La Fnsi nel processo contro chi minaccia i giornalisti: «Primo passo, ne seguiranno almeno altri cento»

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Il giornalista sotto scorta Paolo Borrometti


Presentata nella sede della Federazione nazionale della stampa italiana l’iniziativa che vedrà il sindacato dei giornalisti al fianco dei cronisti minacciati per via del loro lavoro: domani, giovedì 26 maggio 2016, a Catania, la Fnsi presenterà richiesta di costituzione di parte civile nell’ambito del processo contro i presunti autori delle minacce e delle aggressioni nei confronti del collega Paolo Borrometi.
«Un messaggio a tutti i colleghi per ribadire loro che non sono soli contro chi vorrebbe metterli a tacere», ha commentato il segretario generale Raffaele Lorusso aprendo la conferenza stampa e anticipando che si tratta di un primo passo verso la costituzione di uno sportello europeo a sostegno dei cronisti che subiscono minacce o aggressioni.
«Un segnale importante rivolto alla categoria dei giornalisti che va oltre il singolo caso che verrà affrontato a partire da domani nelle aule giudiziarie», rileva l’avvocatoFrancesco Paolo Sisto, che assisterà la Fnsi nella presentazione della richiesta di costituzione di parte civile.
Un ringraziamento alla Federazione nazionale della stampa italiana è arrivato dal diretto interessato, il giornalista dell’Agi e direttore dl sito internet Laspia.it Paolo Borrometi, «anche a nome di tutti i colleghi e le colleghe, e sono tanti, che ogni giorno si trovano a svolgere il proprio lavoro in territori difficili. I cittadini devono rendersi conto che chi minaccia i giornalisti per cercare di impedire loro di lavorare, in realtà minaccia i lettori stessi, mettendo a repentaglio il loro diritto ad una informazione corretta e completa».
All’udienza di domani saranno presenti, anche in rappresentanza della Fnsi, i vertici dell’Associazione siciliana della Stampa. «Anche l’Ordine dei giornalisti della Sicilia chiederà di costituirsi parte civile in questo processo», ha inoltre anticipato Gigi Ronsisvalle, consigliere nazionale della Fnsi ed ex segretario dell’Assostampa siciliana che nel suo intervento ha ricordato le iniziative del sindacato regionale al fianco dei giornalisti minacciati.
«L’iniziativa che presentiamo oggi – ha concluso il presidente Giuseppe Giuliettiriprendendo l’intervento del segretario Lorusso – fa parte di un percorso iniziato con altre manifestazioni e che per quanto sarà difficile e impegnativo non si fermerà. Abbiamo fatto il primo passo, ne seguiranno almeno altri cento».
MULTIMEDIA
Qui il servizio di RaiNews24 sulla conferenza stampa
 
Giornalisti: Usigrai, Rai riprenda temi colleghi minacciati
L’Usigrai “plaude alla iniziativa della Fnsi che per la prima volta ha deciso di presentare la richiesta di costituzione di parte civile nel processo contro i presunti autori delle minacce e delle aggressioni contro il collega Paolo Borrometi. È un gesto di straordinaria forza che dice con chiarezza che nessun collega verrà lasciato solo”.
“Da parte nostra – aggiunge l’esecutivo Usigrai in una nota – chiediamo alla Rai di riprendere i temi e le inchieste dei colleghi minacciati, di quelli costretti a vivere sotto scorta, oppure oggetto di querele temerarie, e continuare a illuminare quelle denunce. Questo sì che sarebbe un modo concreto per rilanciare il ruolo, la missione e la centralità del servizio pubblico”. (Ansa – Roma 25 maggio 2016)
 
Giornalisti: Lorusso, Fnsi parte civile in processo per minacce
La Federazione nazionale della Stampa si costituirà parte civile domani a Catania al processo contro il reggente del clan mafioso di Vittoria (Ragusa) “Carbonaro-Dominante”, Gionbattista Ventura che ha più volte minacciato di morte il collega Paolo Borrometi. È quanto annuncia in conferenza stampa questa mattina a Roma il segretario nazionale della Fnsi, Raffaele Lorusso, con accanto il presidente, Giuseppe Giulietti, l’avvocato che assisterà la Federazione, Francesco Paolo Sisto e il giornalista dell’Agi, Paolo Borrometi.
“Tenteremo come Fnsi la costituzione di parte civile, un fatto storico perché mai accaduto prima. È la testimonianza che noi non lasciamo soli i colleghi, soprattutto quelli nei territori e soprattutto chi, come Paolo Borrometi, con coraggio cerca di fare solo il proprio lavoro e raccontare realtà difficili. Paolo è stato fatto oggetto di ogni minaccia ed era giusto esserci. È una linea – afferma Lorusso – che abbiamo intrapreso e che proseguiremo e per la quale ringraziamo l’avvocato Francesco Paolo Sisto che ci assisterà gratuitamente”. (Agi – Roma, 25 maggio 2016)
 
Giornalisti: Giulietti, viaggio collettivo accanto a minacciati
“Oggi inizia un viaggio collettivo, ciò che si decide con la costituzione di parte civile della Federazione nazionale della Stampa al processo contro il reggente del clan mafioso di Vittoria (Ragusa) “Carbonaro-Dominante”, Gionbattista Ventura che ha più volte minacciato di morte il collega Paolo Borrometi, è importantissimo e segnerà un punto di non ritorno. Non si farà nessun passo indietro, rispetto ai processi che vedranno come parti offese i giornalisti”. È quanto affermato in conferenza stampa questa mattina a Roma il presidente nazionale della Fnsi, Giuseppe Giulietti, con accanto il segretario, Raffaele Lorusso, l’avvocato che assisterà la Federazione, Francesco Paolo Sisto e il giornalista dell’Agi, Paolo Borrometi. “Questa odierna era una delle grandi questioni volute dal mio predecessore, Santo Della Volpe. Un percorso comune con Ossigeno, Articolo21, Usigrai e Libera Informazione. Da oggi lavoreremo anche per lo sportello sulle querele ai giornalisti”. Giulietti ha concluso con l’appello a “riprendere le inchieste giornalistiche che costano caro si colleghi come Paolo. Andare in quei luoghi che i colleghi che subiscono minacce raccontano ed illuminare quelle periferie. Sarà questo – conclude Giulietti – il modo migliore per stargli accanto”. (Agi – Roma, 25 maggio 2016).
 
Il presidente del SUGC Armando Borriello:
“L’iniziativa della Fnsi, voluta dal segretario generale Raffaele Lorusso e dal presidente Beppe Giulietti,  segna una svolta storica  per il giornalismo italiano”. Così ha commentato Armando Borriello, presidente del consiglio direttivo del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, la scelta della Federazione di costituirsi, per la prima volta, parte civile  nel processo contro un boss mafioso che ha più volte minacciato di morte il collega Paolo Borrometi. “Da oggi in poi chiunque minacci fisicamente  un giornalista per il suo lavoro investigativo o di denuncia, sappia che troverà nei tribunali la Fnsi e le associazioni regionali al fianco di quel  collega. Soprattutto nelle regioni come Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, dove mafia, camorra  e altre organizzazioni criminali finora hanno spadroneggiato, convinte di farla franca”, continua il presidente Borriello, presente nella giunta federale che ha annunciato il cambio di rotta.
E il segretario del Sugc, Claudio Silvestri, a sua volta ha avviato una nuova linea di totale solidarietà con i colleghi minacciati da querele temerarie schierando i legali del Sindacato nelle procure e nei tribunali a difesa dei giornalisti colpiti.

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