La “Regolamentazione del profilo del giornalista pubblico” è il contenuto dell’ordine del giorno, approvato per acclamazione al XXIX congresso della Fnsi di Riccione, per il quale l’assemblea dei delegati ha impegnato i nuovi organismi dirigenti eletti su diversi punti programmatici per la nuova piattaforma contrattuale per il triennio 2022-2025.
L’informazione nella Pubblica amministrazione è stato un tema centrale del congresso, fin dalla relazione del segretario uscente Raffaele Lorusso che ha fatto un’ampia disamina sullo stato degli uffici stampa pubblici, dall’accordo con l’Aran siglato il 7 aprile 2022 insieme alle confederazioni sindacali, «tutt’altro che scontato, perché un settore, la pubblica amministrazione, nel quale i requisiti della rappresentatività sindacale sono fissati per legge, e la Fnsi non ne soddisfa alcuno», ma anche la necessità di «un passaggio normativo per codificare il diritto alla rappresentanza della Fnsi, che finora può partecipare ai tavoli solo come sindacato interveniente» e l’avvio di «una fase di confronto per una legge di riforma organica della legge 150 del 2000, sostanzialmente superata dall’evoluzione della normativa sul pubblico impiego».
Va specificato innanzitutto che i nuovi CCNL 2019-2021del Pubblico impiego non sono intervenuti a modificare il profilo di “giornalista pubblico – specialista nei rapporti con i media”, a parte quello del comparto Sanità che ha soltanto trasferito il profilo dal ruolo amministrativo a quello professionale.
Dal palco del palazzo dei congressi di Riccione si sono avvicendati in tanti ad affrontare la questione “informazione pubblica”, dalla stessa neoeletta segretaria generale Alessandra Costante, alla presidente del Gruppo Uffici Stampa della Fnsi Assunta Currà e, tra gli altri, al delegato della Toscana Walter Fortini, al presidente del GUS Sicilia Vito Orlando.
Quest’ultimo ha portato all’attenzione dell’assemblea l’esperienza nella sua regione, sottolineando come l’accordo Aran-Fnsi, che ha certificato il mantenimento delle retribuzioni percepite grazie a un assegno ad personam, abbia “tranquillizzato” e dato certezze a molti colleghi in apprensione per il loro futuro, visto che il contratto Fnsi-Fieg veniva applicato alla Regione Siciliana fin dal 1985 e negli enti locali dal 2007, colleghi che dopo le sentenze della Corte Costituzionale avevano visto i loro enti iniziare a disdire l’applicazione di quel contratto.
E ha ricordato come a fronte della crisi occupazionale nelle aziende editoriali siciliane, negli ultimi due anni già una ventina di colleghi siano stati assunti nell’isola, dopo un concorso, nel profilo di giornalista pubblico, tra Regione, enti locali e aziende sanitarie, in maggioranza donne, laureate, e con un’età media di 45 anni, quindi con un’esperienza almeno ventennale di precariato in giornali e tv. Colleghi che però hanno emolumenti notevolmente inferiori a quelli di chi è stato assunto prima del 2018.
È questo uno degli aspetti affrontati dall’ordine del giorno approvato al congresso, insieme a quello della piena rappresentanza e agibilità sindacale nella Pubblica amministrazione dei nostri iscritti, finora nella stragrande maggioranza negata.
Nel documento vengono focalizzati alcuni punti centrali della prossima azione del sindacato: la contrattazione collettiva nella PA prevede un livello decentrato per la regolamentazione del salario accessorio e per questo è necessaria la piena titolarità di rappresentanza delle Associazioni regionali ad essere soggetti attivi nella contrattazione integrativa aziendale.
Riprendere poi il confronto con Aran e le altre organizzazioni sindacali, per l’inserimento dei giornalisti della Pubblica amministrazione nell’area delle “elevate professionalità”, completare i contenuti del profilo professionale di giornalista pubblico, potenziarne i diritti e dare più forza alle loro retribuzioni: dal riconoscimento, ove non già previsto, del diritto agli straordinari, alla reperibilità, ai festivi e ai domenicali, a indennità funzionali, sul modello, ad esempio, dell’indennità di agenzia ex art. 10 del contratto Fnsi-Fieg, e a ogni altro strumento che ne garantisca la massima autonomia e dignità lavorativa.
Inoltre si chiede di regolamentare, anche con un accordo integrativo, il regime di esclusività previsto dall’art.9 della Legge 150/2000 per i giornalisti pubblici, e finora mai attuato nella PA. È stata approvata anche l’istituzione di un Gruppo di lavoro “che supporti l’attività della Giunta esecutiva nelle fasi preparatoria e di negoziazione per il rinnovo dei prossimi contratti collettivi Aran nei quattro comparti del Pubblico impiego, nell’ambito del Dipartimento nazionale uffici stampa, con la partecipazione di un rappresentante del GUS nazionale”.
Infine è stato respinto a larga maggioranza un ordine del giorno sul tema, presentato da alcuni delegati della Lombardia, mentre è stato approvato dall’assemblea anche un documento sugli uffici stampa nel settore privato.