Archivio mensile:Novembre 2019

Tony Colombo, aggredita troupe di La7. Fnsi, Sugc e Unci: inaccettabile caccia al giornalista

Il cantante Tony Colombo, che partecipava ad una festa privata, è stato avvicinato verso le 23 di ieri da una troupe di La7, ma si è subito allontanato. Alcuni dei presenti hanno spintonato e colpito con calci operatori e il giornalista Daniele Bonistalli invitandoli ad allontanarsi. La Federazione nazionale della stampa italiana, il Sindacato dei giornalisti e l’Unione cronisti della Campania esprimono solidarietà al collega e all’operatore e invitano le forze dell’ordine ad individuare gli aggressori. Il sindacato è pronto ad affiancare il collega in qualsiasi sede. Tony Colombo che ha sposato la vedova di camorra Tina Rispoli, è indagato dalla Procura diun concerto non autorizzato, svoltosi il 25 marzo 2019 in piazza del Plebiscito, nell’ambito dei festeggiamenti per il suo matrimonio. Una recente inchiesta di Fanpage.it ha evidenziato i legami pericolosi dell’artista. Da allora è partita una caccia al giornalista, davvero inaccettabile da parte dell’entourage di un personaggio pubblico che ha il dovere di dare risposte, oltre che alla Procura, anche alla comunità.

Anche il SUGC in piazza a Milano per Liliana Segre


Circa cinquemila persone si sono riunite davanti al museo della Shoa, al binario 21 della Stazione Centrale di Milano, da dove partirono gli ebrei verso i campi di sterminio, durante il presidio ‘Liliana non odia’, in solidarietà con la senatrice a vita Liliana Segre, che, ancor prima dell’inizio, ha visto la presenza di diverse centinaia di milanesi, nonostante la pioggia battente. Al presidio hanno aderito numerose associazioni antifasciste e partiti politici. Anche il SUGC ha aderito alla manifestazione con la vicesegretaria Maria Cava, che era in piazza insieme con il presidente della FNSI, Beppe Giulietti. “La grade partecipazione composta, educata, sotto una pioggia incessante per ore, è stata la più forte risposta all’odio che attraverso la rete riesce a trovare spazi come non mai.
Chi era al binario 21 a Milano non dimentica il dolore di un periodo storico, quello fascista, e di tutte le conseguenze che ha generato. Chi c’era ha voluto dire grazie a Liliana Segre per la sua testimonianza. Quella di una donna che dopo aver subito ingiustizie profonde non odia”, ha affermato Cava.

Premio Francesco Landolfo 2019, ecco i vincitori


NAPOLI. Lunedì 18 novembre 2019 alle ore 11 si terrà a Napoli la cerimonia di consegna del Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”, presso la sede dell’Istituto di cultura meridionale in via Chiatamone 63 (Palazzo Arlotta). Il Premio, giunto alla ottava edizione, ricorda e valorizza l’impegno nella professione di Landolfo, segretario dell’Ordine dei giornalisti della Campania, già vicedirettore del quotidiano “Roma”, fondatore e presidente dell’Arga Campania.
Nell’ambito del premio viene assegnata una targa in ricordo di Gianpaolo Necco, consigliere nazionale Fnsi e Unaga, scomparso lo scorso anno, a cui si deve il rilancio delle attività dell’Arga.
Di seguito i premi assegnati dalla giuria. Carta stampata (ex aequo): “Napoli con Alex, in fila per la speranza” di Ciro Fusco (Ansa), “Coltivazioni di verdure circondate da pneumatici, rifiuti e secchi di vernice” di Monica Cito (Roma). Radio-televisione (ex aequo): “Nido Bianco 2.0” di Mariaclaudia Catalano (Canale21), “Il Vallo perduto” di Pasquale Sorrentino (Italia 2Tv). Web (ex aequo): “Terra dei fuochi, finto compost nei terreni” di Antonio Musella (Fanpage), “C’era una volta Napoli Est: viaggio tra i disperati del palazzetto dello sport dell’ex Nato di Poggioreale” di Oscar De Simone (Il Mattino.it). Menzioni speciali: “Boschi di pioppi dove c’erano veleni: così rinasce la Terra dei Fuochi” di Filippo Femia (La Stampa), “Solo interventi per emergenze. Con incendi e abusivismo più insicurezza” di Ilenia De Rosa (Ilfattoquotidiano.it), “C’è amianto nell’oasi, interdetta Torrefumo” di Patrizia Capuano (Il Mattino). Targa Gianpaolo Necco a Elisabetta Donadono per “Mediterraneo, via del cibo” (Napolipost).
Il premio è indetto dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, dal Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, dal quotidiano “Roma” e dall’Arga Campania. La giuria è composta da Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti; Claudio Silvestri, segretario del Sugc; Antonio Sasso e Pasquale Clemente, direttori del quotidiano “Roma”; Geppina Landolfo, presidente Arga Campania e vicepresidente nazionale Unaga; Antonella Monaco, consigliere nazionale Unaga; Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale.

Giornalisti nella pubblica amministrazione, la ministra Dadone incontra la Fnsi


Il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso, accompagnato dal vicedirettore Tommaso Daquanno, è stato ricevuto dalla ministra per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone. Nel corso dell’incontro, sono stati discussi i temi legati alla definizione del profilo del giornalista nella pubblica amministrazione e alla salvaguardia delle posizioni contrattuali definite in modo autonomo da alcune Regioni nel corso degli anni. La ministra Dadone ha assicurato che i temi sono all’attenzione del ministero, che si sta adoperando per garantire soluzioni adeguate in tempi brevi.
«Siamo grati alla ministra per l’attenzione riservata alle nostre istanze – sottolinea il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso –. Il sindacato dei giornalisti ha ribadito la propria disponibilità al confronto con il ministero e con l’Aran per assicurare la soluzione delle situazioni ancora pendenti e per portare a compimento il processo di definizione del profilo del giornalista nella pubblica amministrazione, avviato con la firma della dichiarazione congiunta in sede Aran inserita nel contratto nazionale dei dipendenti pubblici. La definizione del profilo garantirà un corretto inquadramento contrattuale e professionale ai giornalisti della pubblica amministrazione, assicurando il rispetto della specificità della professione e coniugandolo con l’esigenza di informare correttamente i cittadini».

Fischi ai giornalisti durante la conferenza stampa di Salvini, Fnsi e Sugc: continua a non rispondere alle domande


“Ai giornalisti che svolgono il loro mestiere e fanno domande che evidentemente non si vuole sentire, la Lega risponde con insulti, fischi, e versi che sbeffeggiano i colleghi e tentano di interrompere le loro domande. Così si è svolta ieri mattina al cinema Metropolitan di Napoli la conferenza stampa per la presentazione del nuovo commissario regionale della Lega, alla quale ha preso parte anche Matteo Salvini, leader del Carroccio, mentre sorrideva e sogghignava compiaciuto dei fischi dopo le domande rivoltegli sul Russiagate e sul mancato applauso alla senatrice Liliana Segre. “Ci vuole rispetto delle parti e dei ruoli in una democrazia e in un Paese civile. I giornalisti sono invitati alle conferenze stampa non per reggere i microfoni al politico di turno, ma per fare domande alle quali, però, puntualmente l’ex ministro non risponde. Del resto, da chi chiede pieni poteri non ci si può aspettare un atteggiamento diverse”. È quanto affermano in una nota la Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania.”
Qui il video degli insulti.

La Conferenza dei Cdr: «No a nuovi prepensionamenti senza misure per occupazione e previdenza»

No a una nuova stagione di prepensionamenti senza contestuali interventi strutturali sul lavoro, sul contrasto al precariato e sulla previdenza. Lo ribadisce la Conferenza nazionale dei Comitati e fiduciari di redazione, riunita oggi a Roma, pronta alla mobilitazione generale già in occasione dei dibattito parlamentare sulla legge di bilancio.
«La Conferenza nazionale dei Comitati e fiduciari di redazione – si legge nel documento finale approvato per acclamazione – chiede con forza il rilancio del settore dell’editoria. Ad essere a rischio sono il pluralismo dell’informazione e il diritto dei cittadini ad essere informati. Nel valutare positivamente le aperture del governo, la Conferenza ritiene che qualsiasi intervento di riattivazione dei prepensionamenti non possa prescindere da un confronto, in tempi rapidi e stringenti, fra le parti sociali e il governo stesso per evitare che queste misure si traducano ancora una volta solo e soltanto in un taglio del costo del lavoro da parte delle aziende editoriali».
Allo stesso modo, proseguono i Cdr, «non si può prescindere dall’abolizione della figura dei co.co.co., rider dell’informazione, colleghi privati di qualsiasi diritto in nome di una flessibilità selvaggia. L’informazione ha bisogno di investimenti e regole, non di tagli e deregulation, ricetta seguita dagli editori negli ultimi dieci anni, ma che, come è evidente, non ha certo aiutato lo sviluppo e il rilancio del settore».
La Conferenza dei Cdr e dei fiduciari «sottolinea che non si può prescindere dalla salvaguardia dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Inpgi, la cui situazione è il risultato di un decennio di tagli ed espulsioni dal mondo del lavoro. La salvaguardia dell’Inpgi – incalzano i giornalisti – passa attraverso l’indispensabile allargamento della platea degli iscritti e la messa in campo di politiche di inclusione del mondo del lavoro che richiedono un’inversione di tendenza da parte delle aziende e azioni di contrasto al precariato dilagante».
Indispensabile, inoltre, il recepimento della normativa europea sul diritto d’autore, «strumento per evitare che continui il saccheggio del lavoro giornalistico da parte dei giganti del web», si legge ancora nel documento.
«Su questi temi ineludibili – concludono Comitati e fiduciari di redazione – il sindacato dei giornalisti ritiene necessario un confronto a tutto campo, e senza pregiudiziali, con il governo e con gli editori. L’apertura di una nuova stagione di tagli al costo del lavoro e di riduzione dell’occupazione, annunciata da alcune aziende, richiede una mobilitazione di tutta la categoria, con azioni di contrasto e di lotta. La Conferenza convoca una prima manifestazione in occasione della discussione della legge di bilancio».

 

Anche quest'anno corsi di inglese al SUGC con il British Institutes, prenotatevi

Il British Institutes offre al SUGC uno sconto del 60% su corsi intensivi collettivi che anche quest’anno si terranno presso la sede del nostro Sindacato a Napoli in vico Santa Maria a Cappella Vecchia 8/b (primo piano).
Se raggiungeremo il numero necessario per attivare i corsi presso il SUGC, la quota sarà di euro 400 invece di 1.050 per singolo studente, più 40 euro per il materiale didattico.
Tutti coloro che sono interessati ai corsi possono scrivere entro una settimana alla mail segreteria@sindacatogiornalisti.it o telefonare allo 081-18914535 negli orari di apertura degli uffici (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18).

Sugc, sindaci e probiviri: Scutiero e Picciano presidenti

Antonella Scutiero


Convocati dal consiglio direttivo i collegi dei sindaci e dei probiviri, il primo ha confermato Antonella Scutiero presidente, il secondo ha eletto presidente Giuseppe Picciano, vicepresidente Mimmo Sica e segretario Clarissa Campodonico. «Ringrazio i colleghi per la fiducia che hanno voluto accordarmi, lavoreremo come sempre collegialmente ispirandoci ai principi di correttezza ed equilibrio a garanzia dei colleghi», ha dichiarato Picciano. «Sono onorata del risulta

Giuseppe Picciano


to elettorale e della conferma alla presidenza del collegio dei sindaci, che svolge un ruolo delicato e importante di cui sento tutta la responsabilità. Con i miei compagni di squadra, che ringrazio, siamo pronti a lavorare al meglio. Il Sugc in questi anni è cresciuto molto, e sono entusiasta delle nuove sfide che ci attendono», afferma Antonella Scutiero.

Inpgi, la relazione della presidente Macelloni: «Imprescindibile l’allargamento della platea»

Marina Macelloni


I numeri dei bilanci di assestamento 2019 e preventivo 2020 confermano gli andamenti che abbiamo visto negli anni scorsi con un’ulteriore perdita, nel primo semestre di quest’anno, di 400 posti di lavoro. Questa dinamica, ormai riconosciuta da tutti gli attori del sistema, ci ha portato ad ottenere, nel giugno scorso, la legge che ci consentirà di ampliare la nostra platea.
Certo, il percorso va completato ma la soluzione da noi prospettata con forza e discussa nel corso di oltre un anno di incontri con i ministeri e con tutti gli interlocutori istituzionali, è diventata legge dello Stato.
Dal 2023 la nostra platea di iscritti potrà essere allargata ad altre figure professionali che svolgono attività affini e in molti casi sovrapposte alla nostra.
Si tratta di un risultato ottenuto in un momento particolarmente difficile sia per la drammatica crisi del settore dell’editoria, sia per un clima politico non particolarmente favorevole alla nostra categoria. Non ci siamo riusciti per caso o per fortuna. Ci siamo riusciti, con grande fatica, grazie a un lavoro di grande spessore tecnico e culturale che l’intero Consiglio di Amministrazione, insieme alle parti sociali, può rivendicare con orgoglio. E ci siamo riusciti perché non abbiamo chiesto soluzioni a spese della fiscalità generale ma abbiamo portato un progetto moderno di riconoscimento del mondo del lavoro che cambia e delle modalità per intercettarlo.
Siamo stati ascoltati perché siamo un soggetto istituzionale credibile, forte della sua autonomia e della sua capacità di sostenere concretamente centinaia di aziende e migliaia di colleghi travolti dalla crisi del settore. Abbiamo potuto rivendicare tutto quello che abbiamo fatto con grande responsabilità in tre anni e mezzo di mandato. Tutti interventi che forse non hanno avuto sempre il consenso generale e di sicuro hanno comportato sacrifici pesanti per tutti, ma hanno permesso all’Istituto di essere ancora qui, autonomo, con una prospettiva e pronto ad affrontare le sfide del futuro.
Tra gli interventi fatti voglio solo ricordare la riforma che consente già oggi di calmierare la spesa pensionistica; il contributo di solidarietà per il quale ringrazio i colleghi pensionati che hanno capito lo spirito di equità tra generazioni alla base del provvedimento; la definizione di un regolamento investimenti che è diventato modello per le altre casse e la costituzione della Sicav che porta maggiore efficienza alla gestione del patrimonio; la vendita di parte del patrimonio immobiliare sia pure in un momento complicato soprattutto per il mercato immobiliare romano; il nuovo regolamento della gestione separata, appena approvato, che consentirà migliori prestazioni e maggiori tutele ai giornalisti autonomi.
Su tutto una gestione amministrativa corretta che ha permesso di tenere sempre sotto controllo le spese.
Il lavoro non si conclude qui: la norma ci impone entro il 30 giugno prossimo una riflessione su ulteriori misure di contenimento della spesa e di aumento delle entrate e il Consiglio di Amministrazione a questo sta lavorando. Con lo spirito di collaborazione che ci ha portato fino a qui e con un obiettivo condiviso: salvare un Istituto che ha quasi cent’anni di storia e che è stato un pilastro fondamentale della storia delle Istituzioni e del giornalismo di questo paese. (Da Inpgi Notizie)