La vicenda sul compenso di Roberto Vecchioni per la presidenza del Forum delle culture è paradossale. De Magistris chiama il cantautore milanese per guidare l’organizzazione del grande evento che si terrà a Napoli nel 2013. L’immagine che abbiamo tutti di lui è quella dell’artista impegnato di sinistra, della star che continua ad insegnare al liceo per tutta la vita nonostante i suoi impegni più remunerativi. Insomma, il professore è l’incarnazione perfetta dell’antidivo. Durante la campagna elettorale per le Comunali ci mette la faccia, scende in campo per l’ex pm, lo aiuta a scassare tutto. L’apporto non è determinante, ma è un contributo importante visto che il cantante viaggia sull’onda lunga del trionfo al Festival di Sanremo. Il neosindaco lo premia affidandogli la guida di una manifestazione internazionale. Ebbene, il primo atto ufficiale del professore è quello di bussare a soldi. Durante la prima riunione del rinnovato Cda dice, in sostanza, che per rinunciare a tutti i suoi impegni ha bisogno di un cachet adeguato: lo stipendio del precedente presidente, 70mila euro, più una quota per i diritti di immagine di 150mila euro. È esattamente da questo momento che il mito del cantautore si sfalda. Nelle repliche alle polemiche sull’inadeguatezza dello stipendio, Vecchioni fa un errore gravissimo: si carica della responsabilità della polemica, entra nell’arena politica dove, chiaramente, viene sbranato. De Magistris, che ha il fiuto del leader di lungo corso, resta fuori dalla mischia, non si sporca le mani, immola il suo agnello e si scarica incredibilmente delle responsabilità politiche, che sono tutte sue, chiaramente. Se, alla prima mitragliata mediatica, Vecchioni avesse detto: “Non ci sto, mi faccio da parte”, il sindaco sarebbe dovuto scendere lui nello scontro istituzionale e politico, si sarebbe dovuto fare garante di scelte avventurose e dispendiose, e magari l’avrebbe spuntata. In questo caso Vecchioni ci avrebbe comunque guadagnato. Sia se fosse rimasto sia se avesse lasciato. In quest’ultimo caso ci avrebbe lasciati tutti con un palmo di naso, “ce ne siamo fatti scappare un altro”, avremmo detto. Vecchioni, invece, ha argomentato malamente e pubblicamente il suo diritto al supercompenso, mettendo il dio denaro davanti all’ideale annunciato: “Lo faccio per Napoli”. Ha, ingiustamente, accusato il suo predecessore, sbagliando argomento: “Firmava solo le carte”. Tutti sanno che il Forum, che aveva una struttura ridottissima, era, praticamente, Oddati, che ha fatto il diavolo a quattro per avere l’evento a Napoli. Il professore ha peccato di ingenuità, ha fatto la figura dell’arraffone, e, probabilmente, ha perso un’occasione. Ma è successo solo perché De Magistris lo ha scaricato al primo ostacolo. Vecchioni, in realtà, è stato scaricato subito anche dal suo addetto stampa Arnoldo Mosca Mondadori (si veda precisazione nei commenti) che ormai liquida tutti dicendo che si sta occupando della casa editrice. Ma c’è ancora la possibilità di ricucire, anche se con Vecchioni presidente resta l’errore nel merito della scelta: se si deve pagare per l’immagine, bisogna farlo per una vera star, non per un cantautore, che, per quanto bravo, ha un target molto ristretto anche sul territorio nazionale. O per un amministratore competente, del resto il Forum, come qualcuno ha ricordato, non è il Festival di Sanremo.
Ma De Magistris ha già scaricato Vecchioni
Lascia una risposta