il documento dell’assemblea dei redattori de “il Mattino”
L’assemblea dei giornalisti de Il Mattino, riunitasi per discutere della procedura di licenziamento individuale avviata, ai sensi della legge 604/1966, nei confronti di tre poligrafici, condanna fermamente l’azione unilaterale intrapresa dall’Azienda. L’assemblea dei giornalisti de Il Mattino esprime piena e totale solidarietà ai compagni di lavoro colpiti dal provvedimento e manifesta grande preoccupazione perché mai nella storia del quotidiano sono state adottate tali gravissime misure verso i lavoratori. Una forma irrituale che la redazione ha preso come un pugno nello stomaco. I giornalisti de Il Mattino già vivono sulla propria pelle la crisi del settore tanto che il 30 marzo scorso hanno sottoscritto con l’Azienda il contratto di solidarietà ritenendo che questa misura bastasse a salvaguardare tutti i livelli occupazionali. La crisi del settore è innegabile, come sono però innegabili gli indicatori positivi che fanno ben sperare nella ripresa. In un contesto del genere tagliare non è mai la ricetta vincente. Per invertire la tendenza l’Azienda deve avere coraggio e cuore, come quelli mostrati dai giornalisti de Il Mattino, e mettere in campo i necessari investimenti, puntando in maniera decisa anche sul marketing, per essere sempre più competitiva e all’altezza delle nuove sfide e della tradizione del giornale più importante e autorevole del Mezzogiorno. Il core business delle aziende editoriali sono le notizie, alla ricerca e alla diffusione delle quali concorrono tanto i giornalisti quanto i poligrafici come parti di un unico organismo. Al riguardo l’Assemblea ha dato mandato al Cdr di aprire un confronto permanente con le rappresentanze sindacali dei poligrafici, coinvolgendo anche la direzione politica del giornale, e di mantenere alta la vigilanza per fermare la deriva dei tagli indiscriminati. L’Assemblea chiede all’Azienda di percorrere tutte le strade per scongiurare la perdita anche di un solo posto di lavoro e di verificare fino in fondo la possibilità di una ricollocazione dei tre poligrafici.
Poligrafici licenziati, i giornalisti appoggiano la protesta
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