Archivio mensile:Marzo 2020

Coronavirus, Fnsi: «L’articolo 21 della Costituzione è ancora in vigore. Grave impedire le domande»

«È significativo che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, abbia riconosciuto l’importanza del lavoro che migliaia di cronisti stanno svolgendo in questi giorni, sottolineando che anche i giornalisti sono una categoria a rischio. È adesso necessario che l’impegno in prima linea di chi sta informando puntualmente i cittadini venga riconosciuto anche in un atto formale: è necessario che anche i giornalisti e gli operatori dell’informazione siano inseriti fra le categorie a più altro rischio di contagio». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, all’indomani delle ultime comunicazioni – via social network – del presidente Conte agli italiani.

«L’unità di intenti che viene richiesta a tutto il Paese in queste ore – aggiungono i vertici della Federazione nazionale della Stampa italiana – impone a tutti di fare il proprio dovere. Per questa ragione, come richiesto dalla Stampa parlamentare, è necessario che, anche nelle comunicazioni formali di provvedimenti destinati a produrre effetti per la collettività, non venga mai meno il contraddittorio con i giornalisti. La fase eccezionale che vive il Paese non può diventare il pretesto per impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro e di rivolgere domande. Chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, ha il dovere di rispondere alle domande dei giornalisti perché i cittadini hanno il diritto di conoscere. La sospensione temporanea di diritti e libertà democratiche in nome del bene supremo della salute non può giustificare in alcun modo la cancellazione del diritto di cronaca e della libertà di espressione. L’articolo 21 della Costituzione – concludono Lorusso e Giulietti – è pienamente in vigore, checché ne pensino cattivi consiglieri e improvvisati spin doctor».

Fnsi: «Informazione indispensabile per i cittadini, servono misure eccezionali per produzione e lavoro»

«Nella fase di emergenza che vive il Paese l’informazione professionale è l’unica bussola che può aiutare i cittadini ad attuare comportamenti corretti e responsabili e a non cadere nella trappola delle troppe fake news che ammorbano la rete. Questo è il momento di sostenere tutta la filiera dell’informazione con risorse e misure di sostegno eccezionali». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, in un’intervista a Radio Radicale.

«I provvedimenti inseriti nel decreto ‘Cura Italia’ sono un punto di partenza – ha sottolineato -. È auspicabile che in fase di conversione ci sia spazio per emendamenti che sostengano in modo più convinto e incisivo l’informazione, bene pubblico fondamentale per la vita democratica del Paese. La disponibilità mostrata dal governo va tradotta in misure di sostegno alla produzione, alla diffusione e al lavoro. Il crollo dei fatturati pubblicitari, nella carta stampata come nell’emittenza radiotelevisiva locale, deve essere compensato da aiuti che, senza riprodurre il meccanismo dei finanziamenti a pioggia, premino la qualità, la quantità di informazione e la salvaguardia dell’occupazione».

Per il segretario della Fnsi, «vanno, inoltre, sbloccati immediatamente i 300 milioni stanziati per il reddito di ultima istanza dei lavoratori autonomi e precari iscritti alle Casse professionali. Il decreto del ministero del Lavoro non può essere rimandato, vista anche la disponibilità delle Casse previdenziali private, Inpgi compreso, a partecipare alla messa a punto di misure di sostegno al reddito di autonomi e precari».

MULTIMEDIA
Sul sito web di Radio Radicale l’intervista integrale al segretario generale Lorusso (qui il link diretto).

il Sugc in marcia per don Peppe Diana, la memoria non si ferma

 

Anche il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania ha voluto aderire alla marcia virtuale sui social per la commemorazione di Don Peppe Diana, prete ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994, ventisei anni fa. Il Coronavirus non ferma la memoria. Noi non dimentichiamo.
L’appuntamento è stato organizzato dal Comitato Don Peppe Diana insieme con Libera Caserta, L’Agesci Campania, la Diocesi di Aversa, il Masci Campania in collaborazione con il presidio di Libera Aversa “Dario Scherillo e Attilio Romanò”. Una bellissima iniziativa per tenere viva la memoria storica.

#MarciaSocial19_21marzo  #restoacasaefacciomemoria #nelleterredidonpeppediana

Dal quotidiano Metropolis raccolta di fondi per l’ospedale di Boscotrecase

di Raffaele Schettino*

Il giorno in cui riusciremo a metterci alle spalle quest’inferno, ci ritroveremo tutti sopra una montagna di macerie, e tutti avremo il delicato compito, oltre che la responsabilità, di rimettere in piedi un tessuto economico e sociale che continua a sgretolarsi ogni volta che aumenta il numero dei contagi. Sarà dura, tanto per usare un eufemismo, inutile girarci attorno. Ma ci proveremo con tutta la nostra forza.

Preoccupa il fatto che qui al Sud non siamo delle cime in tema di ricostruzione, e basta analizzare le sciagure degli ultimi cent’anni per essere un po’ pessimisti, e preoccupano anche le prime mosse del governo, che col decreto Cura-Italia ha donato un bicchier d’acqua a una carovana in panne nel deserto. Incoraggia invece la forza d’animo di tantissimi cittadini e imprenditori pronti a ricominciare ancora una volta, a tendere una mano a chi soffre e a chi lotta in prima linea.

Incoraggia, in questo senso, lo slancio d’animo di chi sta donando anche ciò che non possiede in abbondanza nella speranza di offrire anche un briciolo di sollievo e forza ai medici e agli infermieri che in queste ore, in ogni ospedale, stanno affrontando una battaglia coraggiosa e durissima. Una missione eroica, perché nel momento in cui ci siamo resi conto che la difesa della salute è l’obiettivo primario della nostra esistenza, sono stati chiamati a reggere, spesso senza armi adeguate, un sistema sanitario pubblico che per decenni è stato minato nelle fondamenta. Svilito, impoverito, svuotato, lottizzato, umiliato.

Per loro, Metropolis farà la sua parte, e lo farà con la convinzione che un giornale con un quarto di secolo alle spalle ha l’obbligo di essere al servizio del territorio che ama e racconta ogni giorno. Da oggi è attivo un conto corrente presso la filiale di Striano della Banca Popolare Vesuviana per raccogliere fondi da destinare all’ospedale Sant’Anna e Maria Santissima della Neve di Boscotrecase, che da alcuni giorni è stato indicato come presidio sanitario specializzato per il ricovero dei pazienti colpiti dal Covid-19. L’unico nel territorio dell’Asl Napoli 3.

Saremo i primi a partecipare alla sottoscrizione nella speranza di far decollare una gara di solidarietà tra i lettori per sostenere i medici e gli infermieri in prima trincea per difendere la nostra salute e curare i nostri concittadini.


COME PARTECIPARE ALLA SOTTOSCRIZIONE
Ecco le coordinate per partecipare alla raccolta fondi sulla quale Metropolis darà puntuale riscontro e aggiornamento pubblico.

METROPOLIS – EMERGENZA CORONAVIRUS
Causale versamento: Emergenza Covid19
Iban: IT14U0560240270002000020042

Si ricorda che secondo il “Decreto Cura Italia” a chi dona spetta il credito d’imposta del 30% dell’importo versato per un massimo di € 30.000.

* direttore responsabile di Metropolis

26 anni dall’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Fnsi e Usigrai: «Noi non archiviamo»

 

«Domani, 20 marzo 2020, saranno passati 26 anni dall’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Anni in cui depistaggi e omissioni hanno impedito di raggiungere verità e giustizia. Nei prossimi giorni scadranno gli ulteriori sei mesi di proroga delle indagini disposti dal gip di Roma per nuovi accertamenti. L’avvocato Giulio Vasaturo, che ha curato la costituzione di “parte offesa” nel procedimento di Fnsi e Usigrai, d’intesa con il Cdr del Tg3, afferma che ci sono oggi nuovi elementi da tenere in considerazione e, soprattutto, che non è più tollerabile che siano ancora coperte da segreto le missive inviate da Mogadiscio nelle 48 ore successive all’omicidio, che molto probabilmente contengono elementi determinanti per ricostruire la catena del depistaggio». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, e Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai.

‘Cura Italia’, dagli ammortizzatori sociali alle misure per i lavoratori autonomi: il decreto in pillole

Misure speciali in tema di ammortizzatori sociali valide per tutto il territorio nazionale. Sospensione dei licenziamenti per motivo economico fino al 18 maggio 2020. Norme in materia di riduzione dell’orario di lavoro e a sostegno dei lavoratori per coniugare esigenze professionali e familiari. Interventi dedicati ai titolari di partita Iva e di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Ulteriori disposizioni in materia di smart working. Un bonus di 100 euro per chi continua a prestare l’attività lavorativa in sede. Sono alcune delle novità, di interesse anche per i lavoratori del settore giornalistico, introdotte con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, martedì 17 marzo 2020, del decreto “Cura Italia” messo a punto dal governo per far fronte all’emergenza epidemiologica da Coronavirus.

Vediamo di seguito, in sintesi, quali sono i contenuti del decreto.

Ammortizzatori sociali
Prevista la possibilità di ottenere 9 settimane di trattamento ordinario di integrazione salariale, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga. Le aziende che non rientrano nel campo di applicazione della legge 416/81 (emittenza radiotelevisiva, agenzie di stampa locali, service editoriali, aziende digitali) potranno accedere alle prestazioni erogate dall’Inps con accesso al Fondo di Integrazione Salariale. Le aziende editrici che ad oggi beneficiano della integrazione salariale straordinaria corrisposta dall’Inpgi non possono presentare domanda di trattamento ordinario di integrazione salariale con sospensione del trattamento di integrazione salariale straordinario in quanto escluse dall’ambito di applicazione della norma. Si applica invece a tutto il settore l’art. 46 del decreto in materia di preclusione dei licenziamenti collettivi e per motivo economico fino al 18 maggio 2020.

Conciliazione vita-lavoro
Fino a 15 giorni di congedo, fruibili in un periodo continuativo o frazionati, per “i lavoratori dipendenti del settore privato, i lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps e i lavoratori autonomi” con figli di età non superiore ai 12 anni. I giorni di congedo sono retribuiti al 50 per cento, con contribuzione figurativa. Il limite di età di 12 anni non si applica ai figli con disabilità in situazione di gravità accertata. Il congedo è riconosciuto alternativamente ad entrambi i genitori, purché nel nucleo familiare non vi sia “altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa” ovvero disoccupato o non lavoratore. I genitori di figli tra i 12 e i 16 anni possono astenersi dal lavoro per il periodo di chiusura delle scuole, senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.
In alternativa al congedo è prevista la possibilità di optare per un bonus baby-sitter nel limite massimo di 600 euro erogato mediante il “libretto famiglia”. Il bonus è riconosciuto anche ai lavoratori autonomi non iscritti all’Inps, subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive Casse previdenziali del numero dei beneficiari. Si rinvia sul punto alle disposizioni ufficiali dell’Inpgi.
Per i mesi di marzo e aprile 2020, infine, diventano 15 i giorni di permesso retribuito previsti dalla “legge 104“.

Quarantena e malattia
Anche nel settore privato, il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva è equiparato alla malattia ai fini del trattamento economico e non è computabile ai fini del periodo di comporto, ovvero il periodo durante il quale, in caso di assenza del lavoratore, il datore di lavoro non può validamente esercitare il suo diritto di risolvere il rapporto di lavoro. Serve apposito certificato medico.
Fino al 30 aprile 2020, inoltre, per i lavoratori dipendenti in possesso del riconoscimento di disabilità grave, i lavoratori in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, il periodo di assenza dal servizio prescritto dalle autorità sanitarie è equiparato al ricovero ospedaliero.

Partite Iva e Cococo
Prevista una indennità per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (attivi alla medesima data). Il decreto istituisce un “Fondo per il reddito di ultima istanza” che prevede il riconoscimento di un sostegno al reddito per chi in conseguenza dell’emergenza epidemiologica ha cessato, ridotto o sospeso l’attività o il rapporto di lavoro. La norma, estesa anche agli iscritti agli Ordini professionali, prevede che – tramite uno o più decreti del ministro del Lavoro da adottare entro 30 giorni – vengano definiti i criteri di priorità e le modalità di attribuzione dell’indennità, nonché l’eventuale quota del limite di spesa da destinare al sostegno del reddito degli iscritti alle Casse di previdenza dei professionisti.

Smart working
Fino al 30 aprile 2020, i lavoratori dipendenti disabili o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Inoltre ai lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie con ridotta capacità lavorativa è riconosciuta la priorità nell’accoglimento delle istanze di svolgimento delle prestazioni lavorative in modalità agile.
Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, inoltre, il lavoro agile diventa la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni.

Mutui sospesi
Stanziati 400 milioni per il 2020 da utilizzare, per un periodo di 9 mesi e a far data dal 17 marzo 2020, per estendere la possibilità di sospendere la rata del mutuo di casa anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, un calo del fatturato superiore al 33% di quello dell’ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione dell’attività a seguito delle disposizioni adottate per contenere la diffusione del contagio.

Premio per i lavoratori dipendenti
Viene previsto un bonus di 100 euro per il mese di marzo 2020 per i lavoratori dipendenti con reddito inferiore ai 40mila euro che abbiano continuato a lavorare in ufficio. L’incentivo non concorre alla formazione del reddito e va rapportato al numero di giorni di lavoro effettivamente svolti in sede.

LA CIRCOLARE DEL DIRETTORE GENERALE DELLA FNSI

Marcia virtuale per don Peppe Diana, aderisce anche il SUGC

Il Coronavirus non ferma la commemorazione per Don Peppe Diana, una marcia virtuale di tre giorni che avrà luogo sui social network per ricordare il prete ucciso dalla camorra ventisei anni fa, il 19 marzo del 1994. L’appuntamento, organizzato dal Comitato Don Peppe Diana insieme a Libera Caserta, L’Agesci Campania, la Diocesi di Aversa, il Masci Campania in collaborazione con il presidio di Libera Aversa “Dario Scherillo e Attilio Romanò”, è quindi dal 19 al 21 marzo con un programma ricco di iniziative. Il 19 marzo si terrà una Messa in diretta streaming nella parrocchia San Nicola di Bari di Casal di Principe. Dopo la celebrazione chi vorrà potrà partecipare postando un video di max 30 secondi, una foto, un disegno, una canzone, per ricordare Don Peppe Diana con gli hashtag #MarciaSocial19_21marzo e #restoacasaefacciomemoria. Tutti i contributi saranno postati sui canali social ufficiali del Comitato Don Peppe Diana. I video realizzati saranno montati in unico video che verrà diffuso nei giorni a seguire e sarà inserito nella Mediateca di Casa Don Diana. All’iniziativa aderisce anche il Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania.

Raccolta fondi del Mattino per il Cotugno, prima donazione dai giornalisti

Il Comitato di redazione del Mattino aderisce alla raccolta fondi promossa dal quotidiano per i medici e il personale dell’ospedale Cotugno che sta combattendo in prima linea contro l’emergenza Coronavirus. Il Cdr, in rappresentanza della redazione, ha deciso di devolvere l’intera somma della cassa a cui mensilmente contribuiscono i giornalisti del Mattino.

‘Cura Italia’, Fnsi: «Accolte le richieste su sgravi e autonomi, ora serve di più»

«Vanno accolte con favore le prime misure di sostegno della filiera dell’informazione che il governo ha inserito nel decreto ‘Cura Italia’. È però necessario che ai provvedimenti adottati ne seguano altri perché, nella fase di eccezionale emergenza che attraversa il Paese, i media professionali rappresentano l’unico e insostituibile canale di informazione certificata per i cittadini e l’argine contro le fake news e i troppi ciarlatani che imperversano nella rete». Lo afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«L’interlocuzione del sindacato dei giornalisti con il governo – afferma – prosegue perché vengano messe in campo nuove e più incisive misure di sostegno per la stampa. Oltre agli sgravi sulla pubblicità e al credito di imposta per le edicole, occorre individuare interventi che consentano a tutte le realtà della carta, della radio, della televisione e del web che stanno impegnando i giornalisti su tutto il territorio nazionale nel racconto dell’emergenza di proseguire nella loro attività, facendo fronte al calo dei ricavi. Va riconsiderata la decisione di non assegnare alla Rai le risorse che le spettano e affrontata la situazione dei giornali e delle radio e delle tv locali, che senza aiuti concreti rischiano di interrompere i prodotti informativi e di licenziare i giornalisti. Nessuno invoca contributi a pioggia: è necessario legare le misure di sostegno, dirette o indirette, alla salvaguardia dei livelli occupazionali e al rispetto da parte delle aziende degli obblighi retributivi, previdenziali e contrattuali».

Il lavoro della Fnsi va avanti anche sul versante della tutela dei lavoratori autonomi e precari. «Contrariamente a quanto sta circolando in rete in queste ore, ad opera di chi neanche in una situazione come questa rinuncia alla propaganda e alla demagogia – sottolinea Lorusso – le risorse per sostenere i giornalisti lavoratori autonomi e le partite Iva non sono immediatamente disponibili, ma dovranno essere inserite in un decreto del ministero del Lavoro che sarà adottato nei prossimi trenta giorni. Come preannunciato dal governo alla Fnsi nelle numerose interlocuzioni dei giorni scorsi, i giornalisti sono stati assimilati a tutte le altre categorie di professionisti che fanno riferimento alle Casse previdenziali private. È quindi plausibile che le misure saranno individuate di concerto con le singole Casse, Inpgi compreso, in tempi auspicabilmente brevi».

Covid-19, Fnsi: «Il governo sostenga l’informazione radiotelevisiva locale»

«È fondamentale che anche l’informazione radiotelevisiva locale sia inserita fra i destinatari delle misure di sostegno all’economia e alle imprese che sta mettendo a punto il governo. Esattamente come giornali, tv nazionali e siti web, le emittenti locali stanno svolgendo un ruolo importante nella corretta informazione delle comunità di riferimento sull’emergenza sanitaria in corso». Lo afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.

«In numerose realtà – aggiunge – sono aumentati i notiziari, con un impegno straordinario di numerosi giornalisti dipendenti e autonomi, ben al di là del normale orario di lavoro e a fronte di una rilevante contrazione delle entrate pubblicitarie. Per consentire alle tv locali di continuare a svolgere il proprio lavoro è auspicabile che il governo individui adeguate misure di sostegno mirate, condizionandone il riconoscimento al rispetto degli obblighi contributivi, retributivi e contrattuali nei confronti dei giornalisti e degli altri dipendenti».

Per Lorusso, «la mancanza di sostegni, in un momento di straordinaria emergenza in cui vengono meno entrate e ricavi ordinari, rischia infatti di pregiudicare non soltanto la prosecuzione dell’attività di informazione in favore di numerose comunità locali, ma anche e soprattutto – conclude – la tenuta occupazionale».