Archivio mensile:Febbraio 2019

Tutto pronto per il 28° Congresso Fnsi. Lorusso e Giulietti: «Auspichiamo di poterci confrontare con Conte, Di Maio e Crimi»


Tutto pronto per il XXVIII Congresso nazionale della Stampa italiana in programma a Levico Terme (TN) dal 12 al 14 febbraio 2019. Il tema intorno al quale verteranno i lavori sarà: “L’informazione non è un algoritmo. Libertà, diritti, lavoro nell’era delle fake news”. 312 delegati provenienti da tutta Italia si incontreranno al Centro Congressi PalaLevico per confrontarsi sul presente e sul futuro della professione e per eleggere i nuovi vertici che guideranno il sindacato dei giornalisti per il prossimo quadriennio.
Su proposta del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, la Federazione nazionale della Stampa italiana ha deciso di dedicare il XXVIII Congresso alla memoria di Antonio Megalizzi, il giovane cronista trentino rimasto ucciso nell’attentato terrorista di Strasburgo del dicembre scorso. Oltre ai genitori di Megalizzi e ai suoi colleghi di EuroPhonica, hanno confermato la loro presenza i familiari di Giulio Regeni e di Andy Rocchelli.
Sono stati invitati a partecipare alle assise anche il presidente del Consiglio, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico e il sottosegretario con delega all’Editoria. «Sui temi del lavoro, del futuro della professione, delle querele bavaglio e della libera informazione auspichiamo di poterci confrontare con il presidente Conte, il ministro Di Maio e il sottosegretario Crimi, che abbiamo formalmente invitato al Congresso della Stampa italiana. Più volte si è detto che è necessario che sindacato e governo si confrontino sui temi del precariato e del lavoro giornalistico: non c’è sede più idonea, pubblica e trasparente per parlare con la categoria di questi temi. Il premier e i ministri sono i benvenuti: il confronto è sempre salutare, anche quando le posizioni possono sembrare distanti o inconciliabili», affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI.
I lavori del Congresso saranno trasmessi in diretta streaming sul sito web dedicato www.28CongressoFnsi.it, che raccoglierà anche gli interventi dei delegati, foto, video, documenti e informazioni utili, e sul canale YouTube della FNSI. Hashtag: #CongressoFNSI.

Vite sotto scorta, l'8 febbraio conferenza stampa in Fnsi con Sandro Ruotolo e i cronisti minacciati

Sandro Ruotolo con il direttivo dell’Unione cronisti campani


Domani, venerdì 8 febbraio, alle ore 10.30, incontro-conferenza stampa con Sandro Ruotolo e con i cronisti minacciati da mafie e camorra nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele II, 349 a Roma (primo piano).
Vinta la battaglia per la scorta, ora riprende l’impegno di Sandro Ruotolo dalla parte di chi si batte per la legalità e per la libertà di informazione.
Alla conferenza stampa saranno presenti, insieme con Ruotolo e con Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI, il segretario Claudio Silvestri e i dirigenti del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania.

La Città, 4 licenziati. Due sono rappresentanti sindacali: una ritorsione, ricorreremo

“Sono state consegnate le lettere di licenziamento ai quattro giornalisti de la Città di Salerno. Due di questi sono componenti del Cdr. La Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania hanno immediatamente attivato le procedure per denunciare l’azienda per comportamento antisindacale. La decisione dell’azienda è di una gravità inaudita perché viene meno agli impegni assunti anche alla presenza delle istituzioni e apre la strada a un inevitabile ridimensionamento del giornale con inevitabili riflessi negativi sulla qualità dell’informazione e sulla tenuta dell’occupazione. Il sindacato continuerà a sostenere i colleghi e a contrastare in ogni sede le scelte scellerate dell’azienda”.
È quanto affermano in una nota il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, è il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Claudio Silvestri.

