (Caserta);
 
UNIVERSITA’
– I’m win, Università degli Studi Guglielmo Marconi, Montevarchi (Arezzo);
– Pantarei Pantanella, Dottorato Sapienza Università di Roma, Roma;
– Adavede, RUFA – Rome University Of Fine Arts, Corso Cinematografia, Albano;
– Termini, Università Roma Tre, Corso Dams.

Casalesi, anche Marilena Natale sotto scorta. Basta tacere sui quei territori

La camorra e i suoi alleati continuano a non gradire l’esistenza dello stato di diritto e la presenza di giornaliste e giornalisti che non intendono piegarsi alla loro legge. Da anni sono costretti a vivere “sotto scorta” Roberto Saviano, Rosaria Capacchione, Sandro Ruotolo, ora hanno preso di mira Marilena Natale che, da tempo, ricerca e scrive sul traffico dei rifiuti, sull’inquinamento dell’ambiente e della salute pubblica, sui continui decessi provocati dai veleni, mortali per la popolazione civile, fonte di denaro per i camorristi e per i loro protettori.
Le minacce contro Marilena Natale, ora costretta ad una vita sotto sorveglianza, sono il segnale di una nuova offensiva, un avvertimento rivolto a chiunque voglia ancora esercitare liberamente il diritto di cronaca.
Per questo dobbiamo raccogliere la sfida e tornare ad “illuminare” quel territorio, dando voce a chi si batte per la legalità e i diritti di tutti, riprendendo e sviluppando le inchieste e le denunce dei colleghi minacciati, fornendo a loro e alla popolazione quella “scorta mediatica” che non è meno essenziale della scorta di polizia.
Lo affermano, in una nota, la Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania.

Marilena Natale

Terrorismo: la Summer School Ucsi lancia 'Giornalismo investigativo al tempo del Califfo'

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Casal di Principe (Caserta) – “Giornalismo investigativo al tempo del Califfo”. E’ il tema della nuova edizione della Summer School Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) 2016 che si terrà dal 9 all’11 settembre prossimo tra Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna, accreditata anche come corso di aggiornamento per i giornalisti. Una tre giorni di approfondimento sul giornalismo investigativo sul terrorismo come non c’era mai stata prima: direttamente in periferia, nei luoghi dove una delle mafie più potenti e violente è nata e cresciuta: Casal di Principe, nel Casertano; ma dove è stata anche sconfitta, almeno militarmente.
Tra i relatori i maggiori esperti italiani di giornalismo investigativo, antiterrorismo, geopolitica. Tra questi il Procuratore Nazionale Antiterrorismo, Franco Roberti; il Questore della Camera e magistrato in aspettativa esperto di terrorismo islamico, Stefano Dambruoso; il direttore del Centro studi americani, Paolo Messa; l’inviato di guerra del Tg2, Valerio Cataldi; l’inviato di guerra de La Stampa, Domenico Quirico; il Dirigente della Divisione Investigativa della Polizia postale, Carlo Solimene; l’analista Osint Leonardo Reitano.
La Summer School è promossa dall’Ucsi di Caserta insieme con Agrorinasce, Agenzia pubblica per la legalità, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Campania e gode del patrocinio della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), il sindacato dei giornalisti italiani; e della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), oltre che dei comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, San Marcellino, Santa Maria La Fossa, Villa Literno.
“Con la Summer School andiamo direttamente in periferia, come ha suggerito spesso Papa Francesco – spiegano il direttore della Summer School, Luigi Ferraiuolo e l’amministratore delegato di Agrorinasce, Giovanni Allucci – Nel territorio di Casal di Principe nell’ultimo decennio, abbiamo compreso in maniera evidente l’importanza del giornalismo nella lotta alla criminalità organizzata e quindi anche al terrorismo. In tale contesto abbiamo pensato che fosse importante offrire ai giornalisti un momento stabile di confronto e discussione con gli stessi investigatori, i magistrati e i colleghi che si sono distinti per capacità investigativa. Un modo tutto nostro – concludono Ferraiuolo e Allucci – per ringraziare i protagonisti della lotta alle mafie e per investire nel futuro per una società migliore”. Sarà una lectio magistralis di Paolo Messa, il 9 settembre alle 15, ad aprire i lavori a Casal di Principe.
La partecipazione alla Summer School è gratuita ed è riservata a giornalisti e comunicatori italiani e stranieri. A dieci giovani colleghi e/o giornalisti disoccupati, come lo scorso anno, la Summer School offrirà dieci borse di studio comprendenti l’ospitalità e il vitto nell’Ostello della Gioventù di Casapesenna. Per iscriversi si può mandare una mail ainfo@agrorinasce.org o summerschoolucsi@gmail.com, entro il 4 settembre (dal primo al 7 settembre ci si può iscrivere al portale sigef). Sarà la direzione della Scuola a riservarsi l’accettazione di tutte le iscrizioni. Per aggiornamenti si può visitare la pagina facebook: summerschoolucsi.

Diffamazione, direttore del "Roma" condannato a due anni di carcere: «Sentenza inaccettabile»

Pasquale Clemente

Pasquale Clemente

Il direttore del quotidiano “Roma” Pasquale Clemente è stato condannato in primo grado a due anni di carcere per diffamazione a mezzo stampa, questo significa che se la sentenza non verrà ribaltata in Appello e se non si arriverà alla prescrizione, un altro giornalista andrà in cella per aver scritto quello che pensa. La sentenza del Tribunale di Nola arriva a seguito di una querela da parte dell’allora magistrato e senatore Pasquale Giuliano per un articolo pubblicato sulla “Gazzetta di Caserta”, giornale diretto allora proprio da Pasquale Clemente. Questo accade proprio mentre la commissione Giustizia del Senato licenzia, quasi con voto unanime, il Ddl che prevede l’inasprimento delle pene per il reato di diffamazione a mezzo stampa proprio nei confronti di magistrati e politici, due categorie alle quali appartengono lo stesso querelante e il giudice che sentenziato la condanna del direttore del “Roma”.

 

“Non è accettabile e neanche degna di un Paese civile la sentenza con cui il tribunale di Nola ha condannato a due anni di reclusione il direttore del quotidiano Roma, Pasquale Clemente, riconoscendolo colpevole di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del già parlamentare e magistrato Pasquale Giuliano”. Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della FNSI, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario del sindacato dei giornalisti della Campania, Claudio Silvestri. “Senza entrare nel merito della vicenda, che risale ai tempi in cui Clemente dirigeva la Gazzetta di Caserta – dicono – l’aspetto sconcertante riguarda la condanna al carcere del giornalista, in applicazione di una norma, quella dell’articolo 595 del codice penale, ormai fuori dalla storia, ma sulla cui cancellazione, più volte auspicata dagli organismi internazionali, il Parlamento non solo continua a tergiversare, ma immagina addirittura forme di inasprimento, come dimostra la norma recentemente approvata in commissione Giustizia al Senato. I giornalisti non chiedono tutele speciali e neanche impunità. Il carcere rappresenta una misura sproporzionata, oltre che una forma surrettizia di bavaglio all’informazione. È per questo necessario che riprenda al più presto l’esame della proposta di legge volta a cancellare le pene detentive per i giornalisti e che si abbia il coraggio di istituire il giurì per la lealtà dell’informazione, a tutela del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati. Al collega Clemente, la solidarietà e la vicinanza del sindacato dei giornalisti italiani”.

Dichiarazioni dei redditi gratis per tutti i soci

Quest’anno per tutti i soci del Sindacato unitario giornalisti della Campania le dichiarazioni dei redditi sono gratuite.
La documentazione può essere presentata entro il 20 maggio  presso la sede del Sindacato in vico Santa Maria a Cappella Vecchia 8/B (primo piano) presso lo sportello dedicato il venerdì dalle 11 alle 13,30 e il mercoledì dalle 15 alle 17.
E tutti gli altri giorni presso la segreteria del Sindacato.
Ecco i documenti da presentare

  • Il CU 2016 (che è stato rilasciato dall’azienda)
  • Riepilogo rimborsi CASAGIT (che potete scaricare dal sito)
  • Per chi non è iscritto alla CASAGIT o, comunque, per spese per le quali non è stato richiesto il rimborso: documentazione delle spese mediche sostenuteLa documentazione che attesta le spese sostenute nell’anno 2015:
  • scontrini parlanti
  • attestazione di pagamento di interessi sui mutui per l’acquisto della prima casa
  • attestazione di pagamenti di eventuali assicurazioni sulla vita
  • ricevute di spese scolastiche
  • spese veterinarie
  • spese di ristrutturazioni condominiali (per la prima casa)
  • devoluzioni alle Onlus
  • contributi previdenziali e assistenziali per il riscatto degli anni di laurea
  • spese funebri
  • ricevute attestazione spese attività sportiva figli
  • contributi per badanti e colf

Perrotta assolto, tutelato il diritto di critica. Ma Di Meo ancora sotto inchiesta

«Con l’assoluzione del giornalista Giuseppe Perrotta viene ribadito con forza un diritto imprescindibile del giornalismo e della democrazia, quello di critica»: è quanto affermano il Sindacato unitario giornalisti della Campania e i consiglieri nazionali campani della FNSI.
«Siamo in un Paese in cui i giornalisti vengono messi sotto inchiesta solo perché fanno il loro mestiere – continuano i sindacalisti – L’ultimo caso è quello del collega Simone Di Meo, che a Torre Annunziata rischia il rinvio a giudizio per un presunto reato di violazione del segreto d’ufficio in merito ai suoi articoli sulla donna di Torre del Greco arruolata nell’Isis. Ebbene, il dovere del giornalista è quello di raccontare e denunciare sempre, mai quello di tacere. Chi tenta di mettere il bavaglio alla stampa – conclude il sindacato – vuole limitare libertà e democrazia».