Le esternazioni del sindaco sullo scandalo dei bus senza benzina non sono andate giù al Pd. Dire che «la città è stata governata in modo scellerato per 15 anni da un blocco di potere trasversale che ruota intorno al Pd e che lo avrebbe lasciato in una situazione drammatica per fare cose inqualificabili o gravissime», ha fatto infuriare più di un dirigente e ha messo in bilico anche l’equilibrio politico in consiglio comunale. A replicare a de Magistris ci pensa l’ex vicesindaco Tino Santangelo che si dice «sconcertato» dalle dichiarazioni. «Ha perduto ogni lucidità – dice Santangelo – se si permette di parlare di manine mosse da apparati trasversali, illegali, magari di camorra e di malaffare che intendono tornare ad occupare gli spazi da lui liberati». Santangelo, sottolinea che per «liberarsi» di de Magistris, che a suo dire da anni fa affermazioni «irresponsabili e calunniose» nei confronti delle precedenti amministrazioni di sinistra, ci vorrebbe «un provvedimento di forza pari alla sentenza del Consiglio Superiore della Magistratura che ne dispose il trasferimento immediato in altra sede e ad altre funzioni. Il giorno in cui De Magistris avrà imparato a parlare meno a condurre la città così come l’hanno guidata le amministrazioni di sinistra, potrà essere capace di fare il sindaco».
Ma a difendere de Magistris è sceso in campo direttamente l’esercito degli staffisti. Alessandro Di Rienzo replica al segretario regionale del Pd Enzo Amendola sui costi degli staff. Amendola su twitter dice che “de Magistris non ha soldi per gasolio bus, ma spende due milioni per gli staff. Con Barack Obama lavora meno gente”. Di Rienzo replica al “compagno” Amendola con i numeri: «La somma degli staff della giunta oggi ammonta a 1.607.090,82 euro all’anno. Contro i 2.140.708,33 dell’ultimo anno della giunta Iervolino. 533.618 mila euro in meno. Tu che sei stato l’ultimo segretario regionale del Pd al governo della città di Napoli dovresti conoscere questi dati».
Nicola Oddati, per due lustri assessore con la Iervolino, trombato alle primarie del suo stesso partito, ora impegnato come scrittore, lascia una riflessione sul suo blog su Lettera43. Parla di “ridicola rivoluzione” e crede “che i napoletani vogliano un sindaco, non un ciarlatano da show televisivo o un improbabile capopopolo”. A lui risponde un altro staffista, Alessio Postiglione. Lo fa sempre sul Lettera43, dove cura il blog Post Politik. Postiglione ricorda come, proprio ieri, Oddati sia stato travolto dallo scandalo della NapoliServizi, la Procura della Corte dei Conti lo accusa di danno erariale e ha disposto anche il sequestro di alcuni suoi beni. Lo staffista parla di “classe dirigente inetta” e fa l’elenco di tutti quelli che ritiene fallimenti personali dell’ex assessore, sottolineando anche gli errori di grammatica contenuti nel suo blog. Del resto, il titolo del post è emblematico “Napoli non accetta lezioni da Oddati”.
Comune di Napoli, guerra col Pd: il sindaco schiera l’esercito degli staffisti
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