La Città di Salerno, fumata nera. Partono le lettere di licenziamento


Si è tenuto presso la sede del Sindacato unitario giornalisti della Campania l’incontro tra il cdr de La Città di Salerno e i vertici di Edizioni salernitane Srl, alla presenza del segretario del Sugc, Claudio Silvestri, del consigliere nazionale della Fnsi Gerardo Ausiello e del segretario della Fistel-Cisl Antonio Abagnara. Il tentativo di trovare un punto di incontro per convincere l’azienda a ritirare i licenziamenti non è andato a buon fine. I lavoratori si sono detti disponibili a fare la loro parte, ma l’editore ha chiesto sacrifici irricevibili che avrebbero, tra l’altro, gravemente compromesso la qualità di una testata centrale per l’informazione di Salerno e della Campania. Nelle prossime ore partiranno quindi le lettere di licenziamento nei confronti di quattro giornalisti secondo il piano firmato dal direttore. Le azioni di lotta dei dipendenti continueranno contro quella che appare un’azione di demolizione incomprensibile di un giornale patrimonio collettivo per il territorio.

Sospesa la revoca della scorta a Sandro Ruotolo, Fnsi e Sugc: «Riconosciuto il suo coraggio professionale»


«Anche se non ho ricevuto ancora una comunicazione formale, è tutto vero. È stata sospesa la revoca della mia scorta. Dal 15 febbraio non sarei stato più protetto. La scorta resta». A dare la notizia, via Twitter, è lo stesso giornalista. «Gli organi preposti dovranno quindi rivalutare la mia situazione e decidere di conseguenza», spiega.
Una decisione che «non può che essere accolta con soddisfazione e con un ringraziamento a chi ha raccolto le preoccupazioni espresse da migliaia e migliaia di associazioni e di cittadini che, in questi anni, hanno avuto modo di conoscere e di apprezzare il coraggio professionale e l’impegno civile di Sandro Ruotolo, sempre dalla parte dello Stato, della Costituzione, della legalità, della libertà di informazione», è il commento di Federazione nazionale della Stampa italiana e Sindacato unitario giornalisti della Campania.
«Ora – proseguono Fnsi e Sugc – Ruotolo potrà proseguire sia nelle sue inchieste, pubblicate anche in questi giorni su Fanpage, sia nell’azione di tutela dei tanti cronisti minacciati in Campania e non solo. La Federazione nazionale della Stampa italiana, il Sindacato dei giornalisti della Campania e l’Unione dei cronisti di Napoli, di cui Sandro Ruotolo è presidente, si recheranno nei prossimi giorni a Caserta per essere scorta mediatica di chi continua a contrastare, ogni giorno, la camorra e la corruzione».

La Città, protesta contro i licenziamenti. Riaperto il tavolo


 
Tantissimi colleghi hanno partecipato alla conferenza stampa indetta dai giornalisti de “La Città” nella sala Giunta del Comune di Salerno. Gerardo Ausiello, consigliere campano della FNSI, e la consigliera delegata del direttivo del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Roberta De Maddi, hanno affiancato i colleghi nella protesta. Dopo la manifestazione, c’è stato un incontro con il Prefetto di Salerno Francesco Russo al quale il Sindacato ha chiesto di seguire da vicino la vertenza, anche convocando un tavolo sui licenziamenti annunciati da Edizioni salernitane Srl. Intanto, l’azienda ha risposto alla richiesta del SUGC di riaprire la trattativa. “Dopo aver annunciato per tre volte in meno di due anni licenziamenti ci auguriamo che l’azienda voglia trovare insieme al sindacato soluzioni che garantiscano gli attuali livelli occupazionali – hanno affermato Ausiello e De Maddi – L’ossessione di liberarsi del costo del lavoro è stata l’unica costante dei piani societari che, di contro, non hanno visto alcun investimento per il rilancio del giornale. Diamo una notizia, per portare un giornale in edicola sono necessari i giornalisti, ed è evidente che una redazione di soli 13 colleghi non possa essere ulteriormente ridotta se non si vuole determinare la fine certa di una esperienza editoriale unica in Campania. I lavoratori hanno dimostrato – concludono i rappresentanti del Sugc – sulla loro pelle, di essere pronti a sacrificarsi. Ma adesso si è superato il limite. Siamo pronti a trattare, vediamo con quali intenzioni si siederanno al tavolo. Ci consola, per ora, la grande risposta che ha dato la città di Salerno”.

