Torino rimborsa se il bus è in ritardo, Napoli umiliata

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il corsivo su il Giornale di Napoli di oggi

A Torino se i bus fanno   ritardo, gli utenti vengono risarciti con tre euro, una somma che va oltre il costo del biglietto perché quell’attesa non dovuta rappresenta un danno per i cittadini. Il rimborso scatta per ritardi a partire dai 15 minuti sui bus a intervallo, dai 30 per quelli a orario, dai 45 per i tram, ma anche in caso di soppressione della corsa della metropolitana. Il progetto si realizza mentre a Napoli, in un giorno come un altro, sono ferme tutte le linee dei bus che collegano l’area metropolitana e le altre province, quelle dell’Eavbus, per uno sciopero selvaggio che, probabilmente, si protrarrà per dei giorni. Mentre in città gli utenti dell’Anm possono attendere ore alla fermata per scoprire, poi, che la linea è stata soppressa perché i mezzi sono tutti rotti. Succede mentre migliaia di utenti delle metropolitane della Sepsa e della Circumvesuviana, ogni giorno, non sanno esattamente a che ora e se passerà il loro treno. La lista è troppo lunga per continuare e non comprende altri argomenti come lo stato pietoso delle vetture sulle quali gli utenti campani sono costretti a viaggiare. Agli amministratori della nostra Regione e dei Comuni che accampano scuse risibili per giustificare questo stato di cose basti quello che succede a Torino. Città che si trova in Italia, esattamente nello stessa nazione nella quale si trova Napoli. Ci sono le stesse regole, le stesse leggi, le stesse tasse. Non ci sono gli stessi amministratori e gli stessi manager, non c’è stato lo stesso sistema che ha fagocitato risorse senza erogare servizi. Ad essere risarciti dovrebbero essere i napoletani e a pagare dovrebbero essere quei manager.

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