Il ricordo del presidente del consiglio direttivo del SUGC, Armando Borriello
Ciao Peppone. Ho appreso a Firenze della tua partenza. E subito mi è passata davanti alla mente la mia giovinezza, i tuoi insegnamenti ricevuti quando, appena assunto nel luglio dell’82, ero stato assegnato alla redazione sportiva del Mattino e sedevo alla mia scrivania posta proprio di fronte alla tua, a due metri di distanza. Quante storie, quante battute, quanta cultura, quanta sapienza elargita dal Mito al giovanotto arrivato fresco fresco. Avevi posto, in una cornice, dietro le tue spalle, un quadro con la prima pagina de “la Repubblica” con un titolo che era l’esatta cifra della tua ironia: “Il re ha salvato la Spagna”. La Repubblica che esaltava la monarchia: Juan Carlos che aveva stroncato il golpe filo-franchista del colonnello Tejero. E subito sopra uno dei tuoi aforismi più famosi che ancora oggi, a piu di trent’anni ricordo e cito “Tutti devono fare un lavoro, specialmente quello per il quale sono pagati”.
E poi gli scherzi, che erano l’incubo di “Casserotto passerotto”, come chiamavi il grande capo Riccardo Cassero…
Quando mi fu chiesto dal direttore Paolo Graldi di lasciare la direzione della redazione Esteri – la mia grande passione – per passare a dirigere la redazione sportiva, tu eri già andato via, in pensione. E tra le condizioni per accettare la proposta, io chiesi di avere un pezzo, ogni settimana, tuo e di Mimmo Carratelli: le due penne sportive più brillanti del giornalismo napoletano. Graldi accettò subito e così tu inaugurasti la stagione di gustosissimi paradossi sotto l’etichetta ‘”Ditegli sempre di si'”. Un modo elegante e stravagante di commentare i fatti di sport della settimana. Non dimenticherò mai che avevi detto di sì solo a me, rifiutando altre ricche proposte.
E ricorderò sempre i racconti di Mimmo delle avventure vissute insieme, in giro per il mondo: tu inviato del Mattino e Mimmo per il Roma del comandante Lauro. Tu e Mimmo, la strana coppia come Jack Lemmon e Walter Matthau.
In questa foto strepitosa, postata su Facebook, sei tu. Tutto tu. E ora non mi resterà che invitare a pranzo a casa mia Mimmo per sentir raccontare ancora e ancora e ancora i suoi ricordi di una vita professionale vissuta con te.
Ciao Peppone. Grazie di tutto. Ti ho voluto tanto bene. Dici che dall’altra parte ci sarà un’altra scrivania per me a due metri da te?…
Armando
Se ne va un grande giornalista sportivo, ciao Peppone!
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