Alla NapoliServizi i lavoratori hanno percepito lo stipendio in ritardo, all’Anm quattordicesima e stipendio di giugno sono stati pagati solo negli ultimi giorni di luglio e dopo una memorabile protesta dei lavoratori che ha messo in ginocchio la città. Anche la NapoliSociale è in sofferenza per reperire i soldi per i salari, ma, assicura l’amministratore delegato Felice Marinelli, «ce la faremo». Marinelli, superesperto di revisioni aziendali (materia che insegna all’università), è stato chiamato dal sindaco per rimettere in sesto la Partecipata comunale, l’unica che non dovrebbe essere inserita nei processi di accorpamento delle società in house.
È già in fase avanzata, infatti, la costituzione della holding dei trasporti nella quale confluirebbero Anm, Metronapoli e Napolipark. Mentre si sta pensando ad un’altra supersocietà di servizi che vedrebbe la fusione di NapoliServizi ed Elpis. L’unica via perNapoliSociale resta, quindi, quella dell’efficientamento: la riduzione massima di costi e sprechi.
Attualmente è in corso uno studio che vedrebbe una rivoluzione della costituzione stessa della società. Le ipotesi sono due: una fondazione oppure una istituzione. Esperti sono al lavoro per verificare vantaggi e svantaggi di questa possibile trasformazione. «Un vantaggio immediato è l’enorme risparmio sull’Iva che passerebbe dal 21% al 4%». Insomma, sui 15 milioni che il Comune deva all’zienda nel primo caso entrerebbero nelle casse della società meno di 12 milioni, nel secondo 14,4. Una bella differenza. «Tuttavia – precisa Marinelli – stiamo valutando anche i benefici che possiamo perdere come società in house».
Ma una prima razionalizzazione dei costi si è avuta già con interventi sulla spesa generale e su quella per le consulenze che sono state ridotte del 40%. Per quanto riguarda, invece, le spese generali è bastato instaurare un sistema di controllo per ottenere risparmi notevoli (anche su costi come il consumo di carburante). A settembre, invece, grazie alla collaborazione dell’assessorato comunale al Patrimonio si potrà intervenire sui costi degli affitti. Sia la sede della NapoliSociale che i garage dove sono custoditi i mezzi, infatti, saranno trasferiti presso strutture di proprietà nell’Amministrazione comunale. «Dal 2013 – afferma Marinelli – a regime, potremmo risparmiare tra i 300mila e i 400mila euro all’anno». Non è poco.
Il capitolo più spinoso, però resta quello dei crediti con il Comune. «A differenza della NapoliServizi, ad esempio – afferma il manager – non rientriamo nella ”funzione uno di bilancio”. L’Amministrazione non ha, quindi, l’obbligo di pagarci mese per mese, ma veniamo trattati come tutti gli altri fornitori, con pagamenti che arrivano anche a 40 mesi. Questo comporta oneri finanziari enormi per il ricorso sistematico al credito bancario».
da il Giornale di Napoli del 6 agosto 2012