Intervento al Congresso Ungp dei Delegati della Campania Ermanno Corsi e Ciccio Marolda


“I nostri lavori sono ormai in una fase avanzata, dopo la relazione del Presidente Guido Bossa, relazione di ampio respiro, vero centro di riflessione per le conclusioni cui ci stiamo avviando. Val la pena (perché “repetita iuvant”), ribadire che la globalizzazione diventa sempre più un fenomeno travolgente che coinvolge anche chi non vorrebbe esserne toccato (ma solo alla tv, un certo tempo fa, si poteva sentir dire, da un cittadino indispettito e contrariato, ”fermate il mondo che voglio scendere…”).Anche l’Italia appare sconvolta dagli eventi, in un contesto di confusione generale. Ma è proprio per questo che bisogna trovare “nuovi spazi” per mettere in campo un’azione di resistenza che non sia di pura e passiva sopravvivenza.
“Giornalismo, Editoria, Comunicazione, Cultura: a cosa servono, è bene espresso dall’articolo 21 della Costituzione. I richiami sono frequenti, ma non è facile ottenerne il rispetto. C’è sordità specie quando, ad agire, è il colore giallo-verde! Mentre si preannunciano iniziative ministeriali non tranquillizzanti, la crisi che ci riguarda da congiunturale si avvia a diventare strutturale e forse irreversibile.
Quel mondo che secondo Mc Luhan era diventato un villaggio, vede sempre più, con grande velocità, il villaggio comprendere tutto il mondo secondo un processo che non torna indietro. Ma proprio per questo, come raccomandava Leonardo Sciascia, “a ciascuno il suo” in termini di compiti e di responsabilità.
“Guido Bossa: viviamo in un contesto “nel quale noi pensionati dobbiamo decidere se accontentarci del nostro relativo benessere o ripiegarci su noi stessi, oppure -al massimo- sul nostro privato familiare e domestico”. Niente di tutto questo. Ma un momento di lucida riflessione sì, magari ricordando un famoso discorso di John Kennedy quando agli americani disse: ogni giorno chiediamo cosa l’America fa per noi, mentre è giunto il momento di chiederci cosa ciascuno di noi fa per l’America.
“La risposta alla giusta provocazione del nostro Presidente è una sola: accettare la sfida di questa “emergenza democratica” condividendo le sue parole: ”Non dobbiamo essere noi il frammento deperibile di un corpo sociale che ci sta diventando estraneo”, evitando, cioè, una malefica reciprocità: noi estranei al corpo sociale e il corpo sociale estraneo a noi. Una vera società democratica che punti a progredire, non potrà mai essere formata da “corpi separati” e confliggenti. Ecco, allora, la necessitante urgenza di essere parte attiva della professione dentro il contesto politico e culturale in cui essa si colloca e si svolge. Chiediamoci, quindi, cosa occorre per uscire dal tunnel.
“Occorre innanzitutto una “grande alleanza” fra le nostre strutture rappresentative di fatto organizzate come fossero tanti piccoli feudi secondo una logica “separatista” che, quando è stata praticata, ha provocato soltanto danni. Si potrebbe già pensare a una sede unica, a una concentrazione di servizi, a un giornale unico della categoria, non più chiusa in sé, per farne uno strumento forte nella rappresentazione delle nostre posizioni di fronte alle numerose controparti che non nascondono una pregiudiziale ostilità. Abbiamo bisogno di strumenti di autodifesa e di ricomposizione unitaria per riacquistare potere di rappresentatività. Il Coordinamento fra le nostre strutture deve essere effettivo e non semplicemente formale; la stessa nostra presenza, come Sindacato di base, deve incidere di più sulle scelte generali della Fnsi.
“L’altra “grande alleanza” va costruita con i settori vitali per la democrazia e lo Stato di diritto: un movimento per il progresso e la difesa dei principi costituzionali che veda insieme tutto il Giornalismo (stampato, audiovisivo, on line), l’Editoria ( sarà pure rimasto qualche editore meno affarista e bottegaio),il mondo della Cultura (nel suo significato di intendere, capire, progettare), il Sistema degli Atenei (controllando le Scuole di formazione al Giornalismo e nello stesso tempo precisando i limiti delle Lauree in Scienze della formazione troppo spesso contrabbandate come scorciatoia privilegiata per l’ingresso nei mass media), i più qualificati Centri di promozione sociale. Abbiamo bisogno -con una vasta rete di rapporti-di acquisire solidarietà, di riconquistare fiducia e credibilità da parte dei cittadini. Al nostro interno, vanno risvegliati l’orgoglio della professione e la passione per le grandi battaglie civili. Un più stretto rapporto con i Comitati di Redazione e le Associazioni regionali appare ineludibile.
“Molte testimonianze, che abbiano ascoltato, dimostrano che ci siamo progressivamente isolati, estraniati rispetto ai cambiamenti e alla modernizzazione avanzanti: passavano davanti ai nostri occhi e noi non ce ne accorgevamo, oppure non abbiamo avuto la prontezza di comprenderne la portata. Quasi traumatizzati dalla crisi sì, ma non ancora al “muro del pianto”. Ci sono ancora risorse professionali per scongiurare, in alcune aree, la “guerra tra poveri” e l’aspro conflitto generazionale non più latente. Giustamente il presidente Bossa ci dice che “il Congresso è chiamato a girare pagina, ad aprire un capitolo nuovo”. Bene aver sentito che si vuole confermare la “continuità di un impegno”. Continuità di idee e visioni programmatiche, ma non continuismo di presenze laddove un avvicendamento appare utile e fisiologico.
“Pagina nuova, con le due ”alleanze”, per uscire dal tunnel e recuperare protagonismo vitale. Netto rifiuto delle posizioni attendiste magari sperando che gli “avventurieri della democrazia” ci facciano meno male e ci lascino almeno il tempo di curarci le ferite! Non è questo, ovviamente, lo spirito del nostro Congresso. Ma la “pagina nuova” bisogna incominciare a scriverla subito”.

La Città, sciopero di cinque giorni e direttore sfiduciato


L’assemblea dei redattori della Città di Salerno ha proclamato a partire da oggi 5 giorni di sciopero e ha sfiduciato il direttore Antonio Manzo. La FNSI e il Sindacato unitario giornalisti della Campania sono accanto ai colleghi e richiamano l’editore a corretti rapporti sindacali e al rispetto delle regole. Ci troviamo di fronte ad un editore che non ha ancora investito un euro per il rilancio del giornale e che, da quando ha acquistato la testata, ha chiesto solo sacrifici ai lavoratori. È evidente che chi agita continuamente lo spauracchio dei licenziamenti non ha a cuore né la qualità né il rilancio del prodotto che porta in edicola, ma ha solo l’intenzione di demolire un’esperienza editoriale unica in Campania per trasformarla in un piccolo giornale di provincia. Il Sindacato dei giornalisti appoggia tutte le iniziative dei colleghi e invita l’azienda a sedersi al tavolo per trovare soluzioni che salvaguardino gli attuali livelli occupazionali.
 
I comunicati dell’assemblea
L’Assemblea dei redattori del quotidiano “la Città”, dopo aver atteso invano una risposta dell’azienda ai plurimi inviti a ritirare la procedura di licenziamento e tornare al tavolo delle trattative, ribadisce tutte le contestazioni già espresse sulla sussistenza dei presupposti per una riduzione di organico e, all’unanimità, decide di attuare da oggi 5 giorni di sciopero.
Pertanto da domani, e per cinque giorni, il quotidiano “la Città” non sarà in edicola e il sito internet non sarà aggiornato.
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L’Assemblea dei redattori
ritiene irrimediabilmente compromesso il rapporto di fiducia con il direttore responsabile Antonio Manzo a seguito della firma che ha apposto in calce alle procedure di licenziamento nonostante le ripetute dichiarazioni, anche nel corso delle riunioni di redazione, nelle quali escludeva categoricamente la possibilità di licenziamenti e assicurava che, in ogni caso, non li avrebbe avallati.
Evidenzia l’elusività delle risposte fornite al Cdr circa il piano editoriale posto alla base delle procedure di licenziamento.
Lamenta la mancata predisposizione di un piano, da parte del direttore, che definisse in maniera chiara e univoca l’orario di lavoro durante la vigenza del contratto di solidarietà difensivo e che l’ordine di servizio, annunciato a seguito di sollecito da parte del Cdr, non è mai stato redatto fino alla scadenza del contratto di solidarietà stesso.
Ritiene inaccettabile il tentativo di esternalizzare un altro settore del giornale con la pubblicazione, sul numero in edicola il 21 gennaio u.s., di una pagina “Economia” interamente prodotta da un service, nonostante gli accordi sindacali in vigore limitassero ai soli settori “Sport” e “Web” il ricorso a professionalità esterne.
Lamenta ancora come, da parte dell’azienda e del direttore, non sia mai stata data risposta al documento – consegnato in data 24 gennaio u.s. – nel quale si chiedeva di riaffidare alla redazione la cura delle pagine di “Sport”, essendo venute meno tutte le condizioni che ne avevano determinato, nel corso del 2017, l’esternalizzazione.
Giudica irrituale le modalità di comunicazione dell’avvio della produzione di una nuova pagina – “Sele/Tanagro” – di cui rappresentanza sindacale e redazione sono venute a conoscenza tramite l’invito ad una presentazione pubblica di tale iniziativa. Alla richiesta di chiarimenti in proposito fatta dal Comitato di redazione, il direttore ha assicurato che ne avrebbe dato formale comunicazione una volta definito il piano di accorpamenti di altre pagine per far posto alla nuova produzione. Tale comunicazione, tuttavia, non è mai avvenuta nelle forme e nei tempi previsti dal Ccnlg, né può ritenersi tale le comunicazione, 24 ore prima dell’avvio, data nel corso della riunione di redazione che, evidentemente, per modalità e luogo, aveva solo carattere organizzativo e, comunque, non metteva il Cdr nelle condizioni di esprimere il previsto parere.
Giudica, infine, inammissibile, oltre che in palese violazione delle prerogative sindacali, che il sito web del quotidiano “la Città, ricadente sotto la responsabilità dello stesso direttore responsabile dell’edizione cartacea, a 8 ore dalla trasmissione del comunicato sindacale non abbia ancora provveduto a pubblicarlo in rete.
Tutto ciò premesso, con 11 voti e 2 astenuti, approva la sfiducia al direttore responsabile.
 
 

Tolta la scorta a Ruotolo, Fnsi e Sugc scrivono a Conte


Una lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte per chiedere di rivedere la decisione di togliere la scorta armata al giornalista Sandro Ruotolo è stata inviata dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dal Sindacato unitario giornalisti della Campania.
“Le segnaliamo l’improvvisa decisione levare  la scorta a Sandro Ruotolo, coraggioso cronista sottoposto a vigilanza dopo le sue inchieste sulla camorra a Caserta e dintorni – scrivono il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti insieme con il segretario del Sugc Claudio Silvestri – Lei medesimo, di recente a Napoli, ha avuto modo di apprezzare il coraggio e l’autorevolezza professionale di Ruotolo e avrà modo di ribadire anche la sua contrarietà a questa decisione.
Sandro Ruotolo, ancora oggi, continua ad essere un punto di riferimento per centinaia di giovani che tentano di contrastare la criminalità organizzata.
La sue inchieste, pubblicate da Fanpage, hanno contributo  ad “Illuminare” territori occupati dalle mafie e hanno aiutato lo Stato a contrastarle. Sandro Ruotolo – continua la lettera – ha anche accettato l’incarico di presidente dell’Unione cronisti della Campania e rappresenta una punto di riferimento per tutte le istituzioni della professione e,soprattutto, per i cronisti più giovani, precari ed esposti alle aggressioni della criminalità. Levargli scorta sarebbe una scelta incomprensibile – conclude la lettera – pericolosa e lo metterebbe in condizione di non poter più proseguire nell’impegno di questi anni. Siamo certi che non mancherà di far sentire la sua voce a sostegno i questa battaglia di civiltà e di libertà”.

Fnsi, Sugc e Unione cronisti in aula con Marilena Natale e Nicola Baldieri

Marilena Natale con il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti, e il segretario del Sugc, Claudio Silvestri


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Lunedì 4 febbraio, presso il tribunale di Caserta, si aprirà il processo a carico dei presunti aggressori di Marilena Natale, la coraggiosa giornalista che non ha esitato a denunciare le trame della camorra e ora è costretta ad una vita “Sotto scorta”.
La Fnsi, il Sindacato unitario giornalisti della Campania e il gruppo dell’Unione cronisti regionale, hanno deciso, anche questa volta, di chiedere la Costituzione parte civile e di accompagnare la collega in aula.
“Saremmo rappresentati da Claudio Silvestri – hanno annunciato Raffaele Lorusso e Beppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi – che ha rappresentato e rappresenta, in modo limpido ed efficace, l’impegno del giornalismo italiano contro mafie, camorre e corruzione. Ci auguriamo che tutti i media vogliano “Illuminare” questo processo e riprendere le inchieste e le denunce di Marilena Natale e di Nicola Baldieri e di altre colleghe e colleghi che si trovano nella sua stessa situazione